Dall'XI. Festa del Cinema di Roma (13-23 Ottobre 2016) - RECENSIONE - Dal 17 NOVEMBRE
"Questo è un film di vitale importanza che dev'essere realizzato adesso. Sono entusiasta di lavorare con un cast così straordinario e felice del fatto che porteranno tutta la loro energia e passione per rendere il film ciò che veramente è - una lezione per i nostri tempi".
Il regista Mick Jackson
(Denial; USA/REGNO UNITO 2016; Drammatico; 100'; Produz.: Krasnoff/Foster Entertainment/Participant Media/Shoebox Films; Distribuz.: Cinema di Valerio De Paolis)
Soggetto: Dal libro di Deborah E. Lipstadt History on Trial: My Day in Court with a Holocaust Denier. Il libro di Deborah Lipstadt uscirà per la prima volta in Italia con il titolo La verità negata, il 15 novembre, edito da Mondadori.
Cast: Rachel Weisz (Deborah Lipstadt) Andrew Scott (Anthony Julius) Tom Wilkinson (Richard Rampton) Timothy Spall (David Irving) Caren Pistorius (Laura Tyler) Alex Jennings (Sir Charles Gray) Jack Lowden (James Libson) Michael Epp (Hans Stark) Sally Messham (Meg) Harriet Walter (Vera Reich)
Musica: Howard Shore
Costumi: Odile Dicks-Mireaux
Scenografia: Andrew McAlpine
Fotografia: Haris Zambarloukos
Montaggio: Justine Wright
Effetti Speciali: Colin Gorry (supervisore)
Makeup: Marese Langan
Casting: Dixie Chassay
Scheda film aggiornata al:
07 Dicembre 2016
Sinossi:
In Breve:
Il film narra della battaglia legale della Lipstadt contro David Irving che l'ha citata in giudizio per diffamazione quando lei l'ha definito un negazionista dell'Olocausto.
In Dettaglio:
Basato sul famoso libro Denial: Holocaust History on Trial, La verità negata (Denial) racconta della battaglia legale intrapresa da Deborah E. Lipstadt (Rachel Weisz), per il riconoscimento di eventi storici, contro David Irving (Timothy Spall), che citò Deborah Lipstadt in giudizio per diffamazione dopo che lei lo accusò di negazionismo dell'Olocausto. Il sistema legale britannico prevede che, nei casi di diffamazione, l'onere della prova spetti all'imputato; pertanto, spettò a Lipstadt e al suo gruppo di avvocati guidato da Richard Rampton (Tom Wilkinson) provare una verità fondamentale, ovvero che l'Olocausto era un evento storico reale.
In altre parole:
Dopo la pubblicazione nel Regno Unito del proprio libro Denying the Holocaust: The Growing Assault on Truth and Memory, la professoressa americana Deborah Lipstadt (Rachel Weisz) apprende che l'autore britannico David Irving (Timothy Spall), prolifico autore di testi sulla seconda guerra mondiale, ha deciso di citarla in giudizio per diffamazione. Ma la cosa ancora più sorprendente per la studiosa americana è la scoperta che la legislazione britannica in materia di diffamazione prevede che lei sia presunta colpevole a meno che non riesca a dimostrare la propria innocenza. La Lipstadt si trova così a dover difendere se stessa e a dover stabilire in maniera innegabile che l'Olocausto non è un'invenzione.
SYNOPSIS:
Acclaimed writer and historian Deborah E. Lipstadt must battle for historical truth to prove the Holocaust actually occurred when David Irving, a renowned denier, sues her for libel.
Based on the acclaimed book "History on Trial: My Day in Court with a Holocaust Denier," DENIAL recounts Deborah E. Lipstadt's (Academy Award winner Rachel Weisz) legal battle for historical truth against David Irving (Cannes Award winner Timothy Spall), who accused her of libel when she declared him a Holocaust denier. In the English legal system, the burden of proof is on the accused, therefore it was up to Lipstadt and her legal team to prove the essential truth that the Holocaust occurred. Also starring two-time Academy Award nominee Tom Wilkinson, the film is directed by Emmy Award winner Mick Jackson ("Temple Grandin") and adapted for the screen by BAFTA and Academy Award nominated writer David Hare (THE READER). Producers are Gary Foster and Russ Krasnoff.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
Tutto sta in quella sola parola, che è poi una scelta di fondo: "esattamente". Una didascalia annuncia che il film ricrea nella finzione una vicenda incredibilmente vera e dunque realmente accaduta. Ma nel prestar fede a quell'"esattamente" la didascalia finisce per diventare lo stile stesso del film. E questo non è certo un vantaggio. Denial (Diniego) ovvero La verità negata si riferisce nientemeno che all'Olocausto. Il che risuona quasi come una bestemmia. Come si fa a negare l'Olocausto? Come si fa a dire che non ci sono prove? Beh, è 'esattamente' questo il centro del film diretto da Mick Jackson (Temple Grandin - Una donna straordinaria), ispirato dalla vicenda divenuta controversia tra la professoressa americana Deborah Lipstadt (Rachel Weisz) e lo storico britannico David Irving (Timothy Spall) autore di svariati testi sulla seconda guerra mondiale. Vicenda decollata a seguito della pubblicazione nel Regno Unito da parte della Lipstadt del libro
Denying the Holocaust: The Growing Assault on Truth and Memory (Il diniego dell'Olocausto: il colossale oltraggio alla verità e alla memoria) approdata nelle aule di un tribunale con l'accusa di diffamazione mossa da parte del negazionista Irving.
La sceneggiatura di David Hare (The Reader - A voce alta) sovrasta una regia restia ad uscire dal suo ruolo di guida scolastica in un legal 'movie' che si nutre dell'importanza del tema senza andare oltre: oltre gli stereotipi da caratterismo in cui si tuffa a pesce Timothy Spall con il suo Irving, l'indegno personaggio negazionista, e una Rachel Weisz troppo schiava della propria bellezza per generare uno spessore accademico oltre che emotivamente coinvolto nella questione in oggetto. A convincere in pieno è invece Tom Wilkinson nelle vesti del legale della Lipsdat, avvocato Richard Rampton, di rilevante intensità e alle prese con uno strano modo di difesa che non prevede le testimonianze dei
sopravvissuti. Il suo, oltre ad essere un arguto ed altamente professionale gioco di squadra - tant'è lo stuolo di legali impegnati nella difesa di una causa la cui posta in ballo va a coincidere con un immenso ed inaccettabile oltraggio alla memoria - è anche il ruolo di calmiere sugli impulsi emotivi della Lipsdat, dai natali ebraici e dunque sopraffatta più dall'emozione che dalla ragione nel voler difendere la verità di una realtà evidentemente innegabile. Il perno si avvita così fino in fondo sulla strategia legale più opportuna, per quanto apparentemente illogica, per rivendicare quella scottante verità . E persino Auschwitz dovrà esser vista con gli occhi della mente prima che del cuore, col rischio di peccare di irriverenza e mancanza di rispetto, quando invece sarà l'esatto contrario.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano Cinema di Valerio De Paolis e lo Studio Punto e Virgola.