LIFE: ANTON CORBIJN (LA SPIA - A MOST WANTED MAN, THE AMERICAN, CONTROL) RACCONTA L'AMICIZIA TRA IL FOTOGRAFO DI 'LIFE' DENNIS STOCK (ROBERT PATTINSON) E L'ATTORE HOLLYWOODIANO JAMES DEAN (DANE DEHAAN)
RECENSIONE in ANTEPRIMA - Dall'8 OTTOBRE
"... gli adolescenti del ’55 che guardavano 'Gioventù bruciata' si riconoscevano nei suoi protagonisti e nei grandi cambiamenti culturali che si profilavano all’orizzonte e che loro stessi avevano contribuito a innescare... il film parla di come il nostro essere mortali dovrebbe influenzare il modo in cui scegliamo di vivere, qui e ora. Quindi è una celebrazione della vita e un’elegia della morte di James Dean".
Lo scrittore e sceneggiatore australiano Luke Davies
Soggetto: Il film è tratto dalla storia vera dell’amicizia nata tra il fotografo della Magnum Dennis Stock (Pattinson) e l’attore James Dean (DeHaan), quando nel 1955 la rivista "Life" commissionò a Stock un servizio fotografico sull’attore.
Stock aveva 26 anni quando nel suo mondo chiuso e tradizionalista arrivò l’attore emergente James Dean, uno spirito libero che avrebbe trasformato la cultura popolare, segnando il passaggio dalla cravatta ai jeans, dai divi della celluloide agli idoli delle ragazzine. Il servizio per la rivista "Life" portò i due giovani a intraprendere insieme un viaggio fotografico attraverso gli Stati Uniti – da Los Angeles a New York fino in Indiana – che avrebbe cambiato per sempre la vita di Stock e prodotto alcune delle immagini iconiche dell’epoca.
Cast: Dane DeHaan (James Dean) Robert Pattinson (Dennis Stock) Joel Edgerton (John G. Morris) Ben Kingsley (Jack Warner) Alessandra Mastronardi (Anna Maria Pierangeli) Kristen Hager (Veronica) Kelly McCreary (Eartha Kitt) Michael Therriault (Elia Kazan) Peter J. Lucas (Nicholas Ray) Lauren Gallagher (Natalie Wood) John Blackwood (Raymond Massey) Caitlin Stewart (Julie Harris) Nicholas Rice (Lee Strasberg)
Musica: Owen Pallett
Costumi: Gersha Phillips
Scenografia: Anastasia Masaro
Fotografia: Charlotte Bruus Christensen
Montaggio: Nick Fenton
Scheda film aggiornata al:
02 Novembre 2015
Sinossi:
Su incarico della rivista "Life", il giovane fotografo Dennis Stock segue da vicino l’astro nascente James Dean, con l’obiettivo di realizzare un servizio che non sia la solita agiografia pubblicitaria. Ma quando non è apertamente riluttante, Jimmy è caotico e umorale, e ha la tendenza a non prendere mai niente sul serio. Dennis è infastidito dal suo atteggiamento, ed è esasperato dal fatto che il giovane attore non si concentri sul lavoro e arrivi addirittura a non presentarsi agli appuntamenti. Un giorno, i due lasciano i ritmi frenetici di New York e iniziano un viaggio verso la fattoria dell’Indiana in cui Jimmy è cresciuto, per un ritorno alle radici. Dennis è convinto di stare semplicemente fotografando un giovane attore emergente: non sa di stare documentando gli ultimi momenti di intimità e di semplicità che il divo James Dean conoscerà prima di morire. Nel corso del viaggio da Hollywood all’Indiana, passando per New York, gradualmente tra i due giovani nasceranno un’amicizia inattesa e un affetto profondo.
SYNOPSIS:
A photographer for Life Magazine is assigned to shoot pictures of James Dean.
A snapshot in time-the film chronicles the story behind the 1955 LIFE magazine photo thread by Dennis Stock of then-rising star, James Dean, and gives us an inside look at some of Hollywood's most iconic images and into the life of a gifted, but troubled man.
Commento critico (a cura di ERMINIO FISCHETTI)
Icona degli anni Cinquanta, James Dean ha ridefinito la giovinezza, la ribellione, la moda, la sigaretta dietro l’orecchio e soprattutto essere se stessi. Molte figure di intellettuali e soprattutto di attori si sono ispirate a lui, in particolare un altro James, Franco, che lo ha portato sul piccolo schermo costruendo una mimica impressionante e per questo vincendo, non del tutto a sorpresa, un meritato Golden Globe nel 2002, quando era poco più che uno sconosciuto e poco più che ventenne. A riportare in auge il mito di quel ragazzo, timido, sempre con la testa bassa, scomparso troppo presto per un tragico incidente stradale a ventiquattro anni è Anton Corbijn, che realizza un film di fiction sul rapporto fra quel grande attore e Dennis Stock, fotografo per l’agenzia Magnum, trovando pertanto un filo rosso proprio attraverso il mito di Dean che passa attraverso il sentimento dell’immagine. Ne uscì un servizio fotografico,
entrato a ragione nell’immaginario collettivo, pubblicato da "Life" nel 1955, due giorni prima dell’uscita in sala de La valle dell’Eden, il primo dei tre film con protagonista James Dean, l’unico quando era ancora in vita. Seguiranno postumi il “dannato†Gioventù bruciata (dove anche gli altri due protagonisti, Sal Mineo e la bellissima Natalie Wood, saranno, anni dopo, vittime di morti tragiche e violente) di Nicholas Ray e il kolossal di oltre tre ore di George Stevens, Il gigante, con Elizabeth Taylor e Rock Hudson. Stock pubblicò quelle foto per il giornale più noto al mondo per le sue copertine, per il suo straordinario apporto immaginifico.
Il titolo del film, Life, prende spunto dalla vita dei due protagonisti e ovviamente gigioneggia la nota rivista. L’opera, presentata allo scorso Festival di Berlino, uscirà prima in Italia e poi negli Stati Uniti, dove vedrà la luce solo a dicembre, mette in scena quegli
anni, forse però trascinandosi dietro un po’ troppo quel mito senza dargli una prospettiva interessante e mescolandolo a una galleria di personaggi, arcinoti nel mondo cinematografico intellettuale dell’epoca, che diventano figurette bidimensionali mischiate ad una realtà presunta (compare anche Alessandra Mastronardi nelle vesti dell’amore di James Dean, ovvero la giovanissima attrice Anna Maria Pierangeli, segnata come il suo compagno, da una fine altrettanto triste e prematura) e a una narrazione un po’ farraginosa, lenta, che non trova una chiave di lettura precisa. È un po’ questo il difetto generale di tutta la cinematografia di Anton Corbijn, che risente nel bene e nel male della sua origine di fotografo, il cui stile in quell’ambito ricorda abbastanza quello di Dennis Stock, costruendo sempre pellicole visivamente perfette, ma povere di struttura narrativa, si vedano ad esempio il flop The American e A Most Wanted Man, l’ultimo film con protagonista Philip Seymour Hoffman. Pertanto
sembra di trovarsi di fronte più a un omaggio di un collega verso un guru della propria professione che ad un autore alla ricerca di un pezzo di verità . Lo scatto così sfugge, come la prova di Robert Pattinson, impegnato a fare più Robert Pattinson, mentre la verosimiglianza di Dane DeHaan con James Dean, per quanto sia impegnato in una prova mimetica precisa e asciutta, risente della mancanza di fascino dell’originale. Parlando in soldoni, non è James Dean e non lo sarà mai.