Dopo il trionfo del candidato allâOscarÂŽ The Imitation Game, il regista Morten Tyldum dirige il film un thriller d'azione che vede protagonisti Chris Pratt e Jennifer Lawrence alle prese con scelte estreme quando nel bel mezzo di un viaggio di 120 anni verso un nuovo pianeta si svegliano 90 anni prima - RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW IN ENGLISH by Owen Gleiberman (www.variety.com) - Dal 30 Dicembre
"Si tratta di personaggi che di fronte a situazioni estreme devono fare scelte estreme: una circostanza che ho sempre trovato affascinante - 'Che cosa avrei fatto?'"
Il regista Morten Tyldum
"'Passengers' è la storia di due persone che intraprendono un viaggio per una nuova vita, un viaggio di 120 anni verso un nuovo pianeta, ma si svegliano 90 anni prima del previsto. Scoprono però che câè un motivo per cui si sono svegliati in anticipo. Devono risolvere il mistero del malfunzionamento del sistema, e prendere atto che la navicella sta per cedere, se vogliono sopravvivere e salvare la vita di tutti i passeggeri della piĂš grande migrazione di massa della storia umana".
L'attore Chris Pratt
Cast: Jennifer Lawrence (Aurora Lane) Chris Pratt (James Preston) Michael Sheen (Arthur) Andy Garcia (Capitano Norris) Laurence Fishburne (Gus Mancuso) Vince Foster (Ufficiale) Kara Flowers (Ufficiale addetto alle comunicazioni) Conor Brophy (Membro dell'equipaggio) Julee Cerda (Istruttrice) Aurora Perrineau (Celeste) Lauren Farmer (Amica di Aurora) Emerald Mayne (Amica di Aurora) Kristin Brock (Amica di Aurora) Tom Ferrari (Amico di Aurora) Quansae Rutledge (Amica di Aurora) Cast completo
Fred Melamed (L'Osservatorio) (Voce) Jean-Michel Richaud (Robot cameriere al ristorante francese) Kimberly Battista (Ufficiale Fitzgerald) (Non accreditata) Jamie Soricelli (Passeggero della nave spaziale (Non accreditata) Shelby Taylor Mullins (Passeggero della nave spaziale (Non accreditata)
Musica: Thomas Newman
Costumi: Jany Temime
Scenografia: Guy Hendrix Dyas
Fotografia: Rodrigo Prieto
Montaggio: Maryann Brandon
Effetti Speciali: Daniel Sudick (supervisore effetti speciali); Erik Nordby (supervisore effetti visivi)
Makeup: Amanda Bianchi, Gigi Collins; Vivian Baker (per Chris Pratt); Evelyne Noraz (per Jennifer Lawrence)
Casting: Francine Maisler
Scheda film aggiornata al:
07 Febbraio 2017
Sinossi:
In breve:
L'astronave Starship Avalon sta effettuando un viaggio interstellare di 120 anni diretta alla colonia Homestead II con a bordo 5,259 persone sottoposte a sonno criogenico. A causa di un malfunzionamento, due passeggeri si svegliano dalla loro ibernazione 90 anni prima dell'arrivo, restando bloccati sulla nave spaziale.
Jim (Chris Pratt) e Aurora (Jennifer Lawrence) si ritrovano cosĂŹ con la prospettiva di passare il resto della loro vita a bordo, pur con tutti i comfort possibili, e si innamorano. Quando scoprono che l'astronave sta subendo seri danni, i due sono gli unici che possono salvare le vite dei 5000 passeggeri a bordo.
In altre parole:
Jennifer Lawrence (Aurora) e Chris Pratt (Jim) sono i protagonisti di un emozionante thriller d'azione, che narra la storia di due sconosciuti che durante un viaggio lungo 120 anni verso un altro pianeta, si svegliano 90 anni prima del previsto, a causa di un malfunzionamento al sistema delle loro capsule di ibernazione. Jim e Aurora sono costretti a ricercare il mistero del guasto, mentre la navicella è sullâorlo della distruzione, mettendo in pericolo la vita dei passeggeri nel corso della piĂš grande migrazione di massa della storia umana.
Synopsis:
A spacecraft traveling to a distant colony planet and transporting thousands of people has a malfunction in its sleep chambers. As a result, two passengers are awakened 90 years early.
The spaceship, Starship Avalon, in its 120-year voyage to a distant colony planet known as the "Homestead Colony" and transporting 5,259 people has a malfunction in two of its sleep chambers. As a result two hibernation pods open prematurely and the two people that awoke, Jim Preston (Chris Pratt) and Aurora Dunn (Jennifer Lawrence), are stranded on the spaceship, still 90 years from their destination.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
'TITANIC' VIA AEREA IN UN FUTURO PROSSIMO VENTURO INTERGALATTICO
Nel Passengers di Morten Tyldum (The Imitation Game) non troverete novitĂ assolute, ma bisogna ammettere che gli inizi e i primi passi di questo ennesimo percorso intergalattico, un altro regalo offerto dall'era del cinema digitale, sfodera tutti gli intriganti tratti da thriller spaziale. Come in ogni pellicola di genere, una panoramica in esterno introduce il racconto di una storia destinata a prendere corpo all'interno di un'astronave. E' difatti la navicella spaziale Avalon la prima star protagonista ad entrare in scena, con tutte le carte in regola per fare il suo 'red carpet' come si deve. Ben cinquemila i passeggeri in viaggio verso la colonia Homestead II. Un viaggio lungo centoventi anni per dare avvio ad una nuova vita lontano dalla Terra. La fatidica altra opportunitĂ anche in un immaginifico futuro.
Da questo innegabilmente sontuoso incipit visivo giĂ traspare tutta la navigata esperienza della
blasonata squadra operativa riunita attorno al tavolo della regia di Passengers, tra cui lo scenografo Guy Hendrix Dyas (Inception, Elizabeth: The Golden Age, Steve Jobs, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo) e la montatrice Maryann Brandon (Star Wars: Il Risveglio della Forza). Quanto basta a dar corpo al particolare design della Avalon, che per generare forza di gravità utilizza la forza centrifuga tramite la rotazione di pale. La novità in punta di glamour è che queste tre lunghe pale sono ambienti percorribili con diverse funzioni a tutti gli effetti. E che ambienti! L'area di ibernazione con i passeggeri addormentati in sonno criogenico, la hall per l'intrattenimento con il gran salone, la sala di controllo del reattore, la camera di compensazione... Il fatto che le pale siano collegate da un ascensore a zero-G - un ascensore in un oggetto rotante nel punto centrale è a gravità zero -
ci regala sequenze di notevole impatto scenico ad effetto: occhio a quel che succede nella meravigliosa piscina, giĂ collocata in postazione strategica per beneficiare di un panorama mozzafiato.
Ogni ambiente ha uno stile tutto suo. E per quanto la creativitĂ stilistica abbia sempre i suoi bravi assi nella manica, in Passengers non possiamo fare a meno di notare che, di fatto, per quanto in altro modo - perchĂŠ è ovvio che nella computer grafica i mezzi a disposizione di oggi sono ben altri da quelli degli anni Settanta-Ottanta - si ripercorre l'incontro scenografico tra passato e futuro per il quale Star Wars ha fatto da apripista. Robot androidi, schermi avveniristici a go-go e varie tecnologie piĂš o meno dâavanguardia con l'immancabile classico ologramma (per l'appunto Star War docet), sono di rito. Ma sono anche in buona compagnia di una sorta di "design nostalgico" ispirato allâArt DĂŠco (l'area del bar), alla
Hollywood classica e... persino alle uniformi della seconda guerra mondiale. Un mix di architettura classica e natura alita poi anche sulla stiva di ibernazione, e cosĂŹ via.
Quel che si dice una nave da crociera di lusso. Non per tutti però. Non c'è da farsi illusioni: anche nel futuro persino mezzi di trasporto interstellari prevedono distinzioni per classe sociale. Ricordate il Titanic via mare? Beh, sulla Avalon via aereo-spaziale non cambia molto. Stessa cosa. E, stessa cosa anche per una storia d'amore ai confini dell'impossibile, con il protagonista maschile di classe inferiore rispetto alla protagonista femminile di nobile lignaggio. Tandem di gran glamour e sex appeal in entrambi i film. Il primo a svegliarsi anzitempo sulla Avalon - solo una novantina d'anni in anticipo sulla tabella di marcia! - è Jim (Chris Pratt), meccanico della 'low/medium class' alle prese con incomprensibili misteri e la sopravvivenza dopo il precoce risveglio.
Un anno intero in solitaria esistenza, fatta eccezione per l'ibrida interazione con il barista di bordo, l'androide Arthur di Michael Sheen, paradossale dispensatore oltre ai drink, di una quotidiana dose di umanitĂ . Unico compagno di viaggio per Jim/Pratt e per la 'bella addormentata nel futuribile bosco' della 'gold class', la scrittrice newyorchese Aurora di Jennifer Lawrence. Almeno fino al terzo drammatico risveglio del Gus Mancuso di Laurence Fishburne, membro dell'equipaggio di comando che resta in campo quel tanto che basta per dare le chiavi di svolta ai due sventurati. Le loro storie personali, le rispettive motivazioni di un simile viaggio, il dramma di un risveglio anticipato che li condannerebbe all'intera esistenza sull'astronave Avalon, lo scoccare della freccia di Cupido, una ferrea volontĂ di sopravvivenza e... moooolta fantasia - nutrita alla linfa di una pseudo-realtĂ di effetti che a un certo punto non riescono piĂš a nascondere le spine sempre piĂš
pungenti dell'improbabile - è tutto il 'pacchetto vacanze intergalattiche' che cerca in ogni modo di tenere in vita gli ultimi brandelli di questa ennesima disavventura spaziale. E da film con un discreto potenziale integrativo alla biblioteca delle storie di genere 'Sci-Fi Entertainment', dopo innumerevoli passerelle di gran moda e ammiccamenti sexy, Passengers scade presto al livello di video game - peraltro dichiaratamente omaggiato in diverse sequenze di intrattenimento computerizzato - in cui sai e senti che niente è piÚ plausibile. Tra salvataggi e resurrezioni sui generis - da far rimpiangere un film imperfetto ma indubbiamente di maggior verismo come Gravity! - saltellando da un'isteria all'altra, neanche fossero le caselle del gioco 'a campana'.
Gli effetti speciali diventano cosĂŹ protagonisti assoluti inghiottendo l'umana realtĂ con tutti i suoi limiti, quella che in circostanze del genere contemplato nel film, non resisterebbe un nanosecondo prima di disintegrarsi del tutto e festa finita.
Altro che proteggersi con un portellone dell'astronave Avalon o resistere 'brevi manu' alla potenza infuocata ed ultra sospinta di un reattore aerospaziale in avaria! Quanto agli intrallazzi intermediari con i robot e i computer di bordo che impazziscono e che si rivoltano contro gli umani anzichÊ rispondere, per protocollo alle loro esigenze, beh, persino wikipedia informa che "la ribellione della macchina, sia essa rappresentata da un computer o da un robot che si rivolta contro l'essere umano, è un tema classico della fantascienza". E dal lontano Odissea nello spazio di Stanley Kubrick il tema si è aperto man mano sentieri paralleli ad oltranza: da I, Robot ad Automata, fino al recente e già mediocre Ex Machina, tanto per citare qualche titolo lasciando indietro di proposito certi tracciati seriali come Terminator e molto di altro. Il Passengers di Tyldum dovrà perciò accontentarsi solo del fanalino di coda.
Secondo commento critico (a cura di OWEN GLEIBERMAN, www.variety.com)
Jennifer Lawrence and Chris Pratt are passengers who wake up in the middle of a starship voyage in a romantic sci-fi thriller that begins promisingly but gets lost in space.
âPassengersâ is the tale of a lonely guy in space, the drama of an ethical conundrum, a love story featuring two of the hottest actors on the planet, and a turbulent sci-fi action-adventure â and for all of that, it manages to be not a very good movie. The two stars, Jennifer Lawrence and Chris Pratt, are both intensely gifted and easy on the eyes, and the film takes off from a not-bad idea, but the setup is way better than the follow-through. The director, the Norwegian-born Morten Tyldum, made the accomplished WWII brainiac spy thriller âThe Imitation Gameâ (2014), but he turns out to be the wrong filmmaker for an amorous space opera. You can see why when
he stages a scene thatâs supposed to take us out of this world, but doesnât.
Weâre on the Avalon, a corporate starship thatâs shaped like a spidery double helix. The spacecraft, which is headed for a prefab interplanetary colony called Homestead II (in the future, it seems, off-world lands will become franchises for those tired of life on earth), is carrying 255 crew members and 5,000 volunteer passengers, all of whom are in a state of suspended animation and set to stay that way for 120 years. Thatâs how long the voyage will take. But two of the passengers get woken up early: Jim Preston (Pratt), a mechanical engineer whoâs jostled to consciousness in his hibernation pod after the ship hits a meteor, and Aurora Lane (Lawrence), a journalist whom Jim deliberately rouses from her slumber so that heâll have someone to keep him company.
The two have all the food, alcohol,
and entertainment they could want; thereâs a basketball court, a video dance floor, and an elegant if empty bar presided over by a red-jacketed android named Arthur, played by Michael Sheen like the chipper robot cousin of Lloyd the bartender in âThe Shining.â But unless either Jim or Aurora manages to live another 90 years or so, this voyage is going to eat up the remainder of their existence, and theyâve got no one but each other to keep each other company. Since they happen to look like Jennifer Lawrence and Chris Pratt (stranded in space, you could do worse), it starts to seem like things will work out.
They get to know each other and go on a âdate,â at which point Jim tells Aurora that heâd like to take her to a place thatâs âthe best show in town.â Heâs talking about a deep-space walk. The two don heavy-duty
suits and, hanging by a tether, venture outside the ship, into the starry vastness, at which point you may flash back to other visions of flying human rapture â Christopher Reeve whisking Margot Kidder through the night sky in âSuperman,â or George Clooney and Sandra Bullock (though they were just pesky colleagues) bobbing around in the awesome void of âGravity.â In different ways, both those movies made your heart skip a beat. But in âPassengers,â the big romantic spacewalk is so perfunctory and visually rote that itâs about as stunning as a glimpse out the window of an airplane cruising over Cleveland. The scene is a harbinger of whatâs to come, since the two actors spend the rest of the movie going through the motions of what turns out to be a flavorless and rather predictable fable.
Too bad! Because for its opening 45 minutes or so, âPassengersâ is a reasonably
cunning slice of commercial sci-fi, even as it overtly recycles the strategies of films like âThe Martianâ and âMoon.â When Jim first wakes up, he thinks the voyage of the Avalon is complete (the passengers are scheduled to come out of hibernation four months before the end of the journey). It doesnât take long for him to realize, though, that something is amiss. Heâs surrounded by chirpy holograms and talking food dispensers â but thereâs no other live human.
The Avalon is like an abandoned cruise ship, and the movie serves up some witty tweaks of top-down corporate culture, like the way that Jim canât order a first-rate cup of coffee (because heâs not a Gold Star passenger), or the fact that he canât get through to anyone back on earth, because everything on the ship is programmed to stonewall you. (No information leaks out, even if your life depends on
it.) The situation Jim finds himself in is a gnawing nightmare; itâs as if heâd been sentenced to die alone, in 50 years, of boredom. Pratt, beneath the jock sexiness, is a fine actor who lets his eyes dance with playful intent, and with a dash of panic. Jim tries to make a go of things, but after too many days of eating, drinking, and one-man hologram dance-offs, he enters his Jim Morrison-on-the-skids phase. The question is: Will he rouse a fellow passenger, 90 years before sheâs scheduled to wake up, in order to save himself?
He knows that doing so is indefensible (itâs like playing God), but he also knows that if he doesnât make the decision to screw someone else over, heâs going to go crazy. The way that âPassengersâ forces Jim to weigh his choice, and puts the audience in his shoes, seems responsible enough. Yet that still
doesnât make it an infectious thing to build a movie around. Jimâs whole relationship with Aurora is based on a selfish and rather creepy act, as well as a lie (the implication that she woke up accidentally, the same way he did). Heâs crafty about it, but weâre waiting for their romance to crash. Lawrence and Pratt match up nicely, because theyâre such naturally responsive actors; theyâre fast, with mutual radar. Lawrence, though a bit less vivid when sheâs this blonde, gives Aurora a core of survivalist moxie. She will do what the circumstances demand. But can Jim keep his secret?
Thereâs only one place for âPassengersâ to go, and once it gets there, Jon Spaihtsâs script runs out of gas. That wonât necessarily hurt the movie commercially, since it offers the kind of big-star mashup that every holiday movie season needs. Tyldun handles the dialogue almost as if he were
doing a stage play, but he turns out to be a blah director of spectacle; he doesnât make it dramatic. (He does create one cool image, though, of a swimming pool freed from gravity.) There isnât much to âPassengersâ besides its one thin situation, and there are moments when the film could almost be âa very special episode of âStar Trek,'â because Pratt, with his golden-boy smirk, has a Kirkian side, and the voyage theyâre on is grandiose yet amorphous (like the Enterpriseâs). The ship itself has a variety of chambers and communal spaces, but it all seems overly familiar and sterile. Whatâs lackluster about âPassengersâ isnât just that the movie is short on surprise, but that itâs like a castaway love story set in the worldâs largest, emptiest shopping mall in space.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Warner Bros. Pictures Italia e Silvia Saba (SwService)