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THE HUNTER-IL CACCIATORE
I recuperati di CelluloidPortraits - RECENSIONE - Dalla Berlinale 2010 e dal Torino Film Festival 2010 - Il film è dedicato allo scrittore e intellettuale politico iraniano Borzog Alavi (*) - Dal 17 GIUGNO
"Il film si concentra sulla caccia all’uomo per esplorare le pressioni suscitate da una società paragonabile a una bomba a orologeria. Il 'cacciatore' potrebbe essere identificato ovviamente nel protagonista Alì, ma sono possibili altre interpretazioni. L’interpretazione aperta è un elemento importante nei miei film. Come regista cerco di fornire quanti più significati possibile. In Iran, quando invitiamo qualcuno a cena, offriamo un’ampia varietà di piatti. Ma a cena certo non diciamo agli ospiti cosa mangiare e cosa no, li lasciamo liberi di scegliere. È questo l’atteggiamento che ho riguardo le idee presentate nei miei film. Mostro rispetto verso gli spettatori dando loro l’opportunità di pensare quello che vogliono... L’esperienza interessante de 'Il cacciatore' è stato il tentativo di mescolare neorealismo e formalismo. È un western neorealista. Ho cercato di dare al film diverse letture, la politica è solo una di queste. Anche l’ordine morale mi affascina, sia che abbia a che fare con la religione, che con la struttura o i valori sociali. Indipendentemente o simultaneamente. Lo sento forte dentro di me. Tramite rigide separazioni tra religione e censura, l’Iran impone a ogni individuo la necessità di cercare di capire dall’interno, costringendoci costantemente ad affrontare il sentimento di oppressione che ci pervade. Spero che il film uscirà nelle sale anche in Iran, ma so che sarà difficile, considerato il clima politico attuale... L’attore che avevo scelto all’inizio per interpretare Alì si è rivelato inaffidabile e imprevedibile sin dal primo giorno di riprese. Si è presentato dopo 6 ore! Ho deciso perciò di interpretare io stesso Alì e salvare il film. Se avessimo continuato con l’attore originale, prima o poi, le riprese si sarebbero sicuramente interrotte. Così, nel primo giorno di riprese, mi sono improvvisamente ritrovato a interpretare anche il ruolo principale. Ciò che indosso nel film, infatti, è ciò che mi è capitato di indossare per caso quel giorno. In un certo senso, quindi, 'Il cacciatore' è diventato un film su un regista che ha le mani legate perché non gli è permesso di esprimere tutto quello che vorrebbe dire nel film che sta girando. Il cacciatore del titolo potrebbe in realtà essere il regista stesso, armato di macchina da presa. Essere l’attore e il regista allo stesso tempo è una cosa da 'Dr. Jekyll e Mr. Hyde'. Mi sono ritrovato in un luogo oscuro. Non è stato facile e indolore uscire dal personaggio. Ho anche capito che quello che mi piace del lavoro di regista è filmare altre persone".
Il regista, sceneggiatore e attore Rafi Pitts
Galleria Fotografica:
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