Uno scrittore di bestseller torna nella sua città a Natale per sistemare la tenuta della madre che non vedeva da tempo e mettere ordine alla sua eredità . Lì scopre un diario che potrebbe nascondere i segreti del suo passato e di una bellissima giovane donna in un misterioso viaggio.
In dettaglio:
La storia di un uomo che torna a casa a Natale per sistemare la tenuta della madre che non vedeva da tempo. Una volta lì, scopre un diario che potrebbe nascondere i segreti del suo passato e di una bellissima giovane donna in un misterioso viaggio.
Jake Turner è uno scrittore che ha ottenuto un grosso successo con i suoi libri, alcuni divenuti dei veri e proprio bestseller.
Tornato a casa per Natale per stabilire cosa fare dei lasciti della madre, per Jake sarà come tornare nel passato. Non vedeva la donna più da tempo anche prima della scomparsa e, in definitiva, aveva abbandonato i propri luoghi di origine per dedicarsi alla propria attività . Un errore del quale forse si è pentito, ma non avrà tempo per pensarci.
Può uno scrittore scrivere soprattutto storie sul Natale? Sembra proprio di si, a giudicare dalla lista di romanzi all’attivo di Richard Paul Evans. Autore di best seller da cui il regista Charles Shyer (Il padre della sposa 1 e 2, Inviati molto speciali, L’intrigo della collana, Alfie) ha tratto il film Il diario di Noel. Noel, appunto, ma non è come sembra: il Natale in effetti è alle porte ma il nome Noel appartiene alla giovane donna con cui si apre il film (in voce fuori campo) mentre è intenta a scrivere il suo diario, laddove esterna ansie e preoccupazione. Si cambia immediatamente registro con la fitta fila di persone in attesa di autografare un best seller a firma dell’autore: il giovane di bell’aspetto che risponde al nome di Jake Turner (Justin Hurtley) che arriva scendendo dall’auto, acclamato a furor di popolo. Appena il tempo di un mix di siparietti
da parte di alcune persone di fronte allo scrittore e poi a casa, dalla sua ragazza Eva, che altri non è che la sua ‘amica a quattro zampe’. Il nostro scrittore è un solitario single, ma è destino che per Natale debba cambiare i suoi piani. Arriva la notizia della morte di sua madre, così deve vedere l’avvocato testamentario e sistemare le cose. A suo supporto, solo una vicina di casa (la ‘Ellie’ Foster di Bonnie Bedelia), amabile e sinceramente affettuosa, oltre che saggia consigliera, ma oltre a questo, una ragazza di colore ferma davanti alla casa della madre e della sua infanzia, lo incuriosisce.
E’ da qui che, confortati da stupendi paesaggi innevati tipicamente natalizi, si dipana una storia di famiglia congiunta, e la ricerca di anelli mancanti, o da riparare, apre ad un inaspettato viaggio ‘on the road’: la ragazza Rachel (Barrett Doss), adottata, cerca tracce della madre
biologica per acquisire sicurezza su una reazione affettiva di cui non è troppo sicura. Madre che è stata al servizio della famiglia Turner: “Credi che in casa tua potrebbe trovarsi qualcosa di mia madre?â€. Dal passato dei Turner affiorerà una tragedia che ha allontanato tra loro sia i genitori di Jake, sia lui stesso dai genitori. E’ dunque un viaggio imprevedibilmente congiunto, di Jake/Hurtley e Rachel/Doss, alla riscoperta delle proprie origini. E se questa storiella sentimentale non scade nel romanticismo da quattro soldi, lacrimoso come di solito succede a Natale, è per una regia che si impegna a scantonare nei momenti giusti, quel tanto che basta ad evitare l’eccesso di melenso, così come per la straordinaria chimica tra gli interpreti, in particolare tra Justin Hurtley (Jake) e Barrett Doss (Rachel). L’accoppiata vincente per un ‘romance’ natalizio in cui, come da copione, ogni tessera del mosaico ritrova il suo posto, e
finalmente si fa vedere la luce in fondo al tunnel, per quanto in una direzione diversa dalla prospettiva iniziale della coppia dei personaggi. Assolutamente prevedibile invece, alla prospettiva dello spettatore! Tutto è bene quel che finisce bene, soprattutto a Natale, e, in particolare, alla luce di tanta profusione di impegno per un tale epilogo. D’altra parte, come affermato dal poeta e drammaturgo statunitense Robert Frost citato nel film: “La migliore via d’uscita è attraversoâ€.