RECENSIONE - Gerard Butler agente corrotto alle prese con una gang di rapinatori impegnata a dar corpo ad un elaborato piano per svaligiare una banca inaccessibile - Dal 5 Aprile
"La storia di Nella tana dei lupi riflette il mondo in cui viviamo. Le persone hanno psicologie complesse, i confini tra buoni e cattivi non sono delineati in maniera così chiara come vorremmo e spesso la percezione di ciò che è giusto o sbagliato non è così netta, costringendoci a operare in zone grigie nell'affrontare le sfide della vita. Nella tana dei lupi nasce nella mia mente nel lontano 2002 quando, impegnato a leggere un saggio sulle rapine a Los Angeles, ho visto su un quotidiano una foto della Federal Reserve Bank e di un mucchio di soldi. Coniugando le due cose, ho cominciato a pensare a una vicenda in cui i criminali, atleti e militari, sono impegnati in furti che nascondono ragioni che vanno al di là del crimine e i poliziotti hanno un debole per l'alcol, la violenza e gli strip club, distanziandosi dagli archetipi degli eroi tradizionali. Ho creato così i Fuorilegge e i Regolatori, che per arrivare al cinema hanno impiegato più di 15 anni e sono stati sottoposti a varie revisioni dettate ovviamente dallo scorrere del tempo e dai progressi tecnologici"
Il soggettista, sceneggiatore e regista Christian Gudegast
Soggetto: Storia di Christian Gudegast e Paul Scheuring. Un thriller d’azione ad alto tasso adrenalinico che è insieme un film poliziesco e un noir psicologico.
Cast: Gerard Butler ('Big Nick' O'Brien) Pablo Schreiber (Ray Merrimen) O'Shea Jackson Jr. (Donnie Wilson) 50 Cent (Enson Levoux) Meadow Williams (Holly) Maurice Compte (Benny 'Borracho' Magalon) Brian Van Holt (Murph Connors) Evan Jones (Bo 'Bosco' Ostroman) Mo McRae (Gus Henderson) Kaiwi Lyman ('Tony Z' Zapata) Dawn Olivieri (Debbie O'Brien) Eric Braeden (Ziggy Zerhusen) Jordan Bridges (Lobbin' Bob)
Musica: Cliff Martinez
Costumi: Terry Anderson
Scenografia: Kara Lindstrom
Fotografia: Terry Stacey
Montaggio: David Cox, Joel Cox e Nathan Godley
Effetti Speciali: Yves De Bono (supervisore); Ilya Churinov
Makeup: Allan A. Apone (direzione); Gaby Macias
Casting: John Papsidera
Scheda film aggiornata al:
02 Maggio 2018
Sinossi:
Nella tana dei lupi segue sullo sfondo della caotica Los Angeles, la città con il più alto tasso di rapine in banca al mondo, l'intersezione delle vite dei componenti di un'unità d'élite del dipartimento della polizia della contea e di una banda di ladri, denominata i Fuorilegge, che con grande perizia sta pianificando un colpo ai danni della Federal Reserve Bank.
La storia si concentra sulle dinamiche tra Nick O'Brien (Gerard Butler), il leader dei Regolatori, la squadra di agenti esperti in crimini impegnata a scovare chi si nasconde dietro una serie di furti ancora irrisolti, e Ray Merrimen, il leader indiscusso dei Fuorilegge che, con alle spalle una formazione militare, ha aiutato i suoi uomini a non farli catturare.
In altre parole:
Mentre la migliore banda di rapinatori dello Stato, tra cui spiccano l’impassibile Ray Merriman (Pablo Schreiber) e il temibile Enson Levoux (50 Cent), sta preparando il colpo del secolo alla Federal Reserve Bank di Los Angeles, il loro destino si intreccia a quello degli agenti della squadra speciale anticrimine di “Big Nick” O’Brien (Gerard Butler).
Quello che apparentemente potrebbe sembrare un convenzionale faccia a faccia tra buoni e cattivi si rivelerà uno scontro a fuoco senza esclusione di colpi in cui i due gruppi rivali si affronteranno senza scrupoli e ad armi pari.
Synopsis:
A gritty crime saga which follows the lives of an elite unit of the LA County Sheriff's Dept. and the state's most successful bank robbery crew as the outlaws plan a seemingly impossible heist on the Federal Reserve Bank.
A gritty Los Angeles crime saga which follows the intersecting and often personally connected lives of an elite unit of the LA County Sheriff's Dept. and the state's most successful bank robbery crew as the outlaws plan a seemingly impossible heist on the Federal Reserve Bank of downtown Los Angeles
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Curioso come si tenda a sobbarcare il povero lupo dei peggiori epiteti. Così il titolo originale Den of Thieves (Nel covo dei ladri) si traduce nell'italiano Nella tana dei lupi. Si potrebbe scambiare come un thriller d'azione declinato sulla 'spy story versata in noir' più fracassone che il cinema hollywoodiano ci abbia mai propinato (e che d'altra parte continua a propinarci). Ma Gerard Butler mantiene le sue brave distanze da Steven Segal. E non è comunque solo una questione di interpretazione - notevole il primo protagonista così come i comprimari - ma anche di regia e di sceneggiatura. Una certa raffinatezza abbastanza rara nel genere. Sarà perché il regista e sceneggiatore Christian Gudegast - lo sceneggiatore di Attacco al potere 2 in cui si trovava per l'appunto anche lo stesso Gerard Butler - ha metabolizzato la storia per 15 anni prima che potesse vedere la luce sul grande schermo ma,
diciamo che, entrando a far comunque parte del girone 'gangster movie contemporaneo', Nella tana dei lupi si è guadagnato un posto d'onore. E, ironia della sorte, proprio nelle fauci del disonore. Se Nella tana dei lupi non creasse una certa confusione tra buoni e cattivi, tra criminali e uomini di legge, tra ordine e disordine, tra legale ed illegale, a cavalcioni dei continui 'parapiglia' all'insegna di adrenalina 'machistica' ed esplosioni di testosterone, cariche di orgogliosa consapevolezza in canna, non meriterebbe l'attenzione che alla fine merita davvero. E non solo per rifarsi gli occhi sul primo 'macho man' tra i 'macho men' del context, mi riferisco ovviamente a Gerard Butler, che portandosi dietro con disinvoltura un'invidiabile massa muscolare non ha d'altra parte, per nostra fortuna, scordato la testa.
Los Angeles, lo si sottoscrive di nuovo - Michael Mann lo aveva ben detto e figurato in Heat - La sfida (1995) così
come nel successivo Collateral (2004), e persino in Blackhat (2015) dove la criminalità informatica mondiale si metteva in moto da Los Angeles - è la culla elettiva di una criminalità ad altissimo indice diagrammatico, sconvolgenti statistiche alla mano. Dici Los Angeles e dici anche Federal Reserve Bank. Una fortezza più che una banca. Inaccessibile a tutti, ma non per la gang dei 'Fuorilegge' del film che, del riuscire a rapinarla ne fanno un punto d'onore. Un punto d'onore condiviso anche da un poliziotto sui generis come il 'Big Nick' di Gerard Butler, cui non fanno difetto alcol, locali da striptease e ... , corredato da una sua 'cricca', come la chiama lui proprio mentre torchia un sospettato. Capite il soggetto, insomma. Così, se vi dicessi che Nella tana dei lupi manca delle sue brave sequenze all'insegna del botto a raffica, tra inseguimenti e sparatorie senza silenziatore, non direi il vero
ma, chissà come... storia e personaggi si caricano di una grinta tutta loro. E la destrezza della mano non lascia che si perda nel vuoto la destrezza della parola, selezionata, pungente e luciferina di cui è ricca la sceneggiatura, non del tutto spogliata di quei silenzi che screziano la pellicola delle nuances da noir psicologico. Ironico con un pizzico di cinismo anche nel finale, che fa vincere il più improbabile dei furbi di turno, Nella tana dei lupi si pone dunque senz'altro su un gradino alto abbastanza da non perdersi all'orizzonte con la prima nebbia mattutina, garantendo lo spettacolo d'indubbio intrattenimento, d'altra parte corazzato di un'appetibile dinamica, frizzante ed intelligente, in grado di distinguersi dal mucchio delle svariate 'caccie al gatto e al topo' che Hollywood ha sfornato negli anni, sembra quasi, con l'ansia da carestia imminente. Con l'annuncio dell'atto secondo però viene un dubbio: che vi abbiano preso