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I NOSTRI RAGAZZI: LA PROVOCAZIONE DI IVANO DE MATTEO RACCOLTA DALLE PAGINE DI HERMAN KOCH, CUI IL FILM E' LIBERAMNTE ISPIRATO, ENTRA VIOLENTEMENTE NELLA REALTA' BORGHESE DELLA FAMIGLIA SCARDINANDONE LE FONDAMENTA
I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - Dalla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica - Giornate degli Autori - Dal 5 SETTEMBRE
"Sono sempre stato affascinato dalle 'famiglie' intese come riproduzioni in miniatura della società che le circonda. Io vengo da una di queste. Una numerosa famiglia che mi ha sedotto con le sue grandi contraddizioni. Con 'La bella gente' e poi con 'Gli equilibristi', ho voluto indagare su ciò che accade quando un elemento esterno incrina la vita tranquilla e sicura di un normalissimo e almeno apparentemente felice nucleo. Con 'I nostri ragazzi' invece volevo andare oltre, tentare di mostrare cosa accade quando l’esplosione parte direttamente dal nucleo stesso. Il romanzo 'La cena' di Herman Koch, mi aveva affascinato per la sua crudezza, la schiettezza e la veridicità con cui affrontava temi e situazioni. E io volevo fare un film che parlasse della violenza, quella nascosta, tenuta a bada ma che può esplodere per caso, per sbaglio, in chiunque di noi. Quando ciò accade i personaggi cambiano, i ruoli si rovesciano. Da padre che sono, mi sono chiesto fino a che punto possiamo o dobbiamo ignorare la coscienza per proteggere la nostra felicità? La ragione del cuore spesso va contro la giustizia. Ed è veramente profonda la differenza tra ciò che siamo e l’immagine di noi stessi che ci costruiamo giorno per giorno. La scelta degli attori è stata fondamentale come sempre. Già in fase di scrittura amo pensare il personaggio con il volto e le movenze dell’attore a cui vorrei proporlo. Ho avuto l’enorme fortuna di avere un sì da tutti loro. Giovanna mi ha donato il suo essere madre. Ed è riuscita a creare un personaggio che cammina in bilico tra fragilità e impeto. Luigi e Alessandro, due attori e uomini così diversi, erano esattamente ciò che ci voleva per rappresentare i due fratelli di Koch. Barbora, così fredda e calda insieme, una nuvola che nasconde la roccia. E poi i due ragazzi. Ruoli difficili, cattivi, che molti altri attori forse avrebbero rifiutato. Jacopo Olmo non ha ancora vent’anni ma è un professionista navigato: tu chiedi e lui fa. E Rosabell che ne 'Gli equilibristi' era una dolce ragazzina, qui ha accettato di interpretare un personaggio che addirittura in origine era maschile ma che ho voluto trasformare in femminile un po’ per spiazzare lo spettatore e un po’ per lavorare nuovamente con lei".
Il regista, e co-sceneggiatore Ivano De Matteo
Galleria Fotografica:
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