KILLER JOE: NELLA 'DARK COMEDY' DI WILLIAM FRIEDKIN TOCCA A MATTHEW MCCONAUGHEY L'INGRATO RUOLO DEL 'KILLER JOE'
Dalla 68. Mostra del Cinema di Venezia - RECENSIONE IN ANTEPRIMA - Dall'11 OTTOBRE
"'Killer Joe' è un pò come la storia di Cenerentola, ma il Principe Azzurro è un killer a pagamento ed è anche sceriffo del Dipartimento di Polizia di Dallas. Anche se il titolo e l'intreccio fanno pensare a risvolti sinistri, trovo che il film sia molto divertente".
Il regista William Friedkin
(Killer Joe; USA 2011; dark comedy; 103'; Produz.: Voltage Pictures/Worldview Entertainment; Distribuz.: Bolero Film)
Quando lo spacciatore ventiduenne Chris (Emile Hirsch) scopre che sua madre ha fatto sparire la sua scorta di droga, deve trovare al più presto seimila dollari o verrà eliminato dai suoi fornitori. Disperato, il ragazzo si rivolge a 'Killer Joe' (Matthew McConaughey) per far eliminare la madre e riscuotere la sua polizza sulla vita per l'ammontare di $50,000. Nonostante Joe si faccia sempre pagare in anticipo per le sue prestazioni, stavolta l'uomo cambia le sue abitudini affascinato da Dottie, (Juno Temple), la bella sorella di Chris, che offre all'uomo le sue prestazioni sessuali in attesa del denaro, se mai arriverà .
SYNOPSIS:
When a debt puts a young man's life in danger, he turns to putting a hit out on his evil mother in order to collect the insurance.
dice del plot di fondo! Di scriteriati che per soldi ucciderebbero la propria madre, per quanto da buttare possa essere, ne abbiamo contati: Onora il padre e la madre di Sidney Lumet in tal senso potrebbe insegnare molto all'emerito Friedkin di come proporre sulla celluloide tematiche del genere, ma certo è che lo stile non è acqua, ad ognuno il suo. D'altra parte c'è splatter e splatter: questa volta Friedkin, che adora Fellini e Antonioni ma non si cura di 'alludere' quanto di 'sbattere' in faccia - e vi assicuro che funziona ben più del 3D - spalma e rispalma un mix di violenze brutali stratificate, 'umiliazioni' particolarmente sofisticate e sesso con minorenni magari quasi psico-labili. La fase dell'innamoramento proprio devo essermela persa! Sesso adoperato a spese della giovanissima Dottie come 'gentile stupro' a cura del fatidico 'principe-killer' Joe che ha il volto senz'anima del fascinoso Matthew McConaughey, dagli "occhi
che fanno male", per usare le stesse parole di Dottie: certo che per una Cenerentola innamorata non c'è male! E si può dire che McConaughey ne ha fatta di strada da quando interpretava il mellifluo reverendo in Contact!
Quanto poi a certe sequenze 'da manuale' nel catalogo delle mostruose oscenità come quelle che 'vivacizzano' le sequenze hard con la coscia di pollo per umiliare una indubbia 'gran figlia di puttana', oltre che 'puttana' a sua volta, non ci resta che associarsi alla naturale reazione del disgraziato, in tutti i sensi, marito: vomitando!
Personalmente mi sento ben più offesa e umiliata da un film come questo, con l'aggravante del fatto che il target di commedia imporrebbe di riderci su, che non un film, sia pure non precisamente ben riuscito, come quello di Cristina Comencini che, alla donna e alla maternità , proprio con Quando la notte volge ben altro sguardo e che quando parla