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    VE NE DOVEVATE ANDARE

    I ‘RECUPERATI’ di ‘CelluloidPortraits’ - RECENSIONE - Lo sceneggiatore e regista David Koepp (autore di script per Jurassic Park, Panic Room e Spider-Man e regista di Mortdecai) porta sul grande schermo un adattamento dell'omonimo romanzo del tedesco Daniel Kehlmann. Protagonisti di questa storia - che per certi versi ricorda Shining - Amanda Seyfried e Kevin Bacon (qui star e produttore del film) - Dal 18 Giugno in streaming; in Italia è stato trasmesso per la prima volta il 15 giugno 2021 su Sky Cinema Uno.

    (You Should Have Left; USA 2020; Dramma horror del mistero; 93'; Produz.: Blumhouse Productions; Distribuz.: Universal Pictures)

    Locandina italiana Ve ne dovevate andare

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    Celluloid Portraits:



    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Ve ne dovevate andare

    Titolo in lingua originale: You Should Have Left

    Anno di produzione: 2020

    Anno di uscita: 2020

    Regia: David Koepp

    Sceneggiatura: David Koepp

    Soggetto: Adattamento cinematografico del romanzo del 2017 Du hättest gehen sollen di Daniel Kehlmann.

    Cast: Kevin Bacon (Theo Conroy/Stetler)
    Amanda Seyfried (Susanna)
    Avery Tiiu Essex (Ella)
    Colin Blumenau (Negoziante)
    Eli Powers (Assistente di Susanna)
    Joshua C Jackson (Assistente di produzione Brian)
    Lowri Ann Richards (Donna gallese)

    Musica: Geoff Zanelli

    Costumi: Susie Coulthard e Karen Malecki

    Scenografia: Sophie Becher e Megan Elizabeth Bell

    Fotografia: Angus Hudson

    Montaggio: Derek Ambrosi

    Effetti Speciali: Alexander Gunn (supervisore)

    Casting: Terri Taylor

    Scheda film aggiornata al: 19 Dicembre 2021

    Sinossi:

    In breve:

    Theo Conroy (Kevin Bacon) è un uomo di mezza età di successo il cui matrimonio con Susanna (Amanda Seyfried), un'attrice molto più giovane di lui, si sta lentamente sgretolando a causa del comportamento di lei e della gelosia e delle ombre del passato di lui. Nel tentativo di salvare la loro relazione, Theo e Susanna prenotano una vacanza in una splendida e remota casa nella campagna gallese per loro stessi e la figlioletta Ella (Avery Tiiu Essex), una bambina di sei anni. Quella che sembra una residenza perfetta si trasformerà in un incubo quando Theo perde la presa sulla realtà sospettando la presenza di una forza sinistra.

    In dettaglio:

    Theo, uomo con problemi di natura psicologica e sposato con la bellissima attrice Susanna, ha spesso incubi in cui vede un uomo aggredire in maniera sovrannaturale sua figlia Ella. L'uomo è inoltre poco gradito dall'opinione pubblica in quanto, molti anni prima, fu ingiustamente accusato dell'omicidio della sua prima moglie, la quale era invece morta suicida nella vasca da bagno. Theo è stato assolto in tribunale, tuttavia in molti hanno continuato a credere nella sua colpevolezza. Quando l'uomo va a trovare sua moglie Susanna sul set, un addetto alla sicurezza non gli permette di accedere al set: come se non bastasse Theo deve ascoltare sua moglie mentre gira una scena di sesso molto spinta, il che lo fa ingelosire. I due sposi hanno tuttavia una forte sintonia e, dopo della passione consumata in automobile, prenotano un soggiorno in Galles presso un'enorme casa disabitata. Raggiunto il luogo si rendono conto di quanto sia effettivamente spaziosa: la prima serata trascorre in molto felice e spensierato, sebbene Theo sia abbastanza intimorito dalle dimensioni della casa. Ella assiste tuttavia a una discussione fra i suoi genitori.

    Il giorno dopo Theo si sveglia più tardi rispetto al resto della famiglia e inizia a scrivere i propri pensieri sul suo diario personale, una tappa fondamentale per la sua terapia. In quello stesso momento Ella e Susanna sono insieme nel bosco per fare una passeggiata: la bambina cerca di attirare l'attenzione della madre arrampicandosi su un albero e rischiando di precipitare al suolo, dopo di che le chiede a bruciapelo perché suo padre sia così odiato. Susanna le racconta dunque una versione edulcorata ma sincera delle vicende di Theo. Nel frattempo l'uomo si reca in paese per racimolare provviste; qui interagisce con alcune persone molto particolari che sembrano volergli suggerire qualcosa di sinistro circa l'abitazione. Quando l'intera famiglia è tornata presso la casa vacanze, Susanna racconta l'accaduto a Theo, scatenando un litigio: l'uomo avrebbe voluto parlare personalmente alla figlia della sua storia nel momento in cui la bambina avrebbe compiuto sette anni. Questo riaccende alcune gelosie di Theo, che spia dunque le e-mail di Susanna mentre la donna è nella vasca da bagno; non avendo trovato nulla di anomalo e appurato che Susanna ha saputo raccontare tutto a Ella nel modo giusto, Theo seppellisce l'ascia di guerra.

    Quella notte Theo fa un sogno molto cruento in cui la casa ha delle caratteristiche differenti da quelle reali, come se includesse un labirinto al suo interno: l'uomo sogna inoltre che sia successo qualcosa di male a Ella e inizialmente non riesce a svegliarsi nemmeno quando, nel sogno, si ferisce con una bottiglia rotta. Al risveglio, l'uomo scopre che qualcuno ha vandalizzato il suo diario scrivendo più volte "you should have left" tra le pagine. Quella mattina i coniugi decidono di cambiare meta per la loro vacanza; mentre sembrano passare un momento felice, Theo scopre tuttavia che Susanna possiede un secondo cellulare di cui lui non sapeva nulla. Da questo viene fuori un litigio in cui la donna confessa effettivamente di avere un amante. Theo ordina alla moglie di passare una notte in un albergo affinché possano chiarirsi le idee, agendo in maniera abbastanza insofferente verso la donna. Quest'ultima finge algidità, ma appena nessuno può vederla scoppia a piangere. Tornato a casa con sua figlia, Theo inizia a notare degli strani fenomeni in casa, avvenimenti che sembrano andare contro tutte le leggi della fisica: il pavimento assorbe acqua, gli angoli fra pavimento e mura non sono retti e le dimensioni esterne della casa non coincidono con quelle interne.

    Non appena Theo perde Ella di vista, la casa si trasforma diventando esattamente come l'uomo l'ha sognata. Nel labirinto che si è generato, Ella incontra un cadavere femminile posto in una vasca da bagno e un uomo molto inquietante, lo stesso sognato precedentemente da suo padre. La casa include varie fotografie che prima non c'erano. Dopo lunghi minuti di spavento la casa ritorna come prima e padre e figlia si incontrano, decidendo dunque di andare via. Poiché Theo non riesce a comunicare con Susanna (che ha con sé la loro automobile), l'uomo telefona al proprietario dell'emporio del paese chiedendo di mandargli un taxi; questi gli rivela di una leggenda secondo cui quella casa era stata edificata dal diavolo per rubare le anime di chiunque vi fosse capitato e che lui non può fare niente per impedirlo. Theo non si arrende e porta via con sé sua figlia, ritrovandosi tuttavia a dover affrontare una notte a dir poco gelida. Quando i due sembrano essersi allontanati, si ritrovano di nuovo al luogo di partenza. La bambina non vorrebbe entrare, ma non c'è alternativa. Theo riesce comunque a rassicurarla aprendosi completamente con lei prima che si mettano a dormire.

    Dopo alcune ore, dei rumori e il flash di una macchina fotografica svegliano Theo, facendo sì che perda di nuovo di vista sua figlia. A questo punto la casa si trasforma di nuovo in un labirinto e una sorta di demone con le sembianze di donna morta attacca Theo per poi sparire nel nulla. Theo scopre delle fotografie che ritraggono lui e la propria famiglia mentre dormivano, dopo di che inizia ad assistere in terza persona agli avvenimenti dei giorni precedenti: è proprio lui in questo frangente a "vandalizzare" il suo stesso diario privato. Mentre il tempo continua a riavvolgersi su se stesso, un misterioso individuo telefona a Theo affermando che non sarebbe riuscito ad andare da nessuna parte. Subito dopo Theo incontra l'uomo del suo sogno, che sembrerebbe essere il diavolo in persona. Theo lo aggredisce senza riuscire a ferirlo, dopo di che l'essere assume le sembianze dello stesso Theo e afferma che il motivo per il quale l'uomo ha rovinato la sua vita è che "non è mai riuscito a fare davvero nulla". Il demone fa capire a Theo che Ella potrà andare via da lì soltanto se lui si consegnerà spontaneamente a lui; a questo punto la casa ritorna come prima.

    Theo riconsegna Ella a Susanna e comunica a sua moglie la decisione di restare in quella casa, seppur senza riuscire a spiegare cosa sia effettivamente accaduto lì. L'uomo tuttavia racconta a sua moglie la verità sulla morte della sua prima moglie: a causa di un pesante risentimento verso la donna, Theo era infatti rimasto a guardare mentre la donna moriva, dunque di fatto aveva contribuito alla sua morte per omissione di soccorso. A questo punto, il tempo si riavvolge per un'ultima volta: Theo è ormai una presenza stabile nella dimora maledetta, ed era presente nell'edificio anche mentre lui stesso e sua figlia cercavano di scappare via. Insieme a lui sono presenti numerose fotografie che raffigurano altri peccatori che, prima di lui, avevano subito lo stesso destino fra quelle mura.

    Short Synopsis:

    A screenwriter travels to a remote house in the Alps with his family so that he can write the sequel to his big hit film, but he begins to regret his decision after suffering from a severe case of writer's block.

    Theo Conroy (Bacon) is a successful middle-aged man whose marriage to his much younger actress wife, Susanna (Seyfried), is shredding at the seams, frayed by her secretiveness, his jealousy, and the shadow of his past. In an effort to repair their relationship, Theo and Susanna book a vacation at a stunning, remote modern home in the Welsh countryside for themselves and their six-year-old daughter, Ella (Avery Essex). What at first seems like a perfect retreat distorts into a perfect nightmare when Theo's grasp on reality begins to unravel and he suspects that a sinister force within the house knows more than he or Susanna have revealed, even to each other

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Non tutto è come appare, anzi, si direbbe l’esatto contrario. E se anziché cercare intorno, uno dovesse guardare dentro sé stesso?

    Ombre sui muri, inquietanti presenze improvvise, case enormi con corridoi che si allungano all’infinito, bambini spaventati, l’impressione che l’incubo appena vissuto sia appartenuto ad un brutto sogno. Insomma in Ve ne dovevate andare (You Should Have Left) di David Koepp (Ghost Town, Mortdecai) - adattamento cinematografico del romanzo del 2017 Du hättest gehen sollen di Daniel Kehlmann - c’è tutto il pacchetto al completo, appena appena venato di quella linfa horror di stampo Kubrickiano. Non manca proprio nulla e, anzi, vi si aggiunge un ingrediente pepato che, nelle mani di una regia doc, fa decisamente la differenza: la trasposizione temporale che, secondo la teoria degli universi paralleli, una persona con un background disastrato e profondi sensi di colpa, dopo un labirinto di smarrimenti ed incomprensioni su ciò che accade,

    riesce a ricondurre il mistero a se stesso, mentre si rivede, come alla moviola, in momenti temporali sfasati, ritrovandosi osservatore passivo di episodi del passato già vissuti. Una sorta di immensa metafora in cui, non riuscendo a trovar pace, il protagonista potrà trovarla alla fine della storia, e solo con la degna autopunizione per un qualcosa che gli va pendendo sulla testa come una spada di Damocle.

    Per quanto la prima ad entrare in scena sia la bambina di appena sei anni Ella (Avery Tiiu Essex), il protagonismo assoluto è di suo padre, il Theo Conroy/Stetler di Kevin Bacon e… della sua ben più giovane compagna, la bellissima attrice Susanna di Amanda Seyfried. Se il passato di lui lo tallona ossessivamente, insieme ad inspiegabili accadimenti legati ad incubi inquietanti che, come nella serie Nightmare, lasciano d’altra parte segni nella realtà presente vissuta (vedi gli appunti sul diario personale di Theo/Bacon), anche

    lei, di lì a poco, non riuscirà più a nascondere i suoi bravi scheletri nell’armadio: a cominciare dall’imbarazzante scena di sesso spinto sul set che pur non visibile, non lascia nulla all’immaginazione e neppure scampo all’inevitabile gelosia di lui. Ma si tratta davvero di finzione o di altro? “Oddio! E’ così bello non dover fingere!†dice Susanna/Seyfried a Theo/Bacon, quando fanno sesso in auto. “Se non ti porto via per un po' credo che impazzirò presto†le confessa lui. Ma invece di allontanare ognuno i propri demoni personali, decidendo di partire per un break rigenerante, la coppia si ritroverà faccia a faccia con un qualcosa da cui non si può continuare a scappare. La resa dei conti arriva, per quanto non messa nel conto, in una messa in scena peraltro molto intrigante e ben scritta, oltre che rappresentata incantevolmente. Messa in scena che si vede costretta a passare attraverso un

    vero e proprio reticolo di geometrie e di percorsi in quella casa, senza limiti e confini proprio come la mente, capace di inghiottire chi, diabolicamente, ha attirato a sé.

    Secondo commento critico (a cura di La parola al film)












    trailer ufficiale (V.O.):

    Links:

    • David Koepp (Regista)

    • Amanda Seyfried

    • Kevin Bacon

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    Galleria Video:

    Ve ne dovevate andare - trailer (versione originale) - You Should Have Left

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