LITIGI D'AMORE - INSOLITE QUESTIONI DI CUORE PER KEVIN COSTNER
Dal Sundance Film Festival
“Quando ero bambino, i miei genitori si sono separati e mia madre ha attraversato un periodo molto duro, che è durato anni. Ho concepito l’intera sceneggiatura come una parabola sulla collera che non trova il suo sfogo, sulle cose per le quali la gente perde tanto tempo ad arrabbiarsi… Non credo che le donne e gli uomini siano tanto diversi. Mi sono ispirato alle donne che conosco, mia madre, mia moglie; di solito scrivo di persone che popolano la mia quotidianità … Volevo che Denny fosse un uomo tutto d’un pezzo, che vive e ragiona tipicamente da uomo, fino a quando non incontra la famiglia Wolfmeyer e viene sommerso da tutte queste donne. Volevo raccontare l’influenza, sia positiva, sia negativa, che questa famiglia ha sulla sua vita; osservare fondamentalmente quale tipo di emozioni genera su di luiâ€
Il regista Mike Binder
(The Upside of Anger, USA 2005; commedia drammatica; 118’; Produz.: MDP Filmproduktion GmbH; Film & Entertainment VIP Medienfonds 2 GmbH & Co; KG and Film & Entertainment VIP Medienfonds 3 GmbH & Co; KG. Stewart Hall; Distribuz.: Eagle Pictures).
Cast: Kevin Costner (Denny Davies) Joan Allen (Terry Wolfmeyer) Erika Christensen (Andy Wolfmeyer) Evan Rachel Wood (Popeye Wolfmeyer) Keri Russell (Emily Wolfmeyer) Alicia Witt (Hadley Wolfmeyer) Mike Binder (Shep) Dane Christensen (Gorden Reiner)
Musica: Alexandre Desplat
Costumi: Deborah Scott
Scenografia: Chris Roope
Fotografia: Richard Greatrex, BSC
Scheda film aggiornata al:
05 Agosto 2024
Sinossi:
Terry Wolfmeyer (Joan Allen) svolge il proprio ruolo di moglie e madre di ben quattro figlie (Christensen, Wood, Russell e Witt) nella tranquilla cornice di una cittadina di provincia fino a che l’improvvisa scomparsa di suo marito non giunge a sconvolgere completamente l’equilibrio familiare. Inaspettatamente sola si vede drammaticamente costretta a far fronte ad un quotidiano divenuto giocoforza complicato e alquanto pesante da gestire soprattutto alla luce della non facile personalitÃ
delle proprie figlie. Uniche sue fonti di consolazione, l’alcol e l’affetto del vicino di casa Denny (Kevin Costner), dj radiofonico ex campione di baseball. I guai hanno inizio quando a quest’ultimo, divenuto importante riferimento per l’intero nucleo familiare Wolfmayer, le quattro ragazze si rivolgeranno non soltanto per risolvere i dilemmi romantici della madre bensì anche i propri. E’ a quel punto che …
Commento critico (a cura di Patrizia Ferretti)
PRELIMINARIA
Mike Binder, già impegnato in un approccio sostanzialmente leggero sul tema dell’amore e dei rapporti umani, con la serie HBO The Mind of the Married Man e la commedia The Sex Monster, qui, con Litigi d’amore assume invece una connotazione più matura e insolita sull’argomento. E nel duplice ruolo di regista e attore non protagonista - è il produttore del programma radiofonico di Denny - alimenta e arricchisce questa sua nuova storia di un bouquet misto, fra note di comicità tipiche della commedia, amare in linea con il dramma e prettamente familiari. Il soggetto affonda le radici nella sua esperienza di vita personale di bambino, figlio di genitori divorziati, e le donne della sua vita sono state la sua fonte di ispirazione: “Mi sono ispirato alle donne che conosco, mia madre, mia moglie; di solito scrivo di persone che popolano la mia quotidianità â€. Ma attraverso il personaggio di Denny
TRA TANTA COLLERA, UNA PROMESSA DI QUIETE. ECCO IL LATO POSITIVO DELLA RABBIA IN UN PICCOLO GRANDE FILM, ORIGINALE COME I RUOLI DEI DUE “COMPAGNI DI BEVUTE†E DI ALTA RECITAZIONE: KEVIN COSTNER E JOAN ALLEN. DELICATA E RAFFINATA LA REGIA, VITALE COLLANTE DI UNA SCENEGGIATURA SPUMEGGIANTE.
‘Il lato positivo della rabbia’, così come letteralmente avrebbe dovuto essere tradotto il titolo originale, The Upside of Anger, per rispondere meglio alla reale chiave di lettura della storia, non è un film strabiliante, particolarmente prorompente o eclatante, non è un film unicamente drammatico, o esclusivamente comico. Non ha una traccia ben definita, ma sa essere un film forte e incisivo pur senza darlo a vedere, dotato com’è di quella rara destrezza nel trattare
Il degnissimo comprimario di un’attrice come Joan Allen (Nixon, The Ice Storm, Face-Off, The
Contender), qui davvero superba nei panni di Terry Wolfmeyer, il personaggio non facile di una madre di quattro ragazze diverse tra loro per indole e aspirazioni, abbastanza grandi da cavarsela ma non ancora indipendenti e, per quanto sostanzialmente miti e affezionate, pronte al litigio, soprattutto quando si tratta di difendere le proprie scelte, lamentando incomprensioni e criticando talvolta senza troppi peli sulla lingua il comportamento non sempre integerrimo della madre, anch’essa con un debole per l’alcool da quando un bel giorno non trova più il marito in casa ed è convinta di essere stata piantata per la segretaria. Denny e Terry, date le rispettive condizioni, diventano “una coppia perfettaâ€, per dirla con le ragazze che subito hanno ironizzato su questa inedita alleanza tra “compagni di bevuteâ€. Ma Denny e Terry sono molto più di questo, anche se Terry all’inizio non è del tutto convinta e quasi tollera amichevolmente Denny che,
Così come tanti altri film, Litigi d’amore si affida ad una struttura circolare: prende le mosse per aprire e poi chiudere con lo stesso motivo, in questo caso un funerale, il cui significato si arriva a capire pienamente solo alla fine. Ma questo
film non ha poi gran che in comune con altri. Si tratta di una regia raffinata che trova il modo, il giusto calibro, per trattare un tema drammatico come quello del divorzio che poi in realtà ha ben altri risvolti, dal momento che il marito, supposto fedifrago, non è mai realmente fuggito con la segretaria in Svezia bensì è morto (suicida?), così come si evince dal ritrovamento del corpo nella proprietà di famiglia. Regia raffinata nelle citazioni messe in bocca ai personaggi principali tra cui la preferenza di film stranieri come Ladri di biciclette, e raffinata per la ‘confezione’ di alcuni passaggi, come quelli che focalizzano il tentativo rabbioso di Terry di porre fine al tormento e di riordinare la propria vita mettendo via foto e cose del marito, tutti compresenti in una stessa inquadratura e sostituiti via via con altri, a seguire le varie mosse della donna in diversi
momenti, tramite dissolvenze in rapida successione. Ma la grande forza del film è data da una sceneggiatura fluida ed effervescente come l’acqua frizzante e dalle singolari reazioni comportamentali dei vari personaggi nelle più svariate circostanze. Tutto per arrivare ad una conclusione non certo disfattista, anzi, piuttosto costruttiva, dove, in tutta questa rete di dinamiche rabbiose, spunta il germoglio di un lato positivo: “Le persone si rifugiano nella rabbia, non riescono ad amare e proprio per questo non riescono a vedere la verità … La rabbia e il rancore ti sbarrano la strada, ti soffocano la vita, ti divorano… ma la rabbia è reale e ti può cambiare, ti modella, ti trasforma in quello che non sei. L’unica cosa positiva è la persona che sei diventata e una promessa di quieteâ€.
Commenti del regista
MIKE BINDER: “Quando ero bambino, i miei genitori si sono separati e mia madre ha attraversato un periodo molto duro, che è durato anni. Ho concepito l’intera sceneggiatura come una parabola sulla collera che non trova il suo sfogo, sulle cose per le quali la gente perde tanto tempo ad arrabbiarsi… Non credo che le donne e gli uomini siano tanto diversi. Mi sono ispirato alle donne che conosco, mia madre, mia moglie; di solito scrivo di persone che popolano la mia quotidianità … Volevo che Denny fosse un uomo tutto d’un pezzo, che vive e ragiona tipicamente da uomo, fino a quando non incontra la famiglia Wolfmeyer e viene sommerso da tutte queste donne. Volevo raccontare l’influenza, sia positiva, sia negativa, che questa famiglia ha sulla sua vita; osservare fondamentalmente quale tipo di emozioni genera su di luiâ€.
Il produttore Alex Gartner: “Kevin ha dato un grande contributo a creare il personaggio di Denny; il pubblico avrà una bella sorpresa quando vedrà un Kevin Costner così insolito. Il suo personaggio è sexy e divertente e il pubblico femminile se ne innamorerà perdutamente… Penso che il pubblico da un lato riderà ma dall’altro sarà toccato intimamente dal tema del film. Spero che questo film farà capire alla gente che non è importante etichettare un film in un genere specifico affinchè funzioniâ€.
Il produttore Jack Binder: “Kevin ha mostrato un entusiasmo incredibile e una grande forza drammatica, che ha perfettamente controbilanciato la presenza femminile del film. Ha un talento incredibile e ha aggiunto un grande spessore al suo personaggio e al film.â€