"La cosa che mi ha colpito di più del soggetto è stato il suo potenziale comico. E’un tema universale. Se Dio venisse da me e mi dicesse ‘Pete, stai con la donna più sexy del pianeta, nessuna è migliore di lei’, io probabilmente vorrei dare un’occhiata alla seconda della lista. Anche se sei felicemente sposato e devoto, non significa che non devi più guardare. La domanda è fino a dove arrivi?".
Il regista e co-sceneggiatore Peter Farrelly
(Hall Pass; USA 2011; commedia; 105'; Produz.: New Line Cinema/Conundrum Entertainment; Distribuz.: Warner Bros. Pictures Italia)
Sceneggiatura:
Pete Jones, Kevin Barnett, Peter & Bobby Farrelly
Soggetto: Pete Jones
Cast: Owen Wilson (Rick ) Jason Sudeikis (Fred ) Jenna Fischer (Maggie) Christina Applegate (Grace ) Nicky Whelan (Leigh ) Richard Jenkins (Coakley ) Stephen Merchant (Gary) Larry Joe Campbell (Hog-Head ) Bruce Thomas (Rick Coleman ) Tyler Hoechlin (Gerry ) Derek Waters (Brent ) Alexandra Daddario (Paige ) Rob Moran (Ed Long ) Lauren Bowles (Britney ) Christa Campbell (Emma ) Cast completo
Macsen Lintz (Gunnar ) Kristin Carey (Zia Meg ) Joy Behar (Dr. Lucy ) Carly Craig (ragazza Nicotine Patch ) Kaliko Kauahi (Chief ) Landon T. Riddle (il figlio di Ed )
Musica: Tom Wolfe e Manish Raval (supervisori musicali)
Costumi: Denise Wingate
Scenografia: Arlan Jay Vetter
Fotografia: Matthew F. Leonetti, ASC
Montaggio: Sam Seig
Casting: Rick Montgomery
Scheda film aggiornata al:
25 Novembre 2012
Sinossi:
Rick e Fred (Owen Wilson e Jason Sudeikis) sono grandi amici e tutti e due sono sposati da parecchio tempo. Amano le loro mogli, ma come molti altri uomini, non riescono a evitare di esaminare attentamente tutte le donne che incontrano. Stanche di questo atteggiamento, le loro mogli (Jenna Fischer e Christina Applegate) scelgono una soluzione estrema per cercare di rivitalizzare il loro matrimonio, garantendo ai mariti una settimana di libertà per fare tutto quello che vogliono, niente domande. Sette giorni per vedere esattamente cosa pensano di avere perduto… o smetterla una volta per tutte di guardare le altre donne. All’inizio Rick e Fred pensano che sia stia avverando un sogno, ma presto scoprono che le loro aspettative di una vita da single sono comicamente fuori dalla realtà .
Commento critico (a cura di ROSS DI GIOIA)
Alla vigilia dei quarant'anni, Rick si guarda intorno e quello che riesce a vedere è solo una moglie, tre bambini e un amico, Fred, con cui condivide passioni del tutto adolescenziali, tra cui la bramosia di conquistare tutte le donne e la conseguente frustrazione nel fallire il suo intento. Incapaci di crescere e sempre ossessionati dalle sottane femminili, i due sono invece costretti a passare le proprie esistenze tra pannolini da cambiare e un clan di amici il cui passatempo preferito è scommettere ipotetiche somme su immaginarie donzelle più o meno (s)vestite. Una volta però che non ne possono più di atteggiamenti che rasentano il demenziale e della volgarità di certe reazioni dei consorti, le rispettive mogli decidono di concedere a Rick e Fred una vacanza a briglie totalmente sciolte, senza matrimonio e responsabilità alle spalle, convinte che una volta sfogati la pianteranno di fare i ragazzini. Ma la concessione
della libera uscita, che consta di sette giorni e sette notti, avrà effetti inattesi...
I fratelli Farrelly, registi di Libera uscita, confermano che esiste una nuova concezione del comico demenziale. La coppia di cineasti cerca, infatti, di innestare il genere a loro tanto caro (basta citare Tutti pazzi per Mary), nella commedia romantica d’impianto classico, dove il cuore anela sempre e solo alla felicità . L’epicentro del film quindi diventa una coppia di personaggi strampalati che, da copione, devono combinarne di tutti i colori per rendersi conto, alla fine della corsa, che quello che stavano cercando (veramente cercando) ce l’avevano sempre avuto sotto gli occhi e che, spesso, quello che si desidera non è davvero quello di cui si ha bisogno. Le fantasie, in sintesi, forse a volte è meglio che restino, appunto, delle fantasie. Ci piace almeno pensare che fosse questo l’intento dei Farrelly. Nella realtà , ne viene fuori un film
indeciso su cosa vuole essere per davvero, come se ammiccare da una parte e dell’altra potesse colmare il gap profondo che divide le buone intenzioni dal disastro. Owen Wilson e Jason Sudeikis ce la mettono tutta per mostrare la loro indegnità di fronte alle donne (le mogli, beninteso), le quali chiedono solo di vivere la loro vita in modo normale, ed è la parte più riuscita del film. Se le succitate signore avessero avuto più spazio dai Farrelly, forse staremmo parlando di un altro film.