RECENSIONE - Il thriller che vede come antagoniste Katherine Heigl (27 volte in bianco, La dura verità , Molto incinta) e Rosario Dawson (i film di Sin City) segna il debutto alla regia della produttrice Denise Novi (Crazy, Stupid, Love, Focus – Niente è come sembra) - Dal 27 Aprile
Tessa Connover a stento riesce a gestire il recente divorzio, quando il suo ex marito David, si fidanza con Julia Banks, portando quest'ultima a vivere nella casa che condivideva con Tessa e coinvolgendo anche loro figlia nella nuova storia d'amore. Nel tentativo di calarsi nel nuovo ruolo di moglie e matrigna, Julia crede di aver trovato finalmente l'uomo dei suoi sogni, quello che la potrà aiutare a gettarsi alle spalle un passato burrascoso. Ma la gelosia di Tessa prende subito una svolta patologica e niente potrà fermarla nel trasformare i sogni di Julia in veri e propri incubi.
In altre parole:
Tessa Connover (Heigl) riesce faticosamente a gestire la fine del suo matrimonio quando l’ex marito, David (Stults), si fidanza felicemente con Julia Banks (Dawson) - portandola non solo a vivere nella casa che una volta avevano condiviso, ma coinvolgendola anche nella vita della loro figlia, Lily. Nel tentativo di calarsi nella sua nuova vita, Julia è convinta di aver trovato l’uomo dei suoi sogni, quello che l’aiuterà a gettarsi alle spalle un passato difficile. Ma la gelosia di Tessa assume presto una svolta patologica e niente e nessuno la fermerà nel trasformare i sogni di Julia in veri e propri incubi.
Short Synopsis:
A woman sets out to make life hell for her ex-husband's new wife
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
La sensazione è più quella di un film televisivo che di un thriller cinematografico. Forse non è un caso che L'amore criminale costituisca il debutto alla regia della produttrice di vecchia data Denise Di Novi. E' la sua prima prova da regista e pecca di tutta l'innocente ingenuità di soluzioni alquanto improbabili nel mondo reale. E dire che lo spunto a carattere sociale è dei più attuali: la violenza domestica sulle donne, ancor più se professioniste come la caporedattrice Julia (Rosario Dawson), è materia che scotta, proprio di questi tempi. Le famiglie allargate con annessi & connessi pure. Ma, naturalmente L'amore criminale si fregia di quell'American Touch che completa il quadretto 'bifamiliare' (come le case) con l'arpia psicopatica dell'ex moglie Tessa. Arpia che ha l'incantevole volto e, per esigenze di copione, la diabolica anima, di una sempre splendida ed avvenente, biondissima, Katherine Heigl (27 volte in Bianco, Molto incinta, La
dura verità ). Una, la nostra Tessa - personaggio in cui la Heigl deve aver visto l'inedito in seno alla sua carriera dominata da tv e commedie - che, buon viso a cattiva sorte, con la scusa di tener fede al meglio alle esigenze della figlia Lily (Isabella Kai Rice), si impone quale ben più di un terzo incomodo, e non nasconde nulla, ma proprio nulla, della sua psiche estremamente disturbata. Un anonimo e tiepido ex marito, il David di Geoff Stults, sta per lo più a guardare - come le stelle - limitandosi a far finta di prendere le parti senza di fatto decidersi da che parte stare.
In questo film, a ben vedere, tutti i personaggi sono disturbati psichicamente, ognuno per ragioni diverse ma anche simili, come si evince sull'asse familiare che corre dalla nonna, la madre di Tessa (Cheryl Ladd) alla figlia Tessa (Heigl) fino alla nipote Lily (Rice).
E la struttura circolare del film ne traccia i primi indizi già con Julia (Rosario Dawson), ritratta al commissariato di polizia ferita e disperata, con l'accusa di aver ricercato il suo ex appena uscito di prigione a fine pena restrittiva proprio per le violenze usate su di lei. Un qualcosa di inspiegabile che da vittima la elegge a potenziale carnefice. Poi si retrocede ai sei mesi precedenti e inizia la storia che ne spiega la ragione. Il nuovo amore David (Stults) le impone un trasferimento di città ed è lì che Julia/Dawson e Tessa/Heigl entrano in contatto o, per meglio dire, in una rotta di collisione in progress. Le bugie, i trabocchetti e le subdole cattiverie di Tessa/Heigl ben presto si trasformano in un intollerabile stalking fino alle estreme conseguenze, sull'onda di patologiche pulsioni ossessive, in odore di pura criminalità . In mezzo ci stanno i cartoonistici personaggi della figlia e
dell'unico uomo conteso dalle due donne che fanno a gara sul piano dell'appeal e del glamour, la nuova moglie e la ex che non se la sente proprio di far parte del passato di quella che era la sua famiglia.
Ma il punto, non certo trascurabile, è che nessuno dei personaggi in campo ne L'amore criminale ha un background che punta alla profondità del carattere, tanto meno gli importanti temi sociali che restano in sottofondo, asserviti ad un thriller fondamentalmente epidermico, diluito sulla cifra popolare. Alla nonna, macchiettistica forse più degli altri, che pur si guadagna un finale che altro non può se non muovere al sorriso, fa eco il David di Stults - attore più avvezzo al piccolo che al grande schermo - che la Di Novi fa risuscitare ogni qual volta viene baciato dalla nuova fiamma, quasi si trattasse di un neo 'bello addormentato', reattivo solo
ai baci della sua principessa. Così, se nella prima parte L'amore criminale si regge sul filo del contrasto delle due galline dalle piume di cigno, sempre con il combattimento in pelle nel medesimo pollaio, nella seconda non tarda a scricchiolare fino a frantumarsi definitivamente sui cocci di prevedibili o improbabili banalità .