RECENSIONE - Dal 17 Ottobre - 20. Festa del Cinema di Roma (15-25 Ottobre 2025) Sez. Best of Fest - Da 78. Cannes (13-24 Maggio 2025) - CONCORSO - Il regista e sceneggiatore Ari Aster (Midsommar, Beau Ha Paura) approda per la prima volta sulla Croisette, accompagnato da un cast 'all star', tra cui Joaquin Phoenix, Emma Stone, Pedro Pascal, Austin Butler
(Eddington; Usa, Finlandia 2024; dramedy western contemporaneo; 148'; Produz.: A24, 828 Productions, IPR.VC, Square Peg; Distribuz.: I Wonder Pictures)
Maggio 2020. Lo scontro tra lo sceriffo locale (Phoenix) e il sindaco (Pascal) scatena una polveriera che mette i cittadini gli uni contro gli altri. A Eddington, New Mexico.
Si dà anche il caso che lo sceriffo sia corrotto, mentre il sindaco (Pedro Pascal), dal canto suo, ha una relazione con la moglie dello sceriffo. Siamo inoltre in piena pandemia e tutto comincia con una coppia di Los Angeles che rimane senza benzina e si ferma a Eddington, dove viene accolta calorosamente. Purtroppo, al calar della notte, l'orrore si manifesta con inaudita violenza.
Storyline:
In May of 2020, a standoff between a small-town sheriff and mayor sparks a powder keg as neighbor is pitted against neighbor in Eddington, New Mexico.
i due protagonisti. Due galli nello stesso pollaio alle prese con un controcanto spalmato sugli opposti. D’altra parte, l’intero percorso, tra i più accidentati, sia nel rispettivo privato, che nella dimensione pubblica - una ‘polveriera annunciata’, sottopelle prima di esplodere come un fulmine a ciel sereno - si muove in modo tale da delinearsi come fondato su basi contrapposte, unico indizio distintivo per non perdersi nel caos. Un caos che, ovviamente, è metafora grancassa della nostra contemporaneità , condizionata, asservita e schiacciata sotto il peso dei social: elettiva macchina del fango dove ognuno denigra e viene denigrato a sua volta a vario titolo - a torto o a ragione, poco importa - e dove tutto è esibito, stupidità inclusa. Non è un caso se le videate dei cellulari diventano un leitmotiv dell’intera storia, in un potente co-protagonismo a tutti gli effetti, mentre intanto occhieggia il sogno di poter togliere un pò
di polvere da quel villaggio dimenticato da Dio: portare un nuovo centro dati di intelligenza artificiale, un polo tecnologico equivalente ad un alito di modernità .
In questo speciale caos in celluloide, imperfetto certo, debordante oltre ogni senso della misura - giocato per scelta sugli eccessi - rientra in primis lo tsunami pandemico, ma anche molto di altro, tra cui razzismo, abusi sessuali (stupro, pedofilia), movimenti di protesta come il Black Lives Matter, oltre all’antagonismo elettorale, in vista della scelta del prossimo Sindaco. Ci troviamo all’altezza del Maggio 2020, in una piccola cittadina del New Mexico, laddove, per l’appunto, si consuma l’acceso scontro tra lo sceriffo locale Joe Cross (Joaquin Phoenix) e il sindaco Ted Garcia (Pedro Pascal). La miccia che si va scaldando per bene prima di essere pronta a dare il via ad una pericolosa ed esplosiva escalation. Ed è proprio là , ad Eddington, cittadina per lo più tranquilla, dove
si pensava che il peggio non potesse mai raggiungerla, che invece, al contrario, eventi e accadimenti vari, dentro e fuori casa, la trasformeranno, a suo tempo, in una polveriera pronta ad esplodere. Così, in un clima sempre più teso e surriscaldato, i cittadini si ritrovano divisi, gli uni contro gli altri, in una spirale di diffidenza e paura, fino agli estremi che contemplano il totale sgretolamento della comunità , al centro di un folle e malsano regolamento di conti.
Le contraddizioni si rincorrono l’un l’altra, pandemia in testa, con l’uso condiviso della mascherina e tutto quel che già abbiamo sperimentato a pelle nella realtà vissuta, con pseudo verità e via di quel passo. Ma non tutti se la sentono di aderire a simili costrizioni, a cominciare proprio dallo sceriffo Joe/Phoenix, asmatico e dunque con problemi di respirazione già naturalmente incorporati. Problemi a grappolo per il povero Sceriffo, con una moglie ‘abusata’
- la Louise di Emma Stone - che tollera a malapena il contatto fisico, e una suocera - la Dawn di Deirdre O'Connell - logorroica, invadente, supponente e convinta opinionista attiva sui social, sempre in vena di pontificare la sua verità , motivata dalle sedicenti contraddizioni esterne. Tra i personaggi di fronda il combattente guru Vernon (Austin Butler) che coinvolgerà Louise/Stone al punto da lasciare casa, e, tra gli altri, quel barbone, icona-emblema dell’emarginato tipo, che apre le danze in uno stile, per così, dire, familiare. Eddington si apre per l’appunto con la sua entrata in campo: un piano sequenza applicato solo sui suoi piedi, e sulle sue gambe strascicate in un’andatura malferma, in tandem con il suo delirio verbale in solitaria. Uno scorcio che sembra un omaggio dichiarato all’inconfondibile stile dei fratelli Coen - sulla stessa lunghezza d’onda l’Osborne Cox di John Malkovich in apertura di Burn After Reading-A prova
di spia - ma non solo. Così portata e stile di Eddington, talmente frastagliato da farci perdere la bussola, radica nella sfera più ambiziosa di un progetto in celluloide, laddove è solito spingersi un cineasta dal respiro autoriale come Ari Aster (Hereditary-Le radici del male), apprezzato apertamente anche da Martin Scorsese. E, a ben vedere, non è mai facile assimilarne a pieno l’autentica portata, soprattutto quando se ne dilata l’arco temporale, sforando abbondantemente le canoniche due ore. Normalmente, aiuta tornare a rivisitare il soggetto in altri, futuri, momenti, e potrebbe essere proprio questo il caso: un gioiellino da acquisire, ognuno nella propria videoteca privata.
Voce off: Si continua a parlare di quel laboratorio di Wuhan, in Cina, e se cerchiamo la data in cui è stato fondato quel laboratorio era il 1956. Guarda caso, proprio l'anno in cui è nato Tom Hanks, la prima celebrità ...
Ted Garcia (Pedro Pascal): Sono pronto a tornare a guidare la nostra città , a combattere la pandemia e le ingiustizie razziali ed economiche.
Commenti del regista
“Non fraintendetemi: non penso che nulla di ciò che sta accadendo in questo momento sia divertente, ma è tutto assurdo. E la cosa insidiosa della nostra cultura è che è spaventosa, pericolosa e catastrofica, ma anche ridicola, stupida e impossibile da prendere sul serio... Volevo realizzare un film che rispecchiasse il paese in
cui viviamo, senza necessariamente demonizzare o esaltare nessuno. Spero che sia democratico, nel senso che dà lo stesso peso a tutti gli strumenti di questa cacofonia. E alla fine, qualunque siano le nostre differenze di opinione, dobbiamo trovare un modo per ricominciare a interagire gli uni con gli altri. Il potere della tecnologia e della finanza ci ha
tenuti congelati e isolati nei nostri silos individuali, ma siamo tutti nella stessa situazione. Sappiamo tutti che c'è qualcosa di molto grave che non va"
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"Quando è scoppiata la pandemia e poi c'è stato l'orribile omicidio di George Floyd, ho sentito che era il momento giusto per rivisitare Eddington e usare quella confluenza di eventi per cercare di dare un senso a ciò che stava accadendo... 'Eddington' è un western, ma le pistole sono telefoni"