RECENSIONE - Dalla 17. Festa del Cinema di Roma (13-23 Ottobre, Auditorium della Musica) - Concorso - Il destino riunisce due fratellastri al funerale del padre: Ray (Ethan Hawke) e Raymond (Ewan McGregor) - Dal 21 Ottobre in Streaming
(Raymond & Ray; USA 2022; Dramedy; 100'; Produz.: Apple Studios, Mockingbird Pictures; Distribuz.: Apple TV+)
Cast: Ethan Hawke (Ray) Ewan McGregor (Raymond) Maribel Verdù (Lucia) Sophie Okonedo (Kiera) Maxim Swinton (Simon) Vondie Curtis-Hall (Reverendo West) Todd Louiso (Canfield) Tom Bower (Harris) Gina Jun (Membro del Jazz Club) Chris Silcox (Leon) Laura Linda Bradley (Cassiera) Angie Campbell (Rose) Angela Deiss (Moglie di Mendez) Chris Grabher (Vincent) Oscar Nuñez (Mendez)
Musica: Jeff Beal
Costumi: Amy Andrews
Scenografia: David Crank
Fotografia: Igor Jadue-Lillo
Montaggio: Michael Ruscio
Makeup: Sian Richards (direzione)
Casting: Heidi Levitt
Scheda film aggiornata al:
08 Novembre 2022
Sinossi:
In breve:
I fratellastri Raymond e Ray hanno vissuto all'ombra di un padre terribile. In qualche modo, ognuno di loro ha ancora il senso dell'umorismo e il suo funerale è un'occasione per reinventarsi. C'è rabbia, c'è dolore, c'è follia, forse c'è amore e sicuramente c'è il lavoro di un becchino.
In altre parole:
Due fratelli condividono un nome e un viaggio per il funerale del loro padre estraniato. Riuniti per realizzare gli ultimi desideri del padre di scavare la sua tomba, scavano in profondità nei loro traumi passati e scoprono la storia dell'uomo che entrambi odiano. Risentimenti, segreti e ricordi si riversano, offrendo ai fratelli la possibilità di riconciliare il loro passato e trovare il perdono e una via da seguire. Nel frattempo, sorge la domanda se si conoscono davvero i propri genitori e la tua educazione deve definire chi sei da adulto?
Synopsis:
Two brothers share a name and a road trip to their estranged father's funeral. Reunited to carry out their father's last wishes to dig his grave, they dig deep into their past traumas and uncover the history of the man they both hate. Resentments, secrets, and memories flood in, presenting the brothers with a chance to reconcile their past and find forgiveness and a way forward. All the while, the question arises if one ever really knows their parents-and must your upbringing define who you are as an adult?
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Le mie sentite condoglianzeâ€
Un film come questo, Raymond & Ray, avrebbe trovato la sua prima sede ideale in un Sundance Film Festival, tanto è eccentrico nel soggetto. Il titolo non tragga in inganno, non è solo la storia dei due personaggi protagonisti, è piuttosto lo spiraglio aperto - fino ad arrivare a spalancare una vera e propria finestra - sul loro background e sulla loro inconsueta e bislacca famiglia, sui sentimenti paterni inespressi, o espressi quanto meno in un modo andato incompreso, com’era ovvio che fosse, considerati gli oggettivi risvolti drammatici. Ma se questa storia non può essere certo indicata come una commedia, ne ha insiti i germi primari. E’ stata una questione di scelta stilistica, quella con cui il regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e produttore cinematografico colombiano, Rodrigo Garcìa (Le cose che so di lei, Passengers, mistero ad alta quota, Mother and Child, Albert Nobbs) ha affrontato gli
eccentrici risvolti familiari di Raymond e Ray, per i quali non poteva scegliere interpreti migliori, con Ewan McGregor ed Ethan Hawke. Due fratellastri che hanno un comune denominatore, l’odio incommensurabile per un padre da cui hanno preso le distanze molto tempo prima che qualcuno comunicasse loro la sua dipartita da questo mondo. E’ Raymond (Ewan McGregor) che, dopo anni che non vede il suo fratellastro, va a bussare in piena notte alla porta di Ray (Ethan Hawke) per comunicare la notizia e per convincerlo ad accompagnarlo al funerale. E questo nonostante la riluttanza che di lì a poco, passo dopo passo, risulterà pienamente comprensibile. Entrambi per la verità , avrebbero di che fregarsene, dopo tutto quello che quel padre ha fatto loro, creando evidenti problemi alle rispettive esistenze anche da adulti: diversi matrimoni falliti e dipendenza dall’alcool per Raymond/McGregor; dipendenza dalla droga per Ray (Hawke), cui il destino ha inferto la
ferita aggiuntiva di una bella moglie morta per cancro.
Insomma, due borderline che, malgrado tutto, soprattutto Raymond/McGregor, sentono di dover dire addio alla principale causa dei loro mali. Ma nulla sarà come ci si potrebbe aspettare e per i due, da questo momento in poi, ha inizio il loro viaggio tragicomico in cui, tra piccole sorprese e veri e propri colpi di scena, scopriranno a poco a poco chi sono veramente, chi era davvero loro padre, il posto che loro avevano nel suo cuore e come lo aveva conservato negli anni, mentre inanellava materia prima per regalar loro fratellastri, di cui non erano minimamente a conoscenza. McGregor & Hawke prendono sul serio il loro compito e pattinano a meraviglia su una sceneggiatura che offre loro anche simpatiche gag. Il realismo qui non è certo contemplato, mentre ci si fa strada su situazioni e reazioni dettate dall’eccesso degli impulsi. E’ così
che si guadagna terreno - alle volte tirando l’elastico, o la corda che dir si voglia, un tantino più del necessario - verso rivelazioni di cui il padre ormai defunto, dalle esigenze a dir poco particolari, persino e proprio per il suo funerale, mette a conoscenza i due figli per lettera, consegnata loro come dulcis in fundo dal suo legale. Una via tortuosa e diversamente articolata da percorrere verso il perdono, verso il saper lasciare andare, attraverso la condivisione del dolore e la riconciliazione, il superamento di un lutto e il modo di affrontare finalmente i traumi da uomini, appianando ogni divergenza possibile.
Beh un affresco che riesce, almeno in parte, ad esercitare comunque, un scavo interiore, magari utilizzando arnesi inconsueti. Non è un caso che, presentato alla 17. Festa del cinema di Roma in concorso, Raymond & Ray venga poi distribuito dal 21 Ottobre su Apple TV+, un canale privato
che manca l’appuntamento al cinema. Ma di questi tempi, in cui le proiezioni sul grande schermo sono state abbondantemente fustigate, magari è proprio lì che potrà incontrare il grande pubblico.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)