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    THE LAST DUEL

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Da Venezia 78. - (Fuori Concorso) - Dal 14 Ottobre

    "Considero 'The Last Duel' un monito e una denuncia. È un film epico, ma capace di parlare all’attualità... I duelli mi appassionano perché raccontano la storia, l’onore, i soprusi, la difesa di qualcosa e, anche se oggi non ci si sfida più per un tradimento o una vendetta, sono emblematici di un certo background culturale e sociale. Per questo sono presenti in forme diverse in tanti miei film: dal mio primo successo sul grande schermo, 'I duellanti' (1977) appunto, ad 'Alien' e 'Blade Runner'; e per questo uno dei film che prediligo in assoluto è Barry Lyndon di Stanley Kubrick. In questo caso al centro c’è la storia di un’amicizia tra due uomini che finisce e si tramuta in odio... Marguerite rischia tutto, in primis la sua integrità, per difendere la verità contro ogni accusa di falsità e invenzione. Dimostra un coraggio davvero eccezionale per quei tempi. Ma essendo il film ambientato nella Francia di corte e medievale ho scelto di offrire tre diverse prospettive, tre visioni dei fatti, una per ciascuno dei protagonisti: quella di Matt Damon, il marito della nobildonna; quella di Adam Driver, lo scudiero prima amato a corte, poi accusato di un crimine (lo stupro) indicibile per quel tempo, e infine quella della donna, di cui la sofferenza e il coraggio prevalgono a poco a poco. Purtroppo in tutti questi secoli lo sguardo degli uomini nei confronti delle donne non è mutato del tutto…"
    Il regista Ridley Scott

    (The Last Duel; USA 2019; Drammatico; 152'; Produz.: Pearl Street Films, Scott Free Productions, 20th Century Fox; Distribuz.: The Walt Disney Company Italia)

    Locandina italiana The Last Duel

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    Celluloid Portraits:



    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: The Last Duel

    Titolo in lingua originale: The Last Duel

    Anno di produzione: 2019

    Anno di uscita: 2021

    Regia: Ridley Scott

    Sceneggiatura: Ben Affleck, Matt Damon e Nicole Holofcener

    Soggetto: Dal romanzo di Eric Jager.

    Cast: Adam Driver (Jacques LeGris)
    Matt Damon (Jean de Carrouges)
    Jodie Comer (Marguerite de Carrouges)
    Ben Affleck (Conte Pierre d'Alençon)
    Harriet Walter (Nicole de Buchard)
    Nathaniel Parker (Sir Robert D'Thibouville)
    Sam Hazeldine (Thomin du Bois)
    Michael McElhatton (Bernard Latour)
    Marton Csokas (Crespino)
    Clive Russell (Zio del Re)
    Alex Lawther (Carlo VI di Francia)
    Julian Firth (Zio del Re)
    Serena Kennedy (Regina Isabella)
    Zoé Bruneau (Marie Chamallart)
    Simone Collins (Agatha)
    Cast completo

    Musica: Harry Gregson-Williams

    Costumi: Janty Yates

    Scenografia: Arthur Max

    Fotografia: Dariusz Wolski

    Montaggio: Claire Simpson

    Makeup: Matteo Silvi

    Scheda film aggiornata al: 04 Aprile 2022

    Sinossi:

    In breve:

    Il re Carlo VI ordina al cavaliere Jean de Carrouges di risolvere la disputa con il suo scudiero sfidandolo a duello.

    Short Synopsis:

    King Charles VI declares that Knight Jean de Carrouges settle his dispute with his squire by challenging him to a duel

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    “Non esistono diritti ma il potere degli uominiâ€

    L’epica è il suo forte, ma non solo. Stiamo parlando di Ridley Scott, un regista che da sempre guarda ed elabora la sua cinematografia ad arte. La sua arte. Si, perché il suo marchio di fabbrica salta agli occhi, perfetto o imperfetto che sia, in ogni sua opera. Così come la sua passione per episodi liberamente tratti dalla Storia: si, liberamente tratti, perché se è vero che Scott è rigoroso ed attento all’espressione estetica di personaggi ed ambientazioni, laddove non vi è primo piano ma sfondo, non si fa problemi ad approssimare, mirando a dare un’idea, non propriamente storica e realistica nel senso stretto. Fatto sta che il risultato è sempre di un certo impatto e di un certo pathos. Impatto tanto artistico, quanto emotivo. La sua è una carriera lastricata di film ad ispirazione storica: I duellanti, Il gladiatore, Le crociate docent.

    E

    adesso, Ridley Scott approda a questo The Last Duel che mette insieme, Storia (si torna al XIV secolo) e un brano di cronaca vera controverso, appuntato su un episodio quasi dimenticato per strada, come a volersi scuotere la polvere dai calzari. Eppure, è più che evidente che si tratti di un episodio “monito†e “denuncia†al tempo stesso, dal respiro “epico, ma capace di parlare all’attualitàâ€. Episodio che anzi, si direbbe aver fatto da apripista secoli or sono, a quel genere di coraggio e senso di giustizia per i quali, il prezzo da pagare in caso di fallimento, era la vita stessa. E, ancora in pieno Medioevo, non è difficile da credere. Ciò che invece appare incredibile è riscoprire quel genere di coraggio e senso di giustizia in una donna: d’eccezione in tutti i sensi, acculturata in un mondo in cui l’analfabetismo era imperante anche tra gli uomini, in una

    società letteralmente dominata, o per meglio dire, schiacciata dagli uomini.

    Per il suo racconto, ispirandosi al libro di Eric Jager (L’ultimo duello. La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale, edito in Italia da Garzanti), Ridley Scott sceglie un’impalcatura narrativa speculare ai punti di vista dei tre protagonisti principali e ne escono dunque tre capitoli distinti in cui tornano, con variabili sul tema, le stesse sequenze sfumate in una diversa narrazione che aggiunge o toglie qualcosa a seconda del punto di vista, appunto. Con The Last Duel Ridley Scott mirava evidentemente al kolossal - a nostro avviso senza riuscirci del tutto - fin dallo script, nientemeno che a sei mani, a cura di Ben Affleck, Matt Damon - non nuovi ad un’esperienza anche di scrittura che spesso condividono - oltre alla sceneggiatrice Nicole Holofcener (Copia conforme).

    Così prende forma un’appassionante storia di tradimento

    e vendetta rigurgitata dalla Francia del XIV secolo all’ombra di una brutalità, ahimè, fin troppo ordinaria per l’epoca. Un film storico con l’obiettivo di esaminare le ipotesi a lungo sostenute sull'ultimo duello autorizzato dalla legge nella storia della Francia, avvenuto tra due illustri contendenti: Jean de Carrouges (Matt Damon), esperto e ambizioso cavaliere rampollo di una rispettata famiglia, in lotta per acquisire potere e promozione che gli vengono regolarmente negati, e Jacques Le Gris (Adam Driver), amatissimo a corte e indebitamente privilegiato pur senza meriti effettivi, tutelato anche di fronte all’affronto più infame di cui si macchia con la massima leggerezza: lo stupro ai danni della moglie dell’amico Jean/Damon, per quanto in battaglia gli avesse salvato la vita. E questa moglie, sposata più per la bellezza, la dote, poi anch’essa negata, e per avere figli, che non per amore in senso stretto, è la Marguerite di Jodie Comer, vera vittima

    e vera eroina dell’intera storia, anche se occorrerà attendere il terzo capitolo per conoscere la ‘sua verità’. Eroina in anticipo sui tempi che rischiò la propria vita per difendere la verità, mentre i due amici mutati in acerrimi rivali, si sporgevano fino alle più estreme conseguenze.

    La sceneggiatrice Nicole Holofcener, focale altra prospettiva femminile sulla vicenda antica che alita sull’odierno #MeeToo, precisa che anche allora, per quanto attiene allo stupro: “Si trattava di un crimine orribile, ma se Jean avesse perso il duello, lui e Marguerite sarebbero stati condannati a morte, pur non avendo commesso alcun crimine. Lei era la vera vittima, ma furono l’ego e l’orgoglio di questi due uomini (Carrouges e Le Gris) a scatenare il duelloâ€.

    Mentre dunque riscopriamo la vicenda facendosi largo tra le nebbie azzurrine di una fotografia fosca accuratamente scelta secondo la modalità estetica che fu già propria de Le crociate, riconosciamo ben presto i tratti

    di quel che si può definire “una storia vecchia di secoliâ€, laddove, facendoci largo tra le griglie narrative di turbolenze tipicamente medievali, scopriamo le aspirazioni e le lotte di sempre: quando l'etichetta, le aspirazioni sociali e la giustizia erano guidate dai codici cavallereschi, le conseguenze dello sfidare le istituzioni del tempo - la Chiesa, la nobiltà di corte, un re adolescente - potevano essere gravi. E quante figure inadeguate e manipolatrici abbiamo conosciuto al potere della nostra Storia più recente? Qui, è come vedere tutto sotto una lente d’ingrandimento, in cui c’è sempre qualcuno più o meno dietro o davanti le quinte del ‘Palazzo’, a tirare i fili del destino altrui senza andare troppo per il sottile: nel film è il Conte Pierre d'Alençon di Ben Affleck che ci tiene a sottolineare quanto non si tratti solo di storia passata, morta e sepolta:

    “Abbiamo scoperto che molti aspetti del patriarcato

    formale e codificato dell'Europa occidentale del XIV secolo sono ancora presenti in modo residuo (e in alcuni casi quasi immutato) nella società di oggi. Volevamo esaminare il modo in cui le istituzioni, l'acculturazione e le norme sociali ebbero (e continuano ad avere) un effetto incredibilmente profondo sulla società, spingendo la popolazione a dare credito soltanto al punto di vista di determinate personeâ€.

    Molto romanticamente il Jean di Matt Damon confidava in Dio per far trionfare la verità prima ancora che sulla vera giustizia. In realtà per sanare le ferite dell’orgoglio ferito era disposto a tutto, anche a perdere la vita. Sicuri che oggi sarebbe stata la vera giustizia a far trionfare la verità? Davvero si può parlare di vera giustizia? Ogni epoca ha la sua crociata, le sue battaglie da portare avanti, quel che è certo è che persino in The Last Duel, alla donna vittima di stupro che ha avuto

    lo straordinario coraggio di denunciare l’infame sopruso, è toccato l’ultimo posto nella lista per esprimere la sua prospettiva sulla vicenda: un pesciolino che annaspa in un oceano di uomini, meschini e, a dispetto delle tronfie armature, limitati a tal punto da guardare alla donna come oggetto di piacere e veicolo in e per la procreazione, persino quando culturalmente ben superiore. Ci sono scene sufficientemente disgustose ed insolenti ad illustrare il concetto, che arrivano prima del sapiente ed incisivo lavoro di cesello dello script, ma forse, paradossalmente, nulla di veramente memorabile, riservato a questa donna d’eccezione che, fondamentalmente, resta tra le righe di una sinfonia orchestrata da uomini. Per il pensiero libero e indipendente - bene inteso, mai del tutto - occorreranno… secoli, appunto. Ed è, a tutt'oggi, un work in progress!

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)







    trailer ufficiale:



    featurette 'Dietro le quinte' (sub ITA):

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di THE LAST DUEL
    ENGLISH PRESSBOOK of THE LAST DUEL

    Links:

    • Ridley Scott (Regista)

    • Matt Damon

    • Ben Affleck

    • Clare Dunne

    • Adam Driver

    • Jodie Comer

    • The Last Duel (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    The Last Duel - trailer

    The Last Duel - trailer (versione originale)

    The Last Duel - featurette 'Dietro le Quinte' (versione originale sottotitolata)

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