Cinema. Festa Internazionale di Roma 2006: A CASA NOSTRA
"'A casa nostra' è un film che non parla, come 'Mobbing', del mondo del lavoro in modo centrale. Ci sono però dei punti in comune tra i due film e l'uno è un pò il frutto dell'altro: la domanda dalla quale partono entrambi è 'qual'è il valore della vita in un mondo in cui il profitto è l'unico motore?'. Se in 'Mobbing' la vita dell'impiegata Anna veniva scientificamente fatta a pezzi perché l'azienda potesse andare avanti, in questo film ho tentato di raccontare un intreccio di tante vite in una grande città italiana di oggi, dove il denaro è diventato la cosa più importante. Cosa rimane di quelle vite in questa situazione? Mi sembra che la domanda che sottende ai due film sia necessaria e inevitabile, perché forse mai nella storia degli uomini la pura e semplice ricerca di guadagno, senza contropoteri, come possono essere stati la religione, la politica, anche solo l'ambizione personale, l'aspirazione a conoscere, a saper fare qualcosa, a produrre miglioramenti, mai il semplice e solo desiderio di guadagno è stato motore delle azioni degli uomini come in questo momento. Mi sembra una situazione alquanto spaventosa e alla quale è importante reagire, perché non auguro né a noi né ai nostri figli di ritrovarsi in un mondo simile".
La regista Francesca Comencini
(A casa nostra, ITALIA 2006; drammatico; 101'; Produz.: RAICINEMA e BIANCA FILM; Distrbuz.: 01 Distribution)
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