I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Un Sci-Fi per Ryan Reynolds, Zoe Saldana, Mark Ruffalo, Jennifer Garner e Catherine Keener, in cui tornare indietro nel tempo diventa prioritario per salvare il futuro del mondo - Dall'11 Marzo in streaming
(The Adam Project; USA 2021; Sci-Fi d'azione; 106'; Produz.: 21 Laps Entertainment, Maximum Effort, Skydance Media; Distribuz.: Netflix)
Sceneggiatura:
Jonathan Tropper, T.S. Nowlin, Jennifer Flackett, Mark Levin
Cast: Ryan Reynolds (Adam Reed) Mark Ruffalo (Louis Reed) Jennifer Garner (Ellie Reed) Walker Scobell (Adam a 12 anni) Zoe Saldana (Laura) Catherine Keener (Maya Sorian) Alex Mallari Jr. (Christos) Lucie Guest (Giovane Sorian) Braxton Bjerken (Ray Dollarhyde) Kasra Wong (Chuck) Ben Wilkinson (Derek) Milo Shandel (Professore) Donald Sales (Paul il barista) Jessica Bodenarek (Il giovane Adam) Esther Ming Li (Sophie) Cast completo
Makeup: Monica Huppert (direzione); Beth Boxall (direzione seconda unità ); Vivian Baker (per Ryan Reynolds)
Casting: Carmen Cuba
Scheda film aggiornata al:
30 Marzo 2022
Sinossi:
Si racconta la storia di un uomo (Ryan Reynolds), che torna indietro nel tempo per chiedere aiuto a un se stesso tredicenne (Walter Scobell).
I viaggi del tempo nel futuro sono possibili, sebbene solo agli inizi, ma Adam, che ha da poco perso suo padre, è pronto a rischiare tutto pur di tornare indietro e compiere una missione top secret. L'uomo insieme al se stesso più giovane dovrà convincere suo padre (Mark Ruffalo), un fisico, a salvare il mondo, prima che per il futuro sia troppo tardi.
Il duplice Adam, giovane adolescente e uomo maturo, dovrà convincere suo padre Louis, un fisico, a creare un piano con il quale salvare il mondo. Nel futuro, quest’ultimo è da poco scomparso, e Adam ritiene che non vi possa essere persona più adatta a compiere una missione dalla quale dipende la sopravvivenza dell’intero pianeta.
A man must travel back in time to get help from his 13-year-old self.
Adam Reed, age 13, and still grieving the sudden death of his father a year earlier, walks into his garage one night to find a wounded pilot hiding there. This mysterious pilot turns out to be the older version of himself from the future, where time travel is in its infancy. He has risked everything to come back in time on a secret mission. Together they must embark on an adventure into the past to find their father, set things right, and save the world. The three working together, both young and grown Adam come to terms with the loss of their father and have a chance to heal the wounds that have shaped them. Adding to the challenge of the mission, the two Adams discover they really don't like each other very much, and if they're going to save the world, they're first going to have to figure out how to get along.
E pieno senso logico assume quella frase cruciale di cui si faceva cenno poc’anzi: “Divertitevi ora, è più tardi di quanto crediate". In The
Adam Project, l’obiettivo non è certo puntare alla novità , al contrario, in corsa su un cavallo cavalcato più volte, tra una battuta e l’altra, quando il figlio Adam adulto (Ryan Reynolds) incontra l’Adam dodicenne (Walker Scobell), all’inizio del film, le due facce di se stesso - Ritorno al futuro docet again - non tardano a coalizzarsi, non tanto per modificare il flusso delle cose, ma per lasciare le cose come stanno, evitando che lo facciano altri (il personaggio dark di Catherine Keener) per arricchirsene in maniera indebita e creando danni irreparabili … sulle orme dell’iconico Biff, qui citato letteralmente ancora da Ritorno al futuro. Per i due Adam non potevano mancare le donne di riferimento della vita: la Ellie Reed di Jennifer Garner, madre dell’Adam dodicenne, asse su cui si innesta la riflessione del difficile rapporto madre-figlio adolescente e la Laura di Zoe Saldana per l’Adam adulto, moglie scomparsa per
l’appunto in seno ad un diverso flusso temporale. In fin dei conti, nel corpo delle colluttazioni a grappolo che non si fanno mancare mai in film del genere, la morale è sempre la stessa, declinata in maniera seria dal mitico John Keating di Robin Williams ne L’attimo fuggente di Peter Weir: cogli l’attimo, non rimandare mai nulla prima che sia troppo tardi, foss’anche un caloroso abbraccio alla propria madre, tra un bistrattamento e l’altro, e non attendere che tuo padre non ci sia più per accorgerti di quello che è per te. Potresti non avere a disposizione un ‘impulso pronto’ per riavvolgere il nastro temporale ed avere una seconda chance per dirglielo, o anche semplicemente, solo per rendertene conto.
P.S., schegge di critica estemporanea: a giudicare da certe battute, pare non convenga indossare una giacca troppo stretta, si rischia di assomigliare ad “un preservativo con i bottoni†e, quanto al futuro,
poi, beh, conviene non avere troppa fretta di arrivarci, prestando fede alla rivelazione di Adam/Reynolds: “Avete visto ‘Terminator’? E’ il 2050 nei giorni belliâ€.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)