TORNERANNO I PRATI: IL PRIMO FILM ITALIANO REALIZZATO IN 4K SI DEVE AD ERMANNO OLMI CON UN RACCONTO DELLA DURATA DI UNA NOTTE SUL FRONTE NORD EST NELL'ANNO 1917
RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dal 6 NOVEMBRE
"Cento anni di storia che si allontanano sempre più nel passato mentre il fiume del tempo avanza sotto i ponti del progresso che inesorabilmente sbiadisce ogni altra memoria. Tuttavia ci sono momenti in cui una data sul calendario, un titolo di giornale, una fotografia, smuovono ricordi sopiti che si chiamano tra loro, irrompono nel nostro tempo da protagonisti e giustamente pretendono d’essere riconosciuti e risarciti del loro valore speso per noi: primo fra tutti, la vita. Mio padre aveva 19 anni quando venne chiamato alle armi. A quell'età ,
l'esaltazione dell'eroicità infiamma menti e cuori soprattutto dei più giovani. Scelse l’Arma dei bersaglieri, battaglioni d'assalto, e si trovò dentro la carneficina del Carso e del Piave, che segnò la sua giovinezza e il resto della
sua vita. Ero bambino quando lui raccontava a me e a mio fratello più grande, del dolore della guerra, di quegli istanti terribili in attesa dell'ordine di andare all’assalto e sai che la morte è lì, che ti attende sul bordo della trincea. Ricordava i suoi compagni e più d’una volta l’ho visto piangere. Della 1a Guerra Mondiale non è rimasto più nessuno di coloro che l’hanno vissuta e nessun altro potrà testimoniare con la propria voce tutto il dolore di quella carneficina. Rimangono gli scritti: quelli dei letterati e quelli dei più umili dove la verità non ha contorni di retorica".
Il regista e sceneggiatore Ermanno Olmi
(Torneranno i prati; ITALIA 2014; Drammatico; 80'; Produz.: CinemaUndici/Ipotesi Cinema con RAI Cinema in associazione con Banca Popolare di Vicenza/Renato Ragosta Team Holding s. r. l. /Nonino Distillatori S.p.a. in collaborazione con Edison S.p.a.; Distribuz.: 01 Distribution)
Cast: Claudio Santamaria (Il maggiore) Alessandro Sperduti (Il tenentino) Francesco Formichetti (Il capitano) Andrea Di Maria (Il conducente di mulo) Camillo Grassi (L'attendente) Niccolò Senni (Il dimenticato) Domenico Benetti (Il sergente) Andrea Benetti (Il caporale) Andrea Frigo (Il soldato comandato) Franz Stefani (Il soldato salvato) Igor Pistollato (Il soldato volontario) Carlo Stefani (Il soccorritore) Giorgio Vellar (La vedetta) Roberto Rigoni Stern (La vedetta) Davide Rigoni (Il cappellano militare) Cast completo
Sam Ursida (L'appuntato dei carabinieri) Niccolò Tredese (Il delirante) Francesco Nardelli (Il soldato Toni) Brais Vallarin (Il ferito grave) Andrea Forte (Il soldato topino) Riccardo Rossi (L'amico del soldato topino) Stefano Rossi (Il morituro) Marco Rigoni (L'infermiere) Nicola Rigoni (Il carabiniere) Maurizio Frigo (Il ferito nostalgico) Davide Degiampietro (Il soldato alla mitraglia) Filippo Baù (Barelliere) Paolo Baù (Barelliere) Daniele Cunico (Barelliere) William Rossi (Barelliere) Alfonso Brugnaro (Il porta lettere) Anthony Rossi (Il soldato rancio-posta) Massimo Vellar (Il soldato rancio-posta)
Musica: Paolo Fresu; Francesco Liotard (suono)
Costumi: Andrea Cavalletto (con l'amichevole supervisione di Maurizio Millenotti)
Scenografia: Giuseppe Pirrotta
Fotografia: Fabio Olmi
Montaggio: Paolo Cottignola
Makeup: Dalia Colli; Daniela Tartari (acconciature)
Scheda film aggiornata al:
19 Novembre 2014
Sinossi:
Siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani. Nel film il racconto si svolge nel tempo di una sola nottata.
Gli accadimenti si susseguono sempre imprevedibili: a volte sono lunghe attese dove la paura ti fa contare, attimo dopo attimo, fino al momento che toccherà anche a te. Tanto che la pace della montagna diventa un luogo dove si muore.
Commento critico (a cura di GABRIELE OTTAVIANI)
La prima guerra mondiale, nel millesimo in cui ricorre il centesimo anniversario dal suo scoppio, causa di sconvolgimenti epocali in Europa e non solo, che hanno segnato la vera e propria fine di un mondo, con le sue caratteristiche, le sue regole, i suoi codici, scritti e non, è ovviamente un tema forte, del quale, per certi versi, non ci si può esimere dal parlare: il nuovo film di Ermanno Olmi, Torneranno i prati - bel titolo, abbastanza lirico, che rimanda al “tornerà un altro inverno†di martiniana memoria, ma al tempo stesso un po’ retorico: il tema del ricordo, della rimozione, del dolore, dell’impossibilità di far capire cose che si sono vissute a chi non ne è stato direttamente partecipe fa capolino troppo presto - non è però semplicemente l’equivalente cinematografico di quello che potrebbe essere, in letteratura, un componimento d’occasione. È infatti anche qualcosa di più: e, sfortunatamente,