I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Gabriele Salvatores traspone sul grande schermo l'omonima e celebre pièce teatrale che riflette sul significato di fare comicità e sull'importanza di restare fedeli alle scelte compiute nel corso della vita. E lo fa con il con la partecipazione di Ale, Franz e Christian De Sica tra gli altri - Dal 10 Giugno -
"Molti anni fa (nel 1985/1986) misi in scena 'Comedians' per il Teatro dell'Elfo di Milano. Lo spettacolo, interpretato da giovani attori, che in seguito sono diventati molto famosi (tra questi Paolo Rossi, Claudio Bisio, Antonio Catania, Silvio Orlando) venne replicato per tre anni di seguito e Griffiths ne fu molto contento e quando recentemente gli ho proposto di adattare il testo per lo schermo con grande entusiasmo mi ha risposto 'Go ahead with all speed. You'll do it well'. Adattare per lo schermo il testo di Griffith dà sicuramente la possibilità di creare un film sulla comicità seppure non si tratti solo di questo. Infatti, attraverso le varie performance il film ci farà riflettere sia sul significato di comicità che sull'importanza di fare delle scelte nella vita e di rimanere fedeli alle scelte fatte".
Il regista e sceneggiatore Gabriele Salvatores
(Comedians; ITALIA 2021; commedia; 96'; Produz.: Indiana Production e Rai Cinema in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission; Distribuz.: 01 Distribution)
Soggetto: Il film è la trasposizione cinematografica dell'omonima pièce teatrale di Trevor Griffiths, opera premiatissima della fine degli anni Settanta, che riflette sul significato di fare comicità e sull'importanza di restare fedeli alle scelte compiute nel corso della vita. L'opera di Griffiths è stata rappresentata in tutto il mondo, anche a Milano al Teatro dell'Elfo.
Cast: Ale (Filippo Marri) Franz (Leo Marri) Christian De Sica (Bernardo Celli) Natalino Balasso (Eddie Barni) Demetra Bellina (La ragazza del cucito) Marco Bonadei (Samuele Verona) Aram Kian (Il sig. Patel) Walter Leonardi (Gio Di Meo) Elena Callegari (La bidella) Giulio Pranno (Giulio Zappa) Vincenzo Zampa (Michele Cacace)
Musica: Gilberto Martinelli (suono)
Costumi: Patrizia Chericoni
Scenografia: Rita Rebassini
Fotografia: Italo Petriccione
Montaggio: Chiara Griziotti
Effetti Speciali: Fabio Traversari (supervisore)
Casting: Francesco Vedovati
Scheda film aggiornata al:
05 Febbraio 2024
Sinossi:
Il film segue le vicende di sei persone, esauste e sfiancate dalla loro vita grigia, che aspirano a diventare dei comici. Dopo aver completato un corso serale sulla stand-up comedy, i sei personaggi devono affrontare la prova finale: salire sul palco. Mentre loro cercano di far ridere il pubblico nella sala del club, tra gli spettatori siede un esaminatore, incaricato di scegliere soltanto uno tra loro, il migliore, per inserirlo in un programma TV. Per i sei, che sognano di guadagnare facendo ridere, è una grande opportunità e per qualcuno è anche l'ultima possibilità per mettersi in gioco e provarci.
La storia si sviluppa in due momenti. Nel primo, un insegnante molto politicizzato di una scuola serale per comici dilettanti comunica che l’esaminatore esterno di fine corso sceglierà tra loro i più idonei per andare in tv e per divenire quindi professionisti. L’esaminatore ha però idee sulla comicità diametralmente opposte all’insegnante. Il primo, l’esaminatore, è per una comicità disimpegnata, il secondo è per una comicità che aiuti il pubblico a prendere coscienza delle contraddizioni sociali. L’insegnante lascia liberi i suoi allievi di decidere il numero comico più idoneo per il saggio finale: dovranno essere loro a scegliere o di mantenere fino in fondo i principi del suo insegnamento, o di “tradireâ€, con buone possibilità di essere scelti dall’esaminatore. La seconda parte dello spettacolo è l’esame, che si tiene in una specie di night. Il pubblico in sala diventa lo stesso pubblico dello spettacolo nello spettacolo, cioè il pubblico del saggio. Conoscendo gli antefatti e le dinamiche di gruppo viste nel primo tempo, capirà chi tradisce, chi entra in crisi, chi mantiene una propria coerenza, chi segnerà la propria autodistruzione.
Short Synopsis:
Theatrical adaptation: a group of aspiring comedians at a Manchester evening school reunite for their last rehearsal before performing for an agent from London.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
E’ dal teatro che proviene e al teatro resta. Comedians è l’ambiziosissima ed elettiva idea di Gabriele Salvatores di portare al cinema l’omonima pièce di Trevor Griffiths, già veicolata nei teatri del mondo a cominciare dagli Anni Settanta, compreso il Teatro dell’Elfo a Milano. E’ una riflessione, quasi una meditazione, sul significato di fare comicità e sull'importanza di restare fedeli alle scelte compiute nel corso della vita. Era dunque un tranello quasi inevitabile, quello di farsi prendere al laccio dalla verbosità delle argomentazioni, anche se spesso tradotte in vere pillole di comicità . Del resto, chiamati qui a raccolta, per un corso serale post lavoro di Stand-up comedy - snocciolato in diverse lezioni e colto nel momento conclusivo di un’ora prima di andare in scena - c’è il fior fiore della comicità reale: da Ale & Franz a Christian De Sica, Giulio Pranno e Natalino Balasso tra gli altri.
Quel che se ne raccoglie è vedere come, limiti e pregi di questi ‘commedianti’ per caso, tradiscano radici nelle rispettive realtà più di quanto loro stessi non siano disposti ad ammettere. Le venature di autentica
malinconia si fanno avanti dopo le performance della serata a teatro, al momento dei commiati, quando ognuno torna alla propria realtà . Il momento di una verità , che può essere di compiacenza, o di rifiuto, comunque sia, un verdetto tanto labile nei suoi confini che non potrà mai essere assoluto. Ad alleggerire il peso di vittorie effimere o di sconfitte amare e mal digerite, quella presenza femminile intermittente della bidella della scuola (Elena Callegari), rancorosa e con i piedi ben piantati per terra, offesa da una battuta irriverente a carico del gentil sesso. Battuta che si premura di cancellare ben bene sulla lavagna, e alla quale Salvatores concede un piano sequenza che diventa… comico, appunto. Ecco, è lei il pubblico che un comico dovrà far divertire ed è metaforicamente a lei che Salvatores ha inteso dare l’ultima parola!