RECENSIONE - Le streghe sono tornate e questa volta hanno una nuova Strega Suprema (Anne Hathaway). Nel nobile cast assemblato dal regista Robert Zemeckis anche Octavia Spencer e Stanley Tucci - Dal 28 Ottobre in digitale su Amazon Prime Video
"Un vero onore e un grande privilegio far parte di questo progetto e vedere da vicino come Bob (Zemeckis) ha trasformato in immagini questa incredibile storia... In genere non mi piace dare consigli al pubblico o anticipare quello che potrebbero vedere, anche in questo caso mi limito a suggerire a tutti di abbandonarsi alla visione e di scoprire le emozioni del film. Emozioni che hanno molto a che fare con il bene e l’amore che cercano di sconfiggere il male... anche io credevo alle streghe, ai fantasmi e ai mostri sotto al letto. Proprio come tutti quanti!"
L'attrice Octavia Spencer
(The Witches; USA 2020; Commedia Fantasy d'Avventura; 87'; Produz.: Warner Bros., ImageMovers, Double Dare You (DDY), Esperanto Filmoj, Distributors; Distribuz.: Warner Bros. Pictures)
Sceneggiatura:
Robert Zemeckis, Allan Scott e Kenya Barris
Soggetto: Il film è basato sull'omonimo romanzo di Roald Dahl, da cui è stato già tratto un adattamento cinematografico nel 1989, Chi ha paura delle streghe? con Anjelica Huston nei panni della Strega Suprema.
Cast: Anne Hathaway (Strega Suprema) Octavia Spencer (Nonna) Stanley Tucci (Mr. Stringer) Chris Rock (Narratore) Codie-Lei Eastick (Bruno Jenkins) Charles Edwards (Mr. Jenkins) Morgana Robinson (Mrs. Jenkins) Jahzir Bruno (Ragazzo) Eugenia Caruso (Consuella) Simon Manyonda (Sous Chef) Jonathan Livingstone (Raymond) Philippe Spall Zeke Taylor (Danny Wests) Eurydice El-Etr (Samantha) Kristin Chenoweth (Topo) Cast completo
Ambientata alla fine del 1967, è la storia di un giovane (Jahzir Bruno) che, rimasto orfano, è costretto a trasferirsi a Demopolis, paesino di campagna dell'Alabama. Qui vive sua nonna (Octavia Spencer), una dolce donna con la quale il ragazzino ha un ottimo rapporto. Un giorno i due incontrano un gruppo di donne dall'aria molto sofisticata e scoprono, grazie alcuni indizi decifrati dalla nonna, che sono in realtà delle malefiche streghe. Per proteggere il nipote, la nonna decide di allontanarsi dalla rurale Demopolis e trascorrere qualche giornata al mare in una vicina località balneare. Ma non sanno che il posto è lo stesso scelto dalla Strega Suprema (Anne Hathaway) per riunire in una convention le sue colleghe, provenienti da tutto il mondo. Lo scopo del convegno stregonesco è quello di attuare un diabolico piano, che il giovane orfano decide di boicottare per provare a salvare l'umanità.
Synopsis:
Based on Roald Dahl's 1983 classic book 'The Witches', the story tells the scary, funny and imaginative tale of a seven year old boy who has a run in with some real life witches!
Tells the darkly humorous and heartwarming tale of a young orphaned boy (Jahzir Kadeem Bruno) who, in late 1967, goes to live with his loving Grandma (Octavia Spencer) in the rural Alabama town of Demopolis. The boy and his grandmother come across some deceptively glamorous but thoroughly diabolical witches, so Grandma wisely whisks our young hero away to an opulent seaside resort. Regrettably, they arrive at precisely the same time that the world's Grand High Witch (Hathaway) has gathered her fellow cronies from around the globe -- undercover -- to carry out her nefarious plans
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
’Ucci ucci sento odor di bambinucci’: tutto il gotico di un classico per l’infanzia addolcito dalla nuova ricetta di Robert Zemeckis
Se c’è un aspetto prettamente cinematografico con il tocco d’autore in questa nuova versione del classico per l’infanzia The Witches (Le streghe) di Roald Dahl sono l’inizio e la fine: il regista Robert Zemeckis sceglie difatti come primo protagonista l’obiettivo di un proiettore mentre scodella una sorta di diaporama accompagnato da una voce fuori campo che racconta in prima persona. Un incipit saturo di glamour stilistico degno di un navigato marinaio della celluloide quale è, di fatto, Robert Zemeckis, maestro delle tecniche miste tra cui, per l’appunto, l’animazione digitale. Inizio e fine de Le streghe mettono dunque in luce eclettismo tecnico unito al sotteso compiacimento nel racconto inteso come trasposizione cinematografica. Le variabili cromatiche patinate di ogni singola immagine proiettata mentre va in onda una sorta di resumé biografico per
voce del protagonista, ne valorizzano gli intenti. Non ci possiamo dire d’altra parte troppo entusiasti del corpo centrale di tutto il film, che non sembra decollare oltre l’età scolare, mantenendo un registro estremamente elementare. E questo a dispetto della volontà di fregiarsi di maggior acume e luminescenza sfruttando l’occasione per lanciarsi in qualche omaggio-citazione: fa strada il mitico Ratatouille, per l’incursione del bimbo ormai trasformato in topolino nella cucina dell’hotel (diretto dal camaleontico Stanley Tucci) in cui, guarda caso, il doppiaggio italiano evidenzia la cadenza di pronuncia marcatamente francese alla maniera del Gusteau parigino.
E che dire poi della sinistra bocca clownesca, un po’ Joker, un po’ sposa cadavere, della Strega Suprema di Anne Hathaway? Personaggio imparentato alla lontana con ‘crudelia demon’, e comunque sopra le righe dalla testa ai piedi, persino oltremodo stucchevole nel doppiaggio italiano che per lei sceglie la cadenza russa, con il deprimente risultato analogo alla
Cate Blanchett nell’ultimo Indiana Jones. Octavia Spencer, dal canto suo, gigioneggia placida e sicura di sé nelle vesti della nonna che ne sa una più delle stesse streghe, mentre il nipote dimostra di essere sveglio quanto basta a trar d’impaccio se stesso e gli altri. Tranquilli dunque, questo pseudo ‘cabaret dell’inferno’ ha ben poco di macabro e cruento e le rare innovazioni dall’originale (il piccolo protagonista e la nonna sono di colore) armonizzano senza inciampo con il soggetto di fondo. Soggetto che sembra mantenere un’anima assolutamente classicista, persino in certi effetti medievaleggianti come la trasformazione di ogni strega in una intera squadra di topolini: con tutte quelle vibrazioni e sfiati degni delle più fumose locomotive, effetti già visti più volte, tra cui nella popolare commedia I visitatori.
Ovvio che la faccenda si farà interessante quando il gatto nero della Strega Suprema si accorgerà della appetibile mutazione subita dalla sua stessa
padrona.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)