Nella tenuta di Aristide, Charles intervista i vari membri della famiglia:
Lady Edith de Haviland, sorella di Marsha, la defunta prima moglie di Aristide. Si è trasferita alla tenuta per prendersi cura dei nipoti Philip e Roger, rimasti orfani di madre. Disprezzava suo cognato come parvenu straniero e per la sua insensibilità verso i suoi nipoti Sophia, Eustace e Josephine. Edith si aggira per i terreni della villa eliminando le talpe con un fucile da caccia.
Philip, il figlio maggiore di Aristide, di professione storico. Odiava suo padre per non averlo scelto come successore di un'azienda di famiglia dopo che aveva perso a poker con le persone sbagliate, e per aver rifiutato di finanziare la produzione di una sceneggiatura che Philip aveva scritto per sua moglie Magda, un'attrice teatrale in declino.
Roger, il figlio minore di Aristide. È l'amministratore delegato di un'importante azienda familiare ma è privo del senso degli affari. La sua prepotente moglie Clemency è una ricercatrice chimica specializzata in tossicologia delle piante.
Brenda, la seconda moglie di Aristide, ex ballerina di Las Vegas molto più giovane di lui. Gli altri familiari sospettano che lei abbia ucciso Aristide, specialmente Roger, il quale la definisce una sgualdrina approfittatrice. Aristide era solito iniettarsi da solo l'insulina, ma la sera in cui morì chiese a Brenda di farlo al posto suo.
Laurence Brown, il precettore dei giovani Leonides. Stava aiutando Aristide a scrivere la sua autobiografia.
Philip e Magda hanno dato ad Aristide tre nipoti: Sophia, Eustace (un adolescente affetto dalla poliomielite, convinto che il nonno lo disprezzasse) e Josephine (una dodicenne molto intelligente che origlia tutti e appunta le informazioni su un quaderno, a cui il nonno aveva impedito di fare la ballerina considerandola inadatta, e che sostiene che Brenda abbia una relazione segreta con Laurence).
In base al testamento di Aristide, ogni membro della famiglia viene profumatamente remunerato, ma il notaio Gaitskill e Sophia hanno scoperto che non è stato firmato e quindi non è valido: l'unica beneficiaria dell'eredità diventa perciò la seconda moglie Brenda.
Charles chiede a Roger della discussione che ha avuto con suo padre riguardo all'imminente fallimento dell'azienda; Roger ammette che Clemency gli aveva detto di buttare l'ultimo assegno di Aristide per smettere di dipendere dai suoi finanziamenti, ma invece lo aveva conservato, però lo strappa di fronte a Charles. Da una conversazione con un ex collega del Ministero degli Esteri, Charles viene a sapere che durante la guerra civile greca Aristide aveva finanziato un gruppo di organizzazioni anticomuniste, e che avendo pagato le persone giuste è stato aiutato a entrare negli Stati Uniti a coprire alcuni loschi affari.
Una notte Josephine cade dalla sua casa sull'albero e viene ricoverata in ospedale, facendo credere a Charles che ciò sia dovuto all'abitudine di Josephine di spiare gli altri membri della famiglia e che l'assassino abbia voluto metterla a tacere. Viene ritrovato un nuovo testamento debitamente firmato in cui l'eredità viene destinata a Sophia: la ragazza spiega a Charles che ne era a conoscenza dato che il nonno (secondo il quale le fortune non durano se vengono condivise con i membri deboli della famiglia) gliene rivelò l'idea quando le cose avevano iniziato ad andare male al Cairo, chiedendole di tornare in Inghilterra per insegnarle a gestire le finanze. Il nuovo testamento e la passata relazione di Charles con lei spingono Taverner a ritenerlo non abbastanza obiettivo da risolvere il caso.
Vengono scoperte alcune lettere d'amore tra Brenda e Laurence in cui la donna esprime il desiderio che Aristide muoia, il che secondo Taverner fornisce prove sufficienti per arrestarli per l'omicidio di Aristide e l'attentato a Josephine. Tuttavia, Charles è convinto che siano innocenti, notando che l'ingenuità di Brenda e le opinioni pacifiste di Laurence li rendono improbabili candidati come autori di un omicidio; anche secondo Sophia le lettere sono false. Josephine torna a casa e, non trovando il suo quaderno, accusa la tata di averglielo sottratto. Edith visita un medico londinese, scoprendo che le rimangono pochi mesi di vita a causa di un tumore.
Charles e Sophia partono all'inseguimento di Edith, che ha lasciato un biglietto per Charles in cui si attribuisce la colpa dell'omicidio di Aristide. Charles fa leggere a Sophia il taccuino di Josephine, e Sophia scopre l'orribile verità : l'assassina è proprio Josephine. Dopo che il nonno non le aveva permesso di proseguire le lezioni di danza, Josephine si annoiava molto e voleva che si verificasse un evento, quindi uccise il nonno, falsificò le lettere d'amore di Brenda copiandone la calligrafia, mise le cesoie di Edith nell'ufficio di Laurence, organizzò la sua caduta dalla casa sull'albero e l'avvelenamento della tata (che aveva cominciato a sospettare di lei). Edith aveva capito che Josephine era l'assassina, quindi si era presa la colpa per evitare che Brenda e Laurence venissero impiccati ingiustamente, ma allo stesso tempo non voleva che l'adorata pronipote Josephine passasse da un istituto psichiatrico all'altro, per non parlare dell'umiliazione che la famiglia avrebbe subìto. Accortasi che Charles e Sophia la stanno per raggiungere, Edith guida intenzionalmente oltre il bordo di una cava, e nell'impatto l'automobile esplode uccidendo lei e Josephine.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Dietro le quinte c’è lei, la maestra dell’intrigo intinto nel noir per eccellenza: Agatha Christie, non ha certo bisogno di presentazioni e i suoi gialli sono il fiore all’occhiello di una letteratura di genere intramontabile, che ha visitato più volte, e che continua a visitare, il grande schermo. E’ così anche per questo Crocked House: ma... era proprio necessario titolare in italiano Mistero a Crocked House, quando in un giallo di Agatha Christie è sempre una questione di ‘mistero’ da risolvere? La pellicola, di Gilles Paquet-Brenner (La chiave di Sara, Dark Places-Nei luoghi oscuri) è, per la precisone, l'adattamento cinematografico del romanzo del 1949 È un problema (Crooked House).
Ad ogni modo, qui si direbbe che, oltre al mistero, sia necessario aguzzare l’attenzione sul manipolo di personaggi – un vero stuolo! – tutti alloggiati alla ‘Crocked House’ del titolo, un maniero immenso e bellissimo da togliere il fiato. Non si può