Dalla 76. Mostra del Cinema di Venezia - Tra i più attesi!!! - Brad Pitt astronauta in viaggio nel sistema solare per ritrovare il padre scomparso e Tommy Lee Jones in cerca di vita aliena per James Gray - RECENSIONE - Dal 26 Settembre
(Ad Astra; BRASILE/USA/CINA 2017; Thriller Sci-Fi; 124'; Produz.: New Regency Pictures/MadRiver Pictures/Keep Your Head/Plan B Entertainment/RT Features; Distribuz.: 20th Century Fox)
Soggetto: Preliminaria - La collaborazione della NASA:
Non si può fare un vero film di fantascienza basato sui fatti, senza mostrare alcuni dati reali, forniti dagli esperti. Per questo motivo, i filmmaker si sono rivolti alla NASA, e ad altre agenzie spaziali. L'astronauta in pensione Garrett Reisman, che ha preso parte alle due missioni dello shuttle nella Stazione Spaziale Internazionale, nel 2008 e nel 2010, è stato uno dei primi a fornire a Gray informazioni sui viaggi spaziali. Malgrado sia stato presente solo nelle scene in cui erano specificamente richieste la sua conoscenza ed esperienza, ha affiancato Gray anche durante la scrittura del copione.
"Molti di noi, oggi, cercano il modo di rendere la presenza umana sostenibile su un altro pianeta del nostro sistema solare, e in particolare nel pianeta rosso, e questa ricerca è legata a una meravigliosa utopia. Penso che dovremmo invece porci il problema opposto: e se non fosse un'utopia
bensì una distopia? E se anche, sfidando la legge di gravità , riuscissimo con i nostri razzi e la nostra tecnologia più avanzata, a trasportare l'umanità su un altro pianeta, porteremmo con noi anche i nostri errori umani? E se tutto questo non fosse un bene? Sono tutti quesiti che James esplora in questo film"
Cast: Brad Pitt (Roy McBride) Liv Tyler (Eve McBride) Tommy Lee Jones (Clifford McBride) Donald Sutherland (Colonnello Pruitt) Ruth Negga (Helen Lantos) Jamie Kennedy (Sergente Peter Bello) John Finn (Stroud) Kimberly Elise (Lorraine Deavers) John Ortiz (Generale Rivas) Greg Bryk (Chip Garnes) LisaGay Hamilton (Aiutante Gerale Amelia Vogel) Loren Dean (Donald Stanford) Anne McDaniels (Ologramma di Shunga) Ravi Kapoor (Arjun Dhariwal) Alyson Reed (Janice Collins) Cast completo
Kimmy Shields (Sergente Romano)
Musica: Max Richter
Costumi: Albert Wolsky
Scenografia: Kevin Thompson
Fotografia: Hoyte Van Hoytema
Montaggio: John Axelrad e Lee Haugen
Effetti Speciali: Frank Iudica (coordinatore effetti speciali); Elizabeth Willaman (supervisore produzione effetti visivi)
Makeup: Nana Fischer (capo dipartimento makeup); Jaime Leigh McIntosh (capo dipartimento acconciature)
Vent'anni dopo la partenza di suo padre, per una missione di sola andata verso Nettuno alla ricerca di segni di vita extraterrestre, Roy McBride (Brad Pitt) segue le orme paterne. Ingegnere dell'esercito attraversa il sistema solare in cerca di indizi sul fallimento della spedizione paterna, nella speranza anche di ricongiungersi al genitore. Ma lo spazio non lascia indenne il cuore dell'uomo...
Astronaut Roy McBride undertakes a mission across an unforgiving solar system to uncover the truth about his missing father and his doomed expedition that now, 30 years later, threatens the universe.
Astronaut Roy McBride (Brad Pitt) travels to the outer edges of the solar system to find his missing father and unravel a mystery that threatens the survival of our planet. His journey will uncover secrets that challenge the nature of human existence and our place in the cosmos
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
“In un futuro prossimo in tempi di speranza e di conflitto, l’umanità è in cerca di segni… fino alle stelleâ€.
Tra inconfondibili rumori in sottofondo è la voice over del protagonista ad aprire un altro - tra i tanti che si sono già avvicendati negli anni sul grande schermo - ‘viaggio cosmico’. Una voce che fa da ‘binario guida’ mentre imbastisce una sorta di riflessione filosofico-esistenziale, basculante tra sfera ‘personale’ e dimensione a più ampio spettro, dove domina l’umana natura naturalmente versata all’esplorazione interplanetaria, in cerca di segni e di esistenze altre. Una voce che col procedere del ‘viaggio’, in seno a questa ‘missione speciale’, potrebbe suonare quasi ‘petulante’, sinuosa e persistente, eppure necessaria. Missione singolare fin dal suo titolo, Ad Astra, sintesi ideale dell’effettivo riferimento: "Per aspera ad astra", vale a dire “Attraverso le avversità , verso le stelleâ€. Non vi è alcun dubbio che il nostro astronauta Roy McBride
ne dovrà affrontare di avversità , e non solo fra le stelle: il marasma interiore in cui si dibatte fin da bambino, all’ombra di un padre autorevole ed ingombrante quanto assente (l’astronauta Clifford McBride di Tommy Lee Jones) docet. E questo Roy ha tutto il glamour di quell’anima emotivamente ‘congelata’ e strascicata che Brad Pitt è riuscito a regalare al suo personaggio, planando, senza peraltro strafare, su ampie distese introspettive, laddove i lunghi silenzi sono celebrati in una girandola di primissimi piani in scorcio, spesso riflessi, dando vita ad una sinfonia non priva dei suoi momenti di commozione. Ma come un iceberg sotto l’effetto serra sempre più incalzante, il Roy di Pitt si andrà gradualmente sciogliendo, quando per esigenze di missione, deve andare alla ricerca proprio di quel padre ormai ritenuto morto da trent’anni (29 per l’esattezza). E son quelli i momenti da occhi lucidi, da lacrime che scendono inesorabili come
la solitudine reale cercata e mantenuta come baluardo di difesa inespugnabile.
Così la sfera personale del nostro protagonista va a coincidere con l’asse fantascientifico-futuribile per il quale il regista James Gray (Civiltà perduta, C'era una volta a New York) ha puntato al realismo pieno. Un realismo tale da coinvolgere la Nasa e alcuni dei suoi professionisti più blasonati per poter offrire uno scenario più che plausibile. Scenario debitore, per dichiarata ammissione, di svariate fonti scientifiche, letterarie e cinematografiche: dalla fisica del Premio Nobel Enrico Fermi, "l'architetto dell'era nucleare" - colui che riteneva che ci fosse il 90 percento di probabilità che gli Stati Uniti sudoccidentali venissero distrutti dopo la prima divisione dell'atomo, temendo un’inarrestabile ‘reazione a catena’ - alle missioni spaziali di Apollo e Mercury; dai romanzi cult di Joseph Conrad (Cuore di Tenebra) e di Herman Melville (Moby Dick) fino al cinema di Francis Ford Coppola in Apocalipse Now
e, naturalmente, di Stanley Kubrick (2001 Odissea nello spazio), radicato nell’antica, quanto inossidabile, Odissea omerica.
Ma nella declinazione di un metafisico in cui si infiltra l’altrettanto complessa cosmica umana, a livello interiore, Gray sembra aver assimilato, per certi versi, la lezione ‘narrativo cinematografica’ di Terrence Malick. Nell’Ad Astra di James Gray si assiste difatti ad un viaggio reale che sa farsi speculare a quello interiore del protagonista: mentre si apre un varco dietro l’altro in mezzo alle stelle per raggiungere il pianeta Nettuno, passando per Marte, Roy/Pitt ne apre altrettanti interiori, parlando in voice over a se stesso mentre al contempo si rivolge allo spettatore. Così si ha la sensazione di ascoltare il racconto di una sorta di autobiografia dal sensibile spessore tridimensionale ‘Sci-Fi-filosofico-esistenziale’, avendo l’opportunità di sbirciare, attraverso frammentari scorci visivi di vita, nel fitto addensarsi di quei tormenti interiori del protagonista, consapevole di aver amaramente congelato emozioni e
A Liv Tyler come consorte sacrificata e sacrificabile, è concesso un frammentario cameo allargato asservito al lieto fine, e poco di più è riservato a Tommy Lee Jones, nelle ‘fantasmagoriche’ vesti del padre mancato e perduto nel labirinto cosmico - una vita vissuta all’ombra dell’ossessione della ricerca di indizi alieni nello spazio - e a Donald Sutherland, tradotto nel Colonnello Pruitt, ex collega del padre presso SpaceCom, che ora affianca Roy nella missione. Eppure, il loro è un peso massimo, di quelli che ti restano addosso quasi più che
di quello dello stesso primo protagonista, costantemente in campo e con le redini ben salde in pieno spazio, e non solo. Brad Pitt ha condiviso anche la produzione del film con la sua Plan B Entertainment e, sempre lui, con la complicità di riprese dove il già visto alimenta interessanti rivisitazioni scenografiche di indubbio impatto, tratteggia in prima persona l’epica nuova odissea, trasmigrando dall’asfissia emotiva ad una rinascita inevitabilmente molto più terrena.
Così l’astronauta che viaggia fino all'estremo limite del sistema solare con il duplice scopo di trovare il padre da tempo disperso e di svelare al contempo un mistero che minaccia la sopravvivenza dell’intero pianeta Terra, strade celesti percorrendo, scoprirà indubbiamente segreti che minacciano l'esistenza umana ma, soprattutto, ritroverà il suo posto (e il nostro) nell'ordine cosmico.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)
Teaser trailer ufficiale:
clip 'Il progetto Lima':
clip 'Buona fortuna':
clip 'Mayday':
clip 'Paura nello spazio':
clip 'Il viaggio sulla Luna' (sub ITA):
spot 'Scoperta e mistero' (sub ITA):
intervista video al regista James Gray (sub ITA):
intervista video a Liv Tyler (sub ITA):
featurette '50 anni dal primo uomo sulla Luna' (sub ITA):