TRE UOMINI E UNA PECORA: DAL REGISTA DI 'UN MATRIMONIO ALL'INGLESE' STEPHAN ELLIOTT E DALLO SCENEGGIATORE DI 'FUNERAL PARTY' DEAN CRAIG, CON IL GRANDE RITORNO DI OLIVIA NEWTON JOHN, LA STORIA DI UNA ROCAMBOLESCA PREPARAZIONE DI UN MATRIMONIO, VALE A DIRE, UN DIVERTENTE 'SCONTRO DI CIVILTA'' TRA GLI AMICI DI LUI E LA FAMIGLIA DI LEI PERCHE'... IL SANGUE NON E' ACQUA!

ALTRO CHE 'MATRIMONIO ALL'INGLESE'! QUESTO E' UN PARTY DA INCUBO! MA SI PUO' CON TRE AMICI COSI'?! QUESTA VOLTA STEPHAN ELLIOTT SI TUFFA CON ESTREMO PIACERE IN ACQUE 'GOLIARDICHE'

Non lasciatevi ingannare da un'isola da sogno, là dove gli amori sbocciano come le rose di maggio, e solo l'idea di una vita di coppia all'insegna del più trasognato romanticismo, dà l'impressione di poter toccare il cielo con un dito. Non si tratta di una vacanza galeotta sulla falsariga di Sei giorni, sette notti (1998) di Ivan Reitman. Beh, almeno sullo scatto di una falsa partenza si! E non lasciatevi neppure ingannare dall'illustre precedente in celluloide firmato dallo stesso regista di A Few Best Men (Tre uomini e una pecora) Stephan Elliott. Ricordate il delizioso Un matrimonio all'inglese (2009)? Pellicola 'satirica' particolarmente 'illuminata', appuntata su schemi sociali britannici 'incartapecoriti', nonché su schegge di gelosie universali pronte ad un'indimenticabile cavalcata su rotte di

collisione incrociate. Incrociate proprio sulle rispettive conoscenze familiari di una coppia fresca di fiori d'arancio, l'inglese John Whittaker (Ben Barnes) e l'americana Larita (Jessica Biel), che doveva vedersela con una suocera con la 'S' maiuscola come la signora Whittaker (l'impareggiabile Kristin Scott Thomas). Pellicola intinta nel genere di 'humour british' tanto caro a Robert Altman da farne un raffinato e pungente piccolo capolavoro con Gosford Park (2001). Ecco, sgombrate le menti da quel genere di elegante satira sociale e catapultatevi in un'atmosfera assolutamente 'goliardica'. Non è un caso che a strimpellare i tasti della sceneggiatura di A Few Best Men ci sia il Dean Craig di Funeral Party (2007). Anche in A Few Best Men ci sarà un party, 'da incubo', appunto! Anzi, più di uno! Se difatti c'è già stato chi le pecore le ha fatte passare a miglior vita solo fissandole negli occhi - George Clooney

è stato irresistibile quando lo ha fatto ne L'uomo che fissa le capre (2009) diretto dall'inseparabile collega Grant Heslov - adesso c'è chi le rende assolutamente protagoniste in una improbabile festa notturna di 'addio al celibato' tra i cosiddetti 'a few best men' (e questi sarebbero gli uomini migliori?). E dire che non siamo neofiti in materia: basti pensare a Una notte da leoni (Atto 1° e 2°)!. Il titolo italiano Tre uomini e una pecora esibisce il protagonismo del mastodontico esemplare ovino coniugandolo a sua volta sull'umorismo 'goliardico' del film. Eh si, perché di fatto è di un bell'ariete che si tratta, ma dopo che avrete visto il film capirete la ragione dell'equivoco che va ad 'ingentilire', per così dire, il rude animale maschio.

Insomma, questa volta, a dover fare i conti con i familiari della giovane ragazza australiana conosciuta sull'isola di cui si è innamorato e che ha deciso

di sposare, è il giovincello David (Xavier Samuel), colpito e affondato dai dardi del colpo di fulmine ma con tre inseparabili amici come famiglia. La loro incorreggibile tendenza a giocare ai bamboccioni e dunque a combinar casini che non conoscono esaurimento scorte, quasi fossero un pozzo senza fondo, l'ostinazione a non voler digerire e metabolizzare le pene d'amore da parte di uno di loro, l'ingresso in scena di un suscettibile psicopatico spacciatore, l'esilarante 'comparsata' di Olivia Newton John nei panni della madre della sposa, il più risibile Senatore che la politica conosca - ed è tutto dire! - come padre, e una sorella 'cicciotta' tutta simpatia e ribellione al punto da fingere di essere lesbica per indispettire la famiglia (e soprattutto il padre dalle manìe 'dittatoriali' un pò burrose), andranno a costruire il matrimonio più strampalato e goliardicamente più 'accidentato' che ci si possa aspettare! Con tanto di enormi palle

fiorite pericolosamente rotolanti alla Indiana Jones! Con la differenza che Indiana Jones non si lasciava cogliere di sorpresa!
Non che manchino frecciatine di un certo spessore - quella sull'Australia e l'uso da parte degli inglesi, ad esempio, è micidiale! - ma Tre uomini e una pecora resta fondamentalmente una, pur simpatica, grande 'goliardata'!