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    Home Page > Movies & DVD > Independence Day - Rigenerazione

    INDEPENDENCE DAY - RIGENERAZIONE: ROLAND EMMERICH DA' UN SEGUITO AL PRIMO 'INDIPENDENCE DAY'

    HAPPY 4 Luglio!!! - RECENSIONE ITALIANA e PREVIEW in ENGLISH by GUY LODGE (www.variety.com) - Dall'8 SETTEMBRE

    "Per me questa è un'ambientazione molto speciale quindi ho voluto farlo al meglio per la storia e per i personaggi. E' passato abbastanza tempo da farmi sembrare tutto come se fosse nuovo... Il pubblico adora questi personaggi. Abbiamo ampliato l'universo di 'Independence Day', e non vedo l'ora che le persone lo vedano... E' emozionante vedere il passaggio del testimone da una generazione all'altra. Abbiamo gli eroi veterani del primo film che aprono la strada a una squadra di nuovi protagonisti. Con il cast originale sul set, e fuori, è come stare ad una riunione della classe '96 venti anni dopo"
    Il regista Roland Emmerich

    (Independence Day: Resurgence; USA 2016; Avventura Sci-Fi; 119'; Produz.: Twentieth Century Fox Film Corporation; Distribuz.: 20th Century Fox)

    Locandina italiana Independence Day - Rigenerazione

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    Celluloid Portraits:



    See SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Independence Day - Rigenerazione

    Titolo in lingua originale: Independence Day: Resurgence

    Anno di produzione: 2016

    Anno di uscita: 2016

    Regia: Roland Emmerich

    Sceneggiatura: Carter Blanchard

    Soggetto: Personaggi di Dean Devlin, Roland Emmerich, James A. Woods e Nicolas Wright.

    Cast: Liam Hemsworth (Jake Morrison)
    Maika Monroe (Patricia Whitmore)
    Jeff Goldblum (David Levinson)
    Bill Pullman (Presidente Thomas J. Whitmore)
    William Fichtner (Generale Adams)
    Charlotte Gainsbourg (Dr. Catherine Marceaux)
    Joey King (Sam)
    Angelababy (Rain)
    Sela Ward (Presidente Lanford)
    Gbenga Akinnagbe (Agente Matthew Travis)
    Vivica A. Fox (Jasmine)
    Jessie Usher (Dylan Dubrow-Hiller)
    Brent Spiner (Dr. Brakish Okun)
    Judd Hirsch (Julius Levinson)
    Grace Huang (Lin Tang)
    Cast completo

    Musica: Harald Kloser e Thomas Wanker

    Costumi: Lisy Christl

    Scenografia: Barry Chusid

    Fotografia: Markus Förderer

    Montaggio: Adam Wolfe

    Effetti Speciali: David Greene (coordinatore effetti speciali); Marion Spates (supervisore effetti digitali)

    Makeup: Thomas Nellen (capo dipartimento makeup); Jennifer Bell (capo dipartimento acconciature)

    Casting: Jo Edna Boldin e John Papsidera

    Scheda film aggiornata al: 05 Luglio 2020

    Sinossi:

    IN BREVE:

    Dopo l’attacco sferrato dagli alieni nel 1996, l’umanità ha sempre saputo che sarebbero tornati. Grazie all’utilizzo di tecnologia aliena, le nazioni della terra si sono unite nel creare un programma di protezione globale, ma nulla ci potrà preparare ad un attacco alieno senza precedenti. Solo la genialità di un piccolo gruppo di uomini e donne salverà il mondo dell’estinzione.

    IN DETTAGLIO:

    A parte una piccola sacca di resistenza nel Congo africano, la minaccia aliena è stata neutralizzata e il mondo ha iniziato a risorgere dalle sue ceneri. La ricostruzione iniziò immediatamente, partendo dalle grandi città e per poi passare ai monumenti e alle maggiori opere mondiali che sono stati lentamente riportati al loro antico splendore. L'essere così vicini alla distruzione del genere umano ha avuto un effetto inatteso ma benvenuto: i conflitti secolari e la sfiducia politica si sono dissolti per creare una collaborazione senza precedenti tra le nazioni del mondo. Dopo aver recuperato la tecnologia aliena dalle spoglie della Guerra del 1996, le nazioni unificate hanno trascorso gli ultimi due decenni costruendo e collaborando su un immenso programma di difesa per proteggere il nostro pianeta dagli invasori alieni. Il programma Earth Space Defense (ESD) serve come sistema di allarme e come sistema di difesa globale. Durante un test di pilotaggio sul primo caccia ibrido a tecnologia aliena della ESD, un guasto inspiegabile provoca la morte prematura del Col. Steven Hiller. Il valore di Hiller nell'assalto contro la nave madre aliena, che ha portato alla vittoria nella Guerra del 1996, ha fatto di lui un'amatissima icona globale. Gli sono sopravvissuti la moglie Jasmine e il figlio Dylan. Dopo anni di ricerca e sviluppo degli scienziati dell'ESD di tutto il mondo, è stata introdotta la nuova generazione di veicoli e sistemi d'arma ibridi alieni-umani. Uno dei veicoli di punta è l'H-8 Global Defender Hybrid Fighter, che vanta una velocità senza precedenti, unita a manovrabilità e capacità offensiva, grazie a motori anti-gravità, cannoni spaziali aria-aria e altri armamenti. Da quando il Presidente Lanford, la prima donna a ricoprire tale alto ufficio, si insediò per il suo nuovo mandato, gli scienziati e gli ingegneri hanno continuato a perfezionare la tecnologia ibrida producendo caccia ancor più avanzati e ulteriori sistemi di protezione, il culmine di venti anni di preparazione per l'invasione che sapevamo sarebbe giunta. Ma sarà sufficente? Perché anche gli alieni si sono preparati per un nuovo assalto...

    SYNOPSIS:

    Two decades after the first Independence Day invasion, Earth is faced with a new extra-Solar threat. But will mankind's new space defenses be enough?

    We always knew they were coming back. After 'Independence Day' redefined the event movie genre, the next epic chapter delivers global spectacle on an unimaginable scale. Using recovered alien technology, the nations of Earth have collaborated on an immense defense program to protect the planet. But nothing can prepare us for the aliens' advanced and unprecedented force. Only the ingenuity of a few brave men and women can bring our world back from the brink of extinction.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    PIU' CHE UN SEQUEL UN OLTRAGGIO ALLA MEMORIA DEL PRIMO FILM, POPOLARISSIMO QUANTO SI VUOLE MA GODIBILE. QUESTO INVECE, CHE GIA' PARTE IN SECONDA, E' UN FUMETTONE DA VIDEO-GAME CON ALCUNE SEQUENZE PERSINO RISIBILMENTE KITSCH. UN PASTROCCHIO DA TUTTI I PUNTI DI VISTA, CON IDEE RAPINATE A DESTRA E A MANCA E UN CAST RIMPOLPATO PER LO PIU' CON RECLUTE DA ASILO INFANTILE

    Sono pochi i cineasti in grado di comprendere come e perché certe pellicole 'cult' (nel senso più ampio del termine) pur risultando oggi 'datate', restano tali nel tempo. E davvero pochi sono quelli disposti a tornare indietro o a mantenersi su toni dimessi rispetto al nuovo potenziale tecnologico di effetti visivi e speciali, proiettato in un crescendo esponenziale di nuove possibilità. Come resistere?! Ma se le antiche pellicole sono in grado di sprigionare ancora un certo fascino, quando non si tratta di veri e propri cult - d'arte

    o talora di botteghino - in grado di mantenere nel tempo un inscindibile legame con l'immaginario collettivo, una ragione c'è. E di solito non è mai per gli effetti speciali più 'in' e 'glamour' del momento. E' piuttosto per il mix di emozioni umane che il gotha di interpreti e di cineasti doc è riuscito a mettere in movimento nel cuore pulsante di una storia azzeccata su più registri: sceneggiatura, montaggio, musiche eccetera.

    Detto questo, quando dopo decenni si parte in seconda, i rischi sono alti quanto le aspettative del pubblico. Ne sanno qualcosa Steven Spielberg, George Lucas e tutti coloro che hanno innescato su un primo evento cinematografico la marcia 'seriale'. Tutti a vario titolo, in qualche modo hanno amato il primo Independence Day e non solo per il fatidico discorso presidenziale. Cinema da intrattenimento, d'accordo, ma con un suo 'appeal' in grado di farsi ragionevolmente breccia nell'immaginario collettivo. Dopo

    questo atto secondo che, ahimé, stando al finale, si direbbe persino proiettato verso un ulteriore terzo lancio, non so quanti ancora ricorderanno con affetto il 4 Luglio! Che dire! Un oltraggio alla memoria più che un film! Si ha come l'impressione che Roland Emmerich (2012, Sotto assedio-White House Down), sempre e comunque primo responsabile del misfatto, non del tutto nuovo a 'baracconate' in celluloide, abbia consegnato una bozza dei lavori ad uno staff tecnico che, con una guida latitante, deve essersi perso per strada.

    Fatta eccezione per un avvio promettente con una sequenza cosmica (concettualmente rapinata da Contact) in tridimensionale naturale - indipendente dalla visione in 3D - neppure gli effetti visivi e speciali sono poi così spettacolari e travolgenti, alla luce di una computer grafica volutamente patinata da fumetto anni Cinquanta. E stendiamo un velo pietoso sugli intenti dello sceneggiatore Nicolas Wright e del suo compagno di scrittura James

    A. Woods, nel voler catturare "il più possibile l'innocenza, l'umorismo e il tono schietto" del primo film. Altro che innocenza e umorismo! Independence Day - Rigenerazione si fregia di battute che tutt'al più suscitano la risata del ridicolo, al cospetto di un cast dove alcune vecchie guardie (tra cui Bill Pulmann e Jeff Goldblum) devono farsi strada in mezzo alle nuove reclute per le quali Emmerich sembra aver attinto a piene mani da qualche asilo infantile. Con tutto il rispetto per Liam Hemsworth che d'altra parte non ha neppure un barlume del glamour ironico del Han Solo (Harrison Ford) di Star Wars. La citazione non è casuale. Perché di idee nuove nel secondo Independence Day proprio non ce ne sono! A cominciare dagli Alieni che tornano in forze con la Regina Madre (un'altra rapina da Alien) e la sfera amica che sembra uscita dal catalogo degli emoticon di facebook. Emmerich

    non ha neppure il senso dell'armonia di George Lucas nel coniugare antico e avveniristico. Il suo è, al contrario, un calderone in ebollizione che scuoce un magma talmente informe e maleodorante da non renderlo più commestibile.

    Per cui che rispondere a certe domande applicate alla promessa sorpresa visiva ad effetto diventa difficile:

    "Che ne pensate di questo spettacolo: un'astronave aliena che è una superstruttura di dimensioni incommensurabili, in grado di esercitare una spinta gravitazionale che semina distruzione sull'intero pianeta. La nave accende una nube incendiaria che si estende nell'atmosfera gettando la città di Singapore nell'oblio prima che qualsiasi cosa - qualsiasi! - sia in grado di decollare e viene tutto risucchiato in un'orgia di distruzione: le Torri Gemelle Petronas della Malesia vengono scagliate sul London Bridge, e il Burj Khalifa di Dubai, la struttura più alta del mondo, fa precipitare la ruota panoramica di Londra nel Tamigi (gli Alieni amano colpire

    i monumenti più rappresentativi)".

    Beh! Credo che neppure per i patiti dell'azione e degli effetti speciali potrà risultare un'esperienza da ricordare! Potrà mai allora risultare memorabile l'incontro ravvicinato del frustrato orfanello Jake (Liam Hemsworth) - dopo un salutare, provocatorio svuotamento di vescica - con l'alieno di turno, tanto superiore alla nostra specie da essere steso con un pugno da saloon?! Sarebbe questa la nuova tecnologia messa in piedi a distanza di vent'anni dal primo attacco?! Personaggi a dir poco bistrattati, non solo macchiettistici, lasciati improvvisamente al loro destino fuori dal nostro campo visivo senza troppa logica: si dice anche dello stralunato ritratto dell'astrofisico rinvenuto dal coma, dello stesso ex Presidente degli Stati Uniti Whitmore (Bill Pulman), fuori di testa e zoppicante finché a barba rasata non torna a camminare lesto e spedito come se nulla fosse stato per tornare in azione, della Presidentessa in carica (Sela Ward), dura per finta

    per non dire pasticciona e poco avveduta, o della insignificante psicanalista di Charlotte Gainsbourg (in 'liaison' con Jeff Goldblum secondo le combattute dinamiche già meglio tracciate da Indiana Jones e Marion). E mi fermo qui, ma potremmo proseguire a lungo la litanìa degli orrori. Come diavolo abbiano fatto queste star di una certa levatura ad abbassarsi a tanto proprio non riuscirò mai a capirlo!

    C'è forse un aspetto che il sequel del classico Independence Day rivendica quale messaggio 'sotterraneo', anche se sarebbe forse più appropriato dire 'sotterrato'. Quello che trapela dall'ennesimo baraccone pirotecnico a carico dell'ennesima invasione aliena, sempre così poco conciliante con la vittima umana che a far la vittima non ci sta, a dispetto delle risicate risorse. E il messaggio sotterraneo si lega ad un pilastro concettuale da cui muove il tutto: "Gli Alieni amano colpire i monumenti più rappresentativi". Detta oggi questa dichiarazione suona quanto meno

    sinistra: perché gli Alieni di Emmerich sembrano avere molto in comune con gli scellerati sanguinari criminali dell'ISIS. A questo proposito la dice lunga Jeff Goldblum: "Gli Alieni sono avanzati militarmente, ma in qualche modo hanno anche alcuni dei nostri difetti più stupidi. Disprezzano la bellezza intrinseca di un pianeta vivente e hanno bisogno di sfruttare le sue risorse senza alcuno scrupolo. Questa potrebbe essere la loro rovina, come potrebbe essere anche la nostra, nel nostro mondo reale, non nel film". Una bella e profonda considerazione che va ad incensare le buone intenzioni collassate sotto le scosse del sisma Emmerich.

    La domanda - tra il serio e il faceto - mi sorge spontanea: non sarà che gli Alieni, camuffati da umani - umani solo di sembianze fisiche, s'intende bene! Perché per il resto, chi uccide persone e cultura di un popolo, di umano non hanno proprio nulla! - siano veramente tra noi

    e che stiano solo scaldando i motori?! Allora forse Emmerich non ha guardato solo alla 'possibilità di utilizzare degli effetti visivi che sono anni luce più avanti rispetto a quelli di venti anni fa'!' (in teoria non certo nel film). Potrebbe aver preso a pretesto il sequel per dare un senso attuale allo 'spettacolo' (ma quale spettacolo?!). Peccato però che il sedicente 'spettacolo' (pietoso!) non solo non valga la candela, ma neppure lo stoppino!

    Secondo commento critico (a cura di GUY LODGE, www.variety.com)

    This scattershot but frequently spectacular sequel sees Roland Emmerich reclaiming his title as the DeMille of global destruction.

    “We had 20 years to prepare… so did they,†states the tagline of “Independence Day: Resurgence,†a cheerfully ludicrous re-encounter of the third kind that doesn’t show any particular evidence of all that planning. Sketchily conceived in all departments but its sensational, more-is-more visual effects — which is, let’s be honest, where its efforts should be concentrated — this belated, cluttered sequel to the 1996 smash “Independence Day†breaks far less ground than its alien invaders, but confirms director Roland Emmerich as modern cinema’s most spirited conductor of popcorn chaos. Perhaps excessively concerned with burnishing the supposed legacy of its predecessor — a distant memory, if that, for much of its target audience — this cinematic Big Mac entertains abundantly on its own second-hand merits. While unlikely to become the pop-cultural

    behemoth “ID4†was two decades ago, “Resurgence†should cast a sizeable shadow over its box-office competition.

    Nostalgia, as they say, is not what it used to be. When “Independence Day†nuked all before its path in the summer of 1996, it registered as a buffed-up sci-fi twist on the heaving, heavily populated disaster spectaculars of the 1970s, prompting a wave of similarly muscle-headed, brink-of-doom epics in its wake — including a couple more by Emmerich himself. In 2016, however, the chief point of reference for “Independence Day: Resurgence†is “Independence Day†itself, even as its narrative and aesthetic (now in postmillennial 3D) provides a handy summation of the Hollywood blockbuster’s evolution over the last 20 years: Just as the “ID4†influence has been detectable in everything from “Armageddon†to “Pacific Rim,†so are those successors reflected in Emmerich’s latest.

    Whether our collective memory of “Independence Day†is quite as treasured and detailed

    as “Resurgence†imagines it to be is another question. Its rather scattered screenplay — written by five hands, where the 1996 film managed with two — forges a dense network of callbacks to established events and characters, in certain cases via next-generation newbies. The previous film’s hero, Will Smith’s fighter pilot Steven Hiller, has passed on in vague circumstances, succeeded by his strapping son Dylan (Jessie T. Usher); also following a noble military path is former first daughter Patricia Whitmore (Maika Monroe, replacing Mae Whitman), whose dad (a silver-bearded Bill Pullman) is addled by trauma from the attack of 1996 — since which time, steely new U.S. president Lanford (Sela Ward) dubiously informs us, “We have had no armed conflict.†“Resurgence†may notionally be set on planet Earth, but it plainly takes place in a parallel universe.

    Joining the new guard, and seemingly assuming the lead role for further franchise entries,

    is Liam Hemsworth as Jake, a renegade pilot with all the palatable roguishness and toothy luster of “Top Gun’s†Maverick Mitchell; while he’s not a blood relative of any known characters, we’re informed that he was orphaned in the first alien attack. As the skies darken and ominous extra-terrestrial signals are received ahead of the July 4 holiday, will these plucky kids kick enough alien ass to do their folks proud? Even if we had the inclination to care, we hardly have the time, as the writers race to cram in a surfeit of storylines, many of them involving returning players.

    Satellite engineer David Levinson (Jeff Goldblum) is back on hand to spearhead the scientific investigation of the encroaching enemy, as a 3,000-mile-wide mothership looms over the planet. His calls for caution are overruled by the trigger-happy new POTUS — though if “Resurgence†has any liberal political subtext to offer, that’s

    cancelled out by its own gleeful firearm fetish. (“This thing is way cooler than a machete!†exclaims a federal accountant-turned-fighter upon his first handling of a super-sized alien blaster.) Meanwhile, eccentric scientist Brackish Okun (Brent Spiner) awakes from a 20-year coma to face the fresh wave of invaders, and former President Whitmore is plagued by psychic interference from their many-tentacled, near-indomitable leader. Elsewhere, Levinson’s father Julius (Judd Hirsch) is entrusted with ferrying a school bus of children to safety through the wreckage of the aliens’ first strike — an early fiesta of flaming effects work that renders incidental the eradication of several non-American cities. (Between this and “London Has Fallen,†the Big Smoke is having a mighty tough time of it at the movies this year.)

    Hardly any of these narrative strands are consistently sustained or resolved, making afterthoughts of such players as Charlotte Gainsbourg (vying with recent “Godzilla†star Juliette

    Binoche for the title of Most Incongruous Thesp in a Multiplex Explosion-Fest) as an earnest psychiatrist and equivocal love interest for Goldblum, and Chinese singer-actress Angelababy, as an apparently renowned fighter pilot who nonetheless merits but a handful of non-onomatopoeic lines. (No prizes for guessing that women draw the script’s shortest straws: As the new commander-in-chief, a glamorously glowering Ward gets a fraction of the action Pullman’s president did, before bowing out unceremoniously.) The film may clock in just shy of two hours — in this age of Marvel bloat, a feat of relative economy on editor Adam Wolfe’s part — but its amiably distracted structure makes it seem longer than the 145-minute “Independence Day.â€

    Even if its storytelling occasionally tests patience, however, “Independence Day: Resurgence†delivers swiftly and generously when it comes to the goods most viewers will have come for — the time-honored joys of blowing stuff up, in

    set pieces that escalate dizzyingly in size and context. Whether visualizing a swarm of fly-like fighter jets peppering a gurning alien queen with fluorescent artillery, or a blazing East Asian freeway giving up its grip on gravity, Emmerich has a natural showman’s command of his script’s most dumbly fantastical demands; he may know no restraint, but he also knows where no restraint is required of him. Landing less than a yaer after the well-intentioned dramatic flub of “Stonewall,†the aptly named “Resurgence†is nothing if not a reminder of where his gaudy sensibility is best accommodated.

    Most crucially of all, Emmerich has a classicist’s appreciation of tactility and scale: He’s the DeMille of global destruction. Where many of today’s superhero epics bear a plasticky digital finish that diminishes their on-screen heroism, there’s something genuinely, boomingly imposing about “Resurgence’s†largest visual coups, dreamed up by as many as nine of the industry’s

    top effects houses, typical of the film’s no-expense-spared immoderation.

    The work may be state-of-the-art, but there’s something in its near-tangible surfaces — the mottled, blackened underbelly of the hovering alien craft, like a tar-varnished omelette, or the saliva-slick scales of the visitors’ own skin — that seems reassuringly non-virtual, devised as easily in 1996 as in 2016. One could criticize “Independence Day: Resurgence†for being so of a piece with its predecessor, for following its template as efficiently and dutifully as it sets up a third installment — one that will be far less long in the making. But whether or not you’re invested in the film’s nostalgia for itself, there’s something comfortingly old-school about its excesses: It’s the end of the world, still very much as we know it.

    Bibliografia:

    Si ringraziano 20th Century Fox e Alessandra Giovannetti (Fusion Networking)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di INDEPENDENCE DAY - RIGENERAZIONE

    Links:

    • Roland Emmerich (Regista)

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    • Jeff Goldblum

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    • Mckenna Grace

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    Independence Day-Rigenerazione - trailer (versione originale) - Independence Day: Resurgence

    Independence Day-Rigenerazione - spot 'La terra non è conquistabile!'

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    Independence Day-Rigenerazione - spot 'Si sono messi contro il pianeta sbagliato'

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    Independence Day-Rigenerazione - clip 'Quello che va su deve tornare giù'

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    Independence Day-Rigenerazione - featurette 'La guerra del 1996' (versione originale sottotitolata)

    Independence Day-Rigenerazione - featurette 'Uniti sopravvivremo' (versione originale sottotitolata)

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    Independence Day-Rigenerazione - featurette 'L'ultima chance per l'umanità' (versione originale sottotitolata)

    Independence Day-Rigenerazione - featurette 'Sul set con Roland Emmerich' (versione originale sottotitolata)

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