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    BLACK OR WHITE: IL CINEASTA MIKE BINDER TORNA A COLLABORARE ASSIEME AL PROTAGONISTA DI 'LITIGI D’AMORE', KEVIN COSTNER, QUI NONNO ALLA PRESE CON UNA DIATRIBA LEGAL-FAMILIARE DESTINATA A SFOCIARE IN UNA QUESTIONE RAZZIALE. UNO SGUARDO SU DUE MONDI MOLTO DIVERSI IN CUI NULLA E' SEMPLICEMENTE BIANCO O NERO

    Dal IX. Festival Internazionale del Film di Roma - Toronto Film Festival 2014 - RECENSIONE - Dal 5 MARZO

    "Abbiamo ancora un grosso problema legato al razzismo in questo paese. La gente si vede bianca, nera o marrone. Ancora troppo spesso, ci vediamo per chi siamo piuttosto che per quel che siamo. Credo che il Presidente Obama lo abbia spiegato bene la notte in cui parlò di George Zimmerman: Dobbiamo riuscire a capire come superare questa cosa. Disse che il motivo per il quale era ottimista era che le sue figlie sono molto più brave di lui in questo. Io ho due figli e anche loro se la cavano meglio di me in questo senso. Non vedono le persone per il colore della loro pelle, o per la loro identità sessuale, vedono le persone semplicemente come persone. 'Black or White' si basa su una situazione che è capitata a me. Diversi anni fa, la sorella di mia moglie morì a 33 anni. Aveva un figlio di sette anni che è birazziale. Suo padre era scomparso dalla sua vita e la famiglia del padre viveva a South Central. Sono meravigliosi e sono molto presenti nella sua vita. Ma siamo stati mia moglie ed io, e uno dei suoi fratelli, a crescere il bambino. Sotto molti punti di vista, è cresciuto in due mondi totalmente diversi: Santa Monica e South Central. E’ stato un bambino felice, ma tutte le persone consideravano un problema il fatto che fosse mezzo bianco e mezzo nero. E quando andavamo a South Central per lasciarlo per il weekend o per riprenderlo, mi stupivo sempre di quanto drasticamente diverse fossero anche le più piccole cose. Ovviamente, loro non avevano alcun problema nei nostri confronti; sua nonna adorava mia moglie, Diane. Ma secondo me, se fosse successo qualcosa a Diane non sarebbero stati felici che lo crescessi io da solo. Perciò volevo descrivere questo scenario e fare un film che innescasse una conversazione sulla direzione che sta prendendo la questione razziale in questo paese. Mentre stavamo girando il film, c’erano numerose coppie birazziali e donne con figli birazziali. Quello che ci salverà, secondo me, sarà il mischiarci tra di noi il più possibile, in modo che i nostri figli non sapranno più di che colore sono, e a quel punto saranno solamente persone. Ho visto questo film assieme a un pubblico solamente di bianchi, e poi solamente di neri, e poi l’ho visto con un pubblico di colori diversi. Ed è piaciuto a tutti. Ci sono diverse cose per le quali penseresti che la gente possa sentirsi insultata, ma non è così. E c’è anche una gran dose di humour. La gente comprende la storia. Si identifica, il che mi dà speranza. Perché viviamo tutti assieme su questa isola nessuno può scappare perciò faremmo meglio a capire come vivere assieme".
    Il regista e sceneggiatore Mike Binder

    (Black or White; USA 2014; Drammatico; 121'; Produz.: Sunlight Productions/Treehouse Films/Treehouse Productions/Venture Forth; Distribuz.: Good Films)

    Locandina italiana Black or White

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    See SYNOPSIS

    Titolo in italiano: Black or White

    Titolo in lingua originale: Black or White

    Anno di produzione: 2014

    Anno di uscita: 2015

    Regia: Mike Binder

    Sceneggiatura: Mike Binder

    Soggetto: Tratto da una vicenda realmente accaduta, il film offre uno sguardo su due mondi molto diversi, in cui nulla è semplicemente bianco o nero.

    Cast: Kevin Costner (L'avvocato Elliot Anderson)
    Jillian Estell (Eloise Anderson)
    Jennifer Ehle (Carol Anderson)
    Octavia Spencer (Rowena Jeffers)
    Bill Burr (Rick Reynolds)
    Mpho Koaho (Duvan Araga)
    Anthony Mackie (Jeremiah Jeffers)
    Andre Holland (Reggie Davis)
    Gillian Jacobs (Fay)
    Paula Newsome (Giudice Cummins)
    Indigo (Giovane infermiera)
    Bertha Bindewald (Rosita)
    Joe Chrest (Dave)
    Ireyon Johnson (Kristen)
    Janeline Hayes (Dondi)

    Musica: Terence Blanchard

    Costumi: Claire Breaux

    Scenografia: Christian Wintter

    Fotografia: Russ T. Alsobrook

    Montaggio: Roger Nygard

    Casting: Sharon Bialy

    Scheda film aggiornata al: 16 Marzo 2015

    Sinossi:

    IN BREVE:

    L'avvocato Elliot Anderson (Kevin Costner) è rimasto vedovo in seguito alla morte della moglie in un incidente d'auto. Poiché anche sua figlia è morta, sta anche crescendo da sola la nipote afroamericana Eloise. Mentre è ancora alle prese con il proprio dolore, la sua vita viene stravolta dalla richiesta di Rowena (Octavia Spencer), la nonna paterna che reclama la custodia della nipote. Desiderio di Rowena è che Eloise venga affidata al figlio Reggie, un tossicodipendente la cui negligenza secondo Elliot ha portato alla morte di sua figlia. Pur di evitare che Eloise finisca nelle mani di un genero debosciato, Elliot è disposto a non fermarsi davanti a niente.

    IN ALTRE PAROLE:

    Rimasto vedovo dopo l’improvvisa morte della moglie, l’avvocato Elliott Anderson (Kevin Costner) affoga il suo dolore nell’alcol e si scontra con le difficoltà che derivano dal crescere la nipotina birazziale, Eloise (l’esordiente Jillian Estell).

    Il mondo di Elliott viene letteralmente sconvolto quando la nonna paterna della bambina, Rowena (Octavia Spencer), chiede che Eloise venga affidata alle cure del padre, Reggie (André Holland), un drogato che aveva abbandonato la figlia, subito dopo la morte della madre, avvenuta per complicanze durante il parto. Ne scaturisce una battaglia per l’affidamento che fa riemergere vecchie convinzioni e pregiudizi a lungo rimasti sopiti.

    Black or White è un film che poggia su un delicato equilibrio tra tragedia e commedia, nel raccontare la storia di un uomo disperato che deve trovare una strada, per sfuggire alla tristezza e alla disperazione, verso la comprensione e il perdono, il tutto in nome dell’amore per la sua nipotina.

    SYNOPSIS:

    A grieving widower is drawn into a custody battle over his granddaughter, whom he helped raise her entire life.

    Black or White is the story of a grandfather (Kevin Costner) who is suddenly left to care for his beloved granddaughter. When her paternal grandmother (Octavia Spencer) seeks custody with the help of her brother (Anthony Mackie), the little girl is torn between two families who love her deeply. With the best intentions at heart, both families fight for what they feel is right and are soon forced to confront their true feelings about race, forgiveness, and understanding. Anchored by an all-star cast and based on real events, the movie is a look at two seemingly different worlds, in which nothing is as simple as black or white.

    Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)

    Black or White, bianco o nero, questo è il dilemma. Un dilemma posto su un doppio binario: razziale e di pensiero. La questione razziale proprio di questi tempi negli Stati Uniti risuona alquanto attuale. Questione evidentemente mai sopita del tutto neppure ai tempi in cui - e questo sembra davvero un paradosso - c'è proprio un Presidente di colore in carica. Quanto alla linea di demarcazione distintiva sul piano del pensiero, del modo di operare delle scelte, delle modalità comportamentali, spesso la linea posta in questi termini opposti, bianco o nero, porta in via del tutto naturale allo scontro e mai a nulla di buono o almeno di sensato. Perché la realtà dei fatti e della vita è piena di sfumature, di compromessi, se si vuole andare d'accordo. E nel Black or White di Mike Binder sarà per l'appunto lo scontro a dominare il ring della vita. Non certo uno

    scontro sanguinolento. Non ci troviamo nei paraggi di Selma, né di qualche periferia dove la polizia bianca statunitense odierna si permette di accoppare un diciannovenne di colore disarmato rilasciando come misero commento una sorta di 'ops! è partito un colpo!' Niente di tutto questo. Ci troviamo piuttosto nei paraggi di una drammatica realtà familiare di razza mista, dove la posta in gioco è l'affido di una bambina di colore già rimasta orfana della madre diciassettenne e più tardi della nonna materna, entrambe di razza bianca. Restano d'altra parte in campo un padre di colore, dissennato, con dei compromettenti trascorsi che lo hanno visto dedito all'uso di droghe - e ancora non ne siamo del tutto fuori - un nonno bianchissimo e a seguito dei lutti di cui sopra (la figlia e la moglie) è costantemente alticcio e di fatto con seri problemi di alcolismo al di là delle apparenze, e

    una nonna paterna nerissima non solo sul piano epidermico ma piuttosto su quello caratteriale - pungente, irascibile, determinata, una tipa tosta insomma - che saprà come farsi avanti e dar del filo da torcere. Se a questo aggiungiamo il fatto che il regista si è ispirato a realtà e persone di sua conoscenza, il soggetto poteva sfornare un piatto davvero forte per la celluloide. Ma non è stato così. Il piatto si è rivelato alquanto insipido, dal sapore ibrido, indefinito. Nè carne nè pesce, come si suol dire, e visto che stiamo sulla scala cromatica primaria, né bianco nè nero. Per l'appunto solo grigio.

    Se c'è un caso dove per far funzionare le cose ci vuole carattere è questo. E dire che qualcuno di carattere in Black or White ce ne mette: il primo della lista è Kevin Costner - che torna a collaborare con Mike Binder dopo Litigi d'amore -

    con il suo centralissimo personaggio del nonno materno, della bimba che già vive con lui da tempo, l'avvocato Elliot Anderson, che alla luce della sua professione si direbbe favorito nella diatriba legale per l'affido che lo vedrà coinvolto di lì a poco. L'unico sul campo, a saper gestire il delicato equilibrio tra tragedia e commedia nel film, dall'alto del suo strascicato look e del suo appannamento mentale a causa dell'alcol, laconico com'è nelle sue nobili corde quando non infuriato, con il suo fare impacciato che spruzza inadeguatezza da tutti i pori, soprattutto con la bambina, che accudisce con un certo imbarazzo e un affetto rattenuto e raggrinzito tra le pieghe di un dolore che genera visioni a cielo aperto, soprattutto di notte. Una inadeguatezza (vedi quando pettina i capelli alla bambina prima di accompagnarla a scuola) che per certi versi ricorda vagamente quella di Dustin Hoffman con il figlio dopo

    l'abbandono della madre (Meryl Streep) in Kramer contro Kramer. Tutt'altra storia in cui d'altra parte l'inadeguatezza era la vera prima donna per la maggior parte del tempo. Kevin è Kevin si sa, e sa bene per conto proprio come, quanto e quando tirare l'elastico. Ma il problema è che in Black or White è davvero l'unico a condurre la partita con una certa coerenza. Come contraltare forte troviamo Octavia Spencer nelle vesti della nonna paterna Rowena Jeffers che, d'altra parte, fatta eccezione per la sequenza in cui affronta il figlio Jeremiah - il padre della bambina in questione, personaggio appena sbozzato sulla carta e scialbato dallo stesso interprete Anthony Mackie - si lascia dominare nell'interpretazione da uno humour macchiettistico che trascina il film sulle sponde di sopravvivenza tipiche del piccolo schermo: leziosa con la bambina e alquanto caricaturale altrove. Prendiamo ad esempio una delle tante sessioni in tribunale: comica ma

    poco opportuna nel contesto, la sequenza giocata sull'incrocio di sguardi insistito tra lei, intervenuta al posto dell'avvocato preposto, e il Giudice donna pure di colore (per inciso altro personaggio ben assestato sulle onde televisive del genere sitcom).

    Così capita che dal melodramma iniziale con Kevin Costner nel corridoio di un ospedale, si proceda con insistite e pedanti litanìe di una quotidianità spenta, inframezzata dai fantasmi interiori di nonno Costner, fino agli alterchi tra il serio e il faceto tra lui e la nonna paterna. Lo scontro serio, tra un'aula di tribunale e l'altra, arriverà più tardi, soprattutto tra nonno Costner e il padre della bambina - che negli anni precedenti aveva evidentemente di meglio da fare! - e solo dopo la rocambolesca ed improbabile sequenza della piscina, quasi 'ai confini della realtà, e un disegno fatto con matita e cuore dalla bambina, gli adulti getteranno l'ascia di guerra e capiranno

    quel che doveva esser fatto da tempo. La serenità e la pace, l'intreccio tra quel bianco e quel nero che sembravano incompatibili, nel caso a qualcuno non fosse ancora chiaro come andranno le cose da lì in poi, corrono sui titoli di coda, in un'alternanza di scorci di quotidianità che davvero sgombrano il campo da ogni dubbio eventuale.

    Bibliografia:

    Nota: Si ringraziano Good Films e Laura Poleggi (QuattroZeroQuattro)

    Pressbook:

    PRESSBOOK COMPLETO in ITALIANO di BLACK OR WHITE

    Links:

    • Mike Binder (Regista)

    • Kevin Costner

    • Anthony Mackie

    • Gillian Jacobs

    • Jennifer Ehle

    • Octavia Spencer

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    Galleria Video:

    Black or White - trailer

    Black or White - trailer (versione originale)

    Black or White - clip 'Tutti voi siete speciali'

    Black or White - clip 'Il disegno'

    Black or White - clip 'Tra avvocati'

    Black or White - clip 'In aula'

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