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BROOKLYN
Dal Sundance Film Festival 2015 - Dal 17 MARZO - RECENSIONE ITALIANA in ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com)
"Ciò la faceva sentire in modo strano, come se esistessero due persone in lei: una aveva lottato contro due inverni gelidi e molti giorni difficili a Brooklyn, e lì si era innamorata; l’altra era la figlia di sua madre, la Eilis che tutti conoscevano, o che pensavano di conoscere... Questa è la storia segreta di due paesi: del mio paese, l’Irlanda, dove negli ultimi 150 anni ogni famiglia ha perso uno o due membri, persone che sono andate via e non sono mai più tornate; ma è anche la storia segreta degli Stati Uniti. Questi sono i nonni e i bisnonni degli americani di oggi; è così che sono arrivati, e questa storia non è stata raccontata spesso".
Lo scrittore Colm Tóibín
"Credo che Eilis riesca a immaginare una vita in America e una in Irlanda, ma non può mantenere contemporaneamente i due scenari. Sa che non è possibile conciliare le due vite. Quindi penso sia questo il motivo per cui riesce per un momento ad amare due persone contemporaneamente: perché sono in due mondi separati. Ma alla fine deve vivere in uno solo di questi".
Lo sceneggiatore Nick Hornby
"Brooklyn non è soltanto la storia del viaggio di un’immigrante dall’Irlanda all’America, è anche la storia del percorso che Eilis fa per diventare la donna che vuole essere. È la storia di una donna che trova il modo di esprimere ciò che è veramente e sviluppa la capacità di scegliere, specialmente in un periodo storico in cui molte scelte erano limitate".
La produttrice Amanda Posey
"Nonostante avessi familiarità con l’argomento, 'Brooklyn' mi ha davvero dato l’impressione di rappresentare un lato della vicenda che non era mai stato raccontato. Tutti sono a conoscenza delle prime ondate di immigrazione europee, ma la storia di chi è emigrato dall’Irlanda degli anni ‘50 in America è uno degli aspetti meno discussi di ciò che stava accadendo in quel periodo. Il modo in cui Colm raccontava la storia non era per niente melodrammatico, eppure era incredibilmente emozionante. È un libro apparentemente semplice, ma a dire il vero credo che la scelta di Eilis tra due paesi e due uomini non possa essere più drammatica di così. Questa è una storia sull’esilio. Quando lasci un paese e scegli di vivere da un’altra parte, non appartieni più a quel luogo, ma di certo nemmeno a quello in cui hai scelto di vivere. Quindi diventi un membro di una sorta di terzo paese, quello degli esuli. Oggi, un vasto numero di persone nel mondo non vive nel paese in cui è nato. La storia di 'Brooklyn', così come l’ha scritta Colm e come poi Nick l’ha sviluppata e adattata per il cinema con la sua sceneggiatura, è pienamente fedele a quell’esperienza... La storia afferma che l’amore è complicato e che il cuore non è per forza fedele a una sola persona; può forse, al contrario della testa, concepire di amare due persone allo stesso tempo. La scelta di Eilis tra due uomini è anche la scelta relativa al tipo di vita che vuole condurre, ma per lei è difficile rassegnarsi al fatto di dover quasi cauterizzare una parte di sé per poterla fare. Dal punto di vista emotivo le costa molto, tuttavia può solo continuare a guardare avanti. L’amore in questa storia è una forza reale che potenzialmente può essere distruttiva o liberatoria a seconda di dove vada a colpire".
Il regista John Crowley
Galleria Fotografica:
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