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    LOCKED - IN TRAPPOLA

    RECENSIONE - Bill Skarsgård ladro d'auto prigioniero di un folle (Anthony Hopkins) - Dal 21 Agosto

    “Sono un grande fan dei remake... la visione più ovvia del pianeta Terra… se si va più a fondo, si capisce che ogni singolo film è un remake. Che ogni film che vedi è stato presentato come un qualcosa che incontra qualcos’altro. E se parli con un regista, ti dirà: ‘Oh, ti piace quella scena? Io sto solo facendo questo qui... C’è l’ambientazione, c’è la premessa, ci sono un paio di momenti che sono sicuramente un omaggio all’incredibile lavoro svolto dai precedenti registi e c’erano cose che amavo ma che non sarebbero state fedeli al film che stavo girando. E dovevo raccontare la mia storia"
    Il regista David Yarovesky

    (Locked; Usa, Canada 2025; Thriller psicologico; 95'; Produz.: ZQ Intrattenimento, R.U. Robot Studios, Arcana Studio, R Produzioni, Sillen Productions; Distribuz.: Eagle Pictures)

    Locandina italiana Locked - In trappola

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    Storyline

    Titolo in italiano: Locked - In trappola

    Titolo in lingua originale: Locked

    Anno di produzione: 2025

    Anno di uscita: 2025

    Regia: David Yarovesky

    Sceneggiatura: Michael Arlen Ross, Mariano Cohn, Gastón Duprat

    Soggetto: Remake del film argentino 4×4 di Mariano Cohn e Gastón Duprat.

    Cast: Bill Skarsgård (Eddie Barrish)
    Anthony Hopkins (William)
    Ashley Cartwright (Sarah Barrish)
    Michael Eklund (Karl)
    Navid Charkhi (Butter)

    Musica: Tim Williams

    Costumi: Autumn Steed

    Scenografia: Grant Armstrong

    Fotografia: Michael Dallatorre

    Montaggio: Andrew Buckland, Peter Gvozdas

    Effetti Speciali: Mike Kruper; Nick Lawson (shop supervisore)

    Makeup: Ali Pavlinovich, Emelie Qvick

    Casting: Jackie Lind

    Scheda film aggiornata al: 10 Settembre 2025

    Sinossi:

    Non potendo permettersi di riparare il suo furgone, Eddie Barrish non può andare a prendere sua figlia, Sarah, a scuola. Disperato, ruba il portafoglio di un meccanico e compra i biglietti della lotteria, fa chiamate infruttuose per prendere in prestito denaro e cerca auto incustodite da rapinare. Scusandosi con Sarah al telefono, si imbatte in un SUV di lusso Dolus sbloccato. Entra nell'auto e cerca oggetti di valore da rubare, ma quando cerca di andarsene, il veicolo si chiude da solo, intrappolandolo all'interno. Nel bagagliaio scopre sia una chiave inglese che un cric, ma nel panico afferra solo la chiave inglese, senza mai considerare che il cric potrebbe aiutarlo a fuggire, e sbatte la chiave inglese contro l'interno mentre cerca di liberarsi freneticamente. Nel caos, il suo braccio colpisce il telaio della portiera posteriore sinistra e sanguina per un taglio doloroso.

    L'auto riceve una chiamata, che Eddie ignora mentre lotta per scappare e sanguina dalla ferita. Alla fine, risponde alla chiamata in arrivo da William, il proprietario dell'auto, ed è scioccato dai taser incorporati nei sedili. Guardando Eddie attraverso telecamere nascoste, William spiega che ha fatto costruire il Dolus come una trappola elaborata dopo sei precedenti irruzioni.

    Tirando fuori la pistola, Eddie spara al vetro antiproiettile, ma il colpo rimbalza nella sua gamba. L'auto è troppo oscura e insonorizzata perché i passanti possano notarlo. Esigente una conversazione, William rivela di essere un ricco medico, ma un Eddie gravemente sanguinante sviene. Scende la notte e Eddie si sveglia e scopre che le sue ferite sono state curate, ma è ancora chiuso dentro.

    Il giorno seguente, lo sfortunato Eddie si rifiuta di ascoltare William che parla di sua figlia Emma e lo tormenta con shock, aria condizionata gelida e musica jodel. Al calar della notte Eddie si scusa per aver bestemmiato e William cede a chiamarlo dal balcone del suo condominio vicino. Con un cancro terminale, William si è assunto la responsabilità di fare giustizia da solo. Si offre di lasciare andare Eddie se riesce a dimostrare che irrompere nel Dolus è la sua prima infrazione, quindi lo sottopone a un calore punitivo.

    Affamato e disidratato, Eddie cede le sue informazioni personali. William spegne il fuoco e lo indirizza verso una bottiglia d'acqua. Grattando il suo ultimo biglietto della lotteria, Eddie scopre di aver vinto i soldi di cui ha bisogno. Si scusa sinceramente e William lo ricompensa con un biscotto nascosto nel vano portaoggetti. Eddie si rende conto che può accedere all'impianto elettrico dell'auto sotto il vano portaoggetti, che le telecamere non possono vedere, e inizia a sondare i circuiti allentati con il piede.

    Il giorno seguente un delirante Eddie ricorre a bere la propria urina. Quella notte pensa di essere riuscito ad avviare l'auto, ma William rivela che sta pilotando il Dolus a distanza, mandando Eddie a sbandare per la città. Interrompendo un paio di rapinatori, William ignora le suppliche di Eddie e li schiaccia a morte con il SUV. La corsa ad alta velocità termina quando un brusco arresto fa perdere i sensi a Eddie.

    Svegliandosi il giorno dopo, Eddie scopre che William ha usato le sue informazioni per rintracciare Sarah. Impotente, osserva William che tenta di investirla mentre torna a casa da scuola. Minacciando di spararsi e porre fine al gioco di William, Eddie preme il grilletto solo per scoprire che la pistola è scarica. Sarah viene risparmiata, ma Eddie distrugge le telecamere e il display del cruscotto dell'auto, inviando a sua figlia un messaggio d'addio.

    William arriva per completare la punizione di Eddie, lo costringe ad ammanettarsi e ricarica la pistola. Permettendo a Eddie di fumare un ultimo spinello, William li caccia dalla città per ucciderlo e sbarazzarsi del suo corpo. Rivela che Emma è stata uccisa durante una rapina, alimentando il suo piano. Eddie riesce a scollegare l'alimentazione dell'auto. Mentre il SUV cade fuori strada, la pistola spara e William viene colpito.

    Eddie si libera e attacca William proprio mentre arriva una chiamata da Sarah. Promettendo di andarla a prendere, Eddie implora William di sbloccare l'auto che ora sta prendendo fuoco, ma William muore prima che possa obbedire. Sfondando il parabrezza posteriore distrutto, Eddie viene salvato da un automobilista di passaggio. Torna al negozio di auto con le sue vincite alla lotteria, ma quando il furgone non viene ancora riparato in tempo, compra una bicicletta per Sarah e la guida a scuola, riunendosi con sua figlia.

    Storyline:

    Unable to afford to repair his van, Eddie Barrish cannot pick up his daughter, Sarah, from school. Desperate, he steals a mechanic’s wallet and buys lottery tickets, makes fruitless calls to borrow money, and searches for unattended cars to rob. Apologizing to Sarah over the phone, he comes across an unlocked Dolus luxury SUV. He enters the car and searches for valuables to steal, but when he tries to leave, the vehicle locks itself, trapping him inside. In the trunk he discovers both a lug wrench and a jack, but in his panic, he only grabs the lug wrench, never considering that the jack could help him escape, and he slams the wrench against the interior as he tries to frantically batter his way free. In the chaos, his arm strikes the left rear door frame and he bleeds from a painful cut.

    The car receives a call, which Eddie ignores as he struggles to escape and bleeds from his wound. Finally, he answers the incoming call from William, the car’s owner, and is shocked by tasers built into the seats. Watching Eddie through hidden cameras, William explains that he had the Dolus built as an elaborate trap after six previous break-ins.

    Taking out his gun, Eddie shoots at the bulletproof glass, but the shot ricochets into his leg. The car is too darkly tinted and soundproofed for passersby to notice him. Demanding conversation, William reveals he is a wealthy doctor, but a badly bleeding Eddie passes out. Night falls, and Eddie awakens to find his wounds treated, yet he is still locked inside.

    The following day, the foul mouthed Eddie refuses to listen as William talks about his own daughter Emma, and torments him with shocks, freezing air conditioning, and yodeling music. By nightfall Eddie apologizes for cursing, and William relents calling from the balcony of his nearby condo. With terminal cancer, William has taken it upon himself to deliver his own justice. He offers to let Eddie go if he can prove that breaking into the Dolus is his first offense, then subjects him to punishing heat.

    Starving and dehydrated, Eddie surrenders his personal information. William turns off the heat and directs him to a bottle of water. Scratching off his last lottery ticket, Eddie discovers he has won the money he needs. He apologizes sincerely, and William rewards him with a cookie hidden in the glovebox. Eddie realizes he can access the car’s electrical system below the glovebox, which the cameras cannot see, and begins probing for loose circuits with his foot.

    The following day a delirious Eddie resorts to drinking his own urine. That night he thinks he’s managed to start the car, but William reveals he is piloting the Dolus remotely, sending Eddie careening through the city. Interrupting a pair of muggers, William ignores Eddie’s pleas and crushes them to death with the SUV. The high speed joyride ends when an abrupt stop knocks Eddie unconscious.

    Awakening the next day, Eddie learns that William used his information to track down Sarah. Helpless, he watches William attempt to run her over on her way home from school. Threatening to shoot himself and end William’s game, Eddie pulls the trigger only to discover the gun is unloaded. Sarah is spared, but Eddie smashes the car’s cameras and dashboard display, sending his daughter a farewell message.

    William arrives to complete Eddie’s punishment, forces him to cuff himself, and reloads the gun. Allowing Eddie to smoke a final joint, William drives them out of the city to kill him and dispose of his body. He reveals that Emma was killed during a robbery, fueling his plan. Eddie succeeds in disconnecting the car’s power. As the SUV tumbles off the road, the gun goes off and William is shot.

    Eddie frees himself and attacks William just as a call from Sarah comes through. Promising to pick her up, Eddie begs William to unlock the car which is now catching fire but William dies before he can comply. Breaking through the smashed rear windshield, Eddie is rescued by a passing driver. He returns to the auto shop with his lottery winnings, but when the van still won’t be repaired in time, he buys a bike for Sarah and rides it to school, reuniting with his daughter.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Diciamo che si poteva osare di più: sia dal punto di vista del protagonismo che sul piano narrativo. Anche se, ad un primo sguardo, sembrerebbe che di più non si potesse proprio fare. Eppure, qualcosa non gira come avrebbe dovuto, soprattutto nella prima parte. Il regista e sceneggiatore statunitense David Yarovesky (L’angelo del male-Brightburn, 2019; Nightbooks-Racconti di paura, 2021) che, con questo Locked-In trappola si trova all’altezza del suo terzo lungometraggio, punta il tutto e per tutto su un ‘palcoscenico’ ristretto in cui si muove - per quel che può, e per lo più imprecando - un solo personaggio. Personaggio intrappolato in un furgone, in forzata interazione, via telefono interno, con la voce del proprietario del veicolo: voce insolente, beffarda, e, ostinatamente determinata a torturare fino all’inverosimile, quel giovane che vi si è introdotto per rubare qualcosa da rivendere. I due in questione - l’uno sul campo, l’altro fuori schermo

    - formano una dicotomia emblematica degli opposti sociali - ricchi e disagiati - che si moltiplicano nell’intorno. Intorno periferico in cui non manca di sbirciare la macchina da presa. E dunque due opposti sociali, nonché due opposte visioni di considerare la cosa, come responsabilità e giustizia. Una dicotomia sghemba, in cui, per la maggior parte del tempo, a campeggiare in primo piano è Bill Skarsgård con il suo Eddie, mentre in voice over c’è nientemeno che il venerando – memore dell’insana cattiveria di Hannibal Lecter – sir Anthony Hopkins. Francamente avremmo preferito il contrario, ma ovviamente, non poteva funzionare. Il ladruncolo Eddie doveva essere giovane e il ricco William, fuori di testa, con le sue ragioni declinate sull’eccesso, non poteva che essere anziano e con qualche dolore insanabile da metabolizzare al punto da averlo reso psicopatico fino a quel punto. Il film punta tutto sulle impotenti reazioni e i reiterati,

    quanto vani, tentativi di fuga del malcapitato, ma, alla lunga, non regge in maniera appassionante il protagonismo, indirettamente detenuto dalla voce dell’altro, con le sue provocatorie argomentazioni, tra follia e personale rivendicazione, affinché nulla sia lasciato al caso, o incompiuto, neppure in fatto di punizioni corporali.

    E’ come aver cercato di combinare una pièce teatrale ad un horror da camera, masticato sulle ansie di un ladruncolo sbandato e, ovviamente, spiantato, finito casualmente in un furgone bunker, per sua disgrazia. E se la claustrofobia di una bara (The Buried) vi è sembrata il massimo, il furgone Dolus accessoriato come la più futuribile delle trappole, da far impallidire l’intelligence più tecno-avanguardista, fa del suo meglio per replicare un certo, soffocante, disagio grondante terrore. Ma, come le carrellate dell’inizio tendono a puntualizzare, tutto nasce dal vero primo disagio, che è quello sociale, a portata di sguardo nei vicoli e nelle strade marginali di ogni

    metropoli. Disadattati che praticano, ognuno a modo suo, il diritto alla sopravvivenza.

    Ma per portarsi là, dove osano le aquile, occorreva un protagonismo d’eccezione, appunto, qui latitante, nonostante tutti gli sforzi innegabilmente adoperati sul campo da Bill Skarsgård con il suo Eddie, intrappolato, come si è detto, per il novanta per cento della totalità del tempo a disposizione, in questo scatolone di latta super accessoriato, trappola di tortura ‘orchestrata’ da quel sadico proprietario che, pare aver subito tante e tali di quelle aggressioni e furti da votarsi anima e corpo ad una nuova religione di autodifesa, e di una ‘giustizia fai da te’: il William di un Anthony Hopkins fantasma, appunto, operativo dietro le quinte per dare del filo da torcere al malandrino che - settimo della lista - si è permesso di violare la sua privacy, da ricco signore, eppure malato terminale (cancro alla prostata), con

    ormai nulla da perdere se non farla pagare – uno per tutti e una volta per tutte - a chi gli ha rovinato la vita portandogli via il bene più prezioso. L’assente protagonista spietatamente psicopatico, sarcastico e sadico - inconfondibile la mezza risata intercalare nei suoi dialoghi imposti al ragazzo - esprime, di fatto, un dolore fuori controllo che radica nell’ennesima aggressione finita con la morte della figlia Emma.

    Individuato il movente di un simile deragliamento mentale, ce ne dobbiamo sciroppare le conseguenze ai danni del malcapitato che, per nostra sfortuna, come precedentemente detto, occupa gran parte del tempo il primo piano, lasciando al carnefice William - e dunque al blasonato Anthony Hopkins - lo spazio di una sorta di cameo allargato verso l’epilogo. Neanche si trattasse di un audio libro o della voce fuori campo di una piéce da palcoscenico, quella di William/Hopkins è una sfera tutta mentale che

    radica in quel logorroico argomentare con la sua vittima, torturata in vario modo, tra cui anche con la musica ad alto volume. Ed è per questo che il film non decolla, se non, migliorando in qualche modo i toni tensivi, oltre la metà di tutta la narrazione, quando il monocorde delirio entro l’abitacolo della vettura si sposta su strada. Il veicolo teleguidato a distanza inizia a perseguitare la figlioletta di Eddie/Skarsgård, Sarah (deliziosa Ashley Cartwright) che lo attende invano fuori dalla scuola. Le scene in cui per volontà di William/Hopkins il veicolo tallona la bimba all’uscita da scuola, hanno un loro appeal adrenalinico, ben sapendo che è solo un bluff: neppure uno squinternato sadico come Williams/Hopkins arriverebbe a tanto dopo aver perduto la sua stessa figlia. Finalmente, il ‘one man show’ di Eddie/Skarsgård volgerà al termine, ma non certo per migliorare le cose: la tortura rincara la dose in misura

    massiccia con William/Hopkins presente al suo fianco. Paradossalmente, sarà grazie ad una mossa degna dell’’astuzia da strada’, che Eddie/Skarsgård potrà venirne fuori, da sopravvissuto: sfiancato, devastato, ferito, ma sopravvissuto.

    Così, se i due personaggi, ognuno dal basso o dall’alto dei propri estremi, rappresentano la punta di diamante degli opposti di una società, con le sue falle e le sue inadempienze, anche e soprattutto, in merito ad una giustizia fallimentare, il finale buonista, pur inducendo lo spettatore verso la commozione - inevitabile - non è certo sufficiente a colmare una frattura sociale che resta inesorabile e aperta come una voragine, per il cui risanamento occorrerebbe ben altro che la forza degli affetti. Comunque, anche se non è dato di sapere come… onore al merito alla volontà di farcela, almeno… per amore paterno.

    Riproduzione riservata © Copyright CELLULOID PORTRAITS

    Perle di sceneggiatura

    William (Anthony Hopkins): "La gente intorno… campano di carità… Siamo regrediti… guarda questo quartiere… gente perbene che vive nella paura" (in riferimento alle misure di sicurezza delle abitazioni blindate)

    William (Anthony Hopkins): “Ci deve essere una punizione per chi rompe le regole sociali no?!â€

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