In onda questa sera (2 Giugno 2022) alle 21.09 su La5 - 'Celluloid Portraits Vintage' - RECENSIONE - Un agricoltore nell'Iowa (il Ray Kinsella di Kevin Costner) sente una voce che lo spinge a costuire un campo di baseball nel mezzo della sua piantagione di mais e che, una volta completato, verrà visitato dalla squadra dei Chicago White Sox del 1919, tra cui spicca lo 'Shoeless' Joe del compianto Ray Liotta - Oscar 1990: 3 Nominations - Uscito negli USA il 5 Maggio 1989; in ITALIA il 19 Ottobre 2016 (DVD Premiere)
(Field of dreams; USA 1989; Dramma Fantasy; 106'; Produz.: Gordon Company; Distribuz.: Penta Distribuzione, Vivivideo)
Soggetto: Il film è tratto dal libro intitolato Shoeless Joe di William Patrick Kinsella, che racconta la storia dello scandalo che portò alla squalifica di otto giocatori dei White Sox (1919).
Preliminaria - curioso, incredibile, ma vero!
L'American Film Institute l'ha inserito al sesto posto tra i migliori film del genere fantasy. La fattoria e il campo da baseball che si vedono nel film si trovano nello Iowa, vicino a Dyersville, ed è possibile visitarli e giocare.
Preliminaria - Tutti i retroscena della vera storia - Lo scandalo delle World Series:
L'uomo dei sogni si collega a un vero scandalo che, all'inizio del Novecento, sconvolse il mondo delle World Series.
Come ricostruisce Il Post, nel 1919 il mondo del baseball era pronto a tornare ai vecchi sfarzi, coi campioni di baseball pronti a tornare sul campo dopo aver combattuto nella Prima Guerra Mondiale. In questa nuova stagione delle World Series, i Boston Red Sox, i New York Giants, i Philadelphia Athletics e i Chicago White Sox sono le quattro teste di serie più quotate per vincere il campionato. Tuttavia alcuni problemi economici costrinsero i Red Sox a vendere il campione Babe Ruth agli Yankess di New York, di fatto tagliando le gambe a ogni possibilità di vittoria, mentre la squadra di Philadelphia incappò in una stagione pessima. I White Sox, che già avevano vinto il campionato nel 1917, erano dunque dati per favoriti dagli esperti dell'epoca, nonostante nella squadra aleggiasse un sentimento di malcontento dal momento che il proprietario della squadra, Charles Comiskey, tendeva a sottopagare i suoi giocatori.
Fu in questo clima che otto giocatori dei White Sox si fecero pagare per non vincere le finali del campionato. Secondo quanto si legge nella ricostruzione fatta dallo storico David Pietrusza nel suo libro, la figura di spicco dello scandalo fu Arnold Rothstein, un boss della criminalità legata al gioco d'azzardo e al proibizionismo. Nel 1919 gli emissari di questo boss della mala ebraica si accordarono con Chick Gandil e Eddie Cicotte e in breve tempo si sparse la notizia che le World Series di quell'anno sarebbero state truccate. Ben presto i due giocatori dei White Sox vennero persuasi a coinvolgere altri colleghi nella truffa e fu così che si unirono Fred McMullin, Claude “Lefty†Williams, George Weaver, Charles Risberg, Oscar Felsch e “Shoeless†Joe Jackson. Quando venne a galla quello che stava succedendo si iniziò con le inchieste, ma nel 1921 a causa di alcune ritrattazioni la giustizia non riuscì a fare il proprio corso e gli indagati vennero rilasciati. I dirigenti del baseball, però, non furono così "gentili" e gli otto dei White Sox vennero esiliati a vita dal mondo del baseball.
Cast: Kevin Costner (Ray Kinsella) Amy Madigan (Annie Kinsella) Gaby Hoffmann (Karin Kinsella) Ray Liotta (Shoeless Joe) Timothy Busfield (Mark) James Earl Jones (Terence Mann) Burt Lancaster (Dottor Grahan) Frank Whaley (Archie Graham Jr.) Dwier Brown (John Kinsella) Fern Persons (Madre Di Annie) Kelly Coffield (Dee, moglie di Mark)
Ray Kinsella (Kevin Costner) è un uomo che lavora come agricoltore e vive insieme alla moglie Annie (Amy Madigan) nelllo stato dell'Iowa. Una sera, mentre cammina rilassato tra le piante di granturco del campo dietro casa sua, Ray viene raggiunto da una voce che dice: "se lo costruisci, lui tornerà ". Convinto di aver sognato, l'uomo non da seguito a quanto ascoltato, ma quando la frase lo raggiunge di nuovo, Ray capisce di dover fare qualcosa. Sotto lo guardo incredulo della moglie e della figlia Karin (Gaby Hoffman), Ray costruisce un campo di baseball dietro casa sua. Ed è proprio qui che si presenta, un giorno, Shoeless Joe Jackson (Ray Liotta), insieme ad altri sette giocatori dei White Sox di Chicago, che sono stati "condannati" per aver venduto una partita delle World Series. La voce torna poi a sussurrare all'orecchio di Ray, chiedendogli di lenire il dolore di qualcuno. È così che Ray si mette in contatto con lo scrittore Terence Mann (James Earl Jones) e Achibald "Moonlight" Graham, tutti legati a John Kinsella (Dwier Brown), padre di Ray, e scomparso da anni dalla vita del figlio.
spesso succede per l’appunto in ambito sportivo, nascono idoli e leggende che attraversano generazioni cavalcando la memoria storica di personaggi ed eventi memorabili, nel bene e nel male. Se poi a tutto questo va ad aggiungersi quel non so che di irrisolto tra padre e figlio, può capitare che ne nasca una storia delicata, poetica, persino catartica. Una storia che, considerato quel che succede nel film, potremmo quasi definire ‘ai confini della realtà ’. Guarda caso ne L’uomo dei sogni c’è proprio un ‘confine’ che non può essere oltrepassato e un campo di granturco in cui dissolversi, laddove a un certo punto - proprio grazie all’intervento di un solo uomo, il Ray Kinsella di Kevin Costner, guidato da una misteriosa voce enigmistica - si profila un immaginario ‘muro invisibile’ tra la vita terrena e quella soprannaturale. Beh, su questo registro, c’è il rischio di essere scambiati per matti e difatti…
del tutto plausibile, mentre pecca di ingenuità il suo sbandierare la notizia ai quattro venti, oltre l’intimità familiare, seppure timidamente, nel tentativo di trovare qualche conferma, o barlume di logica in tutta la surreale faccenda. Il sostegno della moglie Annie (Amy Madigan) in ogni cosa, che potrebbe anch’esso risultare surreale, trova invece la sua ragione di essere nelle confidate memorie dello stesso Ray riguardo al suo conflittuale rapporto con il padre, a seguito della morte della moglie. Aveva tre anni e suo padre aveva sostituito la favola della buonanotte con episodi di leggende del baseball, sport che aveva fatto parte della sua vita senza riuscire a diventarne un autentico giocatore, nella speranza che da grande potesse farlo suo figlio. Ma suo figlio aveva tagliato la corda scegliendo di proposito un college il più possibile lontano da casa, troncando ogni sogno sul nascere, così come i rapporti con il padre, morto
ancora possibile, e se storia, film e protagonismo non sono strabilianti, il messaggio universale lo è, mentre si confezionano alcune sequenze naturalmente ricche di grande pathos: una riguarda il giocatore d’eccellenza incontrato per strada in età giovanile che, dopo essersi mostrato una rivelazione sul campo, decide di attraversare quel ‘confine’ proibito che lo riporta all’età e al ruolo reali, da anziano medico, giusto in tempo utile per salvare la bambina di Ray che stava soffocando per un hot dog. E’ pura poesia tanto quanto l’incontro con il giovane padre di Ray in età da giocatore di baseball.
postuma di un perdono rimasto fino ad allora nella mente di Dio, e ripescato oltre mezzo secolo più tardi sulla scia di quella cameratesca giocata mancata. E dove? Ma naturalmente su quel redivivo ‘campo dei sogni’ di glorie passate! I sogni che nessuno e per alcuna ragione al mondo dovrebbe mai perdersi per strada!