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UNA SCONFINATA GIOVINEZZA: PUPI AVATI AFFRONTA LA MALATTIA DEGENERATIVA DELLE CELLULE CEREBRALI IN SENO AD UNA CONSOLIDATA STORIA D'AMORE NELLA COPPIA IN CELLULOIDE FABRIZIO BENTIVOGLIO/FRANCESCA NERI
RECENSIONE IN ANTEPRIMA e RECENSIONE N. 2 - Dall'8 OTTOBRE
"C’è una sorta di contenzioso aperto fra me e la mia adolescenza. Per molti anni l’ho ritenuto un problema esclusivamente personale. Ritenevo, colpevolizzandomi, di aver vissuto quella stagione della mia vita con troppa precipitosità, nell’ansia di fuggirla diventando finalmente adulto e libero dai condizionamenti che la società di allora (soprattutto la famiglia e la scuola) mi imponevano. Ritenevo insomma che vivere ancora un contenzioso con quella lontana stagione facesse parte di una mia esclusiva e personale patologia. Nel tempo, l’esperienza che questo mestiere straordinario mi ha permesso di fare, mi ha insegnato che non è così, che in ogni persona che incontro sopravvive quel ragazzetto (o quella ragazzetta) di allora. Si tratta solo di riuscire a stanarlo, nascosto com’è dietro quell’infinità di occultamenti strategici ai quali l’esperienza di vita l’ha costretto a ricorrere.
E con quel ragazzino molti di noi, in modo consapevole o no, si trovano a fare i conti, essendo il nostro passato e il nostro presente molto più vicini di quanto si creda. Spesso addirittura contigui. Da un certo momento della nostra esistenza (e non si tratta di qualsivoglia forma degenerativa delle cellule celebrali) tendono a convivere. Come se in prossimità di quel ritorno a casa a cui ognuno di noi è destinato, venissimo via via liberati da quel condizionamento mortificante rappresentato dalla ragionevolezza, restituiti ad una libertà di 'vedere oltre', di fantasticare, che è prerogativa della prima adolescenza. Non vi è più quasi nulla, nessun essere vivente, nessun evento, nessun gesto, che visto attraverso questa lente non sia capace di commuovermi. Il territorio dell’emotività nel trascorrere degli anni si amplia a dismisura, difficile da tenere sotto controllo. Mi pareva un tema così straordinariamente affascinante da poterlo usare come pretesto per affrontare la prima storia d’amore che io abbia mai narrato".
Il regista soggettista e sceneggiatore Pupi Avati
(Una sconfinata giovinezza ITALIA 2010; drammatico; 98'; Produz.: DueA Film in collaboraz.: con Rai Cinema; Distribuz.: 01 Distribution)
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