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    THE REPORT

    RECENSIONE - Dalla 14. Festa del Cinema di Roma - Dal Sundance Film Festival 2019; dal Toronto International Film Festival 2019 e dal London Film Festival 2019 - Il 18, 19 e 20 Novembre al cinema

    "Come Frank Serpico, Karen Silkwood o Erin Brockovich, la storia di Daniel J. Jones è quella di qualcuno che scopre una scomoda verità e che deve fare i conti sulle conseguenze che questo potrebbe causare. È l’eroe improbabile che con le sue informazioni è costretto a opporsi al sistema. Queste persone spesso vengono seppellite nelle profondità delle strutture di potere, ma non si riesce a metterle a tacere una volta che hanno visto la verità. Sono chiamati a compiere grandi sacrifici personali in nome di un bene superiore. In 'The Report', Daniel Jones ha avuto compito di far luce sulle raccapriccianti verità del programma della CIA condotto sotto l’amministrazione George W. Bush a seguito degli attacchi dell’11 settembre. In anni trascorsi sepolto in una stanza senza finestre, Jones apprende che non sono stati solo gli edifici a crollare in quel terribile giorno, ma anche la moralità dei nostri leader e della CIA. Tornando a George Washington, i divieti contro la tortura sono l’essenza dell’identità del nostro Paese, eppure siamo stati pronti ad abbandonare i nostri stessi principi. Bisogna considerare che la nostra volontà di comportarci in questo modo è stata in gran parte influenzata dal semplice fatto che i nostri 'nemici' non erano bianchi di origine europea. Dopo aver sceneggiato film su persone che hanno mentito per i più svariati motivi: Mark Whitacre in 'The Informant!', Donald Crowhurst in 'Il Mistero di Donald C.' o persino Emily Taylor in 'Effetti Collaterali', volevo esplorare un personaggio che si sarebbe dovuto confrontare con la menzogna piuttosto che farla sua. Sono stato fortemente influenzato dai thriller politici degli anni ‘70 e ho sentito che questa storia aveva un’affinità con film come 'Tutti gli Uomini del Presidente', 'I Tre Giorni del Condor' e 'Perché un Assassinio', quelle storie davano uno spaccato sulle nostre scelte e quindi riconosco il mio debito con Pakula, Pollack e gli altri. Abbiamo leggi e ideali non solo per i giorni in cui la vita è facile, ma per quelli in cui vediamo il nostro mondo sconvolto dal terrore e dalla crudeltà. La saggezza di queste leggi ci dovrebbe guidare quando siamo accecati dalla rabbia e dal dolore, ma invece l’America, e i nostri leader, si sono spostati verso quello che Dick Cheney ha onestamente definito il 'lato oscuro'. Lo psichiatra James Gilligan una volta disse: 'La violenza è un tentativo di rimpiazzare la vergogna con l’autostima'. Ed è di questo malaugurato tentativo della CIA, durante l’amministrazione di Bush e Cheney, che Jones parla nelle 6.700 pagine di rapporto presentato al Comitato Ristretto per l’Intelligence del Senato. La verità non è sempre ben accolta dalla storia, o dalla politica, e Jones scopre che il governo americano avrebbe preferito tenere nascosta questa triste storia piuttosto che affrontarla e imparare dai suoi errori. Per questo 'The Report' non è solo la storia delle brutali, e peraltro inefficaci, politiche che sono state perseguite e poi smentite, ma è anche la storia di un dipendente pubblico, un membro dello staff del Senato, che ha lavorato per anni per portare alla luce la verità. Ci si può indignare del percorso kafkiano imposto a Jones dal sistema o celebrare la sua dedizione al servizio pubblico. La nostra democrazia è ormai irreparabilmente corrotta o richiede solo un certo livello di integrità per funzionare? Per me Dan è un eroe americano sconosciuto e spero che questo film ricordi al pubblico che ci sono ancora persone nate o trasferitesi a Washington che vogliono fare qualcosa di significativo per tutti noi. Finché lì fuori ci saranno funzionari pubblici come Daniel J. Jones, penso che ci sia speranza"
    Il regista e sceneggiatore Scott Z. Burns

    (The Report; USA 2019; Thriller drammatico; 120'; Produz.: Topic Studios, Margin of Error, Unbranded Pictures e Vice Media; Distribuz.: Amazon Studios (USA); Amazon Prime Video (ITALIA); QMI Stardust)

    Locandina italiana The Report

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    See Synopsis

    Titolo in italiano: The Report

    Titolo in lingua originale: The Report

    Anno di produzione: 2019

    Anno di uscita: 2019

    Regia: Scott Z. Burns

    Sceneggiatura: Scott Z. Burns

    Soggetto: Basato su fatti reali.

    Cast: Adam Driver (Daniel Jones)
    Corey Stoll (Cyrus Clifford)
    Annette Bening (Senatrice Dianne Feinstein)
    Evander Duck Jr. (Guardia di sicurezza)
    Jon Hamm (Denis McDonough)
    Linda Powell (Marcy Morris)
    Sandra Landers (Senate Intelligence Committee Clerk)
    John Rothman (Senatore Sheldon Casa Bianca)
    Victor Slezak (Senatore Jay Rockefeller)
    Guy Boyd (Senatore Saxby Chambliss)
    Alexander Chaplin (Sean Murphy)
    Joanne Tucker (Gretchen)
    Maura Tierney (Bernadette)
    Michael C. Hall (Thomas Eastman)
    Ian Blackman (Cofer Black)

    Musica: David Wingo

    Costumi: Susan Lyall

    Scenografia: Ethan Tobman

    Fotografia: Eigil Bryld

    Montaggio: Greg O'Bryant

    Effetti Speciali: Conrad V. Brink Jr. (supervisore)

    Makeup: Martha Melendez (direzione); Mia Bauman e Joel Mendenhall

    Casting: Avy Kaufman

    Scheda film aggiornata al: 29 Novembre 2019

    Sinossi:

    In breve:

    Daniel Jones (Adam Driver) ha il compito arduo di condurre un'indagine sul programma di detenzione e interrogatori della CIA. Dopo aver analizzato numerose prove, apprende che le "tecniche di interrogatori" - brutali, immorali e inefficaci - che la CIA ha adottato dopo l'11 settembre. Quando Jones e il Senato Intelligence Committee tentano di rilasciare i risultati delle sue indagini, tuttavia, la CIA e la Casa Bianca fanno di tutto per impedire che la verità venga fuori.

    In altre parole:

    Protagonista è Daniel J. Jones (Adam Driver), membro del comitato d'investigazione e d'intelligence del Senato degli Stati Uniti, incaricato di far luce sui metodi di prigionia e sugli interrogatori operati della CIA nel periodo che ha seguito i terribili attentati dell'11 Settembre 2001.
    Dopo diversi anni di approfondite indagini, Jones scopre l'esistenza di pratiche di tortura immorali e crudeli che la CIA ha cercato a lungo di celare. Ma la pubblicazione di questo dettagliato rapporto, che conterà alla fine più di 500 pagine, sarà molto più complicata del previsto. La Casa Bianca e la CIA impiegheranno tutti gli sforzi possibili per soffocare l'indagine e impedire che queste terribili verità vengano a galla e siano rivelate al pubblico.
    Tra quelli che cercheranno di aiutare Jones nella sua indagine - senza però venire meno al loro dovere di difendere le Istituzioni - troviamo la senatrice Dianne Feinstein (Annette Bening), ancora oggi (nel 2019) membro del parlamento americano. Nata nel 1933, La Feinstein è stata anche sindaco della città di San Francisco dal 1978 al 1988, prima donna a ricoprire quel ruolo.

    Synopsis:

    Idealistic Senate staffer Daniel J. Jones, tasked by his boss to lead an investigation into the CIA's post 9/11 Detention and Interrogation Program, uncovers shocking secrets.

    THE REPORT is a thriller based on actual events. Idealistic staffer Daniel J. Jones (Adam Driver) is tasked by his boss Senator Dianne Feinstein (Annette Bening) to lead an investigation of the CIA's Detention and Interrogation Program created in the aftermath of 9/11. Jones' relentless pursuit of the truth leads to findings that uncover the lengths to which the nation's top intelligence agency went to destroy evidence, subvert the law, and hide a shocking secret from the American public. THE REPORT is written and directed by Scott Z. Burns, and the film also stars Jon Hamm, Sarah Goldberg, Michael C. Hall, Douglas Hodge, Fajer Kaisi, Ted Levine, Jennifer Morrison, Tim Blake Nelson, Linda Powell, Matthew Rhys, T. Ryder Smith, Corey Stoll, and Maura Tierney

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Come è possibile passare dal condurre un’inchiesta su commissione al ritrovarsi sotto inchiesta con la detenzione come prospettiva? Se si toccano nervi scoperti nelle alte sfere della politica e delle istituzioni elettive preposte alla Difesa del Paese, può capitare anche questo. E’ quel che succede al Daniel (Dan) Jones di Adam Driver in The Report di Scott Z. Burns, incaricato dell’arduo - per non dire ai limiti del possibile! - compito di condurre un'indagine sul programma di detenzione e sul genere di interrogatori adoperati dalla CIA. E questo perché imbattersi in prove schiaccianti a grappolo sulle tecniche brutali, immorali ed inefficaci adottate dalla CIA dopo l'11 settembre, può anche succedere, ma nessuno può pensare logico rendere pubblici i risultati dell’inchiesta. Se poi a mettere i bastoni fra le ruote per impedire alla verità di venire a galla sono la stessa CIA con tutto il sostegno della Casa Bianca, può diventare

    un grosso problema, anche per lo stesso Senato Intelligence Committee, nel film rappresentato dalla Senatrice Dianne Feinstein di Annette Bening.

    L’argomento in sé non è certo nuovo. Qualcuno si ricorda ancora del Rendition-Detenzione illegale di Gavin Hood con Jake Gyllenhaal - peraltro molto più intenso di Adam Driver - Reese Whiterspoon e Meryl Streep tra gli altri? Uno spaccato analogo al The Report odierno di Scott Z. Burns (già sceneggiatore di The Informant!, Il Mistero di Donald C. ed Effetti Collaterali) che intendeva mostrare, per l’appunto, il volto esasperato dell’America post 11 Settembre, con tutti gli abusi del caso perpetrati ad oltranza: torture assurde e per di più inutili ai danni di presunti terroristi, cui estorcere sedicenti informazioni, utili a salvare vite ed il Paese. Almeno questa è da sempre la giustificazione per l’uso di sistemi inqualificabili su qualsivoglia essere umano. Gli Stati Uniti nelle alte sfere militari, CIA, FBI

    annessi & connessi, come ben si sa, vanno spesso in paranoia, e sembrano sfogare la rabbia di impotenza ed incapacità - magari ad arginare pericolose infiltrazioni interne che non ammetterebbero mai - incaponendosi su metodi ‘preistorici’, ‘ancestrali’, ‘tribali’ - potremmo perderci nel trovare l’aggettivo appropriato - comunque fuori da ogni logica comprensione. Perciò suona davvero paradossale che ad assestare in The Report - un reportage tanto scottante da restare a lungo segretato con ogni tentativo di insabbiamento possibile - le peggiori torture ai danni di prigionieri siano due sedicenti ‘psicologi’: ma alla resa dei conti verrà fuori che pur di far smettere torture del genere – che il film mostra senza troppi veli o filtri sia pure per schegge sostenute dalla velocità di montaggio – il condannato racconta qualsiasi cosa. Che poi alla fine non è mai la verità. Il detenuto mente sapendo di mentire, dicendo cose già note o

    magari dice quel che gli inquisitori vogliono sentirsi dire pur di porre fine al martirio. Operazioni crudeli, infami e dunque pure inutili.

    “Dopo aver sceneggiato film su persone che hanno mentito per i più svariati motivi: Mark Whitacre in ‘The Informant!’, Donald Crowhurst in ‘Il Mistero di Donald C.’ o persino Emily Taylor in ‘Effetti Collaterali’, volevo esplorare un personaggio che si sarebbe dovuto confrontare con la menzogna piuttosto che farla sua†– ha dichiarato il regista – “Sono stato fortemente influenzato dai thriller politici degli anni ‘70 e ho sentito che questa storia aveva un’affinità con film come ‘Tutti gli Uomini del Presidente’, ‘I Tre Giorni del Condor’ e ‘Perché un Assassinio’, quelle storie davano uno spaccato sulle nostre scelte e quindi riconosco il mio debito con Pakula, Pollack e gli altriâ€. Per sua sfortuna, al di là del citazionismo - nel film viene anche menzionato lo Zero Dark

    Thirthy di Kathryn Bigelow - Scott Z. Burns non sfiora neanche la chiarezza, pur nella complessità tipo da film di inchiesta, propria del compiantissimo Alan Pakula. Forse non ha aiutato una sceneggiatura tanto forbita quanto estremamente verbosa di fraseologie sparate a raffica per essere lanciate in uno slalom tra il politichese e il militaresco diplomatico, da protocollo esecutivo. Senza nulla togliere all’importanza del soggetto, con implicazioni forti anche nella sfera contemporanea, non si può certo applaudire al modo di raccontarlo e condividerlo: un report nel report oltremodo farraginoso che privilegia la documentazione tecnica alla sensibilizzazione e percezione emotiva che in un film, sia pure ispirato alla realtà, non guastano mai. The Report si perde così volentieri nei fiumi di parole spesi nei vari uffici, nei motivi di ritorno apparentemente senza sbocco, evitando di soffermarsi, sostando qua e là quanto necessario, per ascoltare con attenzione e sentire a pelle, anche gli

    umori di chi conduce l’inchiesta mentre medita su come prendere iniziative tutt’altro che ordinarie. Le poste in gioco son tutte lì, impilate una sull’altra, i motivi di illecita copertura dei fatti pure, ma il film non esce mai dall’asfittica griglia di un decalogo di tresche tra impuniti amanti delle punizioni 'esemplari', avendo cura di nascondere sotto il tappeto tutto il luridume che fortunatamente il The Report ha d’altra parte scovato e rivelato, a dispetto dei loschi tentativi di insabbiamento. E questo è il dato reale che il film, in un modo o nell’altro, si era prefisso di porre sulla ribalta, rendendo onore a quel Dan Jones che ha speso oltre cinque anni della propria vita in ricerche forsennate nella poco rosea prospettiva di non veder riconosciuto alcunché e magari di essere pure incriminato per aver sottratto documenti top secret. E questo è indubbiamente un merito.

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)



    trailer ufficiale:

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO di THE REPORT

    Links:

    • Annette Bening

    • Corey Stoll

    • Jon Hamm

    • Michael C. Hall

    • Adam Driver

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    Galleria Video:

    The Report - trailer

    The Report - trailer (versione originale)

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