I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dal 13 Febbraio - Kristin Scott Thomas e le altre in giro per l'arcipelago greco, all'insegna di vacanza e solidarietà femminile.
(Les Cyclades (titolo internazionale: Two Tickets To Greece); Francia, Grecia, Belgio 2022; Commedia; 110'; Produz.: Avenue B Productions, Vito Films, Blonde Audiovisual Productions; Distribuz.: Movies Inspired)
Titolo in lingua originale:
Les Cyclades (titolo internazionale: Two Tickets To Greece)
Anno di produzione:
2022
Anno di uscita:
2025
Regia: Marc Fitoussi
Sceneggiatura:
Marc Fitoussi
Cast: Kristin Scott Thomas (Bijou) Laure Calamy (Magalie Graulières) Olivia Côte (Blandine Bouvier) Alexandre Desrousseaux (Benjamin) Nicolas Bridet (Maxime) Panos Koronis (Dimitris) Leelou Laridan (Blandine adolescente) Marie Mallia (Magalie adolescente) Sarah Le Picard (madre babysitter) Antoine Levannier (padre babysitter)
E' la storia di Blandine e Magalie (Olivia Côte e Laure Calamy), che quando erano adolescenti erano amiche inseparabili. Con il passare del tempo, però, le due si sono perse di vista, ma il destino farà sì che le loro strade si incrocino di nuovo.
Dopo il loro incontro da adulte, le due donne decidono di fare insieme quel viaggio che hanno sempre sognato. La meta prescelta è la Grecia con le sue isole, il mare e i panorami soleggiati, ma di certo non tutto filerà liscio. Le due ex amiche, infatti, si renderanno conto che non solo il loro.
Storyline:
When childhood friends Magalie and Blandine cross paths after many years, they decide to finally take their dream vacation to Greece.
As teenagers, Blandine and Magalie were inseparable. Years passed and they lost sight of each other. As their paths cross again, they decide to take the trip together that they have always dreamed of. Direction Greece, its sun, its islands but also its galleys because the two former best friends now have a very different approach to holidays... and to life.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non è che si debba storcere il naso sulla leggerezza per forza, ma nel caso di Amiche alle cicladi del regista e sceneggiatore francese Marc Fitoussi (La vie d’artiste, Copacabana), viene spontaneo. E forse è più corretto parlare di superficialità . Una superficialità di genere, persino più televisivo che cinematografico. E questo malgrado le interpreti in campo, i veri pilastri di un’architettura narrativa alquanto inconsistente e traballante, del tipo ‘mordi e fuggi’: ogni genere di problema viene appena sfiorato e tamponato con la dilagante e dirompente esuberanza del personaggio dominante a tutti gli effetti: la Magalie di Laure Calamy.
Dopo il preambolo adolescenziale appuntato su un’esperienza di babysitteraggio poco responsabile, il sipario si apre su Blandine (Olivia Côte), ormai adulta, ancora depressa e repressa per essere stata lasciata dal marito per una giovane dell’età di suo figlio Benjamin (Alexandre Desrousseaux). Figlio piuttosto preoccupato per l’inerzia della madre e la sua incapacitÃ
ad andare avanti per conto proprio: la fuga dalla seduta di psicoterapia alla prima lezione di un trimestrale prepagato, dipinge la dimensione del problema. Ma il figlio amorevole non si dà per vinto e rintraccia l’amica adolescenziale della madre per tentare di smuovere le acque. Ed ecco che, controvoglia, Blandine/Côte si ritrova in un ristorante indiano, a fronteggiare Magalie/Calamy, ancor più effervescente che non in età adolescenziale. Il fatto che le due non si siano più frequentate ha agli atti una rottura per motivi amorosi: una lettera non consegnata e spiegazioni non pervenute, alla luce di una situazione familiare burrascosa - cui si fa cenno a malapena come del resto per tutti gli altri problemi lambiti nel film - hanno allontanato per anni le due amiche del cuore, caratterialmente all’opposto.
Ma questo è solo il tremolante inizio che preannuncia il terremoto ‘vacanza’ alle Cicladi. Vacanza che il figlio di Blandine/Côte