"La società ha ricostruito una parvenza di ciò che era un tempo, tranne che le città ora effettivamente si muovono. Sono enormi città frazioniste - Londra è lunga più di un miglio - e danno la caccia alle città più piccole per depredarle, nel mezzo di un paesaggio chiamato il Grande Terreno di Caccia, che è essenzialmente l'Europa... Nella sua forma più semplice, le città più grandi mangiano quelle piccole. E quelle piccole mangiano le città più piccole, e le città più piccole mangiano le più piccole ancora. Si tratta di un'evoluzione naturale che coinvolge la Terra da oltre 1.000 anni, quindi è consolidata. Il problema del darwinismo urbano è che ha un limite. Alla fine le grandi città avranno mangiato tutte le città più piccole, quindi dovranno attaccarsi l'un l'altra o cercare qualcos'altro di cui nutrirsi... Sei sempre alla ricerca di storie con un senso di umanità . E 'Macchine Mortali' ce l’ha".
Il co-sceneggiatore Peter Jackson
Sceneggiatura:
Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens
Soggetto: Tratto dall'omonimo romanzo di Philip Reeve.
Preliminaria - Un romanzo in 4 parti pluripremiato:
L'acclamato romanzo, che ha ottenuto il Guardian Children's Fiction Prize, il Los Angeles Times Book Award, lo Smarties Gold Award e il Blue Peter Book of the Year, ed è stato selezionato per il prestigioso Whitbread Award, si è evoluto in una serie di quattro libri noti come ‘Il Quartetto delle Macchine Mortali’: Macchine Mortali, Freya delle lande di ghiaccio, Infernal Devices e A Darkling Plain.
Cast: Hera Hilmar (Hester Shaw) Robert Sheehan (Tom Natsworthy) Hugo Weaving (Thaddeus Valentine) Stephen Lang (Shrike) Frankie Adams (Yasmina) Jihae (Anna Fang) Colin Salmon (Chudleigh Pomeroy) Caren Pistorius (Pandora Shaw) Leila George (Katherine Valentine) Joel Tobeck (Bürgermeister) Patrick Malahide (Magnus Crome) Andrew Lees Ronan Raftery (Bevis Pod) Mark Mitchinson (Vambrace) Nathaniel Lees Cast completo
Mark Hadlow (Orme Wreyland) Sarah Peirse (Dr. Twix) Sarah Munn (Schiava) Menik Gooneratne (Sathya) Leifur Sigurdarson (Nils Lindstrom)
Musica: Junkie XL
Costumi: Bob Buck e Kate Hawley
Scenografia: Dan Hennah
Fotografia: Simon Raby
Effetti Speciali: Karl Chisholm (supervisore effetti speciali); Ken McGaugh, Luke Millar e Kevin Andrew Smith (supervisori effetti visivi)
Makeup: Rick Findlater (supervisore)
Casting: Amy Hubbard e Liz Mullane
Scheda film aggiornata al:
07 Gennaio 2019
Sinossi:
In breve:
Molti anni dopo la "Guerra dei Sessanta Minuti", la Terra appare come una sterminata landa desertica, percorsa da gigantesche metropoli su ruote che attaccano e depredano le piccole città rimaste, prosciugandone le risorse a disposizione. Il giovane Tom Natsworthy (Robert Sheehan), un orfano londinese che viaggia a bordo dell'immensa macchina mortale, viene scaraventato suo malgrado fuori dal veicolo nel mondo esterno, un luogo ostile e spaventoso che brulica di macchine futuristiche e tecnologie obsolete. Accanto a lui, nel pericoloso viaggio in cerca di un luogo sicuro, la causa di tutti i suoi mali: una ragazzina di nome Hester (Hera Hilmar).
Commento critico (a cura di FRANCESCO ADAMI)
Macchine Mortali (Mortal Engines) è il primo lungometraggio diretto da Christian Rivers, già aiuto regista per Lo Hobbit e Il drago invisibile. Peter Jackson assieme a Frank Walsh e Philippa Boyens curano la sceneggiatura del film tratto dal primo romanzo della tetralogia scritta da Philip Reeve. La Terra è stata distrutta a seguito di un conflitto globale denominato la Guerra dei Sessanta Minuti, ora l’umanità si è adattata creando delle grandi città in movimento, denominate trazioniste, che vanno a caccia di quelle più piccole. Dalla grande città trazionista di Londra inizia lo stravolgimento che porterà all’ incipit di una guerra che coinvolgerà la città verdeggiante di Shan Guo. Londra è una città mobile sviluppata verticalmente in quattro settori appartenenti a diversificate classi gestite dai navigatori che governano la città , mentre i commercianti ne gestiscono l’economia, gli ingegneri sono i responsabili della manutenzione delle macchine ed infine gli storici si occupano
della raccolta e conservazione della Vecchia Tecnologia. Questi ultimi sono capeggiati da Thaddeus Valentine, un ammirato ed autorevole archeologo rispettato dai cittadini e dalla figlia Katherine. L’apparente ordine cittadino viene infranto quando una ragazza ribelle, Hester Shaw, ferita al volto brutalmente durante un conflitto che è costato la vita alla propria madre, decide di vendicarsi del torto subito aggredendo Thaddeus Valentine. Nell’intento Hester viene ostacolata da Tom Natsworthy, un emarginato aspirante aviatore londinese, così il destino dei due diviene unico ed insieme dovranno affrontare diverse peripezie, la brama di distruzione di Thaddeus ed alcune verità celate.
La sceneggiatura, non rimanendo mai banale ed avvalorata dalla presenza di brevi stravolgimenti che la rendono accattivante, si sviluppa attraverso una struttura narrativa tipica del genere avventuriero fantastico con la presenza di eroi, antieroi, aiutanti, guardiani e mentori. Congruente e vincente la scelta del giovane cast di attori protagonisti, a partire da Hester Shaw,
interpretata con determinazione, espressività e tenacia dalla islandese Hera Hilmar, fino al contributo denso d’azione della musicista rock coreana Jihae, nel ruolo della ribelle combattente aviatrice Anna Fang. Contribuiscono attivamente all'efficacia dell'azione attraverso la loro interpretazione, l’attore irlandese Robert Sheehan, che con precisione e perfetta dizione interpreta Tom Natsworthy. Leila George, nel ruolo di Katherine Valentine, riesce a mantenere il giusto equilibrio d’espressione nel divenire una giovane privilegiata alla scoperta delle proprie potenzialità e del suo ruolo all’interno della società . Uno dei personaggi più interessanti è il metà umano Shrike, completamente creato in digitale sulle fattezze dell’attore Stephen Lang che, perfettamente immerso nel ruolo, avvalora l’intensità espressiva del personaggio. Shrike è un ex umano rinato attraverso la tecnologia, una sorta di robot tra la Creatura di Frankestein ed un Terminator: una dualità tra uomo e macchina, densa di una carica sentimentale diversificata.
La scenografia e le ambientazioni sono i veri
punti di forza, sui quali si sviluppano gli elementi di spettacolarità e d’azione, che rendono possibile la visione e la trasposizione cinematografica di questa avventura. Il team di creativi della Weta Workshop e Weta Digital, già collaboratori di Peter Jackson in epici film della saga de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, stabilendosi in Nuova Zelanda, in ben 86 giorni, hanno elaborato completamente un nuovo mondo. Sono stati creati oltre 70 set per Macchine Mortali, tutti curati nei minimi dettagli, considerato che il film è stato girato in altissima risoluzione 8K con la macchina da presa digitale Red Weapon Helium. Sono state elaborate nuove soluzioni software per ottenere un’altissima qualità degli effetti visivi, in particolare nelle sequenze ambientate nella città 'movibile' di Londra. Per creare l’illusione del movimento dell’enorme veicolo-città londinese, sono state utilizzate illuminazioni diversificate al fine di elaborare la distanza e movimento grazie alla focalizzazione oculare che
si crea nel cervello dello spettatore ed un’attenta elaborazione dell’effetto motion-blur, ossia della focatura in scia di movimento elaborata in post produzione.
Tra le nuove tecnologie sviluppate ed utilizzate per il film, il dipartimento artistico, per creare la città Airhaven, ha modellato l’ambientazione in 3D, usufruendo di un programma all’avanguardia chiamato HoloLens Holographic. Un software di previsualizzazione per la progettazione e lo sviluppo della creazione fisica del set e della costruzione scenografica che, grazie all’apposita strumentazione, come i caschi per la Realtà Aumentata, ha reso possibile sviluppare dei modelli 3D, su larga scala navigabile, per la progettazione di disegni e set. Macchine Mortali è un film denso d’azione spericolata che, rievocando il genere fantascientifico post apocalittico e le atmosfere tra Mad Max e Wild Wild West, contribuisce in modo originale a raccontare il rapporto tra tecnologia, umanità e delocalizzazione urbanistica di un futuristico ed alterato pianeta Terra.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)