KINGSMAN: SECRET SERVICE: DAI COMICS ALLA CELLULOIDE ECCO LA STORIA DI SPIONAGGIO SUPERSEGRETA RACCONTATA DA MATTHEW VAUGHN (KICK-ASS, X-MEN-L'INIZIO) CHE VEDE, TRA GLI ALTRI, UN BONDIANO COLIN FIRTH IN PRIMA LINEA
Dal 25 FEBBRAIO - RECENSIONE ITALIANA in ANTEPRIMA e PREVIEW in ENGLISH by PETER DEBRUGE (www.variety.com)
"Il film è un mĂŠlange delle esperienze che ho accumulato girando i 'gangster movie' 'Lock &Stock', 'Snatch â Lo strappo', 'The Pusher' e i film basati sui fumetti 'Kick-Ass' e 'X-Men â Lâinizio'".
Il regista e co-autore Matthew Vaughn
"Viviamo in unâepoca in cui tutti sospettano delle istituzioni e dei governi. La fiducia che nutrivamo un tempo è stata minata, quindi è interessante esplorare lâidea di unâorganizzazione che ha degli ideali puri, non compromessi dalla politica e dalla burocrazia. Gli agenti Kingsman sono i moderni Cavalieri della Tavola Rotonda... Le sfumature e le atmosfere di 'Kingsman: Secret Service' forse evocano un mondo dâaltri tempi, con la spia gentiluomo elegante, in giacca e cravatta, con i polsini chiusi dai gemelli e i gadget nascosti nellâombrello. Ma è anche un mondo futuristico ed estremo, con scene in cui lâimpossibile diventa possibile... Il film è esuberante, con unâazione ad alto voltaggio e situazioni incredibili, popolato da indiscussi eroi positivi che si contrappongono a personaggi chiaramente malvagi, ma entrambi praticamente invincibili, dotati di una sorta di superpotere. Non sono in grado di volare ma sono tutti provvisti di strumenti che sfidano lâimpossibile, nascosti negli accendini, nelle penne o nelle scarpe".
L'attore Colin Firth
(Kingsman: The Secret Service; USA/REGNO UNITO 2014; Thriller; 129'; Produz.: 20th Century Fox/Marv Films; Distribuz.: 20th Century Fox)
Titolo in lingua originale:
Kingsman: The Secret Service
Anno di produzione:
2014
Anno di uscita:
2015
Regia: Matthew Vaughn
Sceneggiatura:
Matthew Vaughn e Jane Goldman
Soggetto: Tratto da un fortunato libro di fumetti The Secret Service di Mark Millar e Dave Gibbons e diretto da Matthew Vaughn (Kick-Ass, X Men â Lâinizio), Kingsman: Secret Service racconta la storia di unâagenzia di spionaggio super segreta che recluta un ragazzino di strada molto sveglio ma piuttosto grezzo, per farlo partecipare al suo competitivo programma di addestramento sullo sfondo di una minaccia globale incarnata da un genio della tecnologia dalla mente distorta.
Cast: Colin Firth (Harry Hart 'zio Jack') Jack Davenport (Lancelot) Samuel L. Jackson (Richard Valentine) Taron Egerton (Eggsy) Sofia Boutella (Gazelle) Mark Hamill (Professore James Arnold) Mark Strong (Merlin) Michael Caine (Arthur) Sophie Cookson (Roxy) Neve Gachev (Reporter) Corey Johnson (Pastore della chiesa) Tom Prior (Hugo) Samantha Womack (Michelle) Geoff Bell (Dean) Velibor Topic (Gorilla)
Musica: Henry Jackman e Matt Margeson
Costumi: Arianne Phillips
Scenografia: Paul Kirby
Fotografia: George Richmond
Montaggio: Conrad Buff IV, Eddie Hamilton e Jon Harris
Effetti Speciali: Noah Meddings, Declan O'Donnell, Neil Toddy Todd e Jonathan Wilson
Casting: Reg Poerscout-Edgerton
Scheda film aggiornata al:
25 Marzo 2015
Sinossi:
IN BREVE:
Il film racconta la storia di un giovane che viene preso sotto l'ala protettrice dallo zio, una super spia internazionale che gli svelerĂ via via tutti i segreti del mestiere.
Lâagente segreto piĂš grande del mondo sta lavorando al caso piĂš eccitante della sua carriera. PotrĂ la fine del mondo come noi lo conosciamo convincerlo a farsi da parte e allenare suo nipote, un punk di strada, a diventare il nuovo James Bond? E intanto, qual è il collegamento segreto tra i rapimenti di una serie di star fantascientifiche, lâomicidio di una intera cittadina e un oscuro segreto proveniente dallâinterno dellâEverest? Sotto la supervisione di zio Jack, le abilitĂ di spia di Gary e la sua padronanza di esse cresceranno enormemente â ma lo scoprire cosa câè dietro ai rapimenti ha un prezzo. La cospirazione inizia a rivelarsi: di chi ci si può fidare quando cosĂŹ tanti personaggi di rilievo sembrano coinvolti in essa?
IN DETTAGLIO:
Quando il padre di Gary âEggsyâ Price, 5 anni, sacrifica la propria vita durante unâesercitazione militare di massima segretezza, la sua famiglia riceve una medaglia non convenzionale e un numero telefonico da usare una volta sola nel caso avesse bisogno di un favore di qualsiasi tipo. Diciassette anni dopo troviamo Eggsy (Taron Egerton) allo sbando: ha lasciato gli studi, è disoccupato e vive unâesistenza senza prospettive allâinterno
dellâappartamento di sua madre. Dopo essere stato arrestato per aver rubato una macchina, Eggsy sfrutta la medaglia che aveva ricevuto per la morte di suo padre per poter uscire di prigione, e viene aiutato da Harry Hart (Colin Firth), una spia impeccabile che ha un debito di gratitudine nei confronti di Eggsy dato che suo padre gli ha salvato la vita. Hart è sbigottito quando si rende conto di come vive Eggsy ma è comunque colpito dalle sue qualitĂ e vuole offrirgli lâoccasione di cambiare completamente vita, ammettendolo al programma della Kingsman, unâorganizzazione di intelligence indipendente super segreta. Eggsy dovrĂ riuscire a completare una serie di test altamente competitivi e spesso rischiosi che ogni futuro agente Kingsman è tenuto a superare cercando di far fronte al disagio che avverte in un ambiente in cui tutti sono istruiti e bene educati. Nel frattempo Harry è alle prese con il caso delle misteriose scomparse di alcuni illustri professori, scienziati e celebritĂ , e sta cercando di acciuffare lâuomo da lui ritenuto responsabile: Richmond Valentine (Samuel L Jackson), un miliardario super tecnologico, ex ecologista deluso, il cui desiderio di salvare il mondo ha lasciato il posto a un progetto malefico dalle conseguenze devastanti. Con lâaiuto di Harry, Eggsy riuscirĂ a diventare una spia gentiluomo. Ma ce la farĂ ad avere la meglio sui suoi rivali e a conquistare lâambita posizione presso la
Kingsman? E riusciranno lui e Harry a scoprire il malvagio piano di Valentine in tempo utile per sventarlo?
SHORT SYNOPSIS:
A veteran secret agent takes a young upstart under his wing.
Kingsman: The Secret Service tells the story of a super-secret spy organization that recruits an unrefined but promising street kid into the agency's ultra-competitive training program just as a global threat emerges from a twisted tech genius.
Commento critico (a cura di GABRIELE OTTAVIANI)
Folle. Assolutamente, completamente, totalmente folle. Se chiedessero una sola parola per definire Kingsman, il nuovo film di Matthew Vaughn con, tra gli altri, Colin Firth, Taron Egerton, Michael Caine, Mark Strong, Edward Holcroft e Samuel L. Jackson, sarebbe quello lâaggettivo piĂš adatto. E viene in mente anche che nella lingua inglese per recitare si usa il verbo to play. Ossia, giocare. Di certo gli attori partecipanti si devono essere divertiti come pazzi a fare questo film, e probabilmente lâhanno fatto proprio per gioco. O perchĂŠ non sta bene rifiutare il lavoro, che è sacro. O perchĂŠ la rata del mutuo è aumentata, e la produzione pagava bene. O per tutti questi motivi insieme, chissĂ . Certo è che si vuole staccare il cervello per piĂš di due ore â sĂŹ, il film è lungo, ma alla fine il peso non si sente â è la pellicola ideale. PerchĂŠ è ironica, âfumettosaâ
(dâaltronde, proprio da una miniserie di quel tipo deriva in quanto adattamento), infarcita di gag piuttosto corrive â alcune idiote come poche, altre, va detto, esilaranti â e di effetti speciali come neanche unâoca costretta a ingrassare a forza con lâorribile pratica del 'gavage' per la produzione del patĂŠ. Soprattutto, è contraria a ogni senso logico. Gli sceneggiatori si sono sbizzarriti. Oppure, semplicemente, sono stati pesantemente ubriachi per tutto il periodo della scrittura.
Kingsman richiede una sospensione dellâincredulitĂ che nemmeno Beautiful. Nelle viscere dellâedificio che ospita una elegantissima sartoria londinese si trova la base di unâagenzia di intelligence creata in origine da un manipolo di ultraricchi che volevano la pace nel mondo (sĂŹ, proprio quella cosa cui anelano anche le aspiranti miss dei concorsi di bellezza ogni volta che si chiede loro il proprio primario desiderio: Sandra Bullock in Miss Detective insegna) e che, poveretti, non sapevano che fare dei
loro miliardi poichĂŠ i loro eredi erano stati falcidiati dallâatrocitĂ della Grande Guerra: da qui in avanti, fuoco alle polveri. O 'fiato alle trombe Turchetti', come diceva Mike Bongiorno in Rischiatutto. Câè dentro tutto e il suo contrario, e anche di piĂš: ragazzi rimasti orfani che devono riprendere in mano la propria vita, lotta di classe, riconoscenza, senso dell'onore e del dovere, castagne dal fuoco da togliere, iniziazioni in stile arturiano (almeno la tavola non è rotondaâŚ), gadget tecnologici come piovessero, piani per la conquista del mondo, deliri di onnipotenza, cattivi caricaturali e pseudoambientalisti che parlano come Sir Biss (âShire, la shicogna è Robin Hoodâ, avete presente?), lo strapotere dei media e un 'product placement' che piĂš smaccato non si può, soprattutto nei confronti di una nota marca dâabbigliamento sportivo di origine tedesca caratterizzata da un logo a strisce. Certo, non è che si possa passare tutta la vita
a vedere la morte che gioca a scacchi, ma unâaurea via di mezzo non ci fa nemmeno orrore.
Secondo commento critico (a cura di PETER DEBRUGE, www.variety.com)
ANOTHER YOUNG STAR IS BORN AS 'KICK-ASS' DIRECTOR MATTHEW VAUGHN PLAYFULLY DELIVERS HIS LATEST GENRE UPDATE, THIS TIME REFRESHING THE POSH BRITISH SPY FORMULA.
For those who think James Bond has gotten a little too serious in his old age, âKingsman: The Secret Serviceâ brings the irreverence back to the British spy genre, offering a younger, streetwise variation on the 007 formula, while gleefully pushing audiencesâ favorite elements â sartorial taste, killer toys and cracked-out supervillains â to hyperbolic extremes. Based on Mark Millar and Dave Gibbonsâ 2012 comicbook series and directed by Matthew Vaughn in much the same pop, over-the-top style as his earlier âKick-Ass,â Foxâs franchise-ready one-off at first poses as a more teen-friendly option, before taking a hard turn into decidedly R-rated territory.
For nearly three-quarters of âKingsmanâsâ running time, the film could pass as a flip, PG-13 ertternative to the increasingly gritty turn the genre has taken
in the wake of Jason Bourne â a fact it acknowledges outright when debonair operative Harry Hart (Colin Firth) and cuckoo billionaire Richmond Valentine (Samuel L. Jackson) talk spy-movie aesthetics. âGive me a far-fetched diabolical plot,â Jacksonâs wonderfully eccentric villain says with a lisp, âlike the old Bond movies.â
But the film, which is scheduled to bow at the Sundance Film Festival on Jan. 27, also reserves the right to go gonzo in its final stretch, and while thereâs sure to be an outcry from some corners over the turning-point scene, no one can contest that the picâs last couple reels distinguish it from countless other spy-movie knockoffs. And letâs not forget that Vaughn effectively gave Daniel Craig a bespoke 007 audition with the slick 2004 crime caper âLayer Cake.â
Here, the helmer launches yet another British talent, Welsh actor Taron Egerton, a compact, bulldog-like actor with square jaw and squinched-up features
who goes from scallie tough to Savile Row neat over the course of the film â a âMy Fair Ladyâ-like transformation that is hardly lost on the character himself. Egerton plays Gary âEggsyâ Unwin, whose father dies in service of an organization so secret, his widow and son never realize the significance of his sacrifice, which serves as the first of several punchy set pieces in a pic thatâs front-loaded with action scenes.
Ignorant of his own potential, Eggsy grows up in a grim South London housing estate, falls in with a group of good-for-nothing thugs and risks spending his remaining years behind bars. At least, thatâs the way things are headed until Harry springs him from prison and offers him an alternative: to replace recently fallen agent Lancelot (Jack Davenport), who died in a violent yet admirably bloodless attempt to free a kidnapped scientist (a heavily made-up Mark Hamill, the
casting of whom plays as an inside joke for fans of the original comic, wherein itâs the missing âStar Warsâ star who needs rescuing) â one of many prominent figures whoâve vanished as Valentine readies his far-fetched diabolical plot.
And so, two elaborate yet extremely well-oiled mechanisms are set into motion. In the first, we get young Eggsy thrust into a high-stakes boot camp to determine which of a group of new recruits (the rest of whom are all posh prep school types) is worthy to become the next Kingsman. At the same time, Valentine moves forward with his plan to distribute free SIM cards programmed to trigger an aggressive killing frenzy worldwide, thereby solving the climate change crisis by eradicating all but a hand-picked elite.
Class plays a key role in âKingsman,â which hinges on the fantasy that a kid from the projects could assimilate into Londonâs most exclusive circles. Hidden
behind a suit-shop storefront on Savile Row, Kingsman HQ are accessed through a series of âGet Smartâ-style secret doors and tunnels, while the group itself is presided over by an old blue blood played by Michael Caine. But these elite types have a critical weakness: They believe their own superiority, which makes them no better than Valentine in the end. (In one throwaway gag, Jackson is seen pitching his plan at the White House to a man clearly intended to be Obama.)
Together with longtime screenwriting partner Jane Goldman, Vaughn milks these class differences for maximum amusement throughout, embracing the notion that âKingsmanâ is as much a comedy as it is an action movie â just not in the corny, quippy way mid-career Bond used to be. Itâs the sort of movie where the worldâs most cultured men prefer to eat McDonaldâs behind closed doors, while its streetwise protagonist boasts a
far snobbier martini recipe than Bond ever did. Few on the yearâs films have been so openly covetous of material possessions, which sits oddly with its open resentment of extreme wealth.
After all, Vaughn belongs to that school of directing whose glossy, hyper-polished pics look almost like feature-length commercials, where every outfit and prop is potentially for sale (the suits, designed by Arianne Phillips, will soon be made available for online purchase via Mr Porter). But he also kicked off his career producing for Guy Ritchie, whose dynamic, rough-and-tumble attitude has clearly been a key influence on his approach, most obvious in a virtuoso pub altercation where the camera varies speed as it ducks and loops around the action.
Itâs as if style is the only thing Vaughn holds sacred, while extreme convictions on religious or political grounds are something to be ridiculed and, in two jaw-droppingly irreverent sequences, wiped from the
face of the earth. On the style front, Firth comes across as an extreme caricature of perceived elegance, ultra-cool within the normally priggish confines of custom-tailored London fashion. Heâs an impeccably dressed action figure capable of dispatching a room full of goons without so much as wrinkling his suit.
Valentineâs no slouch either, his dayglo look adapted more to fit Jacksonâs flamboyant persona than the characterâs socially awkward idiosyncrasies (which include an amusingly paradoxical aversion to the sight of blood). And because a great villain is judged in part by the quality of his henchpersons, âKingsmanâ introduces Algerian dancer Sofia Boutella (âStreetDance2â) as Valentineâs lethal valet, Gazelle â a sultry improvement over âGoldfingerâsâ Oddjob whose legs have been replaced with razor-sharp powerbocks.
So, while seriousness has overtaken the Bond franchise in recent years (hardly a bad thing, mind you), âKingsmanâ runs no such risk. Vaughn welcomes details that might seem silly in
another directorâs hands, such as a bulletproof umbrella or tiny microchips that can make oneâs head explode, presenting everything playfully enough that plausibility isnât a factor. Itâs all a question of attitude really, from the filmâs funky score (which clearly owes a debt to John Barry) to cocky newcomer Egerton, who looks plenty tough speeding backwards through oncoming traffic or skydiving without a chute, but softens up the instant heâs asked to train a Pug puppy. Also, in another progressive touch, the film objectifies its shirtless star far more than rival recruit Sophie Cookson, who can hold her own against him during training.
Whether itâs âAlex Rider,â âAgent Cody Banksâ or âSpy Kids,â plenty have tried to adapt the 007 shtick to younger characters, with demonstrably dopey results. In the end, the reason it works for Vaughn is that heâs making the film for adults. The studio reportedly pushed back on
several touchy scenes, including one that plays like a surreal dream sequence from another movie (like Kevin Smithâs âRed Stateâ perhaps), as hatemongering members of a Westboro-style congregation flip out and spontaneously start attacking one another, but Vaughn fought to maintain the filmâs edge. Though âKingsmanâ doesnât open for several more weeks, the ill-considered church massacre remained in the not-quite-finished version screened for review â precisely the sort of imagery Hollywood studios hastily pull the instant some real-world tragedy strikes, only to find themselves propagating anew once the dust settles.
Bibliografia:
Nota: Si ringraziano 20th Century Fox e Orazio Bernardi (QuattroZeroQuattro)