Presentato durante l’edizione 2013 della rassegna cinematografica romana ‘Alice nella Città ’, In solitario è ora disponibile in Blu-ray e Dvd Lucky Red, distribuito dalla Cecchi Gori Home Video. Uno dei maggiori incassi in Francia dopo Quasi amici, In solitario è co-scritto e diretto da Christophe Offenstein e vede primeggiare il talentuoso François Cluzet nel ruolo di un esperto skipper.
Yann Kermadec sostituisce all’ultimo minuto l’amico Franck Drevil nel giro del mondo in barca a vela in solitario. Per Yann è la grande occasione di mostrare le sue abilità e magari vincere la gara. La partenza è delle migliori, ma dopo alcuni giorni trova a bordo un passeggero clandestino, Mano. Se qualcuno lo dovesse scoprire Yann sarebbe squalificato e così decide di farlo sbarcare lungo il tragitto. Stando a contatto col ragazzo, però, l’uomo rimetterà tutto in discussione.
Tre sono gli aspetti principali affrontati da Offenstein: il rapporto tra l’uomo e l’oceano, come
la tecnologia abbia semplificato la vita di un uomo di mare e l’immigrazione clandestina.
Questo terzo aspetto è affrontato attraverso la storia di un ragazzo che scappa dal suo paese (la Mauritania) e cerca rifugio in un’imbarcazione francese per curare il suo problema respiratorio. La barca è l’espressione figurata della Francia e Yann riproduce il modo di porsi di molti francesi nei confronti dello straniero (ma potrebbe essere qualsiasi nazione europea e i suoi abitanti).
Capo operatore e direttore della fotografia di molti film francesi, Christophe Offenstan è al suo esordio alla regia e per l’occasione sceglie un argomento a lui familiare: le gare. In passato a gareggiato in moto e “quando si ha dentro la competizione, qualunque sia lo sport praticato, si ha sempre lo stesso obiettivo: la ricerca dell’eccellenza e la voglia di mettere alla prova fino in fondo le proprie capacità †ha spiegato il cineasta. Questo è il medesimo
obiettivo del protagonista: Yann vuole dimostrare a se stesso, ai suoi cari e al mondo che può farcela, che è in grado di raggiungere l’eccellenza.
In questo tipo di gara, inoltre, si è da soli per un lungo periodo e l’oceano può diventare un nemico. I nervi possono saltare e ritrovare la calma non è certo facile. Offenstain dà voce a tutto ciò, mostra l’intero spettro emotivo di un navigatore solitario con i suoi alti e bassi. Il suo interesse primario è stato quello di dare spazio ai sentimenti e alle vicissitudini dei due personaggi principali. La gara sportiva è presente ma non prevalente.
Quella raccontata è una storia intima e piena d’umanità . In Yann lo spettatore scorge un progressivo cambiamento. Concentrato soltanto sulla gara e la concreta possibilità di vittoria, con l’arrivo di Mano la sua mente si apre, rendendosi responsabile della sua sorte.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico il regista ha
deciso di mantenere intatta la barca sulla quale si sono effettuate le riprese. Ha preparato in modo molto preciso le inquadrature, ha utilizzato la camera a spalla, che gli ha permesso di stare vicinissimo agli attori e di correggere i movimenti della barca (che avrebbero potuto dare fastidio). Molto pertinenti sono le angolazioni di alcune inquadrature, che imprimono l’intimità necessaria al racconto.
In solitario è uno di quei film la cui seconda visione regala particolari che avvicinano ancora di più ai personaggi e alle loro singole storie.