I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Dal Sundance Film Festival 2020 in prima mondiale - Rebecca Hall protagonista in un thriller horror - Dal 16 Settembre
(The Night House; USA/REGNO UNITO 2020; Thriller Horror; 108'; Produz.: Anton, Phantom Four Films; Distribuz.: Searchlight Pictures (Internazionale); The Walt Disney Company Italia)
Titolo in italiano: The Night House - La casa oscura
Titolo in lingua originale:
The Night House
Anno di produzione:
2020
Anno di uscita:
2021
Regia: David Bruckner
Sceneggiatura:
Ben Collins e Luke Piotrowski
Cast: Rebecca Hall (Beth) Stacy Martin (Madelyne) Sarah Goldberg (Claire) Evan Jonigkeit (Owen) Vondie Curtis-Hall (Mel) Samantha Buck (Becky) Allie McCulloch (Attrice) Amber Anne (Damigella d'onore)
Musica: Ben Lovett
Costumi: Samantha Hawkins
Scenografia: Kathrin Eder
Fotografia: Elisha Christian
Montaggio: David Marks
Makeup: Annie Tagge (direzione)
Casting: Eric Souliere
Scheda film aggiornata al:
10 Novembre 2021
Sinossi:
In breve:
Una vedova inizia a scoprire i segreti inquietanti del marito recentemente deceduto.
Scossa dall'inaspettata morte di suo marito, Beth (Rebecca Hall) viene lasciata sola nella casa sul lago che ha costruito per lei. Cerca il meglio che può per stare serena, ma poi arrivano i sogni. Visioni inquietanti di una presenza in casa la chiamano, e le fanno cenni con un fascino spettrale, ma la dura luce del giorno lava via ogni prova di un qualcosa di inquietante. Contro il consiglio dei suoi amici, inizia a scavare tra gli effetti personali del marito, anelando alle risposte. Quello che trova sono segreti strani e terribili e un mistero che è determinata a risolvere.
Synopsis:
A widow begins to uncover her recently deceased husband's disturbing secrets.
Reeling from the unexpected death of her husband, Beth (Rebecca Hall) is left alone in the lakeside home he built for her. She tries as best she can to keep together—but then the dreams come. Disturbing visions of a presence in the house call to her, beckoning with a ghostly allure, but the harsh light of day washes away any proof of a haunting. Against the advice of her friends, she begins digging into his belongings, yearning for answers. What she finds are secrets both strange and terrible and a mystery she's determined to resolve.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Non c’è niente. Avevi ragione, niente ti dà la caccia, sei al sicuro oraâ€
Suggestive inquadrature, intrigante fotografia, e ogni ingrediente possibile tra i più classici, è stato reimpiegato per impastare la ricetta horror di The Night House. Film in cui, come si evince dal titolo originale, letteralmente ‘La casa della notte’, quel che succede di più inquietante, è per l’appunto di notte, in una casa che non è più la stessa, a causa di un tragico evento. Al centro di tutto, c’è lei: la Beth di una efficace ed incisiva Rebecca Hall che sa bene come catturare lo spettatore entro il vortice emozionale che vive con il suo personaggio. Del tutto voluto lo smarrimento iniziale dello spettatore, al quale ancora non sono state fornite sufficienti informazioni per comprendere lo stato intuitivamente confuso, spaesato e depresso della protagonista. Alla sua opera seconda, il regista David Bruckner (Il rituale) che dirigerà presto
il reboot del classico del cinema horror Hellraiser, sembra tradire un feeling elettivo per il genere. In questo caso sembra peraltro esser stato particolarmente attratto, tra le varie fonti di ispirazione, dall’altrettanto classico Le verità nascoste di Robert Zemeckis, tradendo indirettamente anche inevitabili simpatie di stampo hitchcockiano, oltre che per il genere horror venato di sovrannaturale e di mistero.
La stessa grande casa isolata affacciata sul pontile con la barca, i vetri appannati in cui compaiono scritte-indizio per la protagonista, la visita alla libreria piuttosto che alla gioielleria, le indagini sulle foto, insomma, i tratti comuni non mancano, integrati con i canonici rumori improvvisi e più che sospetti, le porte che si aprono o si chiudono da sole e molto d’altro: ne Le verità nascoste il protagonismo era di Michelle Pfeiffer che, almeno in parte, condivideva la ribalta con Harrison Ford, qui tradotto per l’occasione in un inedito cattivo integrale, mentre
labirintico che troverà a tempo debito la luce in fondo al tunnel, passando per il suggestivo simbolismo delle due lune e del giorno in contemporanea ad un’oscurità corrispondente alla notte dell’anima.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)