"... mi sono venute in mente tutte quelle idee su cosa potrebbe succedere se costruissimo una macchina del genere. E se qualcosa andasse storto? Questa è una storia di 'e se' - se aspettassimo troppo per affrontare il cambiamento del clima? Se non lo facessimo? Se fossimo capaci di ideare questa straordinaria macchina per controllare le condizioni meteorologiche dell’intero pianeta? E se si ribellasse?"
Il regista e co-sceneggiatore Dean Devlin
(Geostorm; USA 2017; Thriller Sci-Fi; 109'; Produz.: Electric Entertainment/Skydance Media/Warner Bros.; Distribuz.: Warner Bros. Pictures Italia)
Soggetto: PRELIMINARIA - NON ERA PREVISTO CHE ALCUNE COSE FOSSERO CONTROLLATE
E se le condizioni meteorologiche estreme e i disastri naturali fossero, davvero, qualcosa che appartiene al passato, se gli scienziati avessero trovato una soluzione al problema e i capi di Stato si riunissero per portare letteralmente la pace sulla Terra? Potrebbe funzionare? Ma soprattutto - coloro che sono coinvolti saprebbero resistere alla tentazione di impadronirsi del controllo? Cosa succederebbe se il potere assoluto finisse nelle mani sbagliate e diventasse l’arma perfetta scatenando l’inferno sulla Terra?
Cattura l’attenzione, fa balzare il cuore in gola, è una corsa contro il tempo per risolvere il mistero e smascherare la cospirazione, è una fuga dalla realtà di proporzioni epiche, Geostorm è tutto questo: da scariche di fulmini di potenza inaudita a tempeste di ghiaccio nel deserto, compreso tutto quello che ci può stare in mezzo.
Nel film si immagina un mondo in cui la cooperazione politica globale e un’ampia rete di satelliti che controllano le condizioni meteorologiche hanno fatto diventare i disastri naturali avvenimenti che appartengono al passato. Questo fino a che qualcosa - o qualcuno - inizia a non funzionare, una prova che non tutto può essere tenuto sotto il controllo dell’uomo. Ora il governo americano è costretto a rivolgersi all’uomo che ha ideato la “rete” che circonda la Terra per correggere il malfunzionamento, prima che la falla nel sistema diventi irreversibile. Mentre in passato gli era stato impedito qualsiasi ulteriore coinvolgimento nel programma, ora il ribelle che vive fuori dagli schemi viene richiamato per salvare il pianeta e la propria reputazione, e non si preoccupa di essere accolto come un salvatore… non sa di essere un perfetto capro espiatorio...
Nel film sono passati due anni da quando la complessa rete di satelliti interconnessi - chiamata Dutch Boy - è diventata operativa. Due anni assolutamente tranquilli, fino a quel momento. Una serie di malfunzionamenti inspiegabili del sofisticatissimo sistema ora stanno provocando, invece di prevenire, catastrofi meteorologiche mai avvenute in passato: tempeste di ghiaccio e neve nei deserti dell’Afghanistan, crateri fumanti che si aprono lungo le strade di Hong Kong e cicloni in India, tanto per citarne alcune. Dutch Boy è fuori controllo e scatena il panico in tutto il mondo.
Gregory Alan Williams (Generale Montgraff) Sue-Lynn Ansari (Sopravvissuta ISS) Daniel Wu (Cheng Long) Richard Schiff (Senatore Cross) Talitha Eliana Bateman (Hannah Lawson)
Musica: Pinar Toprak
Costumi: Susan Matheson
Scenografia: Kirk M. Petruccelli
Fotografia: Roberto Schaefer
Montaggio: Ron Rosen
Effetti Speciali: Michael Meinardus (supervisore)
Makeup: Francisco X. Pérez (Direttore); Courtney Callais; Annabelle MacNeal; Paige Reeves, LeDiedra Richard-Baldwin; Allan A. Apone (per Gerard Butler)
Casting: Ronna Kress
Scheda film aggiornata al:
23 Novembre 2017
Sinossi:
In breve:
Mentre un uomo va nello spazio per evitare che alcuni satelliti creino una tempesta di proporzioni catastrofiche, il fratello scopre un piano per assassinare il presidente.
La storia segue un testardo ma affascinante progettista di satelliti che è costretto a collaborare con il fratello per salvare il mondo. Tutti i satelliti meteorologici hanno cominciato a funzionare male, creando una tempesta artificiale, e devono viaggiare nello spazio per fermarla. Allo stesso tempo, è in atto un complotto per assassinare il presidente degli Stati Uniti.
In altre parole:
In seguito a una terribile serie di disastri naturali senza precedenti che colpiscono il pianeta, i capi di stato delle maggiori potenze mondiali si riuniscono per definire la realizzazione di una complessa rete di satelliti in grado di controllare le condizioni climatiche e garantire la sicurezza dei cittadini. Ma ora qualcosa non va - il sistema elaborato per proteggere la Terra sta diventando la causa della sua distruzione e inizia una corsa contro il
tempo per scoprire la vera minaccia, prima che una tempesta globale spazzi via tutto… e tutti.
Jake Lawson (Gerard Butler), uno scienziato che, insieme al fratello Max (Jim Sturgess), viene incaricato di risolvere il problema del malfunzionamento del sistema satellitare. In lotta contro il tempo per risolvere la situazione ci sono anche l’agente del servizio segreto Sarah Wilson (Abbie Cornish); l’astronauta dell’ISS Ute
Fassbinder (Alexandra Maria Lara) che dirige la stazione spaziale, il supervisore Cheng Long (Daniel Wu), di stanza a Hong Kong del programma satellitare, il membro dell’equipaggio della stazione spaziale Al Hernandez (Eugenio Derbez), il Presidente americano Andrew Palma (Andy Garcia) e il Segretario di Stato Leonard Dekkom (Ed Harris).
Synopsis:
As a man heads into space to prevent climate-controlling satellites from creating a storm of epic proportions, his brother discovers a plot to assassinate the president.
When catastrophic climate change endangers Earth's very survival, world governments unite and create the Dutch Boy Program: a world wide net of satellites, surrounding the planet, that are armed with geoengineering technologies designed to stave off the natural disasters. After successfully protecting the planet for two years, something is starting to go wrong. Two estranged brothers are tasked with solving the program's malfunction before a world wide Geostorm can engulf the planet
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Già co-soggettista e co-sceneggiatore con Roland Emmerich per Independence Day (1996) Dean Devlin riprende oggi il naviglio del genere cinematografico 'catastrofico' come regista per l'attuale Geostorm. E non solo perché è uscito al cinema il 1° Novembre. Quali siano le falle sul piano ambientale nella realtà odierna a livello globale, per le quali si ventila da tempo il rischio incombente per il genere umano su più fronti, è ben noto a tutti. Consapevole di cavalcare l'onda del 'disaster movie' declinato sul blockbuster per famiglie nei giorni di festa, Dean Devlin ha d'altra parte avuto buona scuola per far ricorso al senso della misura applicato su una storia in qualche modo plausibile in un prossimo futuro. Un futuro immaginato con un programma spaziale di controllo a rete satellitare chiamato 'Dutch Boy'. Programma di salvaguardia ambientale mondiale ideato e calibrato per un perfetto funzionamento dall'ingegnere Jake Lawson, incorporato da un Gerard
Butler che sa spalmarsi come il miele sul burro in ogni ruolo. Perfetto funzionamento a meno che qualcuno non sappia intervenire con un'operazione di sabotaggio da manuale delle alte sfere - coinvolgendo magari nientemeno che la Casa Bianca, tanto per dire - e allora è facile immaginare la portata delle avarie sul pianeta.
E cosa succederebbe se l'avidità del potere umano trasformasse il più sofisticato marchingegno di controllo globale meteorologico in un'arma? Delle proporzioni del genere di catastrofi per mare, terra e cielo, nei vari paesi del Pianeta Terra ce ne dà conto, per l'appunto, il Geostorm (un caleidoscopio di tempeste a catena ad effetto domino) di Dean Devlin, che potremmo definire una sorta di 'fratello maggiore', di estensione narrativa e visiva, del fatidico e ormai lontano Independence Day. Ma con una consapevolezza e un freno sull'acceleratore che evita intelligentemente la ridondanza e il compiacimento degli effetti speciali in sé per
distillare e miscelare nella storia la forte componente affettiva umana. Come nell'Interstellar di Christopher Nolan, anche in Geostorm c'è una figlia in ansia per il padre che torna a solcare i cieli dopo la sospensione dall'incarico. E la Hannah (Talitha Eliana Bateman) di Geostorm, nel film figlia di Lawson (Butler), simboleggia un pò le nuove generazioni, eredi dei nostri disastri e dei nostri rimedi, positivi o fallimentari che siano. Per questo Hannah apre e chiude la storia in voce fuori campo, testimonianza diretta in prima persona che suona come monito. Per la verità il rapporto affettivo chiave nel film è quello fraterno: il Lawson di Butler deve vedersela su più piani con il fratello minore Max (Jim Sturgess), pure impegnato sul suo stesso contesto lavorativo. Vedere come le loro dinamiche andranno ad intrecciarsi su più fronti fino ad estendersi minacciosamente sul piano lavorativo e dunque su quello della salvezza globale
ha il suo appeal.
Se dunque scavalchiamo gli innumerevoli cliché hollywoodiani, di quelli che odorano di vernice fresca e massima cura estetica, ma che d'altra parte lasciano respirare storia e personaggi evitando il soffocamento per asfissia, potremmo anche trovare il Geostorm di Dean Devlin un'esperienza piacevolmente vivibile, condito com'è con quelle schegge di umorismo da sit-com iniettate di proposito per alleggerire l'ondivaga aria da catastrofe. E mentre il montaggio tesse la sua tela muovendosi per frammenti intrecciati, vestendo il film di una certa sobrietà d'insieme, il cast dimostra di saper stare al gioco: dalla Sarah di Abbie Cornish (che tanto ricorda la 'Connie' di Margaret Colin in Independence Day), al Dekkom di Ed Harris, fatta eccezione per qualche personaggio telefonato via mail dallo stridente effetto cartolina, come è ad esempio il caso dell'ingessato Presidente degli Stati Uniti Palma di Andy Garcia e, soprattutto, della sprovveduta e vagamente spaurita Ute Fassbinder di
Alexandra Maria Lara. La sporca politica, dal canto suo, recita il ruolo del veleno letale sempre in vendita e pronto ad infettare la vittima di turno. Come da intramontabile copione. Ma a dispetto di tutto, il nuovo 'Armageddon' di Devlin non intende rinunciare all'happy ending e chiudere con un messaggio positivo filtrato da un avvertimento: "Non puoi cambiare il passato, puoi solo pensare al futuro... Finché condivideremo la nostra sorte sopravviveremo"
Secondo commento critico (a cura di La parola al film)