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    IL VIAGGIO - THE JOURNEY

    Dalla 73. Mostra del Cinema di Venezia - RECENSIONE - Dal 30 Marzo

    "Si tratta di una storia positiva di cui non si è mai parlato abbastanza. Ho evitato di proposito di soffermarmi troppo sui giorni bui che hanno caratterizzato quegli anni, preferendo invece concentrarmi sulla storia dei due protagonisti. Credo di aver realizzato un racconto delle parti in causa non schierato, ma al contrario molto bilanciato ed equilibrato, all’interno del quale vengono mostrate le argomentazioni di entrambe le parti. Se così non fosse, vorrebbe dire che abbiamo fallito il nostro obiettivo"
    Il produttore Mark Huffam

    "Nick (Hamm) aveva in mente l’immagine dei due leader, Paisley e McGuinness, mentre viaggiavano sui sedili posteriori di un taxi. All’inizio della lavorazione, credevamo che si trattasse solo di una fantasia, una suggestione. Solo successivamente abbiamo scoperto che si è trattato di un fatto realmente accaduto - anche se non a bordo di una macchina, ma di un jet privato. Questo risvolto realistico nella vicenda mi ha convinto ad accettare la sfida di scrivere la sceneggiatura del film. Vi può interessare sapere che per farlo e documentarmi al meglio ho parlato di persona con Martin McGuinness e con il figlio di Ian Paisley, ed entrambi mi hanno fornito un resoconto di quella giornata molto diverso l’uno dall’altro. Il fatto che nessuno dei due avesse la certezza di ciò che fosse successo su quel jet privato, mi ha permesso di affidarmi senza remore e liberamente alla mia fantasia per immaginare cosa accadde quel giorno".
    Lo sceneggiatore Colin Bateman

    "Per me è stato naturale scegliere Colin (Bateman) per scrivere la sceneggiatura del film. Volevamo qualcuno che potesse capire a pieno il contesto in cui è ambientata la storia, che conoscesse i protagonisti e soprattutto che fosse in grado di raccontare il tutto in modo leggero senza caricare di drammaticità i fatti narrati. Per noi era importante riuscire a catturare l’attenzione del pubblico attraverso una narrazione brillante, capace di oscillare tra humor e tragedia, dramma e commedia. Evitando invece di offrire al pubblico una lezione di storia"
    Il regista Nick Hamm

    (The Journey; REGNO UNITO 2016; Drammatico; 94'; Produz.: Greenroom Entertainment/Tempo Productions Limited; Distribuz.: Officine UBU)

    Locandina italiana Il viaggio - The Journey

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    See Short Synopsis

    Titolo in italiano: Il viaggio - The Journey

    Titolo in lingua originale: The Journey

    Anno di produzione: 2016

    Anno di uscita: 2017

    Regia: Nick Hamm

    Sceneggiatura: Colin Bateman

    Soggetto: Uno è un carismatico predicatore protestante, l’altro un capo dichiarato dell’IRA (Esercito Repubblicano Irlandese). Ian Paisley è un sobillatore che sfidando le istituzioni ha portato al successo il suo partito e dato vita al nascente governo dell’Irlanda del Nord. Martin McGuinness è l’uomo che ha voltato le spalle al movimento repubblicano, scegliendo invece la via alternativa della pace. Durante il loro mandato politico, in cui hanno rivestito rispettivamente le cariche di Primo Ministro e Vice Primo Ministro, i due politici hanno instaurato un’improbabile relazione di amicizia, che li ha portati a unire i due Stati nonostante i problemi di quegli anni e ad attuare l’atteso processo di pace che si era reso ormai indispensabile. Alla bizzarra coppia viene affibbiato il soprannome “Chuckle Brothers†(una nota coppia di comici britannici), i buoni rapporti e la singolare amicizia personale che lega Paisley e McGuinness diventano un balsamo capace di lenire e appianare le potenziali frizioni e spaccature con l’Irlanda del Nord. Senza di loro e il viaggio intrapreso insieme, l’Irlanda non vivrebbe la situazione di pace in cui si trova al giorno d’oggi.
    Il viaggio è una commedia drammatica ispirata da uno dei momenti più importanti nella storia dell’Irlanda e della Gran Bretagna. La pellicola parla dell’improbabile amicizia tra due eminenti figure politiche e acerrimi nemici. Ian Paisley (Timothy Spall) e Martin McGuinness (Colm Meaney) vengono costretti a intraprendere insieme un breve viaggio in macchina, che darà il via a un grandissimo atto di fiducia verso la pace. In gioco c’è il futuro dell’Irlanda del Nord ed è a questi due nemici giurati che viene chiesto di lasciarsi alle spalle il loro passato e quello in cui credono per poter iniziare a forgiare un solido legame basato sul rispetto reciproco (ma anche su humour e ironia!).

    Cast: Freddie Highmore (Jack)
    Toby Stephens (Tony Blair)
    John Hurt (Harry Patterson)
    Catherine McCormack (Kate Elgar)
    Colm Meaney (Martin McGuinness)
    Timothy Spall (Ian Paisley)
    Ian McElhinney (Rory McBride)
    Ian Beattie (Gerry Adams)
    Barry Ward (Paisley Junior)
    Kristy Robinson (Mary Lou McDonald)

    Musica: Stephen Warbeck

    Costumi: Susan Scott

    Scenografia: David Craig

    Fotografia: Greg Gardiner

    Montaggio: Chris Gill

    Effetti Speciali: Simon Cockren (supervisore)

    Casting: Olivia Scott-Webb

    Scheda film aggiornata al: 20 Aprile 2017

    Sinossi:

    In breve:

    Dopo 40 anni di Troubles due leader politici dell’Irlanda del Nord, il predicatore protestante IAN PAISLEY e il repubblicano MARTIN McGUINNESS, si incontrano a St. Andrews, in Scozia, per discutere uno storico accordo di pace. Quando le trattative si trovano in una situazione di stallo, i due nemici giurati sono costretti, dalle circostanze e dal destino, a intraprendere un viaggio in macchina insieme, che sarà ricco di imprevisti. Un percorso nella conciliante natura scozzese che, dopo una serie di battute pungenti, apre spiragli nella barriera tra i due e diventa occasione di scoperta reciproca. Costretti a passare molte ore insieme, i due leader realizzeranno di non essere poi così diversi e instaureranno una bizzarra relazione di amicizia, ricordata ancora oggi come "Chuckle Brothers", che porterà a un futuro di pace.

    In dettaglio:

    Britannici e irlandesi hanno riunito i partiti politici dell'Irlanda del Nord a St. Andrews, in Scozia, per discutere un accordo storico. Improvvisamente, dopo i giorni bui dei Troubles, la pace sembra possibile. L'unico ostacolo è convincere il fervente predicatore protestante IAN PAISLEY e il repubblicano irlandese MARTIN McGUINNESS a raggiungere un accordo e governare insieme. Peccato che i due politici si rifiutino persino di rivolgersi la parola! Come se non bastasse, a peggiorare la situazione in cui si trovano il Primo Ministro Inglese TONY BLAIR e il leader Irlandese BERTIE AHERN, Ian è costretto a lasciare i negoziati e a tornare in tutta fretta a Belfast per festeggiare il suo 50° anniversario di matrimonio. A causa delle pessime condizioni climatiche, i voli nazionali vengono cancellati, ma l’agente del servizio di sicurezza HARRY PATTERSON riesce a trovare un jet privato che lo riporti a Belfast. Martin insiste per accompagnare Ian, affermando di doversi consultare con il consiglio dell’IRA circa gli ultimi sviluppi del negoziato. Se solo ci fossero sviluppi di cui parlare! Martin in realtà spera di riuscire a passare del tempo solo con Ian e di ottenere così qualche progresso nelle trattative. Per tenere sotto controllo la situazione, l’agente Harry affida al giovane collega Jack l’incarico di fingersi l’autista di hotel a cui viene affidato il compito di accompagnare i due leader politici, mentre Harry monitora da lontano la situazione.
    Le premesse, almeno all’inizio non sono delle migliori: Ian, in silenzio e con gli occhi chiusi, se ne sta seduto nel sedile posteriore e ignora i tentativi di Martin di scambiare due chiacchiere. Harry capisce di star perdendo un’opportunità unica e ordina a Jack di temporeggiare. La coppia di nemici inizia a nutrire qualche sospetto e a preoccuparsi della loro sorte quando Jack decide di fare un’improvvisa deviazione e di addentrarsi in un parco nazionale senza alcun servizio di sicurezza al seguito. L’autista giustifica l’imprevista deviazione affermando che vi è una strada allagata, ma nessuno dei due leader crede a questa storia (soprattutto perché sembrano essere gli unici ad aver scelto di percorrere questa scorciatoia). Quando la vettura colpisce una renna, il forte impatto provoca la foratura di un pneumatico, così Ian e Martin ne approfittano per scendere dalla macchina e fare due passi. Harry è furioso e capisce che deve monitorare i tre costantemente. Jack non riesce a controllare i due testardi leader, così lascia che i due si allontanino mentre lui si occupa della ruota forata. Mentre camminano nell’incantevole parco nazionale, i due politici iniziano per la prima volta a rivolgersi la parola. Fin da subito appare chiaro che non saranno mai d’accordo su certi argomenti, infatti nonostante siano cresciuti nello stesso paese e negli stessi anni, hanno ricevuto un tipo di educazione agli antipodi. Ma almeno hanno iniziato a parlare. I due rivali giungono nei pressi di una Chiesa sconsacrata. Rivedere quel luogo fa riaffiorare nella mente di Ian i ricordi di quando era un predicatore – soprattutto le immagini dei martiri rappresentati nelle vetrate colorate delle chiese che ha imparato a conoscere fin da piccolo. Una volta giunti nel cimitero, i due iniziano un viaggio nella memoria che li porta a ripercorrere i funerali a cui hanno assistito negli anni
    passati. E’ tempo di tornare alla macchina, ma almeno un primo passo verso il dialogo è stato fatto. Quando si fermano a fare benzina, Ian ha un malore improvviso, ma Martin interviene salvandolo. Successivamente, il leader del Sinn Féin si accorge che Jack possiede una pistola e l’agente è costretto a rivelare il sotterfugio ideato dal governo inglese. Il clima si fa più disteso e i tre uomini dialogano liberamente e scherzano tra di loro - il tutto sotto gli occhi allibiti di chi li sta tenendo sotto controllo da lontano. Tutti sanno che la situazione potrebbe cambiare drasticamente se i due non riuscissero a trovare un accordo prima di raggiungere l’aeroporto dove non si troverebbero più soli. Sorprendentemente è Ian a fare la prima mossa, ordinando a Jack di fermarsi e accostare. Ian scende, seguito da Martin, mentre Jack decide di farsi da parte e lasciarli soli. Ian crede che la situazione in cui si trova sia un segnale mandato da Dio e che, nonostante non ne comprenda la ragione, instaurare una relazione con l’ex militante dell’IRA faccia parte del volere divino. Anche Martin crede che tutto si svolga per un preciso disegno del fato. L’oggetto della conversazione tra i due sono i martiri e il loro atteggiamento improntato verso il futuro, e non rivolto continuamente al passato. Il loro viaggio verso l’aeroporto prosegue. Prima di salire definitivamente a bordo dell’aereo che lo riporterà a Belfast, Ian offre la propria mano a Martin facendo intendere che un accordo di pace è possibile. L’unica condizione posta da Ian, affinché l’accordo venga realizzato, è che Martin presenti le proprie scuse per le uccisioni e i massacri che in passato hanno insanguinato la nazione. Martin rifiuta di porgere le proprie scuse: non ha intenzione di scusarsi per qualcosa che ha ritenuto fosse giusto fare. Potrà anche avere dei rimorsi, ma è deciso a non porgere le
    proprie scuse. Questo è esattamente ciò che Ian sperava di sentire, poiché ritiene che un politico per essere un vero uomo d’onore non debba mai scusarsi per le proprie azioni e decisioni. Ora Ian è certo della serietà di Martin e ritiene che sia davvero possibile lavorare insieme. La stretta di mano tra Ian e Martin suggella finalmente un accordo di pace storico.

    Short Synopsis:

    A fictional account of the extraordinary story of two implacable enemies in Northern Ireland - firebrand Democratic Unionist Party leader Paisley and Sinn Fein politician Martin McGuinness - who are forced to take a short journey together in which they will take the biggest leap of faith and change the course of history

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Dovrà trovare un suo pubblico questo The Journey (Il viaggio) di Nick Hamm (The Hole), irlandese doc. Un pubblico scelto, dal palato raffinato e particolarmente sensibile allo 'humour british' inzuppato di pioggia battente nel cuore della Scozia. Un pubblico capace di mantenere alta l'attenzione durante quel lungo 'tete a tete' tra due leader politici per i quali sarebbero stati maturi i tempi per guardare al passato, e, volenti o nolenti, farne un bilancio in odore di una pace di cui allora sembrava impossibile arrivare a scorgerne traccia in fondo al tunnel. Uno di quegli incontri il cui esito avrebbe determinato l'esito della Storia con la S maiuscola. Basta volerlo. Basta tradire in un certo senso il passato per guardare e ricostruire un futuro diverso per le nuove generazioni.

    Si tratta di una storia molto particolare, vissuta nel dietro le quinte del palcoscenico politico all'ombra dell'annosa guerra civile tra gli unionisti protestanti,

    fedeli sudditi della corona britannica, e i cattolici separatisti dell’IRA, nell'Irlanda del Nord. Un conflitto tanto noto - e non di rado protagonista anche al cinema (L'ombra del diavolo di Alan J. Pakula ne tratteggia alcuni nervi scoperti) - quanto quasi sconosciuta è la storia di quell'impensabile accordo di pace, consumata, alla fine, in una piovosa giornata del 2006, grazie allo speciale incontro tra due leader politici, per decenni nemici giurati, dei due opposti schieramenti: il reverendo Ian Paisley, del Partito Unionista Democratico, tratteggiato in un macchiettistico, ultra burbero e ultraottantenne personaggio da Timothy Spall, e il cinquantaseienne Martin McGuinnes del Sinn Féin, incarnato invece, marcando il terreno di un pentitismo relativo e a tratti un pò contraddittorio - tale almeno da non dover chiedere scusa - da Colm Meaney.

    C'è tutta la consapevolezza del terreno scivoloso sul quale ci si è incamminati, e non solo perché costantemente inzuppato dalla pioggia

    battente. Ne Il viaggio di Nick Hamm non è il conflitto ad essere protagonista, ma i due leader in un involontario confronto per il miraggio di un accordo di pace, altrimenti impossibile. Della consapevolezza dell'inevitabile spiazzamento dello spettatore riguardo alle argomentazioni, parlano tutte le didascalie informative ad inizio film, affiancate da foto di repertorio in bianco e nero. Una sintesi dei vari personaggi chiave che a un certo punto ha giustificato il desiderio congiunto da parte degli alti vertici politici di scrivere la parola fine su quel sanguinoso conflitto. Il resto del film potrebbe tranquillamente occupare il palcoscenico di un teatro, allestito come l'interno di un'auto. D'altra parte, la stessa entrata in scena dei due protagonisti da ingressi separati con tanto di ghigno, esibito soprattutto da Timothy Spall, a sua volta molto teatrale, per il suo reverendo Ian Paisley, quale fiore all'occhiello dell'umore più ostile che ci si possa immaginare,

    rimarca la veste da 'piece' imprestata al cinema.

    E il 'road movie' prende finalmente avvio, muovendo da Sant'Andrews per raggiungere l'aeroporto di Edimburgo, tra stimolazioni di un dialogo che non decolla, tra urti e contro urti, oltre che a battute al vetriolo su cui potranno sorridere solo i britannici. Poche ore di rigurgiti di rancore personale per sanare una guerra civile in forze da quaranta anni. E questi sono anche i fatti. Quel che invece non ha mai avuto luogo è quel viaggio in auto, anche se sembra essercene stato uno per via aerea, di cui peraltro nessuno ha mai potuto raccogliere la materia prima per una sceneggiatura verosimile. Perché allora ricorrere alla metafora di un viaggio mai effettuato dai due nella realtà e non raccontare come sono andate veramente le cose? E dire che il regista Nick Hamm, nato per l'appunto a Belfast, poteva farlo! Quel che è certo

    è che la cifra del road movie ha rappresentato indubbiamente la sterzata dal teatro al cinema. E non tanto per i centellinati fuori onda dall'interno di quell'auto guidata da un tassista fittizio (il Jack di Freddie Highmore), occasione per intercalari con il monitoraggio attivato dalla telecamera nascosta: intercalari che consentono al compianto William Hurt un cameo allargato condiviso con una manciata di personaggi di fronda. Il cinema si prende la rivincita soprattutto quando i due protagonisti chiave proseguono i loro ringhiosi battibecchi fuori dall'auto, quando il già fiero combattente dell'IRA McGuinness/Meaney inscena una sorta di pentito e lacrimoso j'accuse sull'onda del ricordo e delle risposte 'accademiche' date in pasto alla figlia riguardo al sanguinoso conflitto allora in corso. Fuori dall'auto, appunto, tra incursioni in una chiesa diroccata e le lapidi di un cimitero.

    Si sono tanto incensate le performance dei due interpreti in questo particolare viaggio, tra gli attacchi bonari e

    concilianti di McGuinnes/Meaney, mossi alla inattaccabile muraglia di Paisley/Spall, mentre otteneva in risposta un cumulo di grugniti e smorfie incartapecorite in un broncio di bronzo, punteggiato di sardoniche risatine che, alla fin fine, suonano più drammaticamente sconcertanti che leggere. La tragedia irlandese che ci consegna in eredità la Storia, ci risulta perciò qui affrontata, sull'onda di una stancante verbosità di coppia, in maniera spesso confusa, mentre si percepisce il malessere di una lacunosa sceneggiatura che sfuma, a tratti, sulla banalizzazione di una questione che si intuisce nei fatti ben più profonda. Certo è che se ci sembrano stereotipati i profili di questi due personaggi così come sono rappresentati nel film, basta osservarli dal vero nel consueto red carpet delle rispettive foto documentaristiche sui titoli di coda, magari in compagnia della Regina. Viene spontaneo considerare un giustificativo non di poco conto: che forse la realtà supera la finzione.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Officine UBU e Stefania Gargiulo (Ufficio Stampa Echo)

    Pressbook:

    PRESSBOOK in ITALIANO de IL VIAGGIO - THE JOURNEY

    Links:

    • Nick Hamm (Regista)

    • John Hurt

    • Timothy Spall

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    Galleria Video:

    Il viaggio-The Journey - trailer 2

    Il viaggio-The Journey - trailer

    Il viaggio-The Journey - trailer (versione originale) - The Journey

    Il viaggio-The Journey - clip 'Lo sa chi sono io?'

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