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PROMISED LAND: MATT DAMON SI SDOPPIA TRA SCENEGGIATURA ED INTERPRETAZIONE PER GUS VAN SANT
VINCITORE di una MENZIONE SPECIALE al 63. Festival del Cinema di Berlino (7-17 Febbraio 2013) - RECENSIONE - Dal 14 FEBBRAIO
"L'America è uno spazio enorme di cui ognuno di noi fa parte, per questo a volte è difficile comprendere a fondo la nostra identità . Quello che mi è piaciuto della sceneggiatura di John e Matt è il modo in cui trattano problemi importanti con grande umorismo e umiltà . È la storia di un gruppo di individui veri, con tutte le loro manie e anche le loro grandezze".
Il regista Gus Van Sant
"Il mio personaggio, Steve Butler, è un uomo comune di oggi. Ha abbandonato la comunità agricola dove è cresciuto perché la sua città stava morendo. Come molte persone, si è trasferito in una metropoli in cerca di maggiori opportunità . E ora ha un buon lavoro e guadagna bene... (ma)...".
L'attore e co-sceneggiatore Matt Damon
(Promised Land; USA 2012; Drammatico; 106'; Produz.: Focus Features/Imagenation Abu Dhabi FZ/Participant Media/Pearl Street Films; Distribuz.: BIM)
See SHORT SYNOPSIS
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Titolo in italiano: Promised Land
Titolo in lingua originale:
Promised Land
Anno di produzione:
2012
Anno di uscita:
2013
Regia: Gus Van Sant
Sceneggiatura:
John Krasinski e Matt Damon
Soggetto: Storia di Dave Eggers.
PRELIMINARIA - GENESI DEL FILM:
La sceneggiatura del film, scritta dagli stessi attori protagonisti Matt Damon e John Krasinski, si basa su una storia dello scrittore statunitense Dave Eggers. Nel febbraio del 2012 Focus Features e Participant Media si aggiudicarono il diritto di produrre il film dopo lunghe trattative per l'acquisto della sceneggiatura. La prima bozza della sceneggiatura venne scritta da John Krasinski che pagò di tasca propria Dave Eggers per l'utilizzo della sua storia, e venne successivamente rivista anche da Matt Damon.
Inizialmente il film doveva essere il debutto alla regia di Damon, ma a causa di alcuni problemi di pianificazione dovette rinunciare. Nel febbraio del 2012 la regia del film venne quindi affidata a Gus Van Sant, che aveva già lavorato con Damon in Will Hunting-Genio Ribelle.
Cast: Matt Damon (Steve Butler) John Krasinski (Dustin Noble) Frances McDormand (Sue Thomason) Benjamin Sheeler (Attendente) Terry Kinney (David Churchill) Carla Bianco (Cameriera) Joe Coyle (Michael Downey) Hal Holbrook (Frank Yates) Dorothy Silver (Arlene) Titus Welliver (Rob) Rosemarie DeWitt (Alice) Lucas Black (Paul Geary) Tim Guinee (Drew) Scoot McNairy (Jeff Dennon)
Musica: Danny Elfman
Costumi: Juliet Polcsa
Scenografia: Daniel B. Clancy
Fotografia: Linus Sandgren
Montaggio: Billy Rich
Makeup: Christine Beveridge (per Matt Damon)
Scheda film aggiornata al:
13 Marzo 2013
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Sinossi:
IN BREVE:
Steve Butler (Matt Damon) è un abile ed amabile venditore di una grande corporation che, con la collega Sue Thomason (Frances McDormand), viene inviato in una piccola cittadina rurale del cui territorio deve acquisire i diritti di trivellazione. Inizialmente la comunità , colpita duramente dalla crisi economica, appare più che bendisposta a concludere l’affare: ma l’opposizione di un rispettato insegnante e di un leader di un movimento popolare complica non di poco i piani di Steve.
IN DETTAGLIO:
In Promised Land, Matt Damon interpreta Steve Butler, un agente di vendita di una grossa società il cui percorso da ragazzo di campagna a uomo d'affari in carriera prende una piega inaspettata quando arriva in una piccola città dove è costretto a misurarsi con un sorprendente gruppo di individui che mostra una sincera cordialità e un'inamovibile determinazione.
Steve viene inviato nella cittadina rurale di McKinley insieme alla collega Sue Thomason (la vincitrice del Premio Oscar Frances McDormand). La città è stata colpita duramente dalla crisi economica degli ultimi anni e i due consumati venditori sono convinti che gli abitanti accetteranno con grande sollievo l'offerta della loro azienda di acquisire i diritti di estrarre gas naturale dalle loro proprietà . Ma quello che aveva l'aria di essere un lavoro facile e un soggiorno breve diventa per i due uno spinoso rompicapo, sia sul fronte professionale per la resistenza della comunità sensibilizzata dal rispettato insegnante Frank Yates (il candidato all'Oscar Hal Holbrook), sia sul piano personale a seguito dell'incontro di Steve con Alice (Rosemarie DeWitt). E quando arriva Dustin Noble (John Krasinski), uno scaltro attivista per la tutela dell'ambiente, la posta in gioco, sia personale sia professionale, si alza in modo vertiginoso e rischia di far saltare il banco.
SHORT SYNOPSIS:
A salesman for a natural gas company experiences life-changing events after arriving in a small town, where his corporation wants to tap into the available resources.
Corporate salesman Steve Butler (Damon) arrives in a rural town with his sales partner, Sue Thomason (McDormand). With the town having been hit hard by the economic decline of recent years, the two outsiders see the local citizens as likely to accept their company's offer, for drilling rights to their properties, as much-needed relief. What seems like an easy job for the duo becomes complicated by the objection of a respected schoolteacher (Holbrook) with support from a grassroots campaign led by another man (Krasinski) who counters Steve both personally and professionally.
LONG SYNOPSIS:
Steve Butler appears to be on track for a brilliant career. At least that is what his cool bosses in their classy New York offices are promising. But if truth be told, he is expected to achieve the impossible: he and his colleague Sue must persuade the inhabitants of a typical American small town to sell the right to extract natural gas from underneath their farmlands to a large energy firm. A new method known as ‘fracking’ - in which fractures are created in subterranean shale - will allow extraction of formerly inaccessible gas reserves. Butler persuades the locals to give up their long since unprofitable farms, promising them fabulous purchase prices. He neglects to mention the risks of the method which involves the uncontrolled hydraulic injection of dangerous chemicals into the ground. But then he encounters resistance from the locals; in addition, a travelling environmental activist calls the entire project into question. Steve, a country boy himself who is all too aware of the truth, has to decide whose side he is on. Is he the agent of the energy corporation's profiteering or will he return to his roots? A political thriller about a contemporary ecological conflict.
Commento critico (a cura di PATRIZIA FERRETTI)
IL TOCCO DISCRETO RISERVATO AD UN UNA NUOVA DENUNCIA DAL SODALIZIO ARTISTICO VAN SANT-DAMON
Doveva essere un progetto a tutto tondo di Matt Damon e segnare il suo debutto alla regia, ma 'ragioni logistiche' legate ad altri impegni di lavoro lo hanno fatto capitolare in favore di un regista come Gus Van Sant, di denominazione controllata e garantita dalle reciproche frequentazioni artistiche di vecchia data (Will Hunting-Genio ribelle in primis) oltre che da una dichiarata empatia da parte di Van Sant nei confronti del modo di scrivere di Damon che, di fatto, ha poi comunque firmato la sceneggiatura e interpretato, con John Krasinski, la Promised Land scaturita dalla pagine dello scrittore statunitense Dave Eggers. E forse sostanzialmente Promised Land rimane un progetto di Matt Damon più che di Gus Van Sant nel senso più ortodosso del termine, anche se non manca una certa ricercatezza nelle riprese sua propria, spesso dall'interno verso |
l'esterno, ora da quello di una rimessa con ben più ombre che luci, talaltra da quello di un autobus in partenza, tanto per fare qualche esempio, in cui possiamo ritrovare l'occhio di una macchina da presa attento a scavare fino in fondo l'anima di cose, ambienti e persone. Ma del resto è proprio su questo punto che possiamo riconoscere il respiro regolare del sodalizio Van Sant-Damon. Un sodalizio che funziona soprattutto sulla lunghezza d'onda della trasformazione interiore del personaggio di quest'ultimo, Steve Butler, da consumato e asservito venditore ad uomo 'libero'. Perciò il problema di vedere se un film corrisponda o meno ai canoni stilistici più riconoscibili di un certo regista finisce di fatto per risultare un falso problema. Il film funziona o non funziona? E' utile o inutile? Questo è il vero problema, il vero punto. E Promised Land non solo funziona ma è anche un utile ed appropriato |
film di denuncia che, molto umilmente, non pretende di dare per forza delle riposte alle molte domande che solleva, per l'appunto attraverso l'iperbole critica del personaggio centrale della storia incarnato da Damon con viscerale onestà .
Promised Land non cavalca i palpiti da thriller di Insider-Dietro la verità (lo straordinario film-denuncia di una major dell'industria del tabacco statunitense diretto da Michael Mann nel 1999) né quelli della tragedia di The Constant Gardener-La cospirazione (film-denuncia in seno ad una imponente multinazionale dell'industria farmaceutica diretto da Fernando Meirelles nel 2005) ma punta dritto al cuore del respiro rurale che tiene in vita, sia pure in povertà o quanto meno con limitati mezzi di sussistenza, la gente comune che abita la cittadina rurale di McKinley. Gente la cui onesta schiettezza ed inamovibile determinazione (non solo degli adulti come dimostra la bambina che vende limonate) impariamo a conoscere man mano, proprio attraverso i contatti di Steve/Damon, |
l'ex ragazzo di campagna ora lanciato e consumato venditore, uomo d'affari in carriera, in punto d'orgoglio per una fresca promozione: promoter semi-dirigenziale di acquisizione di territori agricoli mirata all'espansione programmata, attraverso la tecnica di 'fracking/fratturazione per infiltrazione', di nuove 'stazioni' di Gas Naturale di proprietà della multinazionale 'Global': un nome metafora della portata del problema che genera, appunto, globale.
La denuncia è sempre la stessa e cavalca sempre lo stesso dilemma morale: in nome dei soldi si può soprassedere su gravi implicite conseguenze? In Promised Land la linea di confine è ancor più sottile, così come rimarcato da Steve/Damon quando ripete a se stesso, prima ancora che agli altri, di 'non essere una cattiva persona', trincerandosi dietro l'apparente buona intenzione di risollevare, oltre la sua e quella della collega Sue Thomason (Frances McDormand), le sorti economiche di quella gente. Anche Steve vuole migliorare la propria condizione, così come Sue, che |
ha un figlio e dunque la responsabilità di assicurargli un futuro non facile in piena crisi economica, convinta della imprescindibilità di un'istruzione adeguata intimamente legata alla frequentazione di un college di rispetto. Un obiettivo talmente importante per lei, che giocherà un ruolo fondamentale nell'opera di persuasione della gente della cittadina così come nella sua scelta finale, contrapposta a quella del collega Steve/Damon, di fronte all'evidenza di fatti e verità sapientemente manipolati dietro le quinte di chi detiene il potere e sa bene come mantenere lo scettro. Notevole il colpo di scena appuntato sull'identità del sedicente ambientalista Dustin Noble (John Krasinski).
A fare il film sono perciò le varie frequentazioni dei due nuovi intrusi Steve/Damon e Sue/McDormand nella cittadina da 'conquistare', con i loro sforzi per ricercare, fin dal vestiario, una certa comunione identitaria che accorci le distanze tra loro e la gente del luogo, coniugati con alcuni momenti di socializzazione, non |
sempre andati a buon fine. E la m. d. p. di Van Sant, tallonando i loro movimenti, ne registra ogni sorriso, ogni temporaneo tratteggio distensivo, così come ogni minima tensione o scatto di impotente inadeguatezza in odore di un insuccesso non contemplato. Così, tra riunioni e confronti in merito ad un accordo che ha insito il suo antitetico dritto e rovescio, sostenute bevute al bar (molto americana la competizione analoga a quella condotta da Karen Allen nei panni di Marion ne I predatori dell'Arca perduta, 1981), incontri in bilico sulla freccia di Cupido (Alice/Rosemarie DeWitt), feste paesane all'insegna del 'canta anche tu' ed altre naufragate sul rovinoso temporale di turno, pranzi imprevisti e conversazioni illuminanti con alcune persone del posto (oltremodo carismatico il personaggio dell'insegnante Frank Yates interpretato da Hal Holbrook), il sodalizio Van Sant-Damon convalida il tocco rustico ma soprattutto discreto di questa 'Terra Promessa' (Promised Land) - |
titolo ancor più icastico della stessa compagnia 'Global' - con cui ha scelto di portare alla ribalta della denuncia pubblica un altro capitolo appuntato sulla salvaguardia dell'ambiente e delle persone a dispetto di un'economia tutt'altro che florida. Un percorso in cui sui campi lunghi delle distese rurali di un Paese domina incontrastata protagonista la ricerca e la difesa di un'identità che non conosce portafoglio né cambio di valuta, anche se c'è e ci sarà sempre chi, non trovando risposta migliore, dirà : "Beh, in fondo è solo un lavoro!". |
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Bibliografia:
Nota: Si ringraziano BIM distribuzione e Giulia Alati (WaytoBlue)
Pressbook:
PRESSBOOK in ITALIANO di PROMISED LAND
Links:
• PROMISED LAND - VIDEO-INTERVISTA al regista GUS VAN SANT (Interviste)
• PROMISED LAND - VIDEO-INTERVISTA con l'attore JOHN KRASINSKI (Interviste)
• PROMISED LAND - VIDEO INTERVISTA all'attore MATT DAMON (Interviste)
Galleria Fotografica:
Galleria Video:
Promised Land - trailer
Promised Land - trailer (versione originale)
Promised Land - clip 'Steve e Alice'
Promised Land - clip 'L'inganno delle multinazionali'
Promised Land - clip 'L'amore per la terra'
Promised Land - clip 'Il potere delle multinazionali'
Promised Land - clip 'Fracking, un affare poco pulito'
Promised Land - clip 'La battaglia per l'ambiente'
Promised Land - intervista video al regista Gus Van Sant (versione originale sottotitolata)
Promised Land - intervista video a Matt Damon 'Steve Butler' (versione originale sottotitolata)
Promised Land - intervista video a John Krasinski 'Dustin Noble' (versione originale sottotitolata)
Promised Land - featurette
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