Stasera, 24 Giugno, in TV, su Sky Cinema 1, Canale Sky, ore 21.15 - Seconde visioni - Cinema sotto le stelle: 'The Best of Summer 2017' - Tra i più attesi!!! - Uscito il 12 Gennaio 2017 - Brad Pitt e Marion Cotillard avvinti da una difficile love-story all'ombra della seconda guerra mondiale per Robert Zemeckis, in un ipnotizzante thriller di spionaggio - RECENSIONE ITALIANA e Preview in English by Owen Gleiberman (www.variety.com)
"'Allied' è assolutamente una storia di tradimento e il tema universale di questo film è questo: come reagiamo quando cominciamo a pensare che la persona che amiamo non è quella che dice di essere. E’ una cosa che succede nella vita, ma nel mondo di Max e Marianne ci sono due persone che fanno già finta di essere qualcun altro dall’inizio, e la verità per loro è sfuggente. Come si costruisce allora la fiducia? E come si può anche solo parlare con la propria amata se si crede che, attraverso di lei, il nemico ci stia ascoltando?"
Il regista Robert Zemeckis
Jason Matthewson (Agente special Hicks) Daniel Betts (George Kavanagh) Anton Blake (Ambasciatore tedesco) Iain Batchelor (Tenente James Fletcher) Graham Curry (Paziente all'ospedale della RAF) Miroslav Zaruba (Soldato tedesco) Angelique Joan (Ragazza francese) Sally Messham (Margaret) Jason Grangier (Ufficiale dell'aeronautica francese) Angus Kennedy (Geoffrey) Peter Meyer (Amico di Max)
Musica: Alan Silvestri
Costumi: Joanna Johnston
Scenografia: Gary Freeman
Fotografia: Don Burgess
Montaggio: Mick Audsley e Jeremiah O'Driscoll
Effetti Speciali: Richard Van Den Bergh (supervisore effetti speciali); Kevin Baillie (supervisore effetti visivi)
Makeup: Jean Ann Black (per Brad Pitt)
Scheda film aggiornata al:
25 Giugno 2024
Sinossi:
In breve:
Max Vatan (Brad Pitt), un ufficiale americano dell’intelligence, nel Nord Africa del 1942 incontra Marianne Beausejour (Marion Cotillard), una partigiana della Resistenza francese inviata in una missione mortale dietro le linee nemiche. Tra i due scoppia improvvisa e incontrollabile la passione: quando si ritrovano a Londra, la loro relazione viene minacciata dalla terribile pressione della guerra.
E’ il 1942 e 26 nazioni si sono appena unite nelle Forze Alleate per combattere la minaccia nazista che sta invadendo l’Europa. In una missione speciale per lo Special Operations Executive (SOE) britannico, il pilota canadese Max Vatan si paracaduta nella Casablanca occupata per fare fuori l’ambasciatore tedesco. Qui incontra l’affascinante combattente della resistenza francese, Marianne, scelta per fingere di essere la sua sposa. La divampante fiamma tra loro diventa presto molto più che una recita, anche nel bel mezzo di enormi difficoltà . Quando si ritrovano a Londra, il loro amore diventa solo più profondo e Max e Marianne diventano una famiglia. Poi, però, arriva il giorno in cui Max viene informato che la sua idilliaca nuova vita familiare potrebbe essere un inganno colossale e questo da il via a un disperato inseguimento della verità attraverso un labirinto potenzialmente letale di confini e alleanze sia internazionali che personali.
Synopsis:
Set in 1942 following a French-Canadian spy who falls in love and marries a French agent during a dangerous mission in Casablanca. He is notified that his wife is likely a Nazi spy and begins his own investigation of her.
1942. After falling in love with French agent Marianne Beausejour (Marion Cotillard), during a dangerous mission in Casablanca, Max Vatan (Brad Pitt), a French-Canadian counter-intelligence agent, is notified that the woman he has married and had a baby with is likely a Nazi spy.
La scenografia è il primo palcoscenico su cui si apre il sipario. Scenografia che la prima sequenza preannuncia essere ammaliante e curatissima a cominciare dagli esterni. Lo testimonia la sensazionale ripresa d'apertura da sopra in giù mentre cattura l'anima di un atterraggio con paracadute su un'area delle desertiche dune del Marocco
francese. Alcuni istanti di esitazione stendono idealmente il red carpet all'identità del primo protagonista ad entrare in campo: il pilota canadese Max Vatan che ha il volto maturo e convinto di Brad Pitt. Che sia in missione speciale lo si capisce subito fin dalle prime mosse che lo portano a Casablanca. Occasione per constatare che non ci eravamo sbagliati. Le scenografie cittadine, abiti, auto e locali di feste, come dire, 'a doppio fondo', popolate da numerosi tedeschi in uniforme, catalizzano la nostra attenzione come sirene. Ma non ancora è niente. E' con l'entrata in scena di Marion Cotillard con la sua Marianne Beausejour, che non siamo più capaci di distogliere lo sguardo dallo schermo, neppure per un momento. Con lei quel doppio fondo prende letteralmente corpo e anima, serpeggiando silenzioso, ancheggiando con grazia fino ad estendersi alla raffinata sceneggiatura, per un sottile gioco della finzione nella finzione della finzione.
La finzione dell'interpretazione cinematografica nella finzione insita nella storia della finzione tra gli stessi personaggi. Un piccolo universo dal palcoscenico della vita. Ricreata. Del resto, c'è ben poco di cui stupirsi. Gli anni sono quelli di piombo: il 1942 suona la funerea campana della seconda guerra mondiale, e i due protagonisti altro non sono che due agenti segreti in missione. Vale a dire che della finzione fanno il loro pane quotidiano, con tutti i rischi annessi e connessi del caso. Il loro incontro, programmato per assolvere ad un compito speciale che come copertura richiede di essere agli occhi della gente una coppia sposata, genera da subito quel genere di frizione ansiogena declinata in un sinuoso crescendo, basculante tra la finzione spionistica e la reale reciproca attrazione. Va detto che Marion Cotillard qui buca letteralmente anche il doppio fondo dello schermo, rubando la scena al suo pur intenso compagno, stregandoci al
suo incredibile, fulminante cospetto.
La loro chimica naturale - esplosiva, direi! - dilaga poi come un fiume in piena che travolge ogni cosa, mentre la storia si fa strada portandosi a Londra, con un matrimonio vero, la nascita di una bambina in pieno bombardamento e una sequenza da urlo come quella dell'amore in auto. Sequenza in cui Robert Zemeckis gioca con la metafora del vortice della passione inscenando una tempesta di sabbia coi fiocchi, scandita di pari passo con il crescendo della fiamma d'amore divampata all'interno dell'auto. Il romanticismo intriga ma il sottile doppio fondo resta, mentre matura i tempi e i modi di una rivendicazione piena del primo piano. La sottile attesa di sconcertanti verifiche appuntate su sconcertanti dubbi, guadagna il colpo di scena nel colpo di scena, confermando quanto sia complicato e dilaniante l'amore in tempo di guerra. E quanto sia sempre uno speciale privilegio affacciarsi alla finestra
di artisti consumati che vivendo nella Hollywood odierna, non solo non ne hanno dimenticato il cosiddetto 'periodo d'oro', in cui prosperavano racconti pieni di mistero, brivido e passione romantica, ma sanno anche esserne degni eredi mantenendo alto il vessillo di quella nobile memoria. Prosit!
Secondo commento critico (a cura di Owen Gleiberman, www.variety.com)
Brad Pitt and Marion Cotillard are World War II spies who fall in love in a breathlessly old-fashioned romantic espionage thriller.
Robert Zemeckis has a vastly diverse slate of motion pictures to his credit, but it’s not unfair to associate him with a certain technological fixation on stunt-gizmo cinema. In nearly 40 years of directing, he has implanted cartoons in the real world (“Who Framed Roger Rabbitâ€), inserted actors into newsreels (“Forrest Gumpâ€), become the rubbery bard of motion capture (“The Polar Express,†“Beowulf,†“A Christmas Carolâ€), and used death-defying effects to place audiences on a wire strung between the towers of the World Trade Center (“The Walkâ€). Once in a while, though, Zemeckis makes a film that reminds you what a terrific director he can be when he works the old-fashioned way, staging unadorned human drama without the safety net of cutting-edge visual flimflam.
“Allied,†starring Brad Pitt as
a Canadian intelligence officer and Marion Cotillard as a French Resistance fighter who team up for a mission during World War II (and, of course, fall in love), is a high-style romantic espionage thriller that feels like it could have been made in the ’40s (at least, if Ingrid Bergman had been allowed to say the word “f—-“). It’s a movie full of Nazis and chandeliers and prop planes and hidden passion. That may strike some viewers as a slightly stodgy turnoff — a fetishization of the past — but Zemeckis, working from a script by Steven Knight (“Dirty Pretty Things,†the amusing and underrated “Burntâ€), is alive to what’s great about old movies: the supple, nearly invisible craft that allows scenes to throb with emotional suspense. “Allied†isn’t based on a true story; it’s a flagrantly movie-ish concoction. But like Steven Spielberg’s “Bridge of Spies,†it’s been made with
a so-old-it’s-new classicism that is executed with enough flair to lure audiences in.
How old-fashioned is “Allied� It’s so old-fashioned that the film’s entire first section is set in Casablanca — and yes, it’s a Casablanca reminiscent of that “Casablanca,†a place of “exotic†intrigue and danger that looks, at times, like it’s flaunting the fact that it’s a movie set. In the opening scene, Max (Pitt) parachutes into the dimpled orange dunes of the Moroccan desert, then wanders into the shadowy white-walled maze of a city. Once there, he has to pretend to be the husband of Marianne (Cotillard), who has been hanging out in nightclubs, getting cozy with the chi-chi collaborationist associates of the Vichy government. The lighting is luxe, and so are the clothes — dresses that drape with goddessy perfection, neckties that look like works of art. When Max first shows up in front of Marianne’s friends,
the two cuddle like the most intimate of lovebirds even though they’ve never met: a good set-up. Back at their apartment, she tells him her credo: “I keep the emotions real. That’s why it works.†She also opens the top buttons of her blouse to test him. If he lunges for her, it’s a sign that he lacks the control necessary to execute the mission.
This is all, of course, the film’s elaborate way to generate some steam heat, and it works. Pitt and Cotillard connect, because there’s a matching toughness to their sensuality. Cotillard acts with a leonine cunning, just the kind of thing that can disarm a seen-it-all conquistador like Pitt. Marianne teases Max, who’s from Quebec, about his lousy Parisian accent (it’s not just teasing, since that could be enough to get them killed), but the audience has a different reaction: Watching Brad Pitt speak French is a
little like seeing a dog stand on its hind legs — more impressive than whether he does it well is the fact that he does it at all.
Max and Marianne belong together because they’re movie-star beautiful, and because these spies share a debonair awareness of what’s happening in any room. Their assignment involves wrangling an invitation to a party thrown by the German ambassador, and the scene where they nail down the invite is full of succulent deception. The party is even better. Zemeckis keeps us in the dark about what, exactly, the mission is, and then it’s revealed: a fiery catharsis that seals their love. How could it not? The couple that does cool explosive wartime Bondian stuff together stays together.
Zemeckis, utilizing the inner glow of Don Burgess’ cinematography, stages this episode with a smoothly framed precision — a fusion of action and feeling — that catches you up.
Yet it’s all a big pedestal for the film’s second half, which is set in a London suburb, where Max and Marianne, now married with a child, are doing the closest thing they can to living a cozy domestic life together after the wind-down of the Blitz.
It would be a major spoiler to reveal what happens next, so let’s just say this: It’s possible that Marianne is not who Max thought she was. It’s up to Max to ferret out the truth, and he does it with the doggedness, passion, and unruffled trickery of someone whose very existence depends on knowing the answer. At times, the situation is broadly reminiscent of an earlier Pitt film, “Mr. & Mrs. Smith,†but that jokey Brangelina thriller was top-heavy with meta-gossip subtext; that’s what sold the movie. Pitt’s current tabloid role as a disgruntled divorcing dad may not do much to help the
fortunes of “Allied,†but the way that he and Cotillard dance warily around each other creates a far more suggestive vision of marriage as a kind of daily spy zone.
“Allied†is tense and absorbing, yet the film’s climactic act somehow falls short. Zemeckis and company don’t make any obvious missteps, but the movie, in trying to reach out and tug on our heartstrings, goes soft regarding what the Marianne we’re presented with would choose to do. (It could, and should, have gone darker.) You believe that she loves Max, but there’s another side to her devotion that washes away far too easily. The result is that “Allied†inspires most of the old-movie reactions it’s going for except one: It never makes you swoon.