Seconde visioni - Cinema sotto le stelle: 'Summer 2017' - RECENSIONE - Tra i più attesi!!! - Tom Cruise, Russell Crowe e Sofia Boutella nel remake de La Mummia di Alex Kurtzman. Fantastica avventura che vi porterà in un nuovo universo di mostri e divinità - Uscito al cinema l'8 Giugno
(The Mummy; USA 2017; Avventura Fantasy d'azione; 107'; Produz.: K/O Paper Products/Sean Daniel Company/Universal Pictures; Distribuz.: Universal Pictures International Italy)
Cast: Tom Cruise (Nick Morton) Sofia Boutella (Mummia) Russell Crowe (Dr. Henry Jekyll) Annabelle Wallis (Jenny Halsey) Jake Johnson (Sergente Vail) Courtney B. Vance (Colonnello Gideon Forster) Marwan Kenzari (Malik) Javier Botet (Set) Selva Rasalingam (Re Menehptre) Stephen Thompson (Primo uomo) Matthew Wilkas (Reporter) Sohm Kapila (Reporter) Sean Cameron Michael (Archeologo) Shina Shihoko Nagai (Turista al Museo) (Non accreditata) Solomon Taiwo Justified (Turista) (Non accreditato)
The story follows Navy Seal Tyler Colt and his mission in the Iraqi desert to find a group of terrorists hiding out in a bunker. To his and his team's surprise, the terrorists within the bunker turn out be nothing more than some grave robbers who have all magically died. Upon entering the bunker Tyler and his team also succumb to some mystical forces out of their control. They soon realize the bunker they have infiltrated is actually a centuries old tomb. Mayhem erupts as all the Navy Seal members start turning on one another and are captivated by the forces within the tomb. Tyler is the only one to make it all the way deep within the tomb alive to find a black iron sarcophagus. It's marked with Egyptian symbols like the Ankh and Eye of Horus. Here Tyler is entreated by the forces to open the sarcophagus and release what is inside. But after placing his hand on the sarcophagus, he is immediately stabbed in the palm with a star shaped symbol. From then on Tyler's mind is cursed with visions of Ashirtniple King of Assyria... The Mummy.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Non è certamente vietato sposare in felice matrimonio tra loro più generi. Ma il rischio di creare il caos più che una forma d'arte diventa alto. Occorre saperlo fare. E se c'è una cosa certa per questo nuovo inserto contemporaneo di un classico come La mummia, è che non solo non si distingue per eleganza formale, ma direi che proprio non si distingue. Punto e basta. O meglio, si distingue come lo scolaro più somaro della classe che tenta di copiare il compito dai compagni più bravi e diligenti. Sembra quasi che il produttore e regista Alex Kurtzman (Una famiglia all'improvviso) si sia entusiasmato all'idea e che, partito almeno in seconda - la sua pellicola è il remake dell'omonimo film del 1999 mentre segna il reboot della saga ed apre le danze sulla pista della neo collana cinematografica 'Dark Universe' - abbia poi sentito sulle spalle tutto il peso di
un fardello più ingombrante del previsto e che per fronteggiare la situazione abbia pensato di strafare. Così La mummia di Alex Kurtzman, a dispetto del poker d'assi hollywoodiani come Tom Cruise e Russell Crowe, con al seguito le più modeste starlette di Annabelle Wallis e Sofia Boutella, pecca più di arroganza che di eleganza.
L'eleganza d'altra parte non è del tutto assente. La preghiera egiziana della Resurrezione degli inizi, tanto per dirne una, non è male. Con la voce over del Dr. Jeckyll - un nome che richiama più di un sospetto! - mentre ci parla con tono suadente de 'La morte come porta per un'altra vita'. Paradossalmente un personaggio cartolina, per quanto indossato nientemeno che da Russell Crowe! Defraudato delle fronde più ombrose prima che si manifesti quale pseudo studioso dai sinistri scopi, nella seconda pelle di Mr. Hyde. Un Russell Crowe che, per inciso, qui scopriamo con una
certa fastidiosa sorpresa, nella inconsueta stazza che lo rende parente stretto del compianto Bud Spencer. E non si direbbe per esigenze di copione. Comunque, un personaggio che non va oltre l'epidermica e isolata, per quanto plateale, manifestazione nel suo laboratorio, di fronte ad uno sbigottito Tom Cruise, il vero protagonista in primo piano, eppure stranamente anche lui quasi a disagio, soprattutto in certe scene in cui sembra non riuscire proprio a simulare la terrificante paura imposta dallo script.
Se dunque l'eleganza non è del tutto assente, vero è che la si perde nel ventre di un contenitore smisurato, in cui troviamo di tutto, prima che il 'gotico' debordi in horror: c'è in primis l'ombra lunga di Indiana Jones, fin dall'entrata in scena dell'ex soldato delle forze speciali Nick di Tom Cruise, addobbato di tutto punto, nel canonico costume arabo in pieno deserto, e pure dotato di un umorismo che ci suona
da presa di Kurtzman. Anche meno sarebbe stato più che sufficiente. E se in Indiana Jones erano i salvifici McGuffin - non per i cattivi però! - dell'Arca dell'Alleanza e del Santo Graal, qui, nella versione dark declinata sul malefico de La mummia, c'è il pugnale di Seth a dare il giro di svolta.
E' in questo mondo, non poi così tanto nuovo, che abita la corte di dei e mostri guidati dall'antica regina deposta in una cripta sepolta nelle profondità dell'arido deserto. Un'antica regina mummificata ancora in vita come punizione degli efferati misfatti dettati dalla sua sete di potere: l'omicidio del padre con la moglie ed il figlio neonato che le avrebbe sottratto il trono. Una regina votata alle forze del male ricacciata nelle profondità di una tomba-prigione fuori dall'Egitto, cui dà inquietante volto e anima l'algerina naturalizzata francese Sofia Boutella. Ed è proprio sulle dinamiche del risveglio della mummia
che decolla un altro apprezzabile tratto di stile, di una certa eleganza in effetti, anche sul piano del montaggio: si tratta delle visioni intermittenti, una sorta di dejavu vissuti dal Nick di Cruise. Una sorta di contatto telepatico tra la mummia e il prescelto, tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Così se, in questo interminabile braccio di ferro tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, in una guerra senza fine che mira il suo trofeo in una maledizione da annientare o portare a compimento, volessimo trovare un comune punto di congiunzione, lo si troverebbe, credo, nella dualità connaturata nell'essere umano, con il bene e il male conviventi sotto lo stesso tetto. Ne sono portavoce il Dr. Jekyll di Russell Crowe e lo stesso Nick di Tom Cruise. La stessa doppia iride ne la mummia e ... non solo... esprime un'altra dualità sulla malefica
sponda. Ma anche questa non è una novità , quanto piuttosto una porta lasciata aperta di proposito sul finale, per un secondo 'giro di giostra' targato 'dark universe'.
Perle di sceneggiatura
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Universal Pictures International Italy e Xister Pressplay.