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    IL GIOCO DELLE COPPIE

    Dal regista Olivier Assayas la risposta francese all'italiano Perfetti sconosciuti? - RECENSIONE - Dal 27 Dicembre

    "Il nostro mondo è in continuo cambiamento e lo è sempre stato. La sfida è riuscire a tenere d'occhio questo flusso e capire qual è davvero la posta in gioco, in modo da adattarci o meno alle novità. Alla fine dei conti, è di questo che si occupano la politica e l'opinione pubblica. La digitalizzazione del nostro mondo e la sua riduzione ad algoritmi è il vettore moderno di un cambiamento che ci confonde e ci travolge inesorabilmente. L'economia digitale viola le regole e spesso le leggi. Mette in discussione ciò che sembrava stabile e consolidato, eppure si dissolve al semplice tocco.
    'Il gioco delle coppie' non cerca di analizzare il funzionamento di questa nuova economia. Il suo intento è quello di osservare, a volte in modo divertente, le domande che assillano ciascuno di noi sul piano personale ed emotivo.
    "
    Il regista Olivier Assayas

    (Doubles vies; FRANCIA 2018; Commedia; 100'; Produz.: CG Cinéma; Distribuz.: I Wonder Pictures)

    Locandina italiana Il gioco delle coppie

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: Il gioco delle coppie

    Titolo in lingua originale: Doubles vies

    Anno di produzione: 2018

    Anno di uscita: 2018

    Regia: Olivier Assayas

    Sceneggiatura: Olivier Assayas

    Cast: Guillaume Canet (Alain)
    Juliette Binoche (Selena)
    Vincent Macaigne (Léonard)
    Christa Théret (Laure)
    Nora Hamzawi (Valérie)
    Pascal Greggory (Marc-Antoine)
    Laurent Poitrenaux (Autore, da Alain)
    Sigrid Bouaziz (Editrice)
    Lionel Dray (Editore)
    Nicolas Bouchaud (David)
    Antoine Reinartz (Libraio di Arles)
    Aurélia Petit (Ospite di Marc-Antoine)
    Thierry de Peretti (Ospite di Marc-Antoine)
    Violaine Gillibert (Paloma, amico di Marc-Antoine)
    Jean-Luc Vincent (Autore di Marécage)

    Costumi: Jürgen Doering

    Scenografia: François-Renaud Labarthe

    Fotografia: Yorick Le Saux

    Montaggio: Simon Jacquet

    Makeup: Bernard Floch

    Casting: Antoinette Boulat

    Scheda film aggiornata al: 15 Gennaio 2019

    Sinossi:

    Alain (Guillaume Canet), editore di successo, e Leonard (Vincent Macaigne), suo autore storico, faticano a comprendere il mondo dell’editoria contemporanea, fatta di e-book e social media. Quando si incontrano per discutere del nuovo manoscritto di Leonard – l’ennesimo romanzo autobiografico incentrato sulla sua storia d’amore con una celebrità minore – Alain rifiuta di pubblicarlo. La moglie di Alain, Selena (Juliette Binoche), non è d’accordo: è convinta che il libro sia un capolavoro. Ma il suo giudizio potrebbe essere di parte, dato che è l’amante di Leonard. Leonard intanto sta con Valerie (Nora Hamzawi), che sul libro dà ragione ad Alain, il quale nel frattempo cerca di riformare la sua casa editrice confrontandosi con una consulente esperta di e-book. Che è anche la sua amante.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    E’ lo stesso regista e sceneggiatore francese Olivier Assayas (Sils Maria, Personal Shopper) - fama conclamata da filmmaker d’autore - a raccontarcelo. A svelare di aver iniziato a scrivere Doubles vies non sapendo bene quale destinazione dare ai suoi contenuti. Per inciso, mi raccomando considerate il titolo originale ‘doppie vite’ perché quello italiano Il gioco delle coppie è del tutto fuorviante oltre che banale! Qualcuno lo ha persino definito ‘demenziale’!. Contenuti che come vedrete sono una fiumana e di grande attualità: ‘un testo teatrale’?, “un film di idee?â€, ‘un film di doppie vite’? Beh, evidentemente non riuscendo a scegliere, li ha adottati tutti e tre, per condensarli in blocco nella nuova pellicola, specchio di certi suoi motivi firma: l’apparente scollegamento tra i vari ingredienti e la predilezione per una sorta di ‘vivisezione’ dell’universo comunicativo in ogni sua forma. Soprattutto oggi, che le cose stanno cambiando a favore della digitalizzazione in

    tutte le sue declinazioni, con vantaggi e svantaggi, indicazioni e controindicazioni. Ecco, Doubles vies è tutto questo, ossia la messa in scena più verbosa che si sia mai vista e sentita di questi concetti. Talmente verbosa da inghiottire spesso e volentieri interpreti ed interpretazione, per attirare l’attenzione dello spettatore intellettualoide selezionato: quello in grado di tallonare questo insistente filosofeggiare sull’editoria contemporanea - digitale o cartacea? - in tutti i suoi cavilli possibili, mediante le conversazioni dei protagonisti messi in campo proprio per questo. Protagonisti che sembrano a loro volta annoiarsi molto delle stesse tediose argomentazioni, messe in scena come una tragedia greca sta al palcoscenico di un teatro, su cui, per copione, devono tener banco fino alla paranoia: così mangiano disinvolti nei salotti di casa, brasserie, bistrot, caffè o camere da letto che dir si voglia, non mancano occasione per scopare, tradendo ognuno il rispettivo partner – non si lascia

    indietro nulla neppure il bisex - ma soprattutto parlano, parlano e parlano…tanto da far perdere interesse a un materiale che di interesse ne ha invece moltissimo. Occhieggia anche l’ingrediente della politica, ma finisce quasi sul marciapiede dell’irrilevanza, rispetto a tutto il resto, cedendo il passo alla vera ‘prima donna’ del film: quella ‘letteratura contemporanea’, su cui argomentano i protagonisti, tra cui il narcisista scrittore Leonard di Vincent Macaigne che ruba la scena a tutti - compreso Guillaume Canet, qui tradotto nel suo editore storico Alain - per il simpatico e impacciato modo di disquisire sulle varie questioni, mentre si aspetta che il suo ultimo spaccato di vita ‘spiata’ e vissuta nella realtà, tradotto in romanzo, veda la luce in forma di pubblicazione.

    Dicesi “Cinema parlato†e pare sia di grande appeal intellettuale. Dovrebbe d’altra parte divertire perché riesumato dalla sua stessa anima seria a colpi di leggerezza, ma l’unica battuta

    davvero carina si riduce in fondo a quel giochetto attivato su una faccenda di gran moda, tra le varie vivisezionate nel frattempo - tra cui l’e-book e molto d’altro - come l’audio libro letto dalle star. I protagonisti, il quartetto principale costituito dalle due coppie in campo - insopportabili dall’alto della loro parigina dimensione fedifraga - riassemblati sotto una normalità che come l’uovo di Pasqua prevede persino la sorpresa, pensano alla forma dell’audio libro come la vincente su tutte, in particolare se letta dalla star Juliette Binoche. E la Binoche stessa, presente nel film nelle vesti di Selena - attrice teatrale scesa dall’elettivo palcoscenico per lavorare in serie televisive con maggiore audience, motivo di crisi più che di orgoglio - concorda dissentendo solo sul modo di contattarla, ovviamente come se parlasse di un’altra persona: non certo direttamente ma solo attraverso il suo agente. Del resto, la ricerca della ‘sciccheria formale’

    veste l’intera pellicola, già presentata in anteprima mondiale in concorso alla 75. Mostra del Cinema di Venezia, poi passata a Toronto e pure al New York Film Festival. Così la sedicente risposta francese all’italiano Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese non poteva essere più distante dalla controparte, condividendo con questa solo l’ingrediente del tradimento e il controllo digitale della privacy. Mentre, tra le varie cose, presenta all’orizzonte la sconvolgente novità dell’Espresso Book Machine, il Doubles vies di Olivier Assayas sembra fondamentalmente parteggiare per il libro scritto di contro alla tentacolare rivoluzione digitalizzata, ma soprattutto, va indubbiamente ben oltre i limiti della pellicola italiana, guardando prioritariamente verso le nuove frontiere della scrittura, dell’editoria, del nuovo modo di pensare la critica letteraria con il conseguente, inedito, condizionamento del ‘consumatore’ culturale contemporaneo. Così, con tutto il pacchetto di dissertazioni che si intrecceranno alla ‘godereccia’ vita dei nostri protagonisti prima che si decidano a ritornare

    entro il recinto dell’ovile familiare istituzionale, il film francese in questione potrà piacere a chi ama la dilatata frantumazione verbale a tema di respiro teatrale imprestata al cinema. Rigorosamente ‘d’essay’.

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)

    trailer ufficiale:

    Pressbook:

    PRESSBOOK ITALIANO de IL GIOCO DELLE COPPIE

    Links:

    • Olivier Assayas (Regista)

    • Guillaume Canet

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    Galleria Video:

    Il gioco delle coppie - trailer

    Il gioco delle coppie - trailer (versione originale francese sottotitolata in inglese) - Doubles vies

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