Soggetto: Il dramma si basa su fatti veramente accaduti in merito al serial killer Rodney James Alcala noto come 'Dating Game Killer' a causa della sua apparizione all'omonimo show televisivo nel 1978. Dopo essere stato processato per cinque omicidi, rapimento, stupro e altri atti criminosi che sono soltanto una piccola frazione di quelli che la procura ha potuto dimostrare, Alcala è stato condannato a morte.
Cast: Anna Kendrick (Cheryl Bradshaw) Daniel Zovatto (Rodney Alcala) Autumn Best (Amy) Matt Visser (Candidato) Jedidiah Goodacre (Candidato) Nicolette Robinson (Laura) Pete Holmes (Terry) Tony Hale (Ed Burke) Kathryn Gallagher (Charlie) Kelley Jakle (Sarah) Dylan Schmid (Mario)
Musica: Dan Romer, Mike Tuccillo
Fotografia: Zach Kuperstein
Montaggio: Andy Canny, Lee Haugen
Scheda film aggiornata al:
21 Novembre 2024
Sinossi:
Il film segue la sua apparizione al TV Show, dove riuscì a vincere contro gli altri partecipanti un appuntamento con la giovane donna "in palio", Cheryl Bradshaw (Anna Kendrick).
All'epoca Alcala (Daniel Zovatto) aveva già sicuramente ucciso almeno cinque donne e durante lo show il film illustra la personalità di Alcala e di come la Bradshaw (Kendrick) decise di non rispettare i termini del gioco e non uscire con lui per l'appuntamento "vinto", per via del comportamento sospetto di Alcala e delle sensazioni negative che Cheryl provava in sua presenza.
Storyline:
Sheryl Bradshaw, a single woman looking for a suitor on a hit 1970s TV show, chooses charming bachelor Rodney Alcala, unaware that, behind the man's gentle facade, he hides a deadly secret.
Woman of the Hour is based on the stranger-than-fiction true story of Cheryl Bradshaw and Rodney Alcala. Bradshaw was a bachelorette on the hit '70s TV matchmaking show The Dating Game and chose handsome and funny bachelor No. 3, Rodney Alcala. But behind Alcala's charming facade was a deadly secret: He was a psychopathic serial killer.
di mordente. Ambientato nella Los Angeles di fine anni Settanta Woman in the Hour è tratto da una controversa storia vera, in cui si lascia intravedere il lassismo delle forze dell’ordine. L’incontro, realmente avvenuto nel 1978, tra l’aspirante attrice Cheryl Bradshaw e il femminicida Rodney Alcala, ha luogo proprio durante la registrazione di una delle puntate del programma TV ‘The Dating Game’. Ora, alla luce del fatto che il numero degli omicidi a lui attribuito, tra la California e New York, sfiorerebbe i 130 casi, la dice lunga sulla tutela istituzionale delle donne all’epoca. Come è stato possibile per un serial killer, mantenersi a lungo a piede libero e partecipare addirittura ad una trasmissione televisiva? C’è una sequenza in particolare nel film in cui l’amica di una vittima uccisa da Alcala, dopo averlo riconosciuto nel programma tv, va a sporgere denuncia alla polizia, che, per tutta risposta, continua a nicchiare,
non affrontando il problema, suscitando altresì la reazione rabbiosa della ragazza, che urla contro tutta l’urgenza di un intervento dovuto.
Dei tre piani narrativi attraverso i quali si ricrea il racconto della vicenda, quello da cui si parte è la ricerca di affermazione professionale dell’aspirante attrice Cheryl/Kendrick: il suo è il respiro pieno di una gran quantità di frustrazione, dal momento che non sembra andare mai oltre le audizioni. Piano che va ad intersecarsi con i vari adescamenti del killer Alcala/Zovatto, con i conseguenti omicidi. Il personaggio è peraltro viscido ed inquietante a sufficienza per essere tacciato come ‘strano’ e ‘respingente’ da chiunque si ritrovi ad averci a che fare: e anzi, a giudicare da certi approcci maschili, si direbbe più serial killer che femminicida integrale. Comunque, il montaggio alternato tra i vari piani narrativi, raggiunge il terzo, quello della trasmissione televisiva, e vi torna più volte, annoiando come è d’altra