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    LA CORRISPONDENZA: OLGA KURYLENKO E JEREMY IRONS NEL NUOVO FILM DI GIUSEPPE TORNATORE

    RECENSIONE - Dal 14 GENNAIO

    "'La corrispondenza' è una storia d’amore dei nostri tempi. Forse vent’anni fa si sarebbe potuto classificarla come una storia di fantascienza, l’intreccio poteva sembrare qualcosa al di fuori del mondo. Ma oggi no, perché tutto ciò che vi si racconta è assolutamente realistico. È una storia sull’amore che non conosce ostacoli di nessuna natura, sulla forza di questo sentimento così grande e misterioso. L’idea del film, come spesso mi è capitato, è molto antica. Originariamente prevedeva un protagonista maschile e diversi personaggi femminili, ma non mi persuadeva del tutto, e continuavo a tenerla chiusa nel cassetto. In seguito ho ritenuto di rimodellare la storia basandola solo su due personaggi, un uomo e una donna. Poi, grazie alle evoluzioni della tecnologia in tema di comunicazione, è diventato un progetto maturo per essere raccontato, concreto".
    Il regista, sceneggiatore e soggettista Giuseppe Tornatore

    (The correspondence; REGNO UNITO/ITALIA 2015; Drammatico; 116'; Produz.: Paco Cinematografica con RAI Cinema in associazione con UniCredit Leasing e Focchi spa; Distribuz.: 01 Distribution)

    Locandina italiana La corrispondenza

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    Celluloid Portraits:




    Titolo in italiano: La corrispondenza

    Titolo in lingua originale: The correspondence

    Anno di produzione: 2015

    Anno di uscita: 2016

    Regia: Giuseppe Tornatore

    Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore

    Soggetto: Le riprese si sono svolte tra Edimburgo, York, Piemonte, Trentino e Alto Adige. Il film è riconosciuto d’interesse culturale nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo.

    Cast: Jeremy Irons (Ed Phoerum)
    Olga Kurylenko (Amy Ryan)
    Simon Johns (Jason)
    James Warren (Rick)
    Shauna MacDonald (Victoria)
    Oscar Sanders (Nicholas)
    Paolo Calabresi (Pescatore Ottavio)
    Darren Whitfield (Custode)
    Michael Gabbitas (Professore)
    Simon Meacock (Artista)
    James Bloor (Ragazzo)
    Colin MacDougall (Impiegato universitario)
    Rod Glenn (Macchinista)
    Jerry Kwarteng (Direttore del laboratorio)
    Patricia Winker (Patrocinatore del teatro)
    Cast completo

    Musica: Ennio Morricone

    Costumi: Gemma Mascagni

    Scenografia: Maurizio Sabatini

    Fotografia: Fabio Zamarion

    Montaggio: Massimo Quaglia

    Effetti Speciali: Renato Agostini (supervisore effetti speciali); Mario Zanot (supervisore effetti visivi)

    Casting: Jeremy Zimmermann

    Scheda film aggiornata al: 13 Febbraio 2016

    Sinossi:

    Una giovane studentessa universitaria impiega il tempo libero facendo la controfigura per la televisione e il cinema. La sua specialità sono le scene d’azione, le acrobazie cariche di suspence, le situazioni di pericolo che nelle storie di finzione si concludono fatalmente con la morte del suo doppio. Sembrerebbe una mania dettata dalla passione per il rischio, in realtà è l’ossessione in cui l’atletica ragazza s’illude di sublimare un orribile senso di colpa. Quello di ritenersi responsabile della tragica scomparsa del suo grande amore. Una ferita mai rimarginata. Un conto sospeso. Un’ombra che nessuna luce saprà mai dissolvere. Sarà il suo professore di Astrofisica ad aiutarla nel ritrovare l’equilibrio esistenziale perduto.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    "Possiamo continuare a vedere le stelle anche quando non ci sono più. Anzi, è proprio la loro morte a rivelarcele"

    Non si può certo inneggiare all'inedito. L'idea di fondo non lo è. Almeno alcuni di voi potranno ricordare il P.S. I Love You (2007) che Richard LaGravenese, ispirandosi all'omonimo romanzo di Cecelia Ahern, aveva diretto scegliendo Hilary Swank e Gerard Butler come protagonisti. Vi rammento la trama così è tutto più chiaro:
    "È la storia di Holly e Gerry, una coppia giovane e felice fino a quando improvvisamente Gerry si ammala e muore. Holly, ancora ventinovenne, si ritrova già vedova e con un senso di vuoto nella sua vita. È arrabbiata perché si sente tradita da Gerry, proprio lui che le aveva promesso di starle accanto per il resto della sua esistenza. Ma Gerry non ha dimenticato la promessa fatta mentre era in vita e trova il modo di farle avere

    una lettera in date ben precise, con un messaggio che le possa essere d'aiuto per ritornare a vivere anche senza di lui e alla fine di ogni messaggio non dimentica mai di ricordarle una cosa: P.S. I love you! Pian piano Holly impara che deve continuare a vivere anche senza Gerry, che rimarrà per sempre nel suo cuore".

    Indubbiamente La corrispondenza di Giuseppe Tornatore deve a questo precedente letterario e filmico la scintilla tematica del suo film. Per nostra fortuna, però, Tornatore non ha la stoffa dell'emulatore, ma di un cineasta che sa andare per la sua strada per incontrare quell'arte e quella poesia che pochi conoscono. Quell'arte e quella poesia che sostengono La corrispondenza fin dalle sue fondamenta. Le fondamenta di un'architettura a tratti baroccheggiante, com'è spesso nello stile di Tornatore, ma solida e malferma ad un tempo, come un intrigante thriller in cui l'amore, il sentimento principe della

    natura umana, sa essere travolgente, imprevedibile e incontrollabile come un uragano, immenso, incommensurabile, come l'infinito spazio dell'universo cosmico. Proprio là, dove si annida la miglior metafora della vita,della morte e della loro inscindibile interdipendenza: del resto, non è proprio in punto di morte che le stelle sprigionano una luce al massimo della loro potenza?

    E' un respiro affannoso. Appassionato. L'unica voce in sottofondo a schermo ancora nero sui primi titoli di testa. Poi l'obiettivo apre la sua prima finestra sull'avido bacio della loro passione: l'attempato professore astrofisico Ed Phoerum di Jeremy Irons, una sorta di monumento classicheggiante, e la studentessa Amy Ryan di Olga Kurylenko, l'affascinante interprete senza limiti e confini, non a caso scelta da Terrence Malick per il suo To the Wonder (2013). Un amore rubato alla diaria dei continui viaggi di lavoro e alla discrezione di un'alcova familiare. Tutti elementi che restano tra le righe di quella vita

    che non conta tanto quanto quell'amore proibito, travolgente, mozzafiato, rugiada di sopravvivenza per l'anima. "Pensi che noi due ci siamo detti sempre tutto?" Due galassie umane che si fronteggiano, illuminandosi a vicenda, tentando di capire quel che non si può mai comprendere del tutto, ripromettendosi di scoprire una ad una le innumerevoli stelle fatte di quei segreti o misteri mai svelati. E mentre il piano sequenza su quel corridoio d'albergo odora di interrogativi sospesi, ci rendiamo conto che solo in quel momento si apre il sipario su una presenza assente, o per meglio dire, su un'assenza presente, per corrispondenza. La corrispondenza che il nostro mondo tecnologico conosce fin troppo bene, fatta di SMS al cellulare, di mail, di collegamenti Video al computer, video CD, nastri di registrazione da videocamera portatile, lettere e omaggi a scadenze mirate dal sincronismo perfetto. Tanto perfetto da risultare talora surreale. Perfino insopportabile, alla stregua di

    un tormentone. Ma Tornatore sa essere un guidatore sopraffino e riesce a svoltare sempre un attimo prima dell'urto, mantenendo teso, con fantasiose varianti sul tema, quel serpeggiante filo ansiogeno.

    Per questo La corrispondenza non è solo un cantico d'amore contemporaneo. E' anche e soprattutto un poema lirico sulla parabola esistenziale umana. Una parabola su cui Tornatore medita in ogni modo, forte di un veleggiante montaggio col vento in poppa, in cui la vita reale si intesse con la rappresentazione artistica dei suoi sentimenti ed espressioni interiori: a cominciare dai set cinematografici in cui la nostra protagonista, stuntwoman a tempo perso per sovvenzionare i suoi studi, muore ogni volta per finzione, anche nel sotteso quanto disperato, tentativo di cauterizzare una ferita aperta mai rimarginata. Che La corrispondenza sia stato concepito da Tornatore come un poema lirico sulla parabola esistenziale umana lo dimostrano poi tutti quegli inserti di danza, di puro teatro, così

    come con tutte quelle tessere riflessive estrapolate dall'astrofisica già studiata dai due protagonisti. Ma anche tutti quei brani di vagheggiamenti spirituali raccolti in natura: l'insistita danza della foglia sul vetro, la cartoonesca aquila in volo, il cane dallo sguardo umanissimo, per quella che sembrerebbe la più convinta ammirazione di Tornatore verso lo stesso Malick, che di queste espressioni ha fatto il proprio decalogo espressivo di meditazione cinematografica. Così, come Dante Alighieri, Petrarca ed altri del loro tempo hanno declamato in versi i loro cantici d'amore, Giuseppe Tornatore scrive oggi con La corrispondenza il suo poema lirico d'amore, in un'espressione contemporanea composita, fatta di irrinunciabile tecnologia, di scienza dimostrata o empirica, di poesia - quella poesia cui neppure un uomo contemporaneo dovrebbe mai rinunciare - passando per un conglomerato di Arti perfette per decodificare, o semplicemente incensare, i misteri dell'Amore, della Vita e della Morte in seno all'umana imperfezione. Sensazionale la

    scelta della scultura a tutto tondo per esprimere l'autenticità di un dolore palpitante: il niveo monumentale volto deformato dal processo mosso del divenire che nella nicchia del cranio retrostante accoglie il calco perfetto della figura umana intera. Non solo di una bellezza sconvolgente, da far venire le lacrime agli occhi, ma di una potenza rivelatrice sull'esistenza incommensurabile: sul lato imperfetto più vero e sulla perfezione come ideale aspirazione. La scelta di un poeta dei nostri tempi - cui si allinea l'eleganza struggente dello straordinario commiato-apologo di spalle "non per scortesia" - che non scorda mai, neppure per un momento, che il cinema, in quanto settima arte, è lo scrigno ideale per raccogliere tutte le arti e metterle al servizio della sublimazione dell'essere.

    Perle di sceneggiatura


    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano 01 Distribution, l'Ufficio Stampa Paco Cinematografica - Fosforo e Valentina Calabrese (WaytoBlue)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO de LA CORRISPONDENZA

    Links:

    • Giuseppe Tornatore (Regista)

    • Jeremy Irons

    • Olga Kurylenko

    • HANNAH ARENDT - INTERVISTA alla regista MARGARETHE VON TROTTA (Interviste)

    • GRAZIE A DIO - INTERVISTA al regista FRANÇOIS OZON (Interviste)

    • La corrispondenza (BLU-RAY + DVD)

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    Galleria Video:

    La corrispondenza - trailer 2

    La corrispondenza - trailer

    La corrispondenza - clip 'Amy stunt'

    La corrispondenza - clip 'Amy a teatro con amici'

    La corrispondenza - clip 'Il calco di Amy'

    La corrispondenza - clip 'Lettera per Amy'

    La corrispondenza - clip 'Alla ricerca di Ed'

    La corrispondenza - clip 'L'opera d'arte di Amy'

    La corrispondenza - featurette 'Backstage'

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