I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Liam Neeson torna a collaborare con il regista Mark Williams dopo Honest Thief - in TV LUN. 25 luglio su Sky Cinema Collection - Ore 06:00
(Blacklight; USA 2021; thriller d'azione; 108'; Produz.: Zero Gravity Management, Elevate Production Finance, Film Victoria, Lightstream Pictures Australia, Screen Australia, Solution Entertainment Group; Distribuz.: Sky Cinema)
Cast: Liam Neeson (Travis Block) Emmy Raver-Lampman (Mira Jones) Taylor John Smith (Dusty Crane) Aidan Quinn (Gabriel Robinson) Claire van der Boom (Amanda Block) Yael Stone (Helen Davidson) Tim Draxl (Drew Hawthorne) Georgia Flood (Pearl) Mel Jarnson (Sofia Flores) Andrew Shaw (Jordan Lockhart) Zac Lemons (Wallace) Gabriella Sengos (Natalie Block) Caroline Brazier (Sarah) Sunny S. Walia (Beat Cop) Linc Hasler (Bald Guy) Cast completo
Yesse Spence (Principale) Todd Levi (Lettore) Irene Chen (Cameriera)
Musica: Mark Isham
Costumi: Emma Kingsbury e Katherine Milne
Scenografia: Michelle McGahey
Fotografia: Shelly Johnson
Montaggio: Michael P. Shawver
Effetti Speciali: Peter Stubbs (supervisore effetti speciali); John Francis (supervisore effetti visivi)
Casting: Tom McSweeney, David Newman, Mary Vernieu e Michelle Wade Byrd
Scheda film aggiornata al:
20 Agosto 2022
Sinossi:
E' la storia di Travis Block (Liam Neeson), un agente dell'FBI in pensione. Ora che non è più in servizio, l'uomo è incaricato di aiutare gli agenti sotto copertura, quando questi si ritrovano in situazioni scomode o qualora la loro identità fittizia venga a galla.
Quando si ritrova a tirare fuori dai guai l'agente Dusty, Travis fa una scioccante scoperta, che metterà a dura prova il suo codice morale: l'agente viene a conoscenza di una fatale cospirazione all'interno dei suoi ranghi, che coinvolge anche i più alti livelli di grado...
Travis Block, a shadowy Government agent who specializes in removing operatives who's covers have been exposed, uncovers a deadly conspiracy within his own ranks that reaches the highest echelons of power.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Dopo Honest Thief il regista Mark Williams (Quando un padre), torna a collaborare con Liam Neeson in Blacklight. E Liam Neeson, dopo appena un preambolo per entrare in argomento, non poteva che condurre il gioco ad occhi chiusi, navigato com’è in questo genere di ruoli che, a quanto pare, inanella di buon grado con soddisfazione sempre più spesso. Gioco che, per quanto dalla trama orecchiabile e, almeno ad una prima impressione, orecchiata, riesce in qualche modo, tra colluttazioni e sparatorie che non mancheranno di certo, a tenere alta la guardia con un certo interesse, mentre intanto serpeggia un dilemma morale. Dilemma che da un certo punto in poi logora il protagonista Travis di Neeson, dal background non proprio impeccabile, mentre da ogni poro della pellicola trasuda quell’aggancio, tanto inquietante quanto imbarazzante, con la nostra contraddittoria e falsa contemporaneità . Non è una novità che ai piani alti, anche dell’F.B.I., e per
di più in un programma di protezione degli stessi agenti, vivano, più o meno nascoste, realtà sporche come la famigerata ‘Operazione Unità ’ condotta dall’amico, ‘serpente a sonagli’, di Travis Block (Liam Neeson): quel Gabriel Robinson (Aidan Quinn) che, con l’illusione di dargli un lavoro necessario alla tutela, lo tiene al guinzaglio in un legame di sottomessa manipolazione.
Tutto sta nell’equazione iniziale, innescata con un discorso di piazza da una giovane donna scomoda, certa Sofia Flores (Mel Jamson), leader di un movimento, di quelli volti a sgombrare ogni nebbia dalla cecità collettiva riguardo al reale operato di governo ed istituzioni. Spazzata via da un’auto pirata in quel che si vuol far passare come un incidente, diventa un caso, che qualcuno, già agente sotto copertura con gravi problemi di dipendenza da droga, certo Dusty Crane (Taylor John Smith), vuole portare allo scoperto, portando un devastante scompiglio proprio ai piani alti della stessa
FBI: tanto che, mentre si cerca di gettare fango sulla sua credibilità , si iniziano ad usare le canoniche maniere forti, per aggirare l’ostacolo. Problemi di credibilità che vanno a coinvolgere anche la reporter Mira Jones (Emmy Raver-Lampman), intenzionata a pubblicare la fatidica storia da prima pagina, senza prove sufficienti, però. Un interessante intreccio che, condito con l’edulcorato passaggio ‘familiare’ (la figlia e la nipote di Travis/Neeson) - di cui le pellicole USA sembra non riescano proprio a fare a meno - dopo svariati conteggi, porta allo svolgimento pieno dell’equazione d'avvio. Equazione che, come da programma, non poteva non coincidere con un’esemplare resa dei conti.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)