Tra i più attesi!!! - Un thriller noir scritto e diretto da Steven Knight (sceneggiatore di molti film di successo tra i quali La promessa dell’assassino di David Cronenberg, Piccoli affari sporchi di Stephen Frears e Locke di cui ha firmato anche la regia) che vede protagonisti Matthew McConaughey e Anne Hathaway - RECENSIONE - Dal 18 Luglio
Cast: Diane Lane (Constance) Anne Hathaway (Karen Zariakas) Matthew McConaughey (Baker Dill) Jason Clarke (Frank Zariakas, il marito di Karen) Djimon Hounsou (Duke) Jeremy Strong (Reid Miller) Robert Hobbs (Ape) Kenneth Fok (Lionel) Edeen Bhugeloo (Mike) Rafael Sayegh (Patrick) Guillaume Silavant (uomo al bar) Vinaya Sungkur (Consuella)
Musica: Benjamin Wallfisch
Costumi: Danny Glicker
Scenografia: Andrew McAlpine
Fotografia: Jess Hall
Montaggio: Laura Jennings
Effetti Speciali: Cordell McQueen (supervisore)
Makeup: Veronique Yip; Jay Wejebe (per Anne Hathaway)
Casting: Jon Rabaud
Scheda film aggiornata al:
05 Agosto 2019
Sinossi:
In breve:
Serenity è un misterioso racconto su come vicende del passato possano ripresentarsi e stravolgere il presente trasformandolo in qualcosa di incredibile…
Il misterioso passato del capitano di una barca da pesca torna a tormentarlo. La sua vita nei Caraibi viene stravolta, intrappolandolo in una nuova realtà che potrebbe non essere quello che sembra...
Short Synopsis:
The mysterious past of a fishing boat captain living in the Caribbean comes back to haunt him, ensnaring his life in a new reality that may not be what it all seems
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
"... C'è un me e un te da qualche parte..."
Fate attenzione al primissimo fotogramma: oltre che essere da manuale, per quanto non certo inedito, è la chiave di tutto: rumori roboanti sui titoli di testa anticipano un primissimo piano circoscritto ai soli occhi, per poi centrare l’iride che riflette le inconfondibili movenze dell’acqua. Un campo strettissimo prima di far largo al mare aperto.
La chiave di una verità che sarà svelata solo in prossimità dell’epilogo. Una verità ricreata, cinematograficamente parlando, flirtando con certe mosse alla The Truman Show di Peter Weir (mitico!), con certi ‘viaggi’ interinali tipici dell’informatica del futuro prossimo venturo, passati negli anni per la celluloide, in diverse forme, o con certi tratti di filosofia letteraria pirandelliana, così come con altri di marca hitchcockiana. La metafora di una realtà immaginaria si confonde con una realtà netta e cruda di una nicchia familiare sociale del disagio, grazie all’intreccio basculante del
montaggio. Alla base di questa singolare proiezione immaginifica, il classico letterario di Herman Melville Moby Dick, con la sua ossessiva caccia alla balena bianca, qui ora tradotta nel Serenity-L’isola dell’inganno di Steven Knight, in una, altrettanto ossessiva, caccia ‘alla bestia’ delle bestie dei fondali marini, sfuggitagli più volte. Caccia condotta dal capitano di un peschereccio in una piccola isola dei Caraibi. E questo è il capitano John di uno straordinario Matthew McConaughey, qui alla sua seconda collaborazione con Anne Hathaway (ora nei panni della ex moglie Karen), dopo l’Interstellar (2014) di Christopher Nolan. A Diane Lane è stato invece riservato il cameo allargato dell’amante Constance che paga John/McConaughey in cambio di sesso, in modo che lui possa trovare i finanziamenti per la sua caccia ed il mantenimento della barca.
Di questo film non si può dire di più senza rischiare di svelare l’arcano dell’inganno cui ammicca il titolo italiano.
film ha ben poco di commerciale e si distingue per la natura sofisticata di un’anima che può non arrivare a tutti. Vi lascio un piccolo indizio: se Serenity fosse una canzone, forse potrebbe essere L’isola che non c’è di Edoardo Bennato. Alcuni versi in particolare proiettano idealmente su Serenity un rischiaratore barlume di luce:
Seconda stella a destra
questo è il cammino
e poi dritto, fino al mattino
poi la strada la trovi da te
porta all'isola che non c'è.
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)