Soggetto: Basato sull'omonimo racconto di Stephen King
Cast: James McAvoy (Bill Denbrough) Jessica Chastain (Beverly Marsh) Bill Hader (Richie Tozier) Isaiah Mustafa (Mike Hanlon) Jay Ryan (Ben Hanscom) James Ransone (Eddie Kaspbrak) Andy Bean (Stanley Uris) Bill Skarsgård (Pennywise/It) Teach Grant (Henry Bowers) Jaeden Martell (Giovane Bill Denbrough) Wyatt Oleff (Giovane Stanley Uris) Jack Dylan Grazer (Giovane Eddie Kaspbrak) Finn Wolfhard (Giovane Richie Tozier) Sophia Lillis (Giovane Beverly Marsh) Chosen Jacobs (Giovane Mike Hanlon) Cast completo
Jeremy Ray Taylor (Giovane Ben Hanscom) Xavier Dolan (Adrian Mellon) Jake Weary (Webby) Nicholas Hamilton (Giovane Henry Bowers) Jess Weixler (Audra Phillips) Will Beinbrink (Tom Rogan) Javier Botet (It lebbroso) Joan Gregson (Mrs. Kersh) Luke Roessler (Dean) Alexandra Latysheva
Musica: Benjamin Wallfisch
Costumi: Luis Sequeira
Scenografia: Paul D. Austerberry
Fotografia: Checco Varese
Montaggio: Jason Ballantine
Effetti Speciali: Kristy Hollidge (supervisore); Nicholas Brooks (supervisore effetti visivi)
Makeup: Sarah Craig (direzione); Stephanie Ingram e Ryan Reed (capo reparto parrucco)
Casting: Rich Delia
Scheda film aggiornata al:
11 Ottobre 2019
Sinossi:
Ventisette anni dopo gli eventi del primo film, nel 2016 Pennywise (Bill Skarsgård) torna a terrorizzare ancora una volta la città di Derry. Nel frattempo i perdenti, ora adulti, hanno trovato la loro strada al di fuori della cittadina, tranne Mike (Isaiah Mustafa), l’unico rimasto in città . Proprio le recenti sparizioni di nuovi bambini convincono Mike del ritorno del malvagio clown per cui decide di contattare tutti i suoi amici per far in modo che venga mantenuta la promessa di 27 anni prima. Da lì, tra i ricordi del passato e gli orrori del presente, i perdenti tenteranno di distruggere una volta per tutte il clown che nel frattempo è tornato più spietato che mai.
Short Synopsis:
Twenty-seven years after their first encounter with the terrifying Pennywise, the Losers Club have grown up and moved away, until a devastating phone call brings them back
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“Certe volte siamo quello che vorremmo dimenticareâ€
Con il capitolo secondo del primo IT il regista e sceneggiatore argentino Andres (Andy) Muschietti (La madre, 2013; IT, 2017) sembra confermarsi ‘cultore ossessivo’ e ‘compiaciuto’ del genere horror. Mentre finora però si era distinto per un intrigante e sofisticato tocco quasi da ‘cinema indipendente’, che paga pegno a certe selezionate fonti storico artistiche, oggi, dilatando fino ad esasperare la portata temporale della sua nuova pellicola, tradisce una pericolosa perdita d’equilibrio: ne consegue lo smarrimento in progress del senso della misura. Mentre intanto insiste nello shakeraggio di registri stilistici, senza la minima preoccupazione di ripetersi: in alcuni casi ripete una stessa scena due volte.
E dire che il prologo che precede il titolo - lettere che saettano sul grande schermo grondanti un rosso sangue dalla grafia sottile su fondo nero in perfetto stile ‘gotico’ – fila via liscio come l’olio, illuminando di luce
piena anche chi magari si è perso il primo atto. Primo atto ‘remake’ ovviamente, quello che ha visto la luce un paio d’anni fa in una veste decisamente più discreta e meno debordante dell’attuale. L’aspetto più curioso è che IT 2 inizia a precipitare proprio sul decollo. Un film non potrà mai sprizzare armonia squisita da tutti i pori se - con la scusa di riprendere le fila dei protagonisti in erba, ora diventati più che adulti dopo ventisette anni da quel memorabile giuramento di sangue - si persevera per quasi tre ore con un ‘anda e rianda’ di memorie in flashback, tra passato e presente, e per giunta, per ciascuno dei personaggi. E l’intermittente voce fuori campo che instilla riflessioni esistenziali, non compensa la fiumana di avventure indotte dal ritorno sul campo dei nostri. Avventure farcite - come i più succulenti maxi hamburger targati McDonalds - di effetti speciali
a go-go peraltro non sempre ‘squisiti’, di umorismo in stile ‘comics’ e di citazioni da film cult, non necessariamente di genere horror, all’insegna del ‘chi più ne ha più ne metta’. Se Andy Muschietti sentiva il bisogno di stilare la lista delle sue conoscenze culturali non c’era bisogno che le mettesse tutte insieme nella stessa pellicola! Beh, inoltre, che dire, siamo bravini anche noi nel riconoscerle! In It 2, soprattutto dalla metà in poi del film, troverete di tutto: da Indiana Jones, ai carpenteriani La cosa ed Alien, pescando a piene mani pure da Stati di allucinazione, mentre ai margini - una giostra in particolare al parco giochi - spunta persino Il primo cavaliere. Motivi, scene cult ben note, qui rivisitate e corrette, riadattate al contesto e non sempre al meglio.
Gli interpreti poi, da Jessica Chastain (già diretta da Muschietti anche ne La madre) a James McAvoy, per citare
solo i due più noti, fanno buon viso a cattivo gioco e si spalmano, come da copione, sull’ennesima occasione da merchandising. Occasione che - seppure all’inizio non l’avevamo sospettato - fa tanto ‘pop corn movie’. Trascurabili i due cameo di Stephen King (non a caso maestro cult dell’horror letterario) in veste di negoziante che rivende ad uno dei protagonisti la bici della sua infanzia e del regista Peter Bodganovich per l’appunto nel ruolo di un regista nel film. Scrittura e sceneggiatura sono peraltro motivi narrativi in primo piano nella prima parte del film. E resta infine comunque la voglia di assaporare più a lungo e un po’ meglio quel gusto ‘archeo’ appena lambito con quel ‘rituale’ ancestrale (anche qui occhieggiano Stati di allucinazione e non solo) da cui proviene il mostruoso Pennywise: si direbbe che la ‘maschera’ faccia dormire sonni tranquilli al protagonista Bill Skarsgård. Maschera con cui, a quanto
pare, può permettersi il lusso di ‘viaggiare’ a cavalcioni dell’iconico personaggio col pilota automatico.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)