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    Home Page > Movies & DVD > Non buttiamoci giù

    NON BUTTIAMOCI GIU': NELLA STORIA DI NICK HORNBY TRADOTTA SULLA CELLULOIDE DA PASCAL CHAUMEIL UNO SGUARDO IRIDESCENTE SULLE SECONDE POSSIBILITÀ DELLA VITA E SUL RITROVARE SE STESSI PRIMA DI CADERE

    RECENSIONE - Dalla 64. Berlinale - Dal 20 MARZO

    "Penso che tutti saranno in grado di immedesimarsi con uno di questi personaggi perché sono tutti così diversi e ognuno ha una sofferenza nella propria vita. Non buttiamoci giù è un film che offre un messaggio positivo di speranza, pur essendo divertente, imprevedibile e con personaggi complessi a cui ci si appassiona... È abbastanza raro trovare un film in cui si conoscono i personaggi attraverso tutta la storia. In molte pellicole si sa tutto su ogni personaggio e poi racconti la storia. Ma in 'Non buttiamoci giù' c'è un mistero per ognuno di loro. Per esempio, solo alla fine sappiamo davvero della vita di Maureen o del problema di JJ. Questo è un approccio interessante".
    Il regista Pascal Chaumeil

    "È una commedia drammatica sul suicidio. Non vuoi sembrare pedante sulla questione e allo stesso tempo devi fare un film che le persone considerino godibile. Quello che mi era piaciuto del libro è che si districava brillantemente tra dramma e commedia. Il mio compito era quello di fare lo stesso".
    Lo sceneggiatore Jack Thorne

    (A Long Way Down; REGNO UNITO/GERMANIA 2013; Commedia; 110'; Produz.: Wildgaze Films/Finola Dwyer in associazione con Hanway Films ; Distribuz.: Notorious Pictures)

    Locandina italiana Non buttiamoci giù

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    Celluloid Portraits:



    See SHORT SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Non buttiamoci giù

    Titolo in lingua originale: A Long Way Down

    Anno di produzione: 2013

    Anno di uscita: 2014

    Regia: Pascal Chaumeil

    Sceneggiatura: Jack Thorne

    Soggetto: Tratto dal best seller di Nick Hornby.

    Cast: Pierce Brosnan (Martin Sharp)
    Toni Collette (Maureen)
    Aaron Paul (J.J.)
    Imogen Poots (Jess Crichton)
    Rosamund Pike (Penny)
    Sam Neill (Chris Crichton)
    Tuppence Middleton (Kathy)
    Joseph Altine (Matty)
    Joe Cole (Chas)
    Diana Kent (Hope)

    Musica: Dari (Dario Marianelli)

    Costumi: Odile Dicks-Mireaux

    Scenografia: Chris Oddy

    Fotografia: Ben Davis BSC

    Montaggio: Barney Pilling e Chris Gill

    Casting: Nina Gold

    Scheda film aggiornata al: 17 Aprile 2014

    Sinossi:

    IN BREVE:

    E' la storia di quattro sconosciuti che, durante la notte di Capodanno, si incontrano in cima al grattacielo più alto di Londra con lo stesso intento, ovvero quello di saltare giù. Questa coincidenza è talmente grottesca da farli desistere temporaneamente e stringere un patto: nessuno dei quattro si suiciderà per almeno 6 settimane ma, la notte di San Valentino, si ritroveranno sullo stesso grattacielo per fare il punto della situazione delle loro vite. Una commedia sull'amore, sull'amicizia e sull'importanza di avere qualcuno con cui condividere qualsiasi
    cosa, anche il tetto di un grattacielo...

    SHORT SYNOPSIS:

    Four people meet on New Year's Eve and form a surrogate family to help one another weather the difficulties of their lives.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    DICIAMOLO PURE, MA CON UN SORRISO, E FUNZIONERA'!

    Paradossalmente all'inizio li troviamo nel punto più alto, un grattacielo, per l'appunto. Ma è una valutazione limitata al solo piano fisico, la loro posizione e condizione psicologica, al contrario, è decisamente al piano più basso, talmente basso che, neppure si fossero dati appuntamento, eccoli lì, tutti e quattro sopraggiunti pressoché all'unisono al top di un palazzo nel cuore di Londra, nella notte di festa per antonomasia, quella di Capodanno, per 'buttarsi giù' e farla finita ognuno con la propria vita terrena. "Beh, a questo punto presentiamoci!" sentenzia la più giovane e apparentemente squinternata del quartetto di 'disperati'. Lì per lì sembra tutto molto surreale e leggero ma, al contrario, di lì a poco, avremo modo di ricrederci e di cogliere in A Long Way Down (Non buttiamoci giù), una piccola perla di riflessione delicatamente umoristica, eppure profonda quanto basta, sul senso della vita,

    sui suoi piccoli e grandi drammi e il modo per affrontarli senza 'buttarsi giù', appunto, né di morale né fisicamente, che poi, alla fin fine, non sono altro che due facce della stessa medaglia.
    A raccontare questa storia, passata per la 64. Berlinale, scomoda fino a toccare le vette del tabù, su un tema normalmente ben poco esilarante - quando si tratta di suicidio c'è ben poco da ridere! - prima ancora di planare nelle mani del regista Pascal Chaumeil (Il truffacuori, Un piano perfetto), filtrata dalla sceneggiatura di Jack Thorne, è in primo luogo un autore di bestseller come Nick Hornby, ispirato dal ponte Archway, vicino casa sua nel nord di Londra, a quanto pare luogo elettivo per i suicidi. Eppure, scavalcando l'alto rischio di sforare nel ridicolo, nell'improbabile, o nell'inadeguato, ci si è avventurati nel racconto confidando nel registro 'cupamente comico' come miglior chiave di trasmissione di un messaggio

    che vuole essere di speranza. La speranza di riuscire a far carpire a ciascuno l'attimo fuggente di salvezza ancora possibile che precede il baratro indotto dalla depressione, ognuno per le proprie personali sofferenze, sfociate sulla comune sponda dell'amara solitudine e di un vuoto interiore percepito come intollerabile e senza sbocco.

    A dare voce in capitolo a questo messaggio il regista Chaumeil ha chiamato in causa l'esemplare quartetto che apre con Martin Sharp (un Pierce Brosnan a suo agio, in bilico, è proprio il caso di dirlo, tra commedia e dramma, all'insegna del buon viso a cattiva sorte), già conduttore televisivo dal successo travolgente prima di diventare icona di vergogna pubblica dacché si è portato ha letto una minorenne dall'aspetto di maggiorenne, perdendo in un colpo solo matrimonio, famiglia, lavoro e popolarità, acquisendo punti solo in gogna mediatica. Poi c'è Maureen, di cui sappiamo presto la disagevole condizione familiare, con un figlio

    disabile a carico, che Toni Colette non poteva rendere più speciale attraverso la velata trasparenza di una vita condotta in un difficile isolamento. Jess (incarnata con sorprendente disinvoltura da Imogen Poots, la giovane Valerie in V per Vendetta, per intenderci) ha invece la scarogna di avere un politico come padre (il simpatico cameo allargato di Sam Neill), eppure non è quello il suo peggior dramma, quanto piuttosto la scomparsa della sorella che non riesce ad accettare né superare. Tutti personaggi torniti con la massima cura nei loro chiaroscuri interiori, salvo l'ultimo della lista, il 'pizza boy' J. J. (John Julius). Un ritratto indefinito e forse anche meno interessante, non tanto per difetto dell'interprete Aaron Paul (Need for Speed), ma perché così voluto sulla carta. Il tipo che deve inventare un falso motivo che giustifichi il suo desiderio di suicidio perché non né ha uno vero in particolare. E' il personaggio

    che, con gli ormai fugati sogni di successo nel mondo musicale, doveva figurare il più 'scialbato' per ritrarre il palpabile senso di vuoto interiore conseguente alla ricerca di un'identità che non ha voluto o potuto manifestarsi. Sui problemi esistenziali di questa assortita combriccola di aspiranti suicidi, si stende l'ombra lunga e minacciosa di una stampa cafona, impropriamente invadente e indelicata (l'insidioso cameo con l'intervistatrice televisiva Penny di Rosamund Pike docet).

    Personaggi cui letteralmente viene data loro la parola, uno ad uno, con la voce fuori campo, mentre nel frattempo interagiscono tra loro e la storia va comunque avanti, tratteggiando un percorso che non manca di strapparci qualche sorriso, così come qualche lacrima di commozione, in particolare nel capitolo che riguarda Maureen/Colette: quello che tocca corde drammatiche struggenti e bellissime, sottolineate da una sceneggiatura impeccabile. Da tener presente che l'adattamento cinematografico, in questo caso, ha svolto un ruolo chiave per il

    respiro del film. Considerando che lo scrittore Nick Hornby ha steso A Long Away Down in forma di diario, con ogni personaggio che narra la propria esperienza in prima persona andando avanti e indietro per tutto il romanzo - formula ritenuta a ragion veduta del tutto inadeguata per la trasposizione cinematografica - la strategia dello sceneggiatore Thorne di inserire i personaggi in quattro capitoli separati si è manifestata subito efficace e di pronta presa, rifilata sullo straordinario collante - di amicale solidarietà in progress - che lega tra loro il più eterogeneo quartetto di 'disperati' che si potesse assemblare. Quartetto che riesce imprevedibilmente a concatenarsi in un ingranaggio unico, lubrificato al punto giusto per scivolare via senza intoppi né rovinose cadute quando arriva il momento. E comunque non prima di aver lasciato una non trascurabile traccia di sé.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Notorious Pictures, l'Ufficio Stampa Manzo Piccirillo e Laura Poleggi (QuattroZeroQuattro)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di NON BUTTIAMOCI GIÙ

    Links:

    • Rosamund Pike

    • Sam Neill

    • Pierce Brosnan

    • Imogen Poots

    • Toni Collette

    • Aaron Paul

    • Tuppence Middleton

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    Galleria Video:

    Non buttiamoci giù - trailer

    Non buttiamoci giù - trailer (versione originale) - A Long Way Down

    Non buttiamoci giù - spot TV

    Non buttiamoci giù - clip 'Jess e J.J.'

    Non buttiamoci giù - clip 'In spiaggia'

    Non buttiamoci giù - clip 'La partenza'

    Non buttiamoci giù - clip 'Martin e Jess'

    Non buttiamoci giù - clip 'Martin e Maureen'

    Non buttiamoci giù - clip 'La presenza sul tetto'

    Non buttiamoci giù - clip 'Jess'

    Non buttiamoci giù - clip 'La cena in vacanza'

    Non buttiamoci giù - clip 'La fuga di Jess'

    Non buttiamoci giù - trailer 'Jess'

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