Cast: Nicole Kidman (Nancy Vandergroot) Matthew Macfadyen (Fred Vandergroot) Gael Garcìa Bernal (Dave Delgado) Jude Hill (Harry Vandergroot) Jeff Pope (Squiggs Graumann) Isaac Krasner (Shawn Graumann) Lennon Parham (Lennon) Rachel Sennott (Candy Deboer) Chris Witaske (poliziotto di Holland)
Musica: Alex Somers
Costumi: Susan Lyall
Scenografia: Jc Molina
Fotografia: Pawel Pogorzelski
Montaggio: Martin Pensa
Makeup: Torsten Witte e Jonah Levy (direzione); Noriko Watanabe (per Nicole Kidman)
Casting: Francine Maisler, Molly Rose
Scheda film aggiornata al:
09 Aprile 2025
Sinossi:
In breve:
La meticolosa Nancy Vandergroot (Nicole Kidman), insegnante e casalinga dalla vita apparentemente perfetta con il marito, stimato pilastro della comunità (Matthew Macfadyen) e il figlio (Jude Hill) nell'idilliaca Holland, Michigan - città dei tulipani - che precipita in una spirale di eventi oscuri.
Nancy e il suo affabile collega (Gael GarcÃa Bernal) iniziano a nutrire sospetti su un segreto, e finiranno per scoprire che nulla nelle loro vite è come sembra.
Storyline:
Nancy Vandergroot is a teacher and homemaker. She has a picture-perfect life with her community pillar husband and son, in tulip-filled Holland, Michigan. However, when Nancy and a friendly colleague become suspicious of a secret, she tumbles into a twisted tale, only to discover nothing in their lives is what it seems.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Thriller psicologico a bassa tensione? Niente affatto! ‘The Nancy/Kidman Show vive delle sue stesse paranoie, e dunque, il suo spettacolo non può essere criticato, in quanto essenza di una soggettiva che si nutre dello stesso noioso gioco che mette in scena. Il riluttante gioco a ‘la donna perfetta’ in quel di Holland, che è pur sempre America, grande in copertina, spesso minuscola e misera nelle piccole comunità che accoglie. Ma se si ha pazienza, la noia farà posto a qualcosa di orripilante! Tutto vero?...
nell’altro. Ed è questa, in un certo senso, la chiave di lettura valida anche per questo Holland di Mimi Cave (l’esordio horror Fresh), per quanto rovesciata di segno: dal maschile al femminile. Tant’è che Nicole Kidman apre l’odierno sipario facendosi largo tra i titoli di testa in maniera molto simile: in costume olandese, modi leziosi e sorriso stampato come su una cartolina promozionale del luogo. E il luogo in questione, questa volta, all’altezza dell’anno Duemila, è l’idilliaca cittadina di Holland: una istantanea suburbana nel Michigan, stampata direttamente dalla vera Olanda, con tanto di mulini a vento, zoccoli di legno e prati di tulipani. Per inciso, cittadina realmente esistente, fondata dai calvinisti olandesi nel 1847 come avamposto della cultura olandese e della tradizione del Midwest americano. Un po' come gli Amish a margine di svariate zone limitrofe negli States. Holland, un luogo perfetto da copertina! Ma che noia! O forse no!
Anche la TV è protagonista e si direbbe contribuire, come placebo, alle insofferenze familiari: la sequenza trasferita dal piccolo al grande schermo di Robin Williams in versione Mrs. Doubfire, proprio all’altezza in cui il figlio riconosce il travestimento del padre in bagno, funge non solo come nota distensiva ma pure come sottile linea rossa con la storia in corso, emblematica di un inganno smascherato. L’inganno che di lì a poco Nancy/Kidman si troverà sotto agli occhi.
Beh, è comunque al cuore di questo idilliaco luogo da cartolina che - come assicura lei stessa in voice over - vive realmente, conducendo una vita da perfetta casalinga, la Nancy Vandergroot di Nicole Kidman: insegnante di economia domestica, o, ‘gestione della vita’ (Life Management) che dir si voglia. Nancy/Kidman è madre dell’adolescente Harry (Jude Hill) e moglie dello stimato optometrista Fred (Matthew Macfadyen), appassionato di trenini in miniatura, diacono amato della chiesa locale e
pilastro della comunità . Ma l’idilliaco quadretto comincia a scricchiolare fin dall’inizio quando Nancy/Kidman non trova un orecchino e da dolcissima signora di buone maniere non ci mette molto ad incolpare la babysitter e amica del figlio Candy (Rachel Sennott), per quanto sembra si trattasse solo di aver mangiato del bacon. La fiducia è una cosa seria ma Nancy/Kidman ne fa un vero ‘affare di Stato’, coinvolgendo l’intera famiglia e mostrandosi autentica paranoide, insofferente persino alle frequenti trasferte del marito per lavoro. Talmente insofferente da farla insospettire di un possibile tradimento. E fin qui, l’affresco della casalinga ‘per forza’ in nome di un’agiatezza accomodata e accomodante, funziona. La noia e l’incomprensione aleggiano nell’aria mentre tornano alla memoria certe dinamiche vissute dalla stessa Kidman ne La donna perfetta di Frank Oz. Olivia Wilde le risponderebbe Don’t Worry Darling, è tutto ok.
Quel che invece stride fin da subito è il suo rapporto
esasperatamente confidenziale con il collega di scuola Dave Delgado (Gael Garcia Bernal): quale scriteriata - per quanto di lì a poco manifesti una forte attrazione (calorosamente ricambiata) per quest’ultimo - confiderebbe problemi personali con il proprio consorte? I due ben presto si lasciano andare ad effusioni amorose condite con temporanei sensi di colpa, dissolti poi piuttosto velocemente, sull’onda di un’indagine congiunta - del tutto amatoriale, e a tratti persino comica - ai danni del marito per la sua sedicente infedeltà . Tra un incespicare qua e là - dove l’unico integerrimo sembra essere quel figlio impotente di fronte alla sotterranea tresca di sua madre con l’altro - alla fine, molto più avanti, la suddetta investigazione porterà risultati sufficientemente macabri da scoperchiare finalmente l’amara verità : una spirale di eventi oscuri da far virare la pellicola sulle sponde del noir horror. Il contrasto della situazione con i festeggiamenti del Tulip Time, la Festa
annuale dei tulipani - non fosse ancora abbastanza chiaro! -punta il dito sull’ipocrisia dietro la cover patinata. Ipocrisia d’altra parte già tradita da certi passaggi per cui ‘la danza è espressione del diavolo’, ma naturalmente non quella olandese. E che dire dell’intolleranza razzista nei confronti del messicano Dave/Bernal, di cui si rende simbolica l’aggressione a casa da parte del padre violento di un suo alunno? A questo punto, il lato oscuro della vita di provincia è servito! Ma per assaporarne a pieno tutto l’amaro possibile si rende necessario raggiungere l’epilogo, inquietante, spiazzante più degli stessi incubi - visivamente spettacolari! - vissuti dalla Nancy di una Nicole Kidman talmente convinta di ruolo e film da lasciarsi coinvolgere anche nella produzione con la sua Blossom Films.