ARCHIVIO HOME PAGE

SPECIALI

FLASH NEWS

  • • Ultime News
  • • Archivio News
  • ANTEPRIME

    RITRATTI IN CELLULOIDE

    MOVIES & DVD

  • • In programmazione
  • • Di prossima uscita
  • • New Entry
  • • Archivio
  • • Blu-ray & Dvd
  • CINEMA & PITTURA

    CINESPIGOLATURE

    EVENTI

    TOP 20

  • • Films
  • • Attrici
  • • Attori
  • • Registi
  • LA REDAZIONE

    • Registi

    • Attori

    • Attrici

    • Personaggi

    • L'Intervista

    • Dietro le quinte

    Black Bag - Doppio gioco

    Dal 30 Aprile ..

    Thunderbolts*

    Dal 30 Aprile ..

    Day Drinker

    New Entry - Johnny Depp è un bevitore diurno per Marc Webb (500 Days of ..

    I Roses

    New Entry - Nella rivisitazione del classico La guerra dei Roses (1989) di Jay Roach ..

    Untitled Alejandro G. Iñárritu Film

    New Entry - USA: Dal 2 Ottobre 2026 ..

    Io sono leggenda 2

    New Entry - Sequel di Io sono leggenda (2007) nel finale alternativo diverso dalla versione ..

    La passione di Cristo: Resurrezione

    New Entry - A distanza di 20 anni dalla Passione di Cristo (2004), Mel Gibson ..

    La Passione di Cristo: Resurrezione - Capitolo II

    Seconda parte de La Passione di Cristo: Resurrezione ..

    Home Page > Movies & DVD > Freud - L'ultima analisi

    FREUD - L'ULTIMA ANALISI

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dall'AFI Film Festival 2023 - Dal teatro al cinema, torna alla ribalta 'la questione di Dio': dopo il drammatico One Life (2023) Anthony Hopkins torna protagonista, questa volta vestendo i panni nientemeno che di Sigmund Freud (il padre della psicoanalisi già interpretato da Viggo Mortensen in A Dangerous Method, 2011). Suo interlocutore è invece CS Lewis, teologo nonché scrittore della celebre trilogia fantasy Le cronache di Narnia (il Matthew Goode di Downtown Abbey e The Good Wife) - Dal 28 Novembre

    "Se hai ragione [su Dio], non sarai in grado di dirmelo. Ma se ho ragione io, nessuno lo saprà mai!"
    Sigmund Freud (a C.S. Lewis)

    "Al di là della mia curiosità intellettuale e della mia inclinazione verso 'Freud – L’ultima analisi', in quanto figlio di uno psichiatra, ho una profonda consapevolezza di quanto questa storia sia incredibilmente attuale e importante. Viviamo in un’epoca strana e surreale, ideologicamente polarizzata, siamo tutti bloccati nelle nostre 'tribù'. Non c’è rispetto per i punti di vista degli altri, eppure un vero dialogo con gli altri è esattamente ciò di cui le persone sembrano avere sete. Nel film, abbiamo questi due titani con punti di vista diametralmente opposti che scelgono di combattere rispettosamente le loro differenze su Dio. La bellezza della storia è che, sebbene non ci siano risposte, è solo attraverso il dialogo che la crescita personale diventa possibile per ciascuno di loro. Volevo realizzare un film emozionante, stimolante e creativo, che ponesse grandi domande e guardasse profondamente al cuore di ogni condizione umana: amore, fede e mortalità. Sapevo che il film doveva essere cinematografico e addentrarsi completamente nell’aspetto onirico di questo incontro immaginario, esplorando il subconscio di queste due menti creative, che sfidavano le norme della società. Sia attraverso il mondo fantastico di Lewis o le foreste gotiche e le allucinazioni erotiche del subconscio di Freud, le immagini e i paesaggi filmici sarebbero usciti dai confini della casa di Freud, dove si svolge la discussione drammatica. Ambientato sull’orlo della guerra, sapevo che il film avrebbe dovuto avere anche un senso di urgenza molto reale; le loro poste in gioco personali riflettono il peso della guerra imminente e ciò che sta accadendo tra questi due è fondamentale per tutti noi in qualche modo. E questa sarebbe stata l’ultima seduta di Freud, poiché è un uomo che sa che sta per morire: è la sua ultima possibilità di confrontarsi con i propri difetti e l’intolleranza nei confronti della figlia, Anna. Sapevo che il loro complesso rapporto padre-figlia, derivante da una perdita personale e pieno di questioni etiche, avrebbe fatto parte del film. E il trauma di Lewis dalla Prima Guerra Mondiale ha influenzato le sue relazioni personali, in particolare con Janie Moore, la madre di un suo compagno deceduto sul campo di battaglia. Era una donna con cui Lewis si legò sentimentalmente fino a quando la sua conversione al cristianesimo non divenne una scusa per lasciarla. Mentre il film si addentra nei regni più profondi della psiche di entrambi gli uomini, sequenze fantasy e flashback contestualizzano la storia. A tutti noi mancano risposte che possiamo solo cercare dentro di noi. In 'Freud -L’ultima analisi', il pubblico sperimenta il proprio viaggio catartico di fronte a queste domande"
    Il regista Matt Brown

    (Freud's Last Session; Irlanda, Regno Unito, Usa 2023; drammatico; 108'; Produz.: Screen Ireland, Global Screen Fund; Distribuz.: Adler Entertainment)

    Locandina italiana Freud - L'ultima analisi

    Rating by
    Celluloid Portraits:



    Storyline

    Titolo in italiano: Freud - L'ultima analisi

    Titolo in lingua originale: Freud's Last Session

    Anno di produzione: 2023

    Anno di uscita: 2024

    Regia: Matt Brown

    Sceneggiatura: Mark St. Germain

    Soggetto: Preliminaria - Origini di un soggetto:

    Freud - L’ultima analisi di Matthew Brown (L’uomo che vide l’infinito, 2015). La sceneggiatura, di Mark St. Germain, si basa sull’omonima opera teatrale scritta da lui stesso, a sua volta ispirata al saggio The Question of God: CS Lewis e Sigmund Freud Debate God, Love, Sex, and the Meaning of Life di Armand Nicholi. Saggio che narra di un incontro immaginario tra il padre della psicoanalisi Sigmund Freud e il teologo scrittore CS Lewis).

    Cast: Anthony Hopkins (Sigmund Freud)
    Matthew Goode (C.S. Lewis)
    Liv Lisa Fries (Anna Freud)
    Jodi Balfour (Dorothy Burlingham)
    Pádraic Delaney (Warren Lewis)
    Stephen Campbell Moore (J.R.R. Tolkien)
    Rhys Mannion (Giovane C.S. Lewis)
    George Andrew-Clarke (Paddy Moore)
    Orla Brady (Janie Moore)
    Gary Buckley (Albert Lewis)
    Tarek Bishara (Jacob Freud)
    Jeremy Northam (Ernest Jones)
    Anna Amalie Blomeyer (Ilsa)
    Cara Christie (Impiegata)

    Musica: Coby Brown

    Costumi: Eimer Ni Mhaoldomhnaigh

    Scenografia: Luciana Arrighi

    Fotografia: Ben Smithard

    Montaggio: Paul Tothill

    Effetti Speciali: Paul Byrne (supervisore)

    Makeup: Ciara Scannell

    Casting: Lillie Jeffrey, Reg Poerscout-Edgerton

    Scheda film aggiornata al: 22 Febbraio 2025

    Sinossi:

    In breve:

    Ci troviamo nel momento che precede la Seconda Guerra Mondiale, quando ormai Sigmund Freud (Anthony Hopkins) è giunto quasi alla fine della sua vita. Lo psicanalista decide di incontrare lo scrittore inglese C.S. Lewis (Matthew Goode), autore del ciclo di romanzi Le cronache di Narnia, ma anche teologo.
    Proprio con lui Freud vuole discutere riguardo l'esistenza di Dio, analizzando anche il legame che il filosofo ha con la figlia lesbica Anna e la relazione non convenzionale di Lewis con la madre del suo migliore amico. All'interno dello studio di Freud, in questa sua ultima sessione, passato e presente si intrecciano con la fantasia.

    In altre parole:

    Due giorni dopo l'invasione tedesca della Polonia, C.S. Lewis (Matthew Goode) si reca a Londra da Oxford per incontrare Sigmund Freud (Anthony Hopkins), costretto a fuggire dall'Austria l'anno prima in seguito all'Anschluss.

    Durante il loro pomeriggio insieme i due discutono dei fatti salienti delle loro vite e Freud incalza Lewis per sapere di più sulla sua infanzia, la conversione al cattolicesimo incoraggiata da J. R. R. Tolkien, i traumi della prima guerra mondiale, la relazione con la madre di un suo commilitone e il rapporto con gli Inklings. La questione delle fede – fondamentale per Lewis, una neurosi per Freud – li divide profondamente. Lo stesso Freud lascia trapelare le sue insicurezza: malato terminale di cancro, soffre di dolori atroci che solo la morfina riesce ad alleviare e alla sofferenza fisica si unisce la preoccupazione per la figlia Anna, morbosamente attaccata a lui e impegnata in una relazione sentimentalmente con Dorothy Burlingham che Freud disapprova.

    Tre settimane dopo Freud ricorre all'eutanasia, con l'aiuto del proprio medico, per porre fine alle proprie sofferenze.

    In dettaglio:

    Mentre la guerra si fa sempre più cruenta, due stimate figure si scontrano sulla più grande domanda di tutte: Dio esiste? Siamo nel settembre 1939 e l’Inghilterra ha dichiarato guerra alla Germania. Il “padre della psicoanalisiâ€, Sigmund Freud (Anthony Hopkins), convoca a casa sua l’autore/teologo di Oxford C.S. Lewis (Matthew Goode). Freud e la sua famiglia, tra cui la figlia Anna (Liv Lisa Fries), anche lei psicoanalista, sono fuggiti da Vienna e dall’esercito invasore di Hitler. Lewis, i cui libri della serie su Narnia gli faranno guadagnare consensi da qui a poco, è un ex ateo che ora è un devoto cristiano. Freud intende avere un dibattito con Lewis sulle opinioni del giovane e sui danni, riflessi nelle atrocità naziste, che la fede indiscussa porta con sé. Ma Lewis ha il coraggio di un convertito, che alimenta l’intensità delle affermazioni dell’83enne Freud. Nel frattempo, Anna Freud progetta di rivelare la verità a suo padre, incluso il modo in cui il loro forte attaccamento l’ha influenzata, e anche il suo rapporto con l’amante lesbica Dorothy Tiffany Burlingham (Jodi Balfour), con cui Anna ha fondato un centro di psicologia infantile. È essenziale per Anna che lei racconti tutto a suo padre, che ha trascorso anni ad analizzare Anna, come ha fatto con altri membri della famiglia, perché il cancro alla mascella contro cui Freud sta combattendo da anni sta peggiorando e il famoso psicoanalista progetta di suicidarsi prima che il dolore peggiori. La mortalità di Freud e ciò che Lewis crede accada dopo la morte alimenta ulteriormente la loro discussione, mentre i due uomini si scontrano e si interrogano a vicenda su scienza, fede, amore, condizione umana e ciò che divide, e potrebbe eventualmente unire, le aspirazioni della mente e i bisogni dell’anima.

    Freud – L’ultima analisi esplora le domande che tutti noi affrontiamo e vede un momento storico che riecheggia i conflitti attuali, cerca di comprendere il libero arbitrio, la fede e la mortalità ed esplora come due rinomati intellettuali trovino una connessione attraverso una differenza apparentemente incolmabile.

    Storyline:

    A fictional meeting occurs between C. S. Lewis, nicknamed "Jack", and Sigmund Freud, two days after the start of World War II. A debate on the existence of God, as Freud greatly resents Lewis' recent rejection of his own strain of atheism in favour of Christianity, and many other subjects follow. The two men discuss issues such as Lewis' post traumatic stress disorder as a World War I combat veteran, J. R. R. Tolkien and the Inklings, and the nature of Freud's and Lewis' relationships with other people, such as Freud's daughter Anna, who is codependent upon her father. However, she eventually introduces her lesbian lover, Dorothy Burlingham, to him.

    Freud dies by suicide several weeks later due to the intense pain from his oral cancer. C.S. Lewis goes on to become a famous author of Christian literature, and the children he later takes in as evacuees during the war serve as inspiration for his Narnia series. Anna and Dorothy live together for decades, and Anna becomes known as the founder of child psychology. The film notes that Freud met with an unidentified Oxford don in the last days of his life, who could possibly have been Lewis.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Conversazione immaginaria tra Sigmund Freud e C. S. Lewis. Un colpo di scena dall’anima teatrale a tutto beneficio del protagonismo indiscusso ed intramontabile, in qualsiasi ruolo, di Anthony Hopkins, dominante all’ombra della più debole, ma funzionale, spalla, di Matthew Goode. Sul tavolo della discussione nientemeno che ‘Dio e la religione cattolica’, in tutte le sue implicazioni, nella vita quotidiana di noi poveri mortali.

    Con Freud's Last Session (Freud-L’ultima analisi) Matt Brown (L’uomo che vide l’infinito) porta sul grande schermo il suo adattamento dall'omonima pièce teatrale - ecco, appunto, svelata la radice - di Mark St. Germain, a sua volta tratta dal saggio The Question of God: CS Lewis e Sigmund Freud Debate God, Love, Sex, and the Meaning of Life di Armand Nicholi. Saggio che si focalizza per l’appunto su un incontro immaginario tra il padre della psicoanalisi Sigmund Freud (Anthony Hopkins), agnostico ebreo di metà XIX secolo, e il teologo

    scrittore inglese C. S. Lewis (Matthew Goode), anche futuro autore del ciclo di romanzi Le cronache di Narnia, e, al momento dell’incontro, giovane professore di Oxford, convertito alla fede cattolica in coda al trauma della Grande Guerra. Quel che può dirsi, soggetto più che ‘ardito’ da portare al cinema! Anzi, difficilmente traducibile per la celluloide, tant’è che, sostanzialmente, possiamo anche dimenticarci del grande schermo e fingere di trovarci di fronte ad un palcoscenico, immaginando di essere a teatro: ad andare in scena è la ‘follia’ dei due protagonisti di poter risolvere l’enigma degli enigmi: tra psicoanalisi e filosofia esistenzialista, cristiana e non, lo spettatore ha comunque l’occasione per farsi una sorta di autoanalisi su temi universali ed ansie microcosmiche comuni. Ma se i discreti flashback disseminati qua e là non sono sufficienti a fare di Freud-L’ultima analisi un film integrale, la sceneggiatura - nonché immagino la fonte letteraria d’origine -

    sono un vero pezzo da novanta: brillante nel cesello di scrittura, esaltata proprio da quel monumento che è Anthony Hopkins, qui generoso nell’inframezzare nei dialoghi, osservazioni pungenti condite da quella sua puntuale risata, variamente dosata e mutevolmente sarcastica.

    “Mentre camminavo nel deserto in questo mondo, mi sono imbattuto in un certo luogo, dove c’era una spelonca, mi sono sdraiato in quel luogo per dormire, e mentre dormivo ho fatto un sognoâ€. E’ un motivo di partenza e di ritorno questo passaggio del predicatore e scrittore John Bunyan, perché il sogno, che è per l’appunto una delle anime della stessa psicanalisi, lambisce un po' l’intera ‘pièce freudiana’ che qui va in scena, nel particolare momento storico in cui Sigmund Freud, abbandonata la casa di Vienna, si è appena rifugiato a Londra, in stato di allerta per l’imminente scoppio del conflitto mondiale. E la dissertazione che avrà luogo di lì a poco

    nella dimora londinese di Freud, popolata da numerose sculture pagane e sacre come una vera galleria d’arte, degna di un pregiato collezionista, sembra assumere dunque le sembianze di una bolla seduta su una bomba ad orologeria.

    Londra, 3 Settembre 1939, due giorni dopo l’invasione tedesca in Polonia

    “Siamo sopravvissuti a una guerra, lo faremo di nuovo†è la rassicurante battuta del Prof. C.S. Lewis (Matthew Goode), in realtà avvinto da un’ansia che gioca al raddoppio, in quanto già traumatizzato dalla prima esperienza bellica. Trauma di cui anche il film filtra qualche stralcio. Ad alternare i cavilli delle argomentazioni in questo incontro immaginario ci sono per l’appunto le visualizzazioni delle rispettive divagazioni mentali dei due protagonisti, Lewis/Goode e Freud/Hopkins, che meglio si adattano alla stesura cinematografica della ‘piéce’ che, altrimenti, resterebbe tale. A completare il quadro si innesca la realtà particolare della figlia di Freud, Anna (Liv Lisa Fries), pioniera della psicanalisi

    infantile: il suo ‘malsano attaccamento’ al padre, ormai malato terminale per un cancro alla mascella, dai devastanti effetti che il film non ci risparmia, si mescola alla sua relazione affettiva con la collega Dorothy Burlingham (Jodi Balfour), certamente mal accettata dal padre ,inflessibile e conservatore che rimanda il più possibile la possibilità che entrambe vivano sotto il suo stesso tetto. L’ombra lunga del complesso di Edipo, mai risolto con quel padre ingombrante, e l’arresto della Gestapo quando lei si offre al suo posto, sono solo alcune delle pennellate di un affresco familiare fatto anche di grossi dolori. Dolori raccontati ad un certo punto all’’apologista cristiano’ Lewis/Goode e che in parte motivano la miscredenza di Freud/Hopkins. Le confidenze del primo al secondo in merito a traumi infantili innescheranno una riflessione a parte sul tema padre-figlio che ricollegheranno all’enigma divino.

    Siamo dunque a due giorni dall’invasione nazista in Polonia - la radio interviene

    molto spesso ad informare, quanto a ricordarlo - vale a dire dall’inizio di una guerra che si preannuncia mostruosa, come ammiccano le preliminari manovre degli allarmi per i bombardamenti, la distribuzione delle maschere antigas e l’evacuazione dei bambini: la vera linfa cinematografica iniettata nel ‘teatro’, nella fattispecie con un palcoscenico da grande schermo. Una velata operazione-monito per una contemporaneità da sempre sorda e cieca, indifferente e ben poco recettiva ai numerosi messaggi in codice inviati a vario titolo dal mittente in celluloide al destinatario umano che preferisce perseverare nell’atavico, orrorifico, errore. Ed è forse questo il senso più profondo dell’aver portato la pièce teatrale Freud’s-Last Session al cinema, facendo perno sulla sua ineluttabile attualità.

    Ma a loro modo, non sono solo sempre attuali, ma persino intramontabili, le questioni aperte sulla spiritualità in rapporto all’umanità da vivere ogni giorno, con le sue scelte, i suoi destini, il suo passato: “cerchiamo tutti di

    lasciare il passato ma i nostri ricordi d’infanzia non ci lasceranno maiâ€. Sentenzia Freud/Hopkins. E non è che una goccia nel fiume in piena che fluirà per l’intera durata del film, in cui i due antagonisti se le canteranno di santa ragione, con la predominanza di Freud su Lewis e, specularmente, di Hopkins su Goode. I due si scopriranno a poco a poco non solo sul piano teorico, ma per le reciproche rivelazioni sul rispettivo vissuto, passato e presente. Freud/Hopkins muove le sue pedine a colpi di sarcasmo fin dall’inizio, ad esempio riguardo al libro di C. S. Lewis, Le due vie del pellegrino che reputa “parodia satirica sul pellegrinaggio del cristiano†che peraltro afferma di non aver mai letto. Ma gli è sufficiente che l’autore faccia cenno al fatto di aver satirizzato in effetti la sua persona con il personaggio di Sigmund nel suo libro, che non gli ci

    vuole molto a togliere e buttare la gardenia poco prima infilata sul risvolto della giacca. E il Freud di Hopkins sa essere molto sanguigno in svariate circostanze, mentre il Lewis di Goode incassa o risponde con garbo gentile, anche mentre afferma: “l’uomo che crede in Dio non è un imbecille e quelli che di noi credono in Dio non soffrono di una nevrosi ossessivaâ€.

    Lewis/Goode: “Ha sempre insistito sul fatto che il concetto di Dio è ridicolo… Allora cosa le importa cosa penso io, se è soddisfatto del suo scetticismo?! Perché sono qui?â€
    Freud/Hopkins: “Eh, curiosità. Perché qualcuno con il suo intelletto supremo abbandonerebbe improvvisamente la verità e poi (ride) abbraccia un sogno ridicolo, una menzogna insidiosa?â€

    Insomma, si punzecchiano in un botta e risposta interrotto solo dai rispettivi flashback o da qualche telefonata mirata. In sintesi, Freud a Lewis: "Se hai ragione [su Dio] non sarai in grado di dirmelo. Ma se

    ho ragione io, nessuno lo saprà mai!"

    La risposta definitiva di Freud/Hopkins si appunta su quella sorta di dedica al libro che consegna al suo interlocutore: “Di errore in errore si scopre tutta la veritàâ€

    Si potrebbe scrivere un poema al riguardo, perché la profondità delle singole e singolari battute ci farebbe prender la mano e proseguire all’infinito, ma varrà la pena che ognuno faccia per conto suo l’esperienza in presa diretta, con l’avvertimento che non tutto scorre come acqua nel fiume e che questo meta-cinema potrebbe avere il sentore di una seduta psicoanalitica a sua volta. Ma varrà lo sforzo di provarci e scoprire alla fine, grazie alla nutrita didascalia conclusiva, come siano in effetti andate veramente le cose:

    “Freud mise fine alla sua vita con l’aiuto del dottor Schur tre settimane dopo, il 23 Settembre 1939. Come fondatore della psicoanalisi le sue teorie sul comportamento umano hanno cambiato per sempre la

    psicologia moderna e la cultura occidentale. C. S. Lewis raggiunse la fama per i suoi programmi BBC sul cristianesimo durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante la guerra, aprì la sua casa ai bambini evacuati a Londra, che gli furono d’ispirazione per ‘Le cronache di Narnia’. Anna Dorothy e Dorothy Burlingham vissero insieme per i successivi quarant’anni, molto rispettate per il loro lavoro nella psichiatria. Anna è considerata la fondatrice della psicanalisi infantile. Si dice che Freud incontrò un giovane docente di Oxford prima di morire. Non sapremo mai se fosse C. S. Lewisâ€

    Perle di sceneggiatura

    Voice over: "Mentre camminavo nel deserto in questo mondo, mi sono imbattuto in un certo luogo, dove c'era una spelonca, mi sono sdraiato in quel luogo per dormire, e mentre dormivo ho fatto un sogno" (citazione da John Bunyan)

    C.S. Lewis (Matthew Goode): Dottor Freud...
    Sigmund Freud (Anthony Hopkins): Prego, si sieda. Non lì, quello è il divano del cambiamento, faccia attenzione.

    Sigmund Freud: Perché è venuto qui a trovarmi se è in così pieno disaccordo con il mio punto di vista?
    C.S. Lewis: Lei ha insistito per tutta la vita che il solo concetto di Dio è ridicolo.
    Sigmund Freud: Sì...
    C.S. Lewis: "Allora, cosa le importa cosa penso io, se è soddisfatto del suo scetticismo? Perché sono qui?"
    Sigmund Freud: "Eh, curiosità. Perché qualcuno con il suo intelletto supremo abbandonerebbe improvvisamente la verità e poi, (ride) abbraccia un sogno ridicolo, una menzogna insidiosa?"

    C.S. Lewis: Lo scontro tra Dio e Satana.
    Sigmund Freud: Ah, ma non ho detto da quale parte stavo!

    S. Freud: "... Eppure, alla mia età non so più cosa penso. E visto il poco tempo che mi resta, in questa casa forse dovrei iniziare, cercando di dare un senso alla realtà, qualunque sia... (sogghigna) forse è tutto un sogno!... Tutto ciò che vediamo o sembriamo non è altro che un sogno nel sogno. Lo ha scritto Edgar Allan Poe. E' impazzito, quindi stia attento!"

    C.S. Lewis: "Vorrei che mio padre avesse camminato nel bosco con me"
    Sigmund Freud: "Da qui la sua ricerca di una figura paterna divina"
    C.S.Lewis: "Semmai mi ha reso determinato ad evitare le figure paterne"
    S. Freud: "Un normale rapporto padre-figlio"
    (...)
    C.S. Lewis: "La stessa rabbia verso un Dio che non fa nulla. Il desiderio che Dio non esista può essere altrettanto potente quanto la convinzione che esista"

    - "I miti pagani nascono attraverso Dio che si esprime. Ma il mito di Cristo é Dio che si esprime attraverso se stesso. E ciò che lo rende più che un mito è che... Beh, Cristo ha effettivamente camminato sulla Terra in mezzo a noi. La sua morte trasforma il mito in verità. E trasforma la vita di tutti quelli che credono in Lui"
    C. S. Lewis: "Sono abbastanza sicuro che i Vangeli non siano miti. Sono sgraziati, la maggior parte della vita di Gesù è rimasta quasi completamente sconosciuta..."
    S. Freud: "Sei convinto dell'esistenza di Cristo a causa della cattiva narrazione?"
    C. Lewis: "Non è in discussione l'esistenza di Cristo, ma solo chi fosse, uomo, come Maometto e Buddha, ma solo Cristo affermava di essere il Messia, il potere di perdonare i peccati..."
    S. Freud: "Perchè dovrei prendere la pretesa di Cristo di essere Dio più seriamente dei numerosi pazienti che ho trattato per diversi anni che affermano di essere Cristo? Tutti pazzi deliranti!"

    S. Freud "Abbiamo scelto di vivere le nostre preziose vite nel fumo soffocante dell'incendio dei libri e le braci ardenti del nostro odio. No, non c'è scampo dalla bestia, amico mio, perché la nostra certezza morale è la bestia. Siamo noi la pestilenza. Siamo noi la carestia e la morte. Siamo noi l'Apocalisse... e alla mia sublime età, sono estremamente grato di non vivere abbastanza da vedere un altro Adolf Hitler, grazie a Dio"

    S. Freud: Considero quello che le persone mi raccontano molto meno interessante di quello che scelgono di non dirmi.

    S. Freud: Lei sta sfidando il mio scetticismo, è corretto?
    C.S. Lewis: Esatto!

    Sigmund Freud: Professore, mi sembra che lei non sia maturato a sufficienza per affrontare il terrore di trovarsi da solo nel buio.

    Sigmund Freud: Così seppellisce i suoi dubbi, seppellisce i ricordi della guerra, ma nel profondo del nostro essere, siamo tutti codardi di fronte alla morte.

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di FREUD - L'ULTIMA ANALISI

    Links:

    • Anthony Hopkins

    • Matthew Goode

    1 | 2

    Galleria Video:

    Freud-L'ultima analisi - trailer ufficiale

    Freud-L'ultima analisi - trailer ufficiale (V.O.) - Freud's Last Session

    TOP 20

    Dai il tuo voto


    <- torna alla pagina Movies & DVD

    In viaggio con mio figlio (già 'Ezra-Viaggio di famiglia')

    Dal 24 Aprile - Bobby Cannavale, Robert De Niro, Vera Farmiga, nella nuova commedia di ..

    The Accountant 2

    Sequel di The Accountant (2016) - Dal 24 Aprile ..

    Operazione Vendetta

    RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal 10 Aprile

    “Volevamo che questo film fosse contemporaneo: per ..

    Piccole cose come queste

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dalla Berlinale 2024 (Film d'Apertura) - ..

    Eden

    Dal 10 Aprile - RECENSIONE - Dal 42. Torino Film Festival - Film di ..

    The Shrouds - Segreti sepolti

    Dal 3 Aprile - RECENSIONE - Da Cannes 77. In Concorso - Dopo ..

    Il critico - Crimini tra le righe

    RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dal 3 Aprile ..