THE HORSEMEN: DENNIS QUAID DETECTIVE ALLE PRESE CON UN ENIGMA. PER RISOLVERLO DOVRA' BEN INTERPRETARE LA LEGGENDA DEI 4 CAVALIERI DELL'APOCALISSE
"Gli elementi decisamente variegati di questa storia erano perfetti per me. E’ l’unione di un thriller criminale dotato di una grande suspense con un dramma familiare decisamente emotivo, il tutto ambientato in uno sfondo inquietante di forte spirito religioso decisamente fuori controllo. In effetti, quando ho incontrato per la prima volta i produttori e abbiamo parlato del film, ho citato 'Seven' e 'Kramer contro Kramer', così come il documentario 'Paradise Lost: The Child Murders at Robin Hood Hills'. Può sembrare un po’ strano, ma per me 'Horsemen' è direttamente legato a queste opere dal punto di vista tematico... Questi omicidi orrendi avvengono perché gli assassini soffrono un dolore incredibile. Loro si sentono rifiutati, incompresi e non amati. A un certo punto nella vita, ognuno si sente incompreso o non accettato dalla famiglia, gli amici o la società in generale. E’ per questo che, a mio avviso, chiunque veda questo film si identificherà in qualche personaggio, che siano i genitori, i figli, gli amici o il prete. Questa è stata la mia prima reazione istintiva dopo aver letto la sceneggiatura per la prima volta. Ero consapevole, sia nella mia mente che nel cuore, che il rapporto tra Breslin e i suoi due figli fosse al centro della storia. Tutti sono genitori o figli, ma nessuno ama provare dolore. Ci sono dei grossi ostacoli emotivi e spero che le persone che vedranno il film torneranno a casa con l’idea di passare un po’ più di tempo ad alleviare il dolore di qualcuno".
Il regista Jonas Åkerlund
(The Horsemen USA 2008; Thriller; 110'; Produz.: Mandate Pictures/Platinum Dunes/Radar Pictures; Distribuz.: Moviemax)
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